Scopriamo la Lancia Delta
photo credit: SOCIALisBETTER
Articolo di luglio 2008 presente in originale nel gruppo Hainz di Multiply.
Innanzitutto vorrei ricordare che Fiat prevede di venderne 75’000 l’anno, l’obiettivo è arduo.
Sabato 21 giugno sono andato al concessionario a vederla e ho avuto la possibilità anche di provarla.
Dal vivo l’anteriore è più aggressivo, ma allo stesso tempo elegante. La fiancata riesce a dissimulare dimensioni veramente notevoli (è lunga 4,5 metri!!), mentre il posteriore è un po’ ricercato, probabilmente dovremo farci l’abitudine, sebbene avrei preferito fari meno allungati e che vagamente richiamassero quelli trapezoidali della prima, vera, Delta.
Purtroppo non l’ho vista accanto ad altre auto, perché volevo capire l’impressione reale di questa segmento C/D sul parco circolante. Come tutte le auto moderne molto confortevoli e sicure, questa Lancia ha una buona abitabilità anteriore, ma rispetto alle altre del segmento C (147, A3….Bravo) presenta una lunghezza superiore che va a vantaggio dei sedili posteriori: infatti nel comunicato ufficiale si parla di uno spazio posteriore confrontabile con quello della Thesis. Oltretutto tali sedili possono scorrere in 3 diverse posizioni e reclinarsi all’indietro in modo da garantire un baule più grande o il sonno dei passeggeri stanchi.
Alla presentazione la Delta offre una buona gamma di motori diesel, si va dall’ottimo e nuovo 1,6 diesel da 120 cavalli (con una coppia ragguardevole di 320Nm a 1500 giri, un bassissimo numero di giri), al 1,9 turbo bi-stadio (come quelli Bmw) da ben 190cv e 400Nm di coppia, passando per il nuovo 2,0 multijet da 163cv e 360Nm di coppia.
Anche sul fronte dei benzina troviamo degli ottimi motori turbo, tutti nati recentemente e basati sui concetti di downsizing (riduzione della cilindrata e l’adozione della turbo-sovralimentazione): il benzina d’ingresso è il 1,4 turbo da 120cv e 200Nm di coppia, si passa poi alla versione da 150cv e 230Nm, con consumi medi di circa 13km/l se non si fa troppa città. A settembre invece arriverà sul mercato il 1,8 turbo da 200cv e 320Nm di coppia in abbinamento al cambio automatico. Quest’ultimo motore è stato l’argomento della mia tesi e vi assicuro che è una vera bomba, ma, allo stesso tempo, non presenta consumi elevatissimi per l’utilizzo dell’iniezione diretta, purtroppo non presente sui motori più piccoli, i quali avrebbero garantito consumi ancor più bassi del 5-7%.
Inoltre, come potete vedere in fondo all’articolo, finalmente in Fiat hanno capito dell’importanza del continuo miglioramento di un modello, soprattutto nell’aggiornamento continuo dei motori, esattamente il contrario di quello che è stato riservato alle ultime Alfa: la 147 e la Gt presentano ancora motori benzina del 1990….e pensare che la sostituta della 149 arriverà dopo la metà de 2009, perciò questi buoni 1,4 turbo benzina sarebbero potuti stare benissimo nel cofano della 147 per ben 2 anni!
Passiamo alla prova pratica della Delta. Ovviamente non ho potuto mettere alla frusta completamente il nuovo motore 1,6 diesel da 120cv, il quale è sembrato una valida scelta a patto che l’acquirente cerchi unicamente l’economia di esercizio, perché, complice il peso del veicolo, non si può parlare di un insieme auto-motore sportivo.
Però questo nuovo multijet riesce a combinare percorrenze di oltre 20km/l con un discreto brio a bassi regimi: infatti se si insiste con la marcia, o si vuole tirare per il collo l’auto, la potenza e la spinta diventano meno intense. Inoltre il motore diesel non è assolutamente invasivo nell’abitacolo molto ben insonorizzato.
La guida di quest’auto è molto facile, molto intuitiva e rilassante sia per un volante morbidissimo, assistito elettricamente, sia per il motore che con la sua generosa coppia permette di riprendere con un discreto brio, senza avere una frizione pesante, anzi è morbidissima. Una piccola critica al volante lo si può appuntare al fatto che questo sterzo, come gli altri assistiti elettricamente, non è ancora in grado di dare quel feedback al guidatore nella guida allegra, probabilmente complice la taratura standard molto leggera.
E non fate come me che, appena fatto manovra, pensavo che fosse sulla posizione da parcheggio e cercavo il tasto “city” per indurirlo, schiacciato mi sono ritrovato un volante ancora più leggero! Proprio la possibilità dell’assistenza variabile dovrebbe muovere i progettisti ad implementare anche una terza variante dello sterzo: quella cosiddetta “dinamic”, tale da indurire il volante per quelle situazioni in cui si vuole cercare di imitare, purtroppo senza successo, i grandi campioni del passato che, a bordo di una Delta, affrontavano le gare dei rally internazionali.
Per quanto riguarda la sicurezza Fiat, pardon Lancia, ha previsto il massimo di serie: sono presenti 6 air-bag tutti di serie. Inoltre, l’auto è stata costruire per ottemperare le future norme sulla sicurezza, cioè rispettare le 5 stelle Euro-N-Cap, ormai unico termine di paragone degli acquirenti, sebbene si tratti di un preciso test a velocità relativamente bassa.
Da segnalare l’adozione di serie per l’allestimento top (Platino) del tetto apribile in vetro di grandi dimensioni definito “Granluce”, optional per gli allestimenti base (Argento) e intermedio (Oro).
Per quel che riguarda il comportamento dinamico bisogna sottolinea la possibilità di avere come optional la barra antirollio attiva e le sospensioni regolabili. Questi due sistemi permettono di coniugare il comfort con la tenuta e, purtroppo, non sono di serie neanche sulla versione top, quella Platino, al posto del tetto apribile, oppure di serie per le motorizzazioni più prestazionali.
Un piccolo commento sui prezzi: elevati, soprattutto per l’inizio della commercializzazione. Io avrei tenuto basso i prezzi per i primi 6 mesi in modo da invogliare la vendita delle prime auto, successivamente li avrei alzati.
Enzo Ceroni – Hainz 07/07/2008
motorizzazioni benzina:
1370 4V MPI T I/CE E4 120 206 M32 6m dal 06-2008 fino al 12-2009
1370 4V MPI T MULTIAIR E5 135 213 M32 6m MTA dal 09-2009 fino al 12-2014
1370 4V MPI T MULTIAIR E5 135 213 M32 6m dal 09-2009 fino al 12-2014
1370 4V MPI T I/CE E4 150 206 M32 6m dal 06-2008 al 08-2009
1370 4V MPI T MULTIAIR E5 165 218 M32 6m dal 09-2009 fino al 12-2014
1790 4V GDI HP T I/CE E5 200 320 AT6 dal 02-2009 fino al 12-2014
motorizzazioni diesel:
1598 JTD GV 4V I/CE E5 DPF 120 300 M32 6m MTA dal 09-2008 fino al 12-2014
1598 JTD GV 4V I/CE E5 DPF 120 300 C530 6m dal 06-2008 fino al 12-2014
1956 JTD GV 4V I/CE E5 DPF 165 360 F40 6m dal 09-2008 fino al 12-2014
1956 JTD GV 4V I/CE E5 DPF 165 360 AT6 dal 03-2010 fino al 12-2014
1910 JTD 4V I/CE E5 DPF 190 380 F40 6m dal 09-2008 fino al 03-2010

Ho letto se ricordo bene che nel 2013 arriverà la Chrysler 200, è prevista una variante Lancia? Della Chrysler 100 si sa qualcosa? Come sarà fatta e se sarà valida?
In questo periodo, 2013-2016, Lancia vivrà un momento di stand-by. Forse verrà importata la futura Chrysler 200 o la più piccola Chrysler 100. Ma attualmente non vi è alcuna certezza.
Penso che la variante della Chrysler 200 sia in dubbio dopo l’insuccesso della Thema (ben al di sotto delle basse previsioni iniziali) e della Voyager con marchio Lancia, come ho sempre detto sono auto americane che i clienti europei comprano per essere diversi e quindi un marchio italiano non è per nulla calzante. Perciò potremmo veder commercializzata la 200 così come la 300 e la Voyager con il marchio originario a meno che non prevedano una differenziazione tra le due auto e la variante station per la Lancia da prodursi a Cassino.
Per l’erede della Delta penso che non la vedremo prima del 2014 inoltrato, perché devono ammortizzare i costi dell’attuale al massimo e non hanno molti soldi, prima è meglio entrare nei segmenti che tirano come i rispettivi versioni Suv e Cuv di ogni segmento. Accanto a questi manca una berlina e station media che possa andare alle flotte aziendali, le uniche che comunque continuano a comprare in modo abbastanza massiccio perchè hanno la necessità di sostituire ogni 4 anni.
Quanto manca a Bravo e Delta (che hanno fatto un pò di economia di scala) a saldare il costo del proprio sviluppo? Prevedere un buon andamento di Thema e Voyager lasciandole così come erano era un pò troppo surreale, auto concepite per gli americani, noi europei siamo diversi, in quei settori ci sono i tedeschi che sono fortissimi e far cambiare idea/visione alle persone è difficile soprattutto se lo si vuole fare dall’oggi al domani.
Se si vendessero in Italia e Europa le Chrysler 100 e 200 con il marchio americano, della nostra Lancia non ci sarebbe nessun motivo di esistere o sbaglio?
Ho letto che anche Nissan ha resuscitato il suo marchio low cost Datsun, Fiat perchè non resuscita un proprio marchio per vendere low cost? Io per risparmiare venderei modelli come l’attuale punto con forti sconti guadagnandoci (o andando pari) il meno possibile, così da vendere un buon prodotto come low cost, tanto il progetto si è già ripagato ampiamente.
Il problema è che i volumi sono comunque bassi, soprattutto ora che l’economia non tira. Potrebbe anche essere che non recupereranno mai il costo del loro sviluppo.
Vedremo come andranno le vendite della 300C e del Voyager se Marchionne deciderà di mantenere il marchio Chrysler, sicuramente non è una bella cosa cambiare in corso d’opera, però penso che potrebbero vendere di più, specialmente nelle altre nazioni anche grazie all’arrivo del cambio a 8 marce automatico Zf prodotto su licenza da Chrysler stessa. Sicuramente il mercato delle auto premium è difficile, ma il vantaggio di FiatChrysler è costituito dai volumi che Chrysler ha in america e dalle enormi economie di scala, cosa che non hanno i francesi anche perché PSA è sola mentre Renault fa auto a trazione anteriore mentre la consociata Nissan con il marchio di Infiniti realizza auto a trazione posteriore pensate per lo più per l’America e sono considerate esotiche in Europa, come era Chrysler.
Per farvi capire un motore come il Pentastar potrebbe superare il mezzo milione di unità l’anno e il basamento, la parte costosa da realizzare in quanto complessa, potrebbe essere utilizzato per realizzare validissimi motori Alfa e Maserati (senza però fare i compromessi come con l’Holden), i cambi sarebbero condivisi come per esempio lo Zf a 8 marce automatico e così anche il sistema elettrico, elettronico e i sistemi di sicurezza; la piattaforma potrebbe essere l’evoluzione profonda dell’LX che dopo aver debuttato su Maserati e Alfa potrebbe passare a Chrysler condividendo quindi i costi di sviluppo con volumi da oltre 150’000 auto l’anno! Quindi non capisco veramente questo ritardo con Maserati Ghibli e l’indecisione per l’ammiraglia Alfa!
Personalmente ritengo che Lancia potrebbe essere quel marchio granturismo a trazione anteriore/integrale, si potrebbe vedere se si riuscisse a ricavare dal pianale evoluto dell’LX una trazione anteriore, alla fine Audi non è molto differente come posizionamento dei componenti e come ripartizione dei pesi. Idealmente, invece, mi piacerebbe vedere Lancia sempre a trazione anteriore con l’opzione integrale ma con disposizione del motore trasversale e un motore elettrico posteriore per realizzare l’integrale come fatto da PSA sulla Peugeot 508 RDX, cosa che permette di avere estrema abitabilità; con quest’ultima disposizione si possono realizzare anche le berline a trazione anteriore per Chrysler che possano rivaleggiare contro le varie Lexus ES e Camry, ma si possono anche avere economie di scala anche con i prossimi monovolumi e i prossimi furgoncini. Purtroppo penso che Marchionne abbia perso un pò di tempo, doveva lanciarsi subito nel 2009 e sviluppare queste Maserati, queste Alfa e queste Lancia così come una versione station della 300C e la versione biturbo e longitudinale del 4 cilindri diesel Multijet Fiat. Ora è probabilmente più difficile e si deve recuperare il tempo perso oltre ad avere altre priorità, perciò penso che potremmo assistere all’ingresso di Chrysler in europa anche con la 100 e la 200 lasciando il nome Delta solo per alcuni mercati di riferimento come Francia, Italia e Grecia.
Il nome Datsun era quello di una sportivetta, sicuramente storico ma penso che non sia adattissimo per le low cost, visto che c’è Renault non capisco perché non possano utilizzare il nome Dacia che ha già riscosso un ottimo successo. Per Fiat penso che ci potrebbe essere spazio per un marchio come Innocenti, però il problema attuale è che la stessa Fiat è il proprio marchio low cost e questo marchio è abbastanza conosciuto solo in Italia; forse si potrebbe integrare la gamma Fiat con le versioni brasiliane delle Fiat utilizzando il marchio Innocenti come per esempio con la Uno o le versioni Adventure di Idea, auto che incredibilmente non sono state fatte in Europa!
Non so se hai letto che Gm sta praticamente svuotando l’Opel di alcune strutture (fabbriche e centri ricerca) che sono ubicate per lo più in Europa senza dimenticare i vari stabilimenti che già sanno di dover chiudere nei prossimi anni. Secondo te e vedendo questo comportamento non ti viene in mente che si preparino a vendere il marchio?
Ribadisco che io abbasserei il prezzo dell’attuale punto per mantenerla ancora attuale così da offrire un’ottima auto ad un prezzo competitivo. Così facendo il modello venderebbe ancora molto (invecchiando meno o meglio) dando filo da torcere a modelli ben più giovani.
Chissà che Lancia non venga rilanciata dal successore di Marchionne, secondo un’intervista dello stesso ad lui dovrebbe cedere il timone nel 2015/2016.
Mi sembra difficile che la vendano, perché alla fine Opel costituisce il cuore tecnico di GM come dimostrato dallo sviluppo del nuovo 3 cilindri diesel dalla GM di Torino per l’India dove verrà costruito o dalla stessa centralina elettronica tutta made in Gm. Considera poi che i bilanci possono essere correttamente manipolati, Gm può ricaricare i costi di sviluppo dei pianali, dei motori o dei cambi su GM Europe così da liberare GM America dove si hanno tassazioni decisamente migliori. Forse solo i cinesi potrebbero acquistarla, ma vorrebbero anche del know how tecnico da poter utilizzare nelle proprie auto cinesi, però potremmo assistere a delle copie delle Buick in Cina visto che questo marchio americano non è altro che un buon rebadge delle Opel!
Per Grande Punto non so quanto si possa ancora scendere di prezzo, è vero che i costi di sviluppo del pianale e dell’auto e di industrializzazione del modello potrebbero essere stati ammortizzati o quasi ( ma Marchionne avrebbe potuto allungarli per migliorare i conti). Inoltre considera i volumi ridotti, la saturazione dell’impianto ridotta ulteriormente (e non si partiva da valori così decorosi) ed economie di scala. Si tratta infatti di un circolo vizioso in questo caso negativo perché se invece Fiat realizzasse una serie di nuovi modelli avrebbe economie di scala notevoli
Il mercato americano sta andando bene per il Gruppo Fiat-Chrysler. 1 milione e 652 mila vetture vendute nel 2012 sono davvero un’ottima cifra per il Gruppo, con Fiat che ha venduto 44mila 500 nel paese, la Mini poco più di 66mila. Inoltre è da notare che per il secondo mese consecutivo la Jeep Grand Cherokee è nella Top 20 delle auto più vendute in america. Bene anche la Dart con oltre 6mila auto vendute. In Brasile la Fiat è leader del mercato con il 23,1% di quota. La Punto in Italia continua a vendere con poco meno di 80mila immatricolazioni nel 2012.
È arrivata la notizia della valutazione del 3,3% di Chrysler Group a 198mln di dollari
ma la valutazione di cui parlate è quella calcolata secondo Fiat o secondo la Veba?
La valutazione di cui parliamo è stabilita secondo gli accordi tra le parti.
Citiamo il testo integrale:
“Fiat pagherà un prezzo di esercizio determinato secondo gli accordi tra le parti sulla base di un multiplo di mercato (non eccedente il multiplo di Fiat) applicato all’EBITDA di Chrysler degli ultimi quattro trimestri, meno il debito industriale netto. Questo importo deve essere ridotto in base all’accordo di un ammontare pari al “contingent value rights settlement price” (che, in forza dell’art. 2.2.(f) dell’accordo non può essere inferiore al 10% o superiore al 20% del prezzo di esercizio dell’opzione). Secondo il calcolo di Fiat, l’importo netto da pagare per l’acquisto di questa seconda tranche della partecipazione di VEBA in Chrysler è pari a 198 milioni di dollari USA.”
Citiamo le Note:
“Sin da giugno 2009 Fiat detiene un’opzione per acquistare il 40% della partecipazione di VEBA in Chrysler (“Covered Interests”) che può essere esercitata dal 1° luglio 2012 sino al 30 giugno 2016, ogni sei mesi, in tranches non eccedenti, per ciascun esercizio, il 20% dei Covered Interests (“VEBA Call Option”). Il prezzo di esercizio dell’opzione è determinato, ove Chrysler non sia quotata, utilizzando un multiplo di mercato (media dei multipli di talune aziende automobilistiche, non eccedente il multiplo di Fiat) applicato all’EBITDA di Chrysler negli ultimi quattro trimestri meno il debito industriale netto e, ove Chrysler sia quotata, sulla base dei valori di mercato delle sue azioni ordinarie. I relativi accordi possono essere consultati sul sito web del Dipartimento del Tesoro statunitense ( http://www.treasury.gov/initiatives/financial-stability/programs/Other%20Programs/aifp/Pages/autoprogram.aspx ) e quali allegati ai filing di Chrysler presso la Securities Exchange Commission ( http://www.sec.gov/cgi-bin/browse- edgar?action=getcompany&CIK=0001513153&type=&dateb=&owner=exclude&count=100 )”
Ora Fiat sta agendo su due differenti richieste di quota ognuna pari al 3,3% appartenenti entrambi a Veba. La prima richiesta di tranche è iniziata il 3 Luglio 2012 e per Marzo 2013 è attesa la valutazione da parte del tribunale di Delaware. La seconda opzione di acquistare il 3,3% di Chrysler è stabilita secondo gli accordi tra le parti.
Quindi a seguito di entrambi gli acquisti, Fiat deterrà il 65,17% del capitale di Chrysler. Ora si trova al 58,57%.
AutoItalian
Io so che quello è il prezzo dato da Fiat visto che per la prima tranche di luglio Veba aveva chiesto 342mln $
198mnl è il prezzo calcolato da Fiat in base al contratto “Fiat pagherà un prezzo di esercizio determinato secondo gli accordi tra le parti sulla…” per quanto riguarda la seconda tranche.
Per la prima tranche di quota, sempre 3,3%, Fiat sta aspettando la decisione del Tribunale di Delaware che arriverà a marzo 2013, perché Veba aveva chiesto appunto 342mnl mentre Fiat ne aveva offerti 139,7mln.
Avevo letto che Veba poteva vendere sul mercato la sua quota per ricavare una cifra maggiore, lì non sarebbe un problema per Fiat?
Si è vero (maggiori informazioni in questo articolo ” Chrysler G.: il 1° gennaio Veba potrà scrivere le proprie azioni al Sec (Usa) ” ), è una situazione improbabile che molto difficilmente accadrà, in tal caso la casa torinese si vedrà costretta a pagare una cifra superiore di quanto previsto per concludere la scalata a Chrysler Group.