Mazda CX-5

Mazda si appresta a presentare il suo primo Suv compatto. Questa vettura permetterà di fare concorrenza in un mercato sempre più importante in termini numerici, ma anche di immagine. Infatti per Case auto come Mazda è importantissimo farsi conoscere e un modello di successo può far migliorare la percezione del marchio, aumentando, così, le vendite anche degli altri modelli della gamma.

Oltre ad un’estetica moderna con linee semplici non “forzate” e proporzioni indovinate, il Suv giapponese è dotato delle ultime tecnologie Sky-active che Mazda ha presentato nell’ultimo anno riguardanti sia i motori e i cambi sia la struttura dell’auto.
I nuovi propulsori sono i nuovi 2 litri benzina da 165cv e 2,2 litri diesel con potenze che variano dai 150 ai 175cv e oltre 420Nm di coppia del più potente. I diesel non devono ricorrere a complessi, costosi e non ancora del tutto affidabili sistemi di post trattamento dei gas di scarico (CDPF e SCR), raggiungendo, per di più, lo standard Euro VI. Entrambi i motori sono in alluminio e non escludo che possano essere realizzati non solo nello stesso sito produttivo, ma anche sulla medesima linea di produzione talmente sono simili, questo permetterebbe di avere ulteriori economie di scala e seguire istantaneamente le richieste del mercato. Il rapporto di compressione è per entrambi di 14:1, cosa che comporta un deciso innalzamento del rendimento per il benzina (ottenuto anche grazie al ciclo Atkinson) e una riduzione per il diesel così da avere un minor produzione di NOx e particolato.

Mazda, diversamente da molti altri competitors, produce i propri cambi come il nuovo manuale a 6 marce e ad un nuovo automatico con medesimo numero di rapporti. La velocità di innesto del manuale è elevata e mutuato dall’esperienza di MX-5 per la quale i tecnici giapponesi hanno inventato un sistema che velocizza le cambiate, mentre l’automatico prevede un’intelligente sistema di bloccaggio del convertitore idraulico che riduce i consumi ed esalta il piacere di guida. I consumi dichiarati sono strabilianti, sicuramente quelli reali saranno inferiori, ma le soluzioni tecniche adottate fanno sperare in percorrenze migliori rispetto ai concorrenti.

Tutto ciò unito ad un’estetica molto equilibrata ed europea ne decreteranno sicuramente un buon successo (tra un anno ne riparleremo), peccato non poter parlare altrettanto bene dei Suv medi Alfa, Lancia e Fiat non perché non siano altrettanto validi, ma semplicemente perché non esistono! Un’opportunità persa anni fa quando, come scrissi tempo addietro, l’economia andava meglio e i Suv erano già all’apice dei desideri degli italiani ed europei.
L’impianto di Cassino avrebbe potuto tranquillamente ospitare un Suv Lancia permettendo anche di aumentare il tasso di utilizzazione dell’impianto (cosa molto cara a Marchionne visto l’impatto sui costi), magari utilizzando l’estetica dell’attuale Delta, il cui nome sarebbe potuto essere utilizzato da un remake che ancora tutti gli appassionati chiedono.

Enzo Ceroni – 21/09/2011

Per quel che riguarda la struttura gli ingegneri hanno evoluto la precedente struttura in molte parti rendendola più rigida, ma anche più sicura e confortevole. Si è abbandonato lo schema a quadrilatero alto all’anteriore in favore di un McPherson per problemi di ingombri e crash-test e lo sterzo ora risulta essere elettromeccanico con l’assistenza all’interno della cinematica dello sterzo, vedremo se questi interventi non avranno ripercussioni sulla piacevolezza di guida delle Mazda.


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