Audi sempre più premium

Revista Autoesporte Janeiro/10 - Audi S3 2.0T
Creative Commons License photo credit: Fabio Aro

La nuova A8 è la dimostrazione di come Audi abbia raggiunto se non superato le altre concorrenti tedesche.

Oltre al noto spaceframe in alluminio vi sono miglioramenti tecnici grazie alla meccanica del pianale modulare MLB. Il pianale MLB, che ha debuttato con A5 e poi è stato diffuso su A4 e Q5, prevede una nuova disposizione meccanica con il differenziale anteriore posto tra motore e le frizioni del cambio in posizione defilata in modo da accentrare le masse, mentre prima dopo il cambio insieme al differenziale centrale (). Questo accorgimento tecnico è affiancato anche a sistemi come il nuovo differenziale posteriore attivo permettono di avere Audi sempre più sportive e vicine al comportamento di una trazione posteriore, ma con la sicurezza e la motricità di una trazione integrale. Tutto ciò sia sulla più grande A8 che sulla “piccola” berlina di casa, l’A4 che ha raggiunto i 4,7 metri.

C’è quindi spazio per una versione sedan della A3 e una piccola station, tant’è che in Volkswagen hanno portato le linee produttive della precedente A4 in Spagna e ne hanno ricavato la Exeo a cui avevo dedicato il seguente articolo Seat Exeo. Ma la Casa tedesca non si è fermata; ha presentato al salone di Ginevra il prototipo A3 berlina, una concept che prefigura al 95% la prossima mossa della Casa di Inglostad: una berlina di segmento C sui 4,4 metri.

Ma perché Audi entra in questo mercato? Innanzitutto le auto sono cresciute in dimensioni e prezzi; se ci pensiamo una serie 3 che è quasi piccola per essere un segmento D è lunga quanto una 164 del 1988 che si posizionava tra il segmento E e l’F. Inoltre non siamo più in boom economico, il petrolio costa, perciò i clienti preferiscono auto che consumino meno, ma anche auto più compatte dato che i garage non crescono di pari passo con le auto e le famiglie non sono molto numerose. In aggiunta a tutto ciò vi è un invecchiamento generale della popolazione.

Queste dimensioni, inoltre, sono adeguate anche per il mercato americano nel quale Audi punta molto, ciò è dimostrato anche dagli spot della R8 nella pausa del Superbowl degli anni passati edall’inaugurazione dell’impianto produttivo di Chattanooga (nel Tennessee).

Ma Audi è anche molto proiettata nel più grande mercato del Mondo, quello Cinese, dove è già presente e dove ha presentato la versione lunga della A8 e della A6 e persino della A4. Infatti il mercato Cinese richiede molto spesso versioni allungate delle nostre berline ed ammiraglie, ma, come per il mercato americano, richiede anche berline più piccole e non “hatchback” come la A3, modello molto apprezzato solo da noi in Europa.

Il successo ottenuto dalla Casa tedesca non è solo merito teutonico, sicuramente gli ingenti investimenti effettuati da Volkswagen hanno contribuito (in cambio, però, VW ha ottenuto forti guadagni), ma il successo è dovuto anche all’opera di molti designer italiani come Wolfgang Egger e Walter de Silva che hanno contribuito a questo successo sebbene siano Alfisti nell’animo (come del resto lo stesso presidente Piech). Grazie a loro le nuove Audi sono molto “latine”, come per la recentissima A5 sportback. Questo prodotto è l’ulteriore dimostrazione di come Audi sia la “Lancia del 2000” in quanto riprende alcune idee del passato come il portellone posteriore accoppiato ad una linea da coupè. L’antesignana di questa nuova versione dell’A5, sebbene con solo due porte, è la Lancia Beta HPE (high performance estete) di cui la maggiorparte di voi non si ricorderà neanche l’esistenza, ma che ho avuto la fortuna di salirci anche se, per il momento, non ho avuto il privilegio di guidarla.

Il parallelismo tra Audi e Lancia è dimostrato anche dall’Audi A3, auto che nelle versioni sportive S ricalca, soprattutto ora con la versione S3 Sportback, i concetti espressi da quella che un tempo era il sogno di molti, moltissimi giovani di qualche tempo fa ma non solo: la Lancia Delta integrale.

Enzo Ceroni “- Hainz 05/07/2011


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