Giocare a scacchi
photo credit: nestor galina
Al salone di Parigi del 2012 il presidente Piech ha ribadito ancora una volta l’interesse di Volkswagen verso Alfa Romeo, la risposta negativa di Marchionne non si è fatta attendere. Si tratta dell’ennesimo botta e risposta tra i due, l’ennesima mossa sullo scacchiere che porta ad Alfa Romeo, ma non solo.
Una mossa che fa parte di una vera e propria lotta mediatica magistralmente diretta da Marchionne a proprio vantaggio, anche perché in molti casi non attacca verbalmente, ma con i fatti. L’accordo per la fornitura dei motori diesel Fiat 1,6 e 2,0 Multijet a Suzuki è la dimostrazione lampante della buona strategia Fiat e della bravura di Marchionne e di uno dei suoi uomini migliori, Alfredo Altavilla. Oltre ad ottenere buone condizioni mantendendo il più possibile alti i volumi produttivi, la saturazione delle linee produttive e le economie di scala, Marchionne è riuscito a far scatenare la guerra verbale e legale tra Vokswagen e Suzuki. Ciò è molto positivo per altre eventuali alleanze mirate tra il marchio giapponese e FiatChrysler, dato che al momento anche il presidente Suzuki, così come in Peugeot, non vuole perdere il controllo della propria azienda.
A sua volta, però, Volkswagen cerca di mantenere il 20% di Suzuki, così da bloccare un possibile accordo tra la Casa giapponese e l’italoamericana FiatChrysler. Ma l’amministratore delegato di Fiat gioca su più piani, su più “tavoli da gioco”. Sebbene sia al momento solo un memorandum d’intesa, Fiat e Mazda dovrebbero sottoscrivere entro la fine dell’anno un accordo per la produzione congiuta di un’erede dell’Alfa Romeo Duetto. Quest’auto sarà nel caso realizzata sulla medesima base meccanica e sulla medesima linea di produzione giapponese della prossima generazione della spider MX-5, chiamata da molti anche Miata. Si tratta non solo di una mossa per mostrare a Volkswagen un vero o presunto interessamento da parte di Fiat verso Alfa Romeo, ma anche per mostrare a Suzuki che non è l’unica alternativa giapponese per poter espandersi in Asia, oggigiorno l’unica regione nella quale l’auto non conosce crisi.
Bisogna però riconoscere che Marchionne si è fatto sfuggire l’occasione Suzuki più volte, già nel 2006 con l’articolo Alleanza Fiat-Suzuki molto fattibile sostenevo che l’alleanza tra Fiat Suzuki poteva essere estremamente positiva e portare a ben altri numeri in India, oltre al fatto che dopo poco tempo dopo l’alleata Tata ha rilevato Jaguar e Land Rover, due marchi che entrano in competizione con Maserati e con Jeep.
Altri due errori, per di più ammessi dallo stesso Marchionne, sono Cina e Russia, nel primo ho sempre sostenuto che sin dal 2004-2005 Fiat dovesse portare le linee produttive delle vecchie auto prodotte e non cedere per pochi spiccioli a realtà locali i diritti di produzione e le linee di montaggio di molti modelli come Alfa 166, Lancia Lybra e Fiat Multipla. Ritengo che per il mercato cinese dell’epoca queste auto, così come la Lancia Thesis, avrebbero potuto portare discreti guadagni e costituire ottimi investimenti, perché avrebbe fatto conoscere e apprezzare il “designed in Italy” (nel senso inglese e italiano del termine), senza dimenticare la possibilità di continuare la vendita in Europa, come poteva essere per la 159. In Russia, invece, Marchionne ha perso tempo fa l’occasione dell’alleanza con Sollers, stufa di non vedere progressi, mentre Volkswagen è già accasata con Gaz, Renault-Nissan con Autovaz. Fiat ha successivamente voluto correre da sola come scritto nell’articolo Fiat e la campagna di Russia per Zil , ma risulta estremamente difficoltoso e senza soldi da investire sembra essere veramente una campagna di Russia.
Ma torniamo a Piech e alla sua amata Alfa Romeo per la quale circa due anni fa vi sono stati contatti riservati con Fiat per capire e studiare la possibilità di acquisto da parte di Volkswagen e quantificare economicamente la vendita di Alfa. Una delle condizioni che Fiat aveva inserito era la vendita di uno stabilimento, anzi la vendita dell’unico stabilimento Alfa ancora presente all’epoca, Pomigliano d’Arco. Volkswagen non voleva assolutamente prendersi in carico il peggior stabilimento Fiat dell’epoca, anche perché disponeva lei stessa di una capacità produttiva che, grazie alla crisi, avrebbe potuto assorbire la produzione Alfa.
Per dimostrare la sua forza sia verso l’Italia che verso Volkswagen Marchionne ha così deciso che l’impianto campano avrebbe dovuto passare da ultimo a primo impianto per efficienza e qualità. Detto e fatto: nel 2011 l’impianto campano è stato insignito della medaglia d’argento del World Class Manufacturing e nel 2012 ha vinto come miglior sito di produzione in una lista di 700 stabilimenti. Sicuramente, anche conoscendo alcuni premi di riconoscimento, in parte potrebbe esserci stata una mossa politica, ma è innegabile che si tratti di un cambiamento semplicemente incredibile, perché è avvenuto per un impianto che è sempre stato additato come il peggiore e sul quale nessuno scommetteva, tanto che il bravissimo responsabile della qualità Stefan Ketter aveva consigliato di lasciare l’impianto.
Veniamo ora alle mosse Volkswagen che non solo riguardano Fiat e l’Alfa Romeo, ma anche l’espansione in nuovi mercati, il miglioramento su quelli dove non risulta così forte e l’ingresso in nuovi segmenti. Il marchio tedesco continua a puntare sulla Cina, mercato che sta dando enorme soddisfazioni, soprattutto a livello di utili per bilanciare il mercato europeo. Affianco ad esso Volkswagen sta crescendo molto in Brasile e punta molto anche in America, proprio dove Fiat e Chrysler sono forti e fanno utili. Accanto a ciò Volkswagen è entrata nel segmento A con il progetto Up per rivaleggiare con Panda e, con le future versioni e varianti glamour, anche con 500.
Da non dimenticare, poi, le ultime dichiarazioni de due contendenti: da un lato Marchionne che espone un incredibile piano di rilancio che su fonda sul lancio di nove nuove Alfa Romeo e dall’altro lato alcune indicrezioni della stampa sulla possibilità che Porsche scenda ulteriormente nei segmenti, qualcuno pensa che siano tutte mosse attendiste e difendiviste per strappare condizioni migliori per l’ultimo assalto ad Alfa Romeo, voi cosa ne pensate?
Per finire un accenno all’ultima vicenda PSA-GM nella quale sono sfumati gli accordi per la condivisione di quattro piattaforme, componenti e altro. Mi chiedo se tutto ciò sia una mossa da parte di GM di trovare migliori condizioni di vendita/cessione di Opel a Fiat, ma c’è anche la possibilità che Peugeot stessa punti ad un’alleanza con il Lingotto. Ma Marchionne aspetta, aspetta di diventare una vera potenza grazie alla fusione con Chrysler, ma anche che la situazione della concorrenza diventi ancor più difficile e compromessa, così da strappare condizioni migliori, anzi di ottenere il comando a cui la famiglia Peugeot non ha mai rinunciato sino ad ora.
Enzo Ceroni – Hainz 16/11/2012
http://www.gruppohainz.it/marchionne/giocare-a-scacchi/
molto interessante, non mi sembra tuttavia che marchionne abbia vinto la lotta mediatica con piech. politica, stampa, sindacati sono tutti in guerra con fiat e marchionne ha alimentato lo scontro con delle mosse forse sacrosante ma mediaticamente discutibili, come la causa contro formigli e da ultimo il paventato licenziamento dei 19 di pomigliano che tanto sembra una ritorsione contro fiom. e anche quando marchionne ha denunciato la politica al limite del dumping operata da vw in europa, ha dovuto fare presto marcia indietro avendo avuto come riscontro mediatico e politico molta freddezza nella migliore delle ipotesi.
d’altra parte vw fa la parte dell’angioletto, presentandosi come ancora di salvataggio per le fabbriche italiane, i fornitori e da ultimo anche gli ingegneri, reclamizzando qualsiasi iniziativa commerciale di prassi, come segno di attenzione per l’italia e promessa di grande avvenire, sotto la sua ala protettrice. e questo con attento accompagnamento (inclusa fanfara) della stampa italiana.
Un conto è vincere nei fatti e un conto è vincere nelle parole, Marchionne ha vinto contro la Fiom con un piano che non ha avuto un seguito produttivo e ora vuole stravincere e cercare di mettere ancora contro i lavoratori di Pomigliano contro la Fiom.
Sicuramente Volkswagen è più attenta alla persona e ha a disponibilità finanziarie per poter investire nelle eccellenze italiane come l’Italdesign e alla storia dei marchi (anche se a Fiat rilanciare il Museo di Arese costerebbe veramente poco). Condivido però che vi siano atteggiamenti ben diversi e modi diversi. Sul rilancio di Alfa da parte di Volkswagen mi piacerebbe poter avere la DeLorean di Ritorno al futuro per poterlo vedere nel futuro insieme all’eventuale rilancio di Alfa così da poterli confrontare. La mia impressione è che Volkswagen ha i soldi per farlo e lo farebbe sicuramente, meccanicamente però non so se ci sarebbe una diversificazione per il segmento C e se, come penso, per i segmenti superiori venga impiegato il pianale MLB la differenza non ci sarà nei motori 4 cilindri e V6 diesel (i medesimi di Audi) ma nell’utilizzo di motori boxer benzina turbo a 4 e 6 cilindri, come scrissi nell’articolo Se Marchionne avesse venduto l’Alfa a Volkswagen sembrerebbe più il ritorno all’Alfasud che all’Alfa, anche se i modelli finalmente ci sarebbero, e pure tanti!
Divide et impera
L”ennesimo ottimo articolo!
Ti farò qualche piccolo appunto…
1- Tata è una famiglia PARSI e per chi come me ha preso 30 in cultura indiana (modestamente!) sa benissimo di quanto siano furbi! :))
2-GM nel 2009 chiede la bancarotta e il governo americano ne subentra come primo azionista e come amministratore..
La recente vittoria di Obama può avere risvolti sorprendenti..altri 4 lunghi anni di perdite saranno accettati dai cittadini americani?Userà i 4 anni per trovare soluzioni migliori alla vendita(non si possono chiedere soldi per vendere un azienda da dieci anni in perdita!)?
Se decidono cosa venderanno?Rete commerciale,marchio e stabilimenti..chi compra deve già avere pianali e motori e soldi.
Fiat nel 2009 voleva anche attività-cespite-asset di GM in sud america..
Chissà cosa succederà..L’unica scelta giusta sarebbe quella di salvaguardare gli operai che andranno in esubero..e Marchionne come sempre è stato attaccato da tutti..Noi europei non sappiamo mai affrontare i problemi!E la cosa peggiore che sappiamo fare è dare la colpa sempre agli altri!
Chiudo ricordando l’imprevidibilità del domani..PSA in europa..suzuki in usa..
L’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono.
Ottimi appunti Tidra e complimenti per il voto!
Non credo che Obama si farà influenzare, non deve vincere altre elezioni in quanto scadrà il secondo mandato, perciò tra quattro anni non sarà più alla guida degli Stati Uniti e tornerà privato cittadino (non come da noi che quando entri in politica non esci più e hai una pensione d’oro e tanto di ufficio a Roma senza motivo!). Quindi non so darti una risposta.
Penso che all’epoca della vendita di Opel il problema è stato il governo tedesco che si è messo di traverso impendendo la vendita perché vi erano le elezioni e allo stesso tempo GM aveva paura di una Fiat troppo grande con Chrysler e Opel….
Il problema è che è difficile salvare tutti gli operai, in alcuni casi è meglio salvarne di meno (ovvimanente bisogna salvarne il più possibile), ma poter essere competitivi altrimenti dopo qualche anno si va a gambe all’aria con tutti a casa.
Approvo completamente la tua ultima frase!
Per rimanere nel tema, Marchionne da l’impressione che non stia facendo nulla e invece sottotraccia si muove, sta aspettando in riva al fiume il cadavere del nemico o dei nemici, per poi sferrare il colpo.