Hummer: Il paradosso dell’elettrico
photo credit: Franco Folini
Articolo del gennaio 2009 presente in originale nel gruppo Hainz di google.
Nella vicenda Hummer si possono riconoscere i grossi errori fatti dai colossi dell’auto americana e soprattutto da General Motors, la più grande casa d’auto fino a due anni fa quando la giapponese Toyota la sorpassò.
Sicuramente le Hummer sono state le auto simbolo del 2000, del prezzo del petrolio ancora basso e della mancanza di una coscienza ambientalista, ma non bisogna dimenticare ciò che ha preceduto l’acquisizione da parte di Gm nel 1999. Infatti nei primi anni ’90 durante l’amministrazione Clinton vi erano stati forti incentivi verso l’auto elettrica, da tutti considerata come la miglior soluzione per l’ambiente e per il portafoglio degli americani, perciò il presidente degli Stati Uniti finanziò General Motors per la produzione di un’auto elettrica con una somma enorme, pari a oltre 1miliardo di dollari (di allora).
La casa automobilistica si mise al lavoro e concepì la Ev-1 nel 1996, ma ne produsse molto poche e riservate solo ad un noleggio di 3 anni con canone anche di 500 dollari al mese.
Successivamente tutte le Ev1 furono ritirate dal mercato nel 1999 anche se vi erano lunghe file di attesa per il noleggio di quest’auto, oltre al fatto che i fortunati che erano riusciti ad averne una erano rimasti molto soddisfatti per la silenziosità e l’economia d’esercizio. Proprio in quell’anno dopo la morte del progetto Ev1, General Motors comprò la AM General che all’epoca forniva gli Hummer H1 all’esercito americano.
Ora, nel 2008, General Motors si trova in grossissime difficoltà economiche e cerca appunto di vendere quei rami di azienda maggiormente colpiti dalla crisi sia finanziaria che dall’effetto dell’alto prezzo del petrolio di quest’estate. I prestiti (sottolineo prestiti, non come da noi) erogati alle due case in maggiori difficoltà (Chrysler e GM) da Bush in accordo con il neo-presidente Obama dovranno essere spesi nella direzione di auto meno inquinanti come la Gm Volt, attesa per il 2009-2010 a “spese” dei modelli meno earth-friendly.
Eppure l’immenso Hummer potrebbe essere una buona base di partenza se fosse convertito a mezzo puramente elettrico per varie ragioni:
– il prezzo dell’auto e di tutta la sua meccanica tradizionale risulta essere elevatissimo, quindi la sostituzione con batterie non dovrebbe aumentarne il costo;
– è un’auto molto pesante proprio per il suo motore, il cambio e gli alberi di trasmissioni enormi e decisamente invadenti nell’abitacolo: il tunnel centrale tra guidatore e passeggero è largo almeno 40 cm!!
– l’utilizzo quotidiano dell’auto in america è di 60-80km ad andature basse dove l’aerodinamica sfavorevole dell’ Hummer non inficia troppo il consumo;
– l’altezza elevata da terra permetterebbe l’alloggiamento al di sotto del pianale di moltissime batterie e l’uso di motori elettrici per ognuna delle ruote permetterebbe eccezionali doti fuoristradistiche.
Enzo Ceroni – Hainz 05/01/2009
P.S. Sottolineo il fatto che con l’abbassamento del prezzo del petrolio dovuto principalmente per la crisi internazionale gli Americani sono tornati a comprare Suv e Pick-up, relegando un posto marginale alle varie ibride; spero perciò che il futuro presidente Obama crei imposte governative sui carburanti che mantengano il prezzo del petrolio ad un prezzo stabile, non basso come ora, per indirizzare gli Americani verso auto dai consumi umani e investendo i soldi generati da queste tasse nella ricerca per auto meno inquinanti e sistemi di produzione dell’energia elettriche pulite.