Ammiraglie, solo i tedeschi vendono

Lancia Thesis
Creative Commons License photo credit: FotoSleuth

Articolo del febbraio 2008 presente in originale nel gruppo Hainz di Multiply.

Recentemente ho riletto un articolo su un vecchio Quattroruote del 2006 in cui venivano presentate alcune ammiraglie che non hanno avuto successo. Tra queste spiccano Renault Vel Satis, Lancia Thesis e Vokswagen Phaeton; quest’ultima è prodotta in Repubblica Ceca da Volkswagen, ma, come detto nell’articolo, è priva di quel blasone che possiedono le sue concorrenti Bmw, Mercedes e Audi.

Il blasone di marca non dovrebbe essere un problema per le ammiraglie italiane, perché nella loro storia centenaria hanno prodotto delle granturismo e ammiraglie ben più avanzate tecnicamente che esteticamente delle allora squadratissime tedesche.

Però guardando la Lancia Thesis ci si accorge di come sia un’auto troppo barocca e ricca di richiami al passato; piace perciò a gente con almeno 60 anni, cioè quelle persone che difficilmente comprano un’auto o che, se lo fanno, preferiscono auto più piccole, perché più manovrabili. Se si osservano per strada i possessori di ammiraglie tedesche ci si accorge di come siano più giovani del target scelto dalla Thesis: dai 40 ai 60. Inoltre, la tendenza generale nelle linee è quella di auto sempre più sportive e giovanili: ciò è emblematicamente visibile nelle nuove Mercedes che esprimono maggior dinamicità e sportività, come la recentissima classe C.

Le componenti richieste ad un’ammiraglia, elencate precedentemente, sembrerebbero essere parte integrante dell’Alfa Romeo 166, la cui risposta del pubblico è stata discreta, ma non eccezionale soprattutto fuori dai confini italici. Sembrerebbe, allora, che manchi un terzo elemento fondamentale per ottenere una vera rivale al predominio delle ammiraglie tedesche; questo elemento è un motore diesel all’altezza della concorrenza tedesca, che , tra l’altro, costituisce almeno l’80% (se non di più) delle vendite nei segmenti E, F e nei moderni sport utility, oltre ad una buona fetta del segmento D.

Sia la Thesis che la 166 sono dotate di un motore 5 cilindri di 2,4 litri , ma tale unità è sicuramente inferiore ai più silenziosi e prestazionali V6 diesel tedeschi. Un motore V6 risulta decisamente più silenzioso, con un funzionamento più rotondo e prestazioni decisamente superiori, oltre al fatto che dà un senso di esclusività e di prestigio.
Per spiegare tutto ciò vi faccio un esempio di due persone che hanno comprato due auto molto simili. Per ovvie ragioni di privacy i nomi sono inventati, quindi vi presento Paolo, nome di copertura scelto perché ricorda il conosciuto“Paolo Bitta” della TV. Questo mio amico si è comprato l’ultima Alfa 159 2,4mjet da 200cv Q4 Sportwagon da 43’000 euro aggiungendo a questa qualche optional necessari come fari bi-xeno e ingresso i-Pod. Dall’altra parte troviamo invece Luca, il quale per i suoi cinquant’anni si è regalato la Bmw 330xd Touring da 230cv da 48’000 euro.

I nostri Luca e Paolo sono amici, ma quando si incontrano al bar e si intavola un discorso di auto, la pensano in modo diverso e arrivano quasi al litigio (verbale ovviamente)…

La “morale” della storia riguarda due fattori fondamentali: il primo il prezzo e il secondo il motore, perché dal punto di vista della tenuta di strada e della comodità le due auto risultano essere molto simili. L’Alfa risulta più conveniente di 5’000 euro, ma dispone di una cavalleria inferiore e un motore più rumoroso; ma, quando i nostri amici si trovano a discutere, la differenza di prezzo viene meno, perché è meno del 10% del valore dell’auto e sicuramente il nostro Paolo non ha scelto l’Alfa per questo motivo, oltre al fatto che per comprarsi l’auto non ha sicuramente dato fondo a tutti i suoi risparmi, infatti chi si compra un’auto da 45’000 euro può comprarsi tranquillamente una da 50’000, a meno di casi isolati. Ovviamente durante le discussioni il mio amico Paolo cerca di far leva sul miglior prezzo di acquisto , ma Luca gli risponde per le rime con frasi del genere: “Ma io ho un 6 cilindri!” oppure “Vuoi mettere come ti spinge il 6 cilindri con 500Nm di coppia!E la silenziosità!?!”. Se invece Luca si è scolato qualche bicchiere di troppo può provocare anche di più, in modo anche brutale e scortese al suo amico, come per esempio “Ma cosa vuoi fare con 5 cilindri! Il 5 cilindri lo danno ai rappresentati! E’ un motore Fiat, mica da Alfa!”.

Mi sento molto partecipe con lo stato emotivo con cui l’ ormai “nostro” amico Paolo, fedele alfista, si trova andando a casa al sabato sera dopo l’aperitivo; è contento della sua bella Alfa 159, ma vorrebbe qualcosa di più, sarebbe persino disposto a spendere la differenza di prezzo pur di avere un’Alfa che dia la paga alla Bmw con un 6 cilindri, ovviamente con disposizione a V come tradizione Alfa (sebbene non tradizione per i diesel) e allora sì che le discussioni sarebbero ancora più accese!

Sebbene sia un piccolo esempio, ci fa rendere conto come il prezzo di un auto non sia così fondamentale, soprattutto quando ci troviamo a parlare di auto di un certo livello e ,quindi, con un certo prezzo.

A tutto ciò si può aggiungere il fatto che Alfa Romeo, da quando è in mano alla Fiat, non ha più avuto a disposizione auto con la trazione posteriore, perdendo di fatto una parte dei suoi affezionati clienti che, come Paolo Bitta (non il nostro Paolo!), sono rimasti all’Alfa 75, l’ultima Alfa a trazione posteriore. Ma probabilmente in Fiat i pochi mohicani rimasti di Alfa ci stanno già pensando, soprattutto per la nuova ammiraglia.

Enzo Ceroni – Hainz 08/02/2008


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4 Commenti

  1. ottimo articolo, del 2008, oggi è il 19.8.2012 e stiamo ancora aspettando
    P.s. la serie 3 nuova è già uscita da un pezzo ma di alfa zero, ne trazione anteriore ne posteriore
    quanto tempo ( e clienti) perso!!!!!!!

  2. Interessante. Poi Luca e Paolo. Divertente, per confrontarsi con un’Alfa 159 2.4 , nell’esempio serve un BMW330 nonostante esista il 325. In termini di volume motore significa il 25% in più (rispetto il 2.4) ma soli 30CV in più. Poi peccato che in montagna d’inverno o quando corro in Germania magari con quella leggera pioggerellina autunnale le BMW (e molte altre teutoniche) sono “spiaggiate”, anche quelle più grosse, salvo non sia 4WD (sebbene su Youtube ci siano cose “inguardabili”). Tutto bene finchè c’è sole e strade dritte, ma sulle strade vere … grazie AR159 con o senza le 4WD!!

    • I tecnici Alfa e Fiat, come sempre, hanno fatto un lavoro eccellente con la 159, peccato però che lo sviluppo sia stato travagliato e che si sia andati al risparmio togliendo componenti leggeri (in parte si è ovviato con il model year 2008). Tuttavia per Alfa penso che con 159 si sia persa la grande opportunità di creare un pianale modulare a trazione posteriore/integrale per i segmenti D, E ed F ma con la particolarità di posizionare il motore dietro l’asse delle ruote anteriori così da accentrare e soprattutto abbassare le masse. Se si prende una Bmw 320d probabilmente il peso è al 50% sui due assi, mentre se si prende un 330d o un 335d o 335i con il suo 6 cilindri in linea il peso è più spostato sull’anteriore, cosa che riduce ulteriormente il peso sulle ruote che contano per la trazione sul bagnato e sulla neve. Alfa, invece, ha i V6 che in abbinamento al posizionamento del motore dietro l’asse anteriore accentrerebbe le masse aumentando la trazione.
      Dal mio punto di vista per il suo equilibrio 159 è un’eccellente Lancia, perché comoda, ampia e a trazione integrale; inoltre in futuro con l’utilizzo della trazione integrale ibrida (quindi con uno o due motori elettrici al posteriore) il vantaggio tecnico e di rendimento dato dalla realizzazione delle trazioni integrali partendo dal motore longitudinale decadrà perché le auto a trazione anteriore con motore trasversale non avranno più bisogno del tunnel centrale e non ci saranno problemi di rendimento (anzi saranno avvantaggiate perché potranno posizionare le batterie al meglio sotto i sedili posteriori).

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