Tante ibride, tutte diverse

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Creative Commons License photo credit: Oran Viriyincy

Articolo del novembre del 2010 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Torno a parlare di ibride perché il mercato di queste auto è in vero fermento.
Infatti oltre a Volkswagen anche i francesi stanno introducendo il loro ibrido completamente diverso da quelli attualmente in commercio. Il tallone d’achille di PSA è nell’impossibilità di realizzare una trazione meccanica per via del pianale utilizzato che non prevede questa scelta, oltre ai bassi numeri che probabilmente costituirebbero un costo troppo elevato per le modifiche e per lo studio della nuova meccanica. Così PSA ha pensato di sfruttare l’ibrido per realizzare le versioni a trazione integrale, questo sistema denominato “Hybrid4” debutterà nei primi mesi del 2011 sul monovolume Peugeot (il 3008) che avrà sicuramente minori assorbimenti avendo un differenziale in meno (il rendimento è migliore perché il moto prima di arrivare alle ruote posteriore in una trazione integrale convenzionale deve passare prima dal differenziale anteriore, poi da quello centrale e infine da quello posteriore).

Vedremo, quindi, molte soluzioni diverse tra le quali spicca anche l’elettrico ad autonomia estesa di General Motors che debutta a breve con la Chevrolet Ampera. Perciò alla vendutissima Toyota Prius si affiancano tutta una serie di alternative, ma anch’essa si evolverà passando nel 2012 da ibrida a ibrida plug-in. Quest’ultima sarà dotata di batterie agli ioni di litio che sia per la maggior densità di energia che per una maggior presenza permetterà di avere una maggior autonomia in elettrico, la cui elettricità verrà dalla presa di casa. Per avere la massima affidabilità e per rispondere alle esigenze degli utenti la Casa giapponese ha deciso di affidare 600 Prius plug-in sparse per il mondo in modo da ottenere dati e risolvere problemi prima del lancio nel 2012. Infatti recenti studi di GM sulla sua ibrida (la Volt) hanno dimostrato come le batterie agli ioni di litio siano particolarmente sensibili alle temperature estreme, scaricandosi velocemente se c’è freddo o caldo (vi è quindi un sistema di “condizionamento” che le mantiene a temperature analoghe a quelle degli occupanti).

Riepilogando i vari sistemi ibridi vediamo anche l’approccio dei diversi costruttori:

– sostituire il cambio automatico con un cambio epicicloidale: Prius (Toyota) e Lexus;

– aggiungere un componente come il motore elettrico che funge da volano e da aiuto: Honda Insight;

– aggiungere un motore elettrico posteriore per realizzare la trazione integrale senza modificare nulla nel cofano anteriore: Peugeot con l’Hybrid4;

– sostituire il cambio con uno automatico al cui interno vi è un motore elettrico (o più) come fatto da Bmw per la X6 e che arriverà anche sulla serie 5, per le Mercedes oltre che per General motors (sistema Two Mode) e, forse, anche Chrysler.

Toyota, come detto, con la Prius è partita da zero mentre Honda si è adoperata per l’immediato realizzando un ibrido nel quale il volano è costituito da un motore elettrico che aiuta il motore a benzina, ma che non permette di procedere con la sola spinta dell’elettrico. Questo sistema è valido nel breve periodo (infatti Insight vende bene perché costa meno), ma nel lungo periodo no. Infatti con le evoluzioni delle batterie sempre più capienti sarà necessario passare ad un sistema “full hybrid”, ma Honda sembra essere già pronta tanto da annunciare che arriverà nel 2012.

Arrivare per primi, però, ha molti vantaggi dal punto di vista dei brevetti e del know-how all’interno dell’azienda (decisamente al contrario del pensiero di “fast-followers” della Fiat cantarelliana), ma permette alle case di poter vendere questo know-how tanto che Mercedes acquisterà il sistema ibrido di Toyota.

Ho parlato di un costo maggiore del sistema ibrido Toyota ed è innegabile che il cambio epicicloidale con due motori elettrici sia costoso da produrre, ma risulta essere il più efficace e il più piacevole da guidare. Il costo elevato dipende anche dai bassi volumi, ma nel giro di poco tempo saliranno notevolmente poiché Toyota sta commercializzando la versione ibrida della più normale Auris oltre alla versione lussuosa di quest’ultima, la Lexus Ct200h.
Tralasciando il lato estetico mi spiace per la Lexus perché di fatto è una versione “addobbata” della Toyota Auris ibrida; con questa media il marchio giapponese entra nel difficile mercato di Giulietta, serie 1 e Golf, ma sarà difficile, per me quasi impossibile.

E’ un peccato perché i tecnici Lexus avevano l’occasione per creare una nuova piattaforma (o un’evoluzione dell’attuale) concepita per l’ibrido con le batterie posizionate sotto i sedili posteriori e non nel vano bagagli limitando sia il volume, ma soprattutto la regolarità del vano(come sulla Prius). Una soluzione valida è di posizionarle come sul Suv Lexus, l’RX, ma rispetto a questa non vi è lo spazio per posizionare al di sotto del pianale il serbatoio, ma quest’ultimo può essere riposizionato negli “anfratti” sfruttando il fatto che la benzina è liquida. Io penso che la soluzione migliore sia quella di metterlo come sull’ultima Civic e cioè al di sotto dei sedili anteriori con una sezione triangolare in modo da inclinare leggermente il pavimento dei sedili posteriori rendendo ancora più comodi (provate ad allungare le gambe sotto la vostra scrivania e vedrete come sia poco confortevole mantenere i piedi piatti al terreno!). Con questa soluzione le batterie sarebbero state posizionate più in basso riducendo l’altezza del baricentro, inoltre il bilanciamento sarebbe ancora migliore sia per i pesi accentrati sia perché la variazione del carico dovuto alla minore variazione di pesi al posteriore (la differenza di peso tra serbatoio vuoto e pieno).

L’unica accortezza meccanica sono le sospensioni posteriori indipendenti rispetto al ponte interconnesso dell’Auris HSD e dalle versioni normali (discorso diverso per le versioni sportive TS). Ciò garantirà sicuramente un comportamento di guida migliore ma difficilmente comprensibile dagli utenti di un’ibrida (quindi dalla guida tranquilla). Per fortuna, però, queste sospensioni permetterebbero la trazione integrale che spero arrivi presto, soprattutto se analoga a quella PSA e cioè con un motore elettrico posteriore…

Inoltre da questa base ibrida a trazione integrale sarebbe potuta essere realizzato il nuovo Suv Rav4 condividendo sia la piattaforma che la meccanica, anche se, forse, sarebbe più congeniale una piccola RX Lexus in modo da avere un’offerta completamente ibrida in modo da far associare l’ibrido al nome Lexus (un po’ come iPod per il lettori musicali di mp3).

Enzo Ceroni – Hainz 09/11/2010


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