Se Fiat avesse acquisito Opel (e Saab)

Opel/Vauxhall Corsa OPC
Creative Commons License photo credit: gmeurope

Articolo dell’aprile 2011 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Molti ricordano che nel 2009 Fiat è stata in lizza per l’acquisizione di Opel alla quale tuttavia GM rinunciò in cambio di consistenti aiuti da parte del governo tedesco. Come nelle altre cessioni, ad esempio Jaguar e Land Rover vendute a Tata, nel “pacchetto” vi era qualcosa di buono (Opel) e qualcosa di meno buono (Saab è da sempre in perdita). Purtroppo la Germania ha ostacolato il tutto impedendo l’acquisizione proprio da parte della Fiat con la quale la Casa tedesca, pochi anni prima, aveva avuto rapporti molto stretti, essendo di proprietà della General Motors.
All’epoca tutti gli addetti ai lavori e i giornalisti erano concentrati sul “puzzle delle fabbriche” tralasciando un argomento molto importante: le possibilità di condivisione di piattaforme e di produzione tra le due Case. Tra l’altro Fiat e Opel hanno già al momento un pianale condiviso, si tratta dell’ SCCS dalla quale nacque la vendutissima Grande Punto e successivamente la Opel Corsa. Questa condivisione ha permesso ai due marchi di avere forti economie di scala e di ripartire i costi della progettazione senza che ciò fosse troppo evidente al grande pubblico, il tutto grazie ad una caratterizzazione estetica personale e differenziata per ognuno dei due marchi.
Le economie di scala non si riducono a quanto appena detto, infatti uno dei motivi dello scambio azionario tra Fiat e GM sono stati gli eccellenti motori diesel Fiat utilizzati (e vi sono tutt’oggi) nei cofani di Astra, Corsa e delle altre auto Opel. Purtroppo (o per fortuna) l’alleanza Fiat-GM è saltata e le condivisioni di piattaforme terminano con Grande Punto.
Quello di cui, però, si è accorto Marchionne e che in pochi sanno è che è vero che si risparmia condividendo con un altro costruttore un motore o una piattaforma, ma si può risparmiare molto di più se oltre ai volumi si effettua una condivisione di acquisto. Questo permette di creare una pressione sui fornitori non indifferente garantendo sia enormi risparmi sia la possibilità di avere un vantaggio competitivo acquisendo la totalità (o quasi) della produzione di componenti innovativi. Per farvi capire quest’ultimo concetto vi riporto l’esempio di Apple che ha acquisito oltre il 50% della produzione dei pannelli touch di tutto il 2011 creando una concorrenza sfrenata per la restante produzione (che ne fa aumentare i costi) tra i suoi competitors.
Perciò se Fiat, oltre a Chrysler, avesse acquisito la Casa tedesca sarebbe diventata un colosso da oltre 5 milioni di auto con la possibilità di centralizzare l’acquisto di ogni componente e creando milioni di auto partendo da solo 5 o 6 piattaforme. A livello operativo ciò avrebbe voluto dire proseguire con Corsa e Punto, ma ampliare questa condivisione anche nei segmenti C e D; ad esempio partendo dall’eccellente base dell’Insignia avrebbe realizzato la nuova Croma, ma anche Alfa, Saab e Lancia oltre che a Chrysler. Ricordiamo, infatti, che l’Insignia leggermente modificata e rimarchiata Buick vende decisamente bene sia sul mercato americano che su quello cinese.
Infine l’acquisizione di questi due marchi avrebbe comportato delle strategie differenti che ritengo migliori. Lancia sarebbe potuta essere integrato con Saab (un po’ come negli anni ’80), mentre Alfa avrebbe avuto un’ammiraglia a trazione posteriore partendo dal pianale della Chrysler 300C, ma con modifiche Alfa come stanno facendo in Maserati!

Enzo Ceroni – Hainz 03/04/2011
http://www.gruppohainz.it/fiat/se-fiat-avesse-acquisito-opel-e-saab/

P.S. Tempo fa notavo come l’unica ad essere riuscita a “rendere belli” i cerchi in latta sia stata Ford che con la prima generazione di Focus aveva realizzato dei copricerchi in plastica che si integravano magnificamente. Possibile che nessuno, specialmente coloro che realizzano auto economiche non abbiano pensato di proseguire verso questa strada (penso ad esempio a Fiat in Brasile)?


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4 Commenti

  1. La tua analisi è condivisibile ma ciò che non è riuscito qualche anno fa per le pressioni dei tanto osannati (dagli esterofili italiani) tedeschi non vuol dire che non riesca dopo qualche tempo. Peraltro non so se hai letto che qualche giorno fa la Suzuki America ha chiesto il chapter 11, quindi stiamo a vedere che la crisi comincia a fare vittime. Ma di quel memorandum tra Fiat e Mazda non se ne è saputo più nulla?

    • Io penso che oggi sia ancor più difficile, ma non è detto che Marchionne non riesca in un altro dei suoi capolavori finanziari (che però non hanno seguito i capolavori di prodotto a parte 500). Oggi siamo in una crisi inimmaginabile anche solo 2/3 anni fa.
      Suzuki sta puntando nei nuovi mercati, anche se a livello di prodotto potrebbe essere validissima per l’America, ad esempio con una nuova GranVitara su base C-US-Wide… certo con loro sarebbe stato perfetto lo sviluppo di tale pianale quando in Suzuki stavano pensando alla Kirashi….
      Non si sa nulla per il memorandum tra Fiat e Mazda, dovrebbero passare ai “fatti” proprio entro l’anno.

  2. Ciao Enzo ti leggo sempre con molto interesse, complimenti.
    Vorrei chiederti: il problema di Opel qual è? Gamma e vendite inadeguate?
    Secondo me sarebbe una perfetta espansione di Fiat nel nord Europa.
    Ciao

    • Sarebbe stata perfetta per Fiat, ma nei tempi che voleva Marchionne e cioè qualche anno fa, cosa che avrebbe permesso di avere oggi evidenti sinergie. Non conosco esattamente il problema di Opel, ma penso che sia dovuto alla mancanza di saturazione degli impianti produttivi, al fatto che molto dello sviluppo delle auto internazionali sia fatto da Opel (pensa che GM utilizza il brand Buick per vendere in America e in Cina le Opel) e al basso appeal di questo marchio in Europa che soffre la concorrenza interna di Chevrolet ed esterna di Volkswagen.

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