Lancia, “succursale” europea di Chrysler

Lancia Thema interpretazione del posteriore con targa centrale di Federico Ambrosiani su foto di base David Mucci

Lancia Thema interpretazione del posteriore con targa centrale di Federico Ambrosiani su foto di base David Mucci

Vorrei cominciare con le seguenti parole dell’amministratore delegato sia di Fiat che di Chrysler “Fiat non è entrata in Chrysler con obiettivi di conquista o stile da dominatore, Chrysler è un’azienda americana e questa sua natura deve essere protetta. Fiat è un’azienda italiana, le cui radici vanno custodite. Dobbiamo mantenere e valorizzare la sua anima italiana.”

Purtroppo, però, a queste parole non sono seguiti i fatti per quel che riguarda Lancia. Per l’ennesima volta è stata cambiata la “mission” al marchio di Chivasso. Sebbene successivamente all’acquisizione da parte di Fiat Lancia era rimasta abbastanza fedele alla sua tradizione, ovvero forte della sua tecnica, delle sue innovazioni, rimembrando una vecchia pubblicità “l’essenza del Granturismo”. Successivamente all’acquisto di Alfa Romeo Fiat decise che quest’ultima fosse il marchio sportivo, ma al tempo stesso tolse mano mano a Lancia qualsiasi velleità di Granturismo, diventando il marchio per gli anziani e poi, successivamente alla sparizione del marchio Autobianchi, anche quello delle donne.

Oggi cambia di nuovo andando a ricoprire il ruolo di “succursale europea” di Chrysler, un po’ come le Opel nel Regno Unito, rimarchiate Vauxhall. Eppure l’idea di confluire le due Case non è sbagliata, in quanto così facendo si riesce ad avere una gamma completa per entrambi i marchi. Purtroppo però se da una parte i bilanci tornano dall’altro non tornano i conti con la passione, fattore più che determinante nel processo di acquisto, specialmente per i segmenti medi ed elevati.

La dimostrazione più evidente di tutto ciò è la nuova Lancia Thema che non è altro una Chrysler 300 alla quale vengono sostituito i loghi delle due ali con quello Lancia; per di più in quello anteriore, posizionato sulla calandra, non si è neanche intervenuto nella modifica dei listelli cromati, lasciando quindi un qualcosa di incompiuto. Forse era quasi meglio non intervenire neanche, andando semplicemente a scrivere Lancia al posto di Chrysler all’interno delle “wings”, come qualcuno di importante in Fiat voleva!

Eppure come penso molti Lancisti o semplici appassionati vorrebbero, intervenire sulla calandra sarebbe costato veramente poco essendo tutta plastica, la sola sostituzione della calandra con una veramente Lancia (come quella della prima Thema) avrebbe sicuramente fatto già molto. Se a ciò si fossero sommati interventi anche al frontale e al posteriore (anche in questo caso sulle sole plastiche) l’imprinting americano sarebbe stato decisamente smorzato avendo al proprio interno esperti di granturismo come Ramaciotti.

A voler esagerare spostando la targa sul cofano posteriore come ha fatto l’amico Federico Ambrosiani il risultato è semplicemente eccezionale.

Tutti questi interventi sono semplici, a costi contenuti. Ovviamente su scala industriale si tratterebbero di 5-10 milioni di € da spalmare sul ciclo produttivo di un’auto. A livello di margine su ogni auto potrebbe essere un intervento contenuto, soprattutto se ciò fosse avvenuto in fase di progettazione di 300C e vorrei rammentare che al momento del Chapter 11 di Chrysler da parte di Fiat la berlina americana era nella fase finale dello sviluppo. Vi dirò di più, Fiat avrebbe dovuto pensare anche ad una versione diesel a 4 cilindri con meno di 22cv fiscali ma soprattutto alla versione station, e pensare che molti in Chrysler rimpiangono la Dodge Magnum (di fatto versione station della precedente 300C) e sostengono che vi sarebbero molti estimatori.

Incredibile, poi, come siano riusciti a rovinare il frontale di Delta, auto che era dotata di un frontale classico e armonioso al quale è stata incredibilmente modificata per vendere la Delta sotto il logo Chrysler nel Regno Unito. Quanto è costata questa modifica? Che impatto avrà? Quante Delta con le “wings” venderanno in Inghilterra? Poche…pochisse! Forse meno delle Thema!

Ma gli interventi non si sono limitati alla media della Casa originaria di Chivasso, nella fase di progettazione della nuova Ypsilon (essendo stata concepita prima dell’acquisizione) si sono dovute conciliare le esigenze Lancia e Chrysler, così al posto di una Lancia Ypsilon ci ritroviamo una piccola Pt Cruiser. E questa piccola Pt Cruiser è già in “crash program” per le vendite sotto le attese!

Enzo Ceroni – Hainz 19/12/2011

P.S. Mi sono reso conto di come sia molto più importante un buon sedile rispetto a sospensioni morbide! Perciò per le Lancia (e le Chrysler) lavorare in questa direzione sarebbe molto vantaggioso: diffondere sulle proprie vetture i sedili basculanti sia davanti che dietro, in quest’ultimo caso oltre allo schienale inclinabile sarebbe da pensare alla possibilità di alzare la seduta.


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2 Commenti

  1. Devo dire che la targa sul baule è molto riuscita e riempie il vuoto del posteriore. Io,ma è questione di gusti trovo invece molto bello l’attuale “muso” che con la piccola punta dove è incastonato lo scudetto lancia riesce a dare più personalità rispetto alla versione Chrysler, l’ho visto dal concessionario e dal vivo su strada e la thema ha proprio un bel davanti, magari per il posteriore con il restiling di metà carriera accolgono l’idea di ambrosiani!!

  2. Anche io ho notato quel dettaglio e devo dire che dona molta personalità, però non è sottolineato a sufficienza perché i listelli sono orizzontali e sono fatti per seguire le “wings” di Chrysler. Al loro posto avrei preferito per la Thema un pezzo cromato verticale che dividesse in due la calandra così come quello della vecchia Thema e le due bocche con listelli orizzontali o a griglia. Magari l’amico Federico potrebbe dare una Sua interpretazione.

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