Piano quinquennale Chrysler

Rusted Chrysler Windsor - Deco
Creative Commons License photo credit: Bob Jagendorf

Articolo del novembre 2009 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Mercoledì 4 si è svolto un vero e proprio meeting (lungo quasi 9 ore) nel quale i vari “colonnelli” di Marchionne hanno presentato ciò che diverrà Chrysler da qui al 2014.

Le idee di base sono le seguenti:

– presenza globale di Jeep, spinta anche nei mercati emergenti come detto nel precedente articolo e suffragato da alcune indiscrezioni che vogliono lo spostamento in Russia delle linee produttive dell’attuale Jeep Commander (versione a 7 posti dell’attuale GranCherokee) per il mercato interno;

– Dodge che attualmente costruisce auto e una linea di pick-up denominata “Ram” si dividerà in due: da una parte Ram che diventa un marchio a se stante con il quale saranno venduti e costruiti i veicoli commerciali Fiat-Iveco, mentre le auto Dodge saranno riposizionate condividendo molto con Alfa Romeo, risultando perciò versioni “americaneggianti” di Alfa e confinate al solo mercato americano con motori Chrysler V6 Penstastar e V8 Hemi (che riceverà il Multiair), mentre Alfa utilizzerà il V6 turbo in sviluppo da Fiat Powetrain;

– integrazione Chrysler e Lancia, non si sa ancora se Lancia farà solo operazioni di rebadge (mettere il marchio Lancia su auto Chrysler) o se operazioni un filo più importanti, a mio avviso migliori, come nel caso di Fiat Idea e Lancia Musa.

Il risvolto però più importante è che, con Chrysler, Marchionne riuscirà ad aumentare notevolmente i volumi delle piattaforme Fiat e avere due buone basi per i segmenti elevati (segmento E e Suv), oltre a notevoli condivisioni di componenti, motori e cambi. Tutto ciò, però, non avverrà nell’immediato anche perché ci sono tempi tecnici per la progettazione delle auto e della realizzazione delle linee produttive; infatti la criticità del piano risulta essere il tempo che intercorrerà sino alla presentazione delle nuove auto su basi Fiat, ma resistere sino al 2012 con la gamma attuale non sarà eccessivamente difficile poiché, come sottolineato da Marchionne stesso, attualmente Chrysler non sta perdendo soldi.

Progressivamente verranno soppresse la Chrysler Sebring, la Dodge Avenger sostituite con auto di segmento C e D sul tanto da me citato pianale Fiat “C/D-Evo” oltre a due Suv sempre sulla medesima base, uno piccolo che rimpiazzerà Compass e Patriot e uno medio (su base D-Evo) che sostituisca il tanto venduto Liberty (da noi conosciuto come Cherokee).

Personalmente sono abbastanza scettico sulla scelta per il segmento D sia berlina che Suv, poiché ritengo che nel mercato americano sia strettamente necessario un segmento D a trazione posteriore a maggior ragione se Chrysler sarà riposizionata verso l’alto in diretta concorrenza con Cadillac e i blasonati marchi tedeschi. Inoltre una tale base meccanica, magari derivata dalla più grande 300C, sarebbe stata perfetta per una berlina Alfa e un Suv medio che potesse rubare clienti all’imminente nuovo X3.

Tuttavia ciò avrebbe comportato un’ulteriore ritardo nella sostituzione e nella commercializzazione delle nuove Chrysler e nuove Alfa. Spero, però, che le auto e i Suv su base C/D-Evo siano pensati per diventare ibridi e abbiano la possibilità di avere una trazione integrale ibrida (come il Suv Lexus RX400h), siccome nei prossimi due anni assisteremo alla diffusione dell’ibrido nei vari segmenti e i primi Suv ibridi a larga diffusione saranno Toyota con il suo Rav4 e Mitsubishi con la sua intelligente trazione integrale PX-MiEV perfetta per Lancer e per il Suv decisamente simile all’ibrido Fiat (anch’esso prevede un cambio a doppia frizione con motore elettrico integrato per spingere le ruote anteriori mentre quelle posteriori sono mosse da un motore elettrico).

Per le auto superiori vi rimando alla prossima settimana.

Enzo Ceroni – Hainz 7/11/2009

P.S. La Fiat 500 sarà l’unica Fiat ad essere venduta nel mercato americano e sarà prodotta in Messico dal 2011 per ridurre i costi, oltre al fatto che da tale paese potrà raggiungere più facilmente anche in Sud America.


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