Il ritorno di Jaguar

Old Is Gold - Vintage Cars
Creative Commons License photo credit: VinothChandar

La cessione prima di Aston Martin e poi di Land Rover insieme a Jaguar all’indiana Tata sancisce la parola fine al progetto di Ford di avere un polo del lusso, “Premium Automotive Group” come Ford aveva ribattezzato la società comporta dalle tre inglesi insieme con Volvo.

Tata ha approfittato di un momento di difficoltà del colosso americano e ha visto nei due marchi della ex-madrepatria ottimi investimenti non solo per il prezzo pattuito, ma anche per le possibilità di crescita di queste due Case e le possibilità di travaso del kow-how tecnico verso la Casa indiana. Oltre a tutto ciò, nonostante la crisi mondiale, ogni anno nel Mondo ci sono sempre più persone ricche, nella sola Cina ci sono un milione di persone con un patrimonio superiore al miliardo di dollari! Per di più, al momento della vendita a Tata, Ford stava investendo in questi due brand con il lancio dell’Xf che aveva riscontrato un ottimo successo di pubblico e lo sviluppo di nuovi motori V8 a benzina ed evolvendo il V6 diesel di 2,7 litri realizzato a suo tempo con PSA, portato a 3 litri e dotato di raffinatezze tecnologiche come la doppia turbosovralimentazione attraverso la quale raggiunge la potenza di 275cv, anticipando persino parte della più agguerrita concorrenza tedesca!

Sebbene, come detto, siamo in un periodo di forte crisi Tata sta sviluppando e sostenendo i due marchi, oltre ad un piano quinquennale di rilancio su tutti i fronti da 1,5 miliardi di pounds: da nuovi motori a nuovi modelli come l’Evoque passando per nuove versioni e nuove motorizzazioni.

Quello che bolle in pentola e che vedremo presto sono sia il nuovo V6 fratello minore del recente V8 sia il ritorno di Jaguar nel settore delle 2 posti scoperte. Con questa nuova cabrio “F-Type” il marchio inglese si andrà ad inserire in quel segmento che sarebbe dovuto essere di competenza di una vera Alfa Spider (e relativa coupè Brera). La sportiva inglese adotterà, inoltre, l’evoluzione della piattaforma modulare in alluminio della Xj che è particolarmente flessibile e leggero, leggerezza che le garantirà un comportamento molto efficace e prestazioni probabilmente superiori rispetto alle varie SLK e Z4.

Si tratta di una vera rivoluzione, di innalzamento di Jaguar e di Land Rover attraverso una condivisione dall’alto e cioè l’utilizzo per tutti i nuovi modelli sia del Giaguaro che della casa di Coventry. La scelta non è solo di posizionamento, ma il frutto di analisi economiche e della necessità di abbassare la media dei consumi del gruppo inglese. Le auto realizzate su questa base saranno, quindi, più leggere, consumeranno di meno e avranno prestazioni migliori grazie alla loro leggerezza. Dopo l’F-Type e la relativa versione coupé vi sarà il ritorno nel segmento D dopo la sfortunata parentesi avuta con l’X-type, questa nuova berlina (che probabilmente sarà un po’ coupé) si posizionerà al vertice del suo segmento grazie al ritorno alla trazione posteriore (ed eventualmente integrale) e grazie alla leggerezza sarà al vertice nell’handling e nei consumi.

Il vero problema degli Inglesi, infatti, è riuscire ad avere una media dei consumi delle proprie vetture sufficientemente bassa, ma sono sicuro che questo enorme sforzo sarà ampiamente ripagato anche in termini di apprezzamento del pubblico, come dimostrato dall’attenzione verso la concept C-X75 che prefigura la supercar ibrida del marchio del Giaguaro. Quest’auto, infatti, sarà la vetrina tecnologica dei sistemi che saranno poi adottati sulle altre auto del gruppo, come ad esempio l’ibrido plug-in o un’eventuale trazione integrale ibrida, permettendo allo stesso tempo di abbassare la media dei consumi della Casa inglese grazie alla discreta autonomia in elettrico. Sulle grandi Land Rover e per le Jaguar, invece, i tecnici di Coventry utilizzeranno il conosciuto ibrido Zf costituito dal condiviso cambio automatico a 8 rapporti della tedesca Zf al cui interno, però, il convertitore di coppia è sostituito da un motore elettrico. Questo schema è già presente sulle ibride Bmw, Porsche e Audi, ma sarà coadiuvato da batterie decisamente più potenti e raffinate.

Torniamo ai motori, anche il V6 che debutterà sulla XJ con 340cv e 450Nm di coppia è frutto dell’attenta analisi dei costi e delle economie di scala Jaguar/Land Rover. Come ho precedentemente anticipato è il fratello minore del V8 avendo due cilindri in meno, ma mantenendo il medesimo angolo tra le bancate di 90°. Non è una novità, anche Audi produce V6 benzina e diesel con questa configurazione potendo realizzare entrambi i motori sulla medesima linea produttiva. Inoltre così come per il più grande V8 vi è lo spazio per alloggiare all’interno delle due bancate il conosciuto compressore volumetrico che conferisce risposte pronte e prestazioni da V8 aspirato con consumi di un V6, la versione più potente che probabilmente debutterà su F-Type raggiungerà i 380cv con 460Nm di coppia massima per soli 138kg di peso.

Ma lo sviluppo motoristico Jaguar non si ferma, tanto che è in fase di realizzazione un nuovo impianto produttivo tra Wolverhampton e Staffordshire (a nord-ovest di Conventry) con la creazione di 750 nuovi posti di lavoro per poter realizzare 300’000 motori 4 cilindri benzina e diesel l’anno a fronte di un investimento per l’impianto di 355 milioni di sterline che fa parte di un esborso per l’intero progetto 4 cilindri di 1 miliardo di sterline. La realizzazione sia della versione benzina che diesel nel medesimo impianto fa supporre che anche in JLR abbiano puntato sulla realizzazione di entrambi le tipologie di alimentazione sul medesimo basamento, così da avere la massima flessibilità produttiva ed elevate economie di scala.

L’attenzione dei tecnici inglesi non si ferma ai nuovi prodotti, ma viene concentrata anche nel miglioramento e nell’ampliamento della gamma in commercio. Come potete vedere nel video realizzato al recente salone di Ginevra

Un vero peccato che a poca distanza dallo stand Jaguar vi era la Lancia Thema, rebadging “senza tanti complimenti” dell’americana Chrysler 300, offerta con la sola versione berlina e con il valido, ma unico, diesel V6 di 3 litri (ampiamente sopra i 20cv fiscali) e con il cambio automatico a 5 marce che, per fortuna, sarà tra poco sostituito con il medesimo 8 marce automatico Zf utilizzato dall’inglese

Non so voi, ma quest’articolo mi ha messo un po’ di amaro in bocca, pensando alla tanto amata Alfa; un marchio nobile e ricco di storia come lo è Jaguar, ma in cui non si vuole investire. Eppure il marchio inglese dimostra come se si crede in un progetto si riesce, anche contro difficoltà economiche non indifferenti.

Enzo Ceroni – 27/04/2012


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