La rincorsa infinita

Ancora una volta Bmw arriva sul mercato con un “nuovo” concetto di auto: l’ammiraglia con il portellone ovvero la trasposizione delle linee del Suv X6 su una berlina, con risultati non del tutto convincenti sebbene non l’abbia ancora vista dal vivo. A voler ben guardare nella storia un concetto di auto analogo l’aveva presentato la Lancia nei primi anni ’80 con la Beta HPE nella quale, però, la presenza del portellone posteriore che dava accesso su un ampio baule era abbinata alla linea da coupè e alle due porte con risultati decisamente più armoniosi e proporzionati.

La cosa che passa più in sordina della nuova Bmw “Gran Turismo” è il motore 6 cilindri in linea benzina turbo da 306cv e 400Nm di coppia. Dai dati sembra che sia il medesimo 6 in linea denominato “N54” e, invece, non presenta la doppia turbo-sovralimentazione in sostituzione della quale è presente un solo turbo, questa volta twin-scroll come quello della Mini Cooper S. Questa particolare turbina, come si può vedere nella sezione immagini del gruppo, presenta l’ingresso diviso in due parti da una parete divisoria che permettono ad ognuno dei 3 cilindri di funzionare alla perfezione senza disturbare gli altri tre (nell’immagine l’ingresso è quello in basso a destra). In questo modo si ottiene un motore ricco di coppia a bassissimi giri: questo motore denominato “N55” presenta la coppia massima di 400Nm già a 1200giri che si mantiene costante fino a 5000giri.

In questo motore è presente anche un’altra peculiarità che permette di ottenere consumi particolarmente contenuti, in special modo per un motore da oltre 300cv, ed è il Valvetronic. Si pensava che questo sistema di alzata variabile delle valvole non potesse essere abbinato ai motori sovralimentati ed invece Bmw stupisce ancora una volta rispondendo nei migliore dei modi all’analogo sistema Fiat, il Multiair, che sarà messo in vendita a settembre sul 1,4 Fire T-jet di MiTo con 135cv (e successivamente 170cv), ma che non prevede, almeno per i prossimi tre anni, l’iniezione diretta.
Abbiamo compreso le qualità tecniche di questo motore bavarese e, come al solito, “dovremo” inseguire dato che il V6 Alfa Romeo non è ancora entrato in produzione e non si sa neanche se avrà un seguito produttivo!

La cosa che più mi rammarica è il fatto che il V6 Alfa è validissimo ma non all’altezza del Bmw, dato che non è stato pensato sin da subito con il Multiair. E’ vero che con tale sistema l’immissione sul mercato di tale motore sarebbe stato ritardato, ma si sarebbero risparmiati molti soldi nello sviluppo della sua evoluzione e si sarebbero costruite delle linee pensate per tale motore, senza poi dover fare modifiche costose e che fanno perdere tempo.

Inoltre con un motore V6 dotato di Multiair non ci sarebbero stati dubbi al momento della scelta di quale V6 sarebbe sopravvissuto dopo il matrimonio con Chrysler dato che quest’ultima, prima del fallimento, stava industrializzando il V6 Pentastar di 3600cc e 285cv nella versione aspirata, ma che sicuramente avrà un seguito produttivo.

Se poi si pensa che Bmw è impegnata nello sviluppo di un 3 cilindri derivato dal proprio “straigh six” (6 in linea) per la serie 1 e 3 di circa 1350cc turbocompresso in modo da sostituire i propri 4 cilindri aspirati, si comprende ancor di più il mio disappunto: infatti da un V6 come quello pensato per le Alfa Romeo ognuna delle due bancate è di 3 cilindri con una testa dedicata e, se biturbo, con una turbina e collettore creato ad hoc da cui si deriva in modo semplice un 3 cilindri ammortizzando facilmente i costi del V6 con il ben più diffuso 3 cilindri, anche perché sarebbero potuti essere costruiti sulla medesima linea produttiva. In più si poteva da subito concentrarsi nell’applicare la tecnologia Multiair sul V6 e sul 3 cilindri al posto di modificare il Fire 1,4 turbo.

Ma la cosa che più incredibile è che Jaguar, in condizioni quasi analoghe ad Alfa, ha commercializzato la bellissima Xf, ha poi ricevuto il V6 diesel Ford-PSA portato a 3litri di cilindrata e 240cv per la versione monoturbo e, in esclusiva per il giaguaro, la versione bi-turbo sequenziale da 275cv, perciò a livello di Bmw, con il risultato di contenere il tondo delle vendite in un momento di crisi. Jaguar ha poi costruito un nuovo benzina V8 tutto in alluminio con iniezione diretta, variatori di fase e alzata variabile delle valvole su due posizioni.
Dopo tutte queste considerazioni devo perciò correggere il titolo: Alfa non rincorre, ARRANCA!

Ceroni Enzo – Hainz 29/06/2009

P.S. La cosa che fa ancor più arrabbiare è il fatto che persino la Citroen ha montato il V6 diesel da 240cv sviluppato anche per Jaguar sulla sua media: la Citroen C5! La 159, invece, dispone ancora del 5 cilindri da 200cv che va di meno e consuma di più!


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