Intervista a Piero Ferrari del Corriere della Sera e precisazione su articolo su Harald Wester

Articolo dell’ottobre 2009 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Ho letto sull’inserto “Corriere motori” un’intervista a Piero Ferrari in cui il figlio del Drake racconta la nuova F458 Italia; parlando di questo periodo di crisi mondiale riconosce la necessità di investire e innovare citando una frase cara a suo padre: “il futuro è sempre nelle mani di chi lo sa anticipare”. Questa affermazione calza a pennello per le ibride e le elettriche, speriamo perciò che Fiat si dedichi in tempi rapidissimi alla realizzazione delle auto ibride da me menzionate nel precedente articolo, ma non citati da Wester. Seppur in condizioni finanziarie spaventose General Motors immetterà sul mercato l’anno prossimo la Chevrolet Volt che, ad un anno dal lancio commerciale, ha già ricevuto 50’000 ordini a scatola chiusa per questa ibrida Erev (Extended Range Electric Vehicle).

E’ vero che bisogna continuamente innovare, ma come detto dallo stesso Piero Ferrari parlando di Fiat, vi è la necessità di condividere piattaforme e componenti. Secondo il mio modesto parare proprio Ferrari nel 2008 avrebbe dovuto comprarsi direttamente o, meglio ancora, indirettamente Aston Martin (magari attraverso il sultano del Brunei già possessore del 10% di Ferrari o la stessa Dar che ha poi acquistato una quota di Aston) in modo da condividere motori, cambi, pianali e componenti con un altro grande marchio senza il rischio di perdere il blasone, poiché non sarebbe stata una condivisione verticale tra auto di segmenti diversi, ma trasversale tra due marchi di grandissimo rilievo.

I più appassionati ricorderanno che scrissi ad aprile del 2008 un articolo al riguardo, per coloro che non ricordano ecco il link: Perché Ferrari non ha comprato Aston Martin?

Nell’intervista Piero Ferrari, parlando della necessità di volumi importanti e forti economie di scala, ritiene che Fiat stia attuando questa strategia, a quanto detto dall’ingegnere aggiungo i nomi dei responsabili di questo cambiamento: Marchionne che ha permesso l’accordo/acquisto Chrysler e Wester che sta impostando la gamma veicoli.
La situazione di Fiat, però, non è delle più rosee anche perché l’integrazione della gamma con quella di Chrysler impone grandi costi di sviluppo di nuovi veicoli e nuovi impianti, mentre i vantaggi li vedremo almeno tra due anni. Quello che mi lascia un po’ perplesso è quanto riportato in un articolo comparso sul Corriera della sera e condiviso dall’ingegner Coppini di Nuvolari e cioè che Exror, holding della famiglia Agnelli che controlla Fiat, ha emesso un prestito obbligazionario pari a un miliardo di euro a inizio 2009 utile nel caso di un aumento di capitale o un aiuto a Fiat, sicuramente necessario se fosse andato in porto l’acquisto anche di Opel in modo da fare uno spin-off del settore auto creando la F.A.L.C.O. (Fiat Alfa Lancia Chysler Opel).

Di tale denaro al posto di sostenere comunque Fiat con un aumento di capitale si pensa di investire e comprarsi una banca: la Fideuram, attualmente posseduta da Intesa San Paolo di cui Exor è un ottimo azionista! Ovviamente non sono io un laureato in economia, perciò non posso dare un giudizio obiettivo, ma guardando questa scelta in un’ottica diversa si potrebbe inquadrare quest’operazione come la possibilità di possedere una banca che, ovviamente, concede dei soldi in prestito a Fiat, società anch’essa di proprietà di Exor!

Quello che, da “tecnico”, mi preme dire è che nel 2009 Fiat ha sospeso lo sviluppo di alcune auto e di alcuni motori che, per il mio modesto parere, sarebbero dovuti essere già pronti come nel caso dei V6 benzina e diesel in modo da montare quest’ultimo subito sul nuovo GranCherokee atteso per il 2010 e per la nuova 300C anch’essa attesa nel prossimo anno!

Per quanto riguarda alcuni miei precedenti articoli devo informarmi di un mio grosso, grossissimo errore: il nuovo furgone Fiat (l’erede del Doblò di cui manterrà il nome) sarà realizzato sul pianale della Grande Punto e non del C-Evo; con questo non vuol dire che le sospensioni posteriori siano cambiate (ed è questo che mi ha ingannato sul pianale), infatti “ritroveremo” le sospensioni indipendenti“bi-link in acciaio, prima assoluta per il segmento B di grossi volumi per di più su un furgone!

Il motivo di questa scelta è ad opera dello chief engineer Wester che ha voluto standardizzare questa soluzione che in futuro potrebbe permettere di avere anche qualche auto di segmento B a trazione integrale, cosa impossibile con le sospensioni attuali utilizzati sulle auto di tale segmento che utilizzano un sistema interconnesso.
Ma la cosa forse più importante di tali sospensioni è che sono pensate per sottrarre il minor spazio possibile al bagagliaio, cosa fondamentale su un furgone tanto che permetterà probabilmente di avere il vano bagagli più largo del segmento in quanto gli smorzatori delle sospensioni saranno disposte al di sotto del pianale in posizione orizzontale.

Questa scelta deriva dalla grande idea di Wester (e riportata nella presentazione) di massimizzare lo spazio utile sia per gli occupanti che per il bagagliaio in modo da avere auto efficaci nella guida su strada, ma anche spaziose e versatili!

Enzo Ceroni – Hainz 13/10/2009


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