Una famiglia dal Jeep Wrangler?
Con l’imminente presentazione della nuova generazione del Liberty/Cherokee (chiamato sino ad ora Liberty in America e Cherokee in Europa) Jeep strizzerà più gli occhi verso i Suv rispetto ai fuoristrada veri.
La nuova generazione passa dal motore longitudinale e trazione posteriore/integrale al motore anteriore trasversale e trazione anteriore/integrale della piattaforma C-US-Wide che ha debuttato con la Dodge Dart. Ovviamente tale pianale è stato debitamente modificato per mantenere il più possibile le capacità fuoristradistiche, oltre alla forte possibilità di una versione “trail rated” che potrebbe non solo differenziarsi a livello estetico, come fatto ad esempio da Volkswagen con la versione Track&Field della Tiguan, ma anche a livello tecnico con taratura sospensioni specifiche e altri accorgimenti.
Sicuramente è un modello che punta ad essere più confortevole, più parco nei consumi grazie alla trazione integrale che dovrebbe prevedere un sistema di ripartizione della coppia tra i due assi data da un sistema multidisco; questa tipologia di trazione integrale lavora solo in caso di necessità e gestisce al meglio la trazione inviando potenza alla coppia di ruote che hanno più presa (parlando di Jeep si può dire anche “a quelle che hanno presa”). Anche a livello estetico il cambiamento sarà decisamente notevole, assomiglierà molto al più grande GranCherokee, tanto che è probabile la scelta dell’utilizzo del nome Cherokee proprio per sottolineare questo fattore.
L’ “imborghesimento” di questo Suv potrebbe scontentare alcuni fedelissimi al marchio che già non avevano apprezzato completamente l’attuale generazione, ma soprattutto le più piccole Compass e Patriot. A questi appassionati potrebbe essere indirizzato la creazione di un vero e proprio “Sub-brand” derivato dal Wrangler, di fatto una vera famiglia di Wrangler.
Sin dal 2005 Jeep aveva esplorato la possibilità di creare un pick-up dal Wrangler come dimostrato dal bellissimo concept “Gladiator”, ma probabilmente le vicissitudini aziendali e la necessità di investimenti per rivedere il pianale Wrangler hanno portato a non proseguire verso una strada che, a mio giudizio, sarebbe stata sicuramente molto profittevole.
Ora tale possibilità potrebbe tornare ad essere concreta, sia per l’ottimo appeal che il marchio è tornato ad avere sia, appunto, per lo spazio che si è creato con l’assenza di un fuoristrada 5 porte con 5 posti veri. Sebbene quest’ultimo fuoristrada e il pick-up siano due prodotti differenti, vi è un forte legame tra di essi in quanto potrebbero essere realizzati sulla medesima base, anzi l’introduzione dell’una permette all’altro di essere realizzato perché il costo delle modifiche di allungamento della piattaforma Wrangler sarebbero ripartiti su più vetture (e progetti). Questo allungamento del passo potrebbe essere lo stesso per entrambe le vetture, garantendo quindi all’una un’abitabilità elevata per 5 persone comode e un grandissimo bagagliaio (o 6 persone su 3 file, ma con meno capacità di carico), mentre all’altro un cassone decisamente capiente. Sicuramente non sono da escludere altre intelligentissime varianti come ad esempio un incrocio tra le due con 5 porte e un piccolo cassone (pick-up double cab) o la realizzazione di un pick-up a due posti che utilizza una versione con un passo intermedia tra le attuali Wrangler e quelle appena citate.
A rafforzare la possibilità di nuove varianti ancora una volta ci pensano i prodotti presentati al Sema come ad esempio il pick-up“Nuziker” da cui probabilmente Jeep prenderà spunto (o semplicemente ha voluto vedere la risposta del pubblico) il prossimo GranWagoneer. Da sottolineare, inoltre, la versione a passo e sbalzo posteriore allungati della versione a 5 porte fotografata da Autoweek ad un benzinaio con tanto di 6 posti.
Pensando a livello produttivo tutte queste versioni potrebbero tranquillamente essere realizzate sulla medesima linea produttiva del Wrangler a Toledo in Ohio, modello che quasi certamente sfondare quota 180’000 unità prodotte nel 2012 (contro le 138’000 del 2011), ma si potrebbe incorrere nell’incapacità di soddisfare la domanda se questi nuovi modelli avessero un ottimo successo. Sinceramente credo fortemente che una versione grande del Wrangler possa avere un successo semplicemente clamorose, anche di 70’000 unità annue se sarà esattamente come quello immortalato da Autoweek. Sicuramente un 15′-20’000 unità saranno rubate ai più piccoli (ma anche meno costosi) Wrangler, ma l’aumento della domanda sarebbe comunque di 50’000 pezzi ai quali potrebbero essere aggiunti almeno un 15′-20’000 unità della versione pick-up e delle varie varianti, ottenendo quindi ben oltre 200’000 unità l’anno. Questi numeri potrebbero persino aumentare ulteriormente se queste modello venisse prodotto in Cina e venduto in tale mercato, ma si scontrerebbe forse con una capacità produttiva limitata ad una linea produttiva.
Qualcuno potrebbe pensare che la capacità che ho riportato nella sezione Extra del sito produttivo di 270’000 unità l’anno sia più che sufficiente per coprire la domanda, ma non bisogna dimenticarsi che proprio in questo impianto sono state ultimate le linee produttive del prossimo Jeep Cherokee di cui vi ho parlato all’inizio dell’articolo, modello che se il frontale sarà altrettanto bello come il fratello maggiore potrebbe anch’esso raggiungere numeri decisamente notevoli (ipotizzo a spanne tra i 150′ e i 200’000 unità l’anno nei primi tempi di introduzione). Anche in questo caso vi sarebbe un problema produttivo, perché le linee produttive non hanno capacità sufficiente a produrre un così elevato numero di veicoli, ma la produzione a farfalla e la flessibilità produttiva in questo caso, parliamo pur sempre di un Suv realizzato sul pianale C-US-Wide, verrebbe in aiuto con la produzione a Belvidere e, addirittura, a Cassino per i Cherokee diesel (versione largamente più venduta nel Vecchio Continente).
Per concludere vi lascio con una mia idea, una sorta di provocazione per i fuoristradisti: visto che in fuoristrada serve tanta coppia, subito disponibile e per di più estremamente gestibile, come vedrebbero la prosssima generazione del Wrangler se disponesse di 4 ruote sterzanti con relativi motori elettrici (uno per ruota) e un bicilindrico turbo per la realizzazione di un’ibrida E.r.e.v. ad autonomia estesa? Il motore elettrico è perfetto per queste applicazioni perché ha coppia massima anche a zero giri, una gestione e una modulabilità perfetta, oltre alla possibilità di avere la massima scalabilità del sistema motore-sospensione (sono comunque 4 componenti completamente uguali) e potersi girare su stessi. Da non dimenticare l’assenza di cambio, ridotte, differenziali, giunti e ripartitori, quindi con la possibilità di gestire completamente indipendentemente ogni ruota (paradossalmente una potrebbe accelerare mentre le altre tre stanno frenando).
Enzo Ceroni – Hainz 09/11/2012
http://www.gruppohainz.it/jeep/wrangler-mette-famiglia/
11 Commenti
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la produzione della Jeep Wrangler ad ottobre è arrivata a 62mila unità (50mila nel 2011) mentre la versione Unlimited ad ottobre ha già toccato le 104mila unità (84mila lo scorso anno)
quindi già oggi il Wrangler ha superato le 166mila unità prodotte solo nel 2012, un bel record direi e si prospetta di arrivare verosimilmente alle 200mila unità prodotte in un solo anno
e si le versioni Pick-Up vanno molto in America, il Ram 1500 vende tranquillamente più di 25mila vetture al mese (il Ford F-150 è primo con più di 55mila vetture al mese) e si pensa possa arrivare a più di 290mila vetture vendute nel 2012
bè credo che il futuro Jeep Liberty farà anche meglio del Grand Cherokee, visto che il fratello maggiore viene prodotto già costantemente sopra le 20mila unità al mese, circa 240mila l’anno
ricordiamo inoltre che tutte le fabbriche americane del Gruppo Chrysler lavorano al 107% della loro capacità produttiva
per quanto riguarda il Grand Wagoneer noi pensiamo che possa essere presentato il 13 gennaio 2013 al Salone di Detroit, però non ne siamo sicuri
Nel gruppo Chrysler hanno mai esplorato il concetto di 4 ruote sterzanti? Perchè in Fiat da quel che non ho letto mai, io so che Lexus e Renault hanno prodotto auto con 4 ruote sterzanti. Girando su vari siti ho letto che il G.C. verrà abbastanza stravolto per togliere i componenti Mercedes adottando anche il cambio Zf 8 marce, a voi risulta? Sapete quando negli stabilimenti italiani interessati dal nuovo piano si inizierà a lavorare, vedendo in giro i muletti?
la Quattroporte verrà assemblata a partire da dicembre a Grugliasco, i preprototipi del Suv Levante si vedranno a partire da Aprile a Mirafiori mentre a Melfi a partire da luglio si vedranno i prototipi della 500X
Al CRF già diversi anni fa avevano provato, ma riuscivano a farlo solo con un sistema a 24 volt (era stato applicato ad un’Alfa 147 chiamato 4ws), perciò era stato accantonato. Anche Bmw su serie 7 e serie 5 dispone di questi sistemi in versione optional (non abbinabili, però, alla trazione integrale), rendono l’auto veramente agile! So che il cambio Zf arriverà anche sul GranCherokee e in particolar modo sul diesel in sostituzione del NAG di produzione interna Chrysler e che è recentemente stato adottato dalla Wrangler.
Sul piano Marchionne lo sto ancora realmente studiando.
Enzo..curiosità..se il Kubang(nome azzeccato) alias Levante verrà prodotto nei pressi di torino,non potrebbe essere quindi basato sull’E-EVO?
Il fatto che non arrivi così presto potrebbe essere il sintomo di un passaggio al nuovo pianale, ma non sono così sicuro nè del passaggio nè del fatto che questo pianale sia completamente nuovo (cosa anche normale, le parti che vannon bene non ha poi tanto senso cambiarle). Come detto più volte io avrei fatto in modo differente con l’utilizzo del marchio Alfa per la Ghibli che sta per arrivare e avrei sviluppato e fatto debuttare su Maserati il nuovo pianale E-Evo con motore all’interno dell’asse e modularità sia nel passo che nei segmenti (sia berline che Suv), che successivamente sarebbe arrivato a cascata su tutte le auto.
Comunque per il nome penso che Levante è in linea con la tradizione di un tempo di Maserati nella quale si utilizzavano i nomi dei venti per i nomi delle auto, poi può piacere o meno….
E per Pomigliano D’Arco e Piedimonte San Germano?
Pomigliano ha Panda, in quel caso il problema è se Mazda vorrà produrre la propria piccola o meno.
per Pomigliano d’Arco è prevista la Panda 100HP il prossimo mese (maggiori dettagli li trovi nella Pagina Futuro)