Alfa Romeo Giulia o Arese? Quali saranno le caratteristiche?

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Il countdown alla presentazione della nuova media Alfa prosegue, i rumors si rincorrono, ma nessuno sa se il nome sarà effettivamente Giulia (o Arese?) e nessuno scrive della possibilità di vedere un nuovo motore benzina V6 a 90° biturbo derivato dal V8 Ferrari (sempre che non sia previsto per la sola Ferrari Dino) o delle specifiche tecniche.
Quel che è certo è che non è prevista per il momento la station wagon, personalmente lo ritengo un errore in quanto è vero che arriverà successivamente il Suv e che si pensa più al mercato americano e quello extraeuropeo, ma i numeri europei (e italiani) possono dare comunque un valido contributo a raggiungere prima le economie di scala della piattaforma, dei motori, dei cambi e dei componenti come la trazione integrale così come aumentare la saturazione della nuova linea produttiva. Non a caso la concorrenza tedesca cerca in tutti i modi di andare a riempire tutte le nicchie di mercato per aumentare le economie di scala e i numeri delle proprie piattaforme arrivando persino ad inventare nuove incroci più o meno riusciti come il Suv coupè (X6 e X4), la Serie 5GT o le coupè 5 porte come l’Audi A5 Sportback e la Serie 4 Gran coupè. Sulla medesima piattaforma anche Alfa Romeo svilupperà il proprio Suv medio e in molti in Fiat sostengono che questo coprirà l’assenza della “Giulia Sportwagon”, peccato che il Suv potrebbe arrivare anche dopo oltre un anno dalla commercializzazione della Giulia, oltre al fatto un buon numero di clienti, specialmente le aziende che costituiscono una fetta importante del mercato anche per quanto riguarda leasing (vedasi FCA Bank), prediligono le station wagon da dare ai propri dipendenti in quanto i Suv sono più costosi (oltre che con maggiori consumi e dai costi di gestione superiori) e spesso vengono dati ai quadri e dirigenti come premio o come differenziazione.
Veniamo ora alla parte tecnica del progetto che è stata affidata all’Ing.Krief da parte dello stesso Marchionne sotto la supervisione del capo di Alfa e Maserati oltre che chief engineer di tutta FCA, l’Ing.Wester. Uno degli imput più importanti del progetto “Giorgio” è stato il contenimento dei pesi dopo l’esperienza 159 (in fondo troverete una precisazione su 159), ridurre la massa dell’auto è importantissimo perché ha dei benefici sotto tutti gli aspetti: miglioramento dell’handling, dei consumi e al tempo stesso un aumento delle prestazioni. Non si è ricorsi ad una piattaforma in alluminio come ha fatto Jaguar, ma si è scelto di utilizzare acciai ad alta resistenza, magnesio e alluminio in funzione delle esigenze; non a caso la nuova XE realizzata su una nuova piattaforma modulare per buona parte in alluminio ha un peso confrontabile a quello della concorrenza tedesca. La versioni Quadrifoglio verde con il V6 biturbo avrà anche tutta una serie di componenti in carbonio che permetteranno di competere con la Bmw M3 (e spero che la superi), mi aspetto quindi non solo il tetto in carbonio, ma anche componenti meccanici con tale materiale come ad esempio l’albero di trasmissione alle ruote posteriori e freni carboceramici Brembo così da limitare non solo il peso, ma anche le inerzie insieme a parti della carrozzeria in alluminio o carbonio come ad esempio i parafanghi.
Ma parliamo di dimensioni, l’auto dovrebbe sfiorare i 4,7 metri, dimensione che ritengo ideale per il segmento D Premium di oggi anche perché in molti casi sono di fatto delle versioni in “piccolo” del segmento E ed F con cui condividono la piattaforma modulare, vi è poi l’opportunità di creare uno spazio per il segmento C berlina e station a trazione anteriore/integrale come fatto da Audi con A3 berlina e Mercedes con la CLA. Giustamente analizzando le percentuali di vendita delle trazioni integrali rispetto al venduto di Bmw e Mercedes anche la nuova media Alfa avrà la possibilità di tale variante, sembrerebbe però che la versione Quadrifoglio verde rimanga fedele alla trazione posteriore come Bmw M3. La versione sportiva sarà dotata del “V6 di 2,9 litri”, sebbene fossi molto propenso per la V di 90° Alfa il fatto che Marchionne abbia annunciato una prossima Ferrari con tale motore destabilizza le mie convinzioni, ma non avrebbe senso creare un nuovo V6 a 90° unicamente per la “Ferrari Dino” con potenza che sull’Alfa dovrebbe essere tra i 480 e i 500cv. Sotto di esso dovrebbe collocarsi il nuovo 4 cilindri in alluminio 2,0 GME con potenze tra i 180 e i 330cv dotato di Multiair, mentre sul fronte dei diesel vi è il nuovo 4 cilindri di 2,2 litri che mantiene il basamento in ghisa e la testa in alluminio (contenimento rumorosità), ma prevede i contralberi; la potenza di quest’ultimo diesel dovrebbe variare dai 135 ai 210cv per la versione monoturbo, spero che accanto ad esso arrivi anche la versione biturbo con potenze dell’ordine dei 250cv in modo da sopperire all’assenza (giustificata) del V6 diesel.
Sul fronte dei cambi vi sarà un manuale, un doppiafrizione e l’automatico Zf a 8 rapporti. Sinceramente speravo che Fiat sviluppasse un proprio cambio a 7 rapporti manuale e doppiafrizione analogamente a quanto presente su Porsche 998 e già fatto da Fiat stessa con il 6 marce C635: manuale e doppiafrizione realizzato nella medesima campana e sulla medesima linea produttiva in modo da massimizzare l’investimento e ridurre costi e dissaturazioni delle linee produttive. Purtroppo i tempi stretti del progetto, la mancanza di soldi e la volontà ha fatto sì che si scegliesse esternamente. Accanto a questi cambi vi sarà l’automatico Zf a 8 rapporti prodotto su licenza da Chrysler con il quale dovrebbe essere realizzata anche la variante ibrida (speriamo arrivino in fretta dato che Bmw si appresta a lanciare 10 plug-in hybrid nei prossimi anni).
Continuiamo con la tecnica analizzando le sospensioni. Anteriormente vi sarà una sospensione a doppio quadrilatero alto con l’incastro del braccio superiore longitudinale come già visto su Bmw Serie 5 attuale. Questa sospensione è superiore dal punto di vista tecnico al McPherson dell’attuale Serie 3 che, però, dovrebbe essere sostituita nella prossima generazione dal quadrilatero.
Posteriormente il telaietto delle sospensioni sarà in acciaio (come su Serie 3 attuale) per le versioni normali e in alluminio idroformato sulle versioni prestazionali tale da aumentare la rigidità (insieme a boccole apposite), diminuire il peso e far lavorare meglio le sospensioni multilink a 5 bracci posteriori anch’esse in alluminio. Dovremmo anche vedere un differenziale posteriore LSD (a controllo elettronico) sviluppato con Ferrari insieme a sospensioni a controllo elettronico e altri sistemi che permetteranno una dinamica da primato (forse barra antirollio attiva o sistema di sterzatura posteriore).
Dal punto di vista estetico non dovremmo aspettarci un’auto rivoluzionaria, ma bella, pulita e classica così come le ultime Maserati. Quello che spero è un cofano anteriore più basso dei passaruota, cosa che conferirebbe grande personalità e sportività dell’auto. Si ritorna ad un frontale a sviluppo orizzontale abbandonando quanto fatto da MiTo e Giulietta, ciò conferisce sportività come insegna 159. Lateralmente dovremmo aspettarci una feritoia dietro i parafanghi anteriori per dare importanza e risaltare ulteriormente la lunghezza tra parafango e porta anteriore (sinonimo di sportività) al quale verrà inserita la freccia laterale allungata. Non vedremo purtroppo la maniglia posteriore nascosta come su 156, mentre al posteriore potrebbe anche esserci uno spoiler integrato nel baule almeno per quanto riguarda la versione sportiva Quadrifoglio verde. Vedremo inoltre il ritorno della targa sul cofano del baule. A livello dinamico i contenuti e i presupposti sembrano esserci tutti, inoltre rispetto alla miglior concorrenza sportiva (Bmw M3) avremo un motore più corto conferendo quindi, a pari configurazione, una miglior ripartizione dei pesi e un momento polare d’inerzia inferiore. Un peccato però che non si sia pensato di posizionare i motori completamente dietro l’asse anteriore e soprattutto che non si sia pensata prima a questa nuova piattaforma come sostengo dal 2009, ma almeno ora arriva concretamente un’Alfa pensata per essere un’Alfa, perciò complimenti a Marchionne che è stato l’unico da quando Alfa Romeo è di proprietà di Fiat a capire l’esigenza di Alfa di tornare alla trazione posteriore per il segmento D di oggi (da 4,7 metri) con una piattaforma pensata per Alfa da condividere successivamente con Dodge e forse anche con gli altri Marchi con la speranza che sia veramente modulare.

Enzo Ceroni – Hainz 12/06/2015
http://www.gruppohainz.it/alfa-romeo/alfa-romeo-giulia-o-arese-quali-saranno-le-caratteristiche/

P.S. Per quanto riguarda 159 è doveroso un approfondimento, poiché quest’auto è stata “bollata” come pesante. In realtà non è propriamente così in quanto l’Alfa è stata la prima a proporre un segmento D sui 4,7 metri anticipando tutti i competitors premium come Audi A4 che infatti aveva un peso analogo all’Alfa. Il problema di 159 era in parte dovuto alla trasmissione integrale poco efficiente e ai motori aspirati in difficoltà con un veicolo più grande e più sicuro, inevitabilmente più pesante. Oltre a ciò la necessità della commercializzazione entro tempi particolarmente stretti con conseguenza poco affinamento/tuning e l’imposizione di una riduzione dei costi del prodotto hanno fatto il resto; non a caso alcune componenti che erano state pensate in alluminio per ridurre peso e soprattutto inerzie sono state poi introdotte con il restyling del 2008 specialmente nel reparto sospensioni e, guardando il bilancio complessivo, probabilmente sarebbe costato meno se si fosse previsto sin da subito.


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