2015 Due parole per ogni Casa

A distanza di 4 anni dall’ultimo articolo sulle previsioni Casa per Casa http://www.gruppohainz.it/hainz/due-parole-per-ogni-casa/ andiamo a vedere Casa per Casa cosa è avvenuto e cosa prevedo:

ABART: Lo scorpione sta riscuotendo un ottimo successo anche grazie all’America, mercato che da sempre ha apprezzato le versioni “ignoranti”, speriamo non solo in una 500X Abarth, ma anche in una 500L Abarth e in una versione a 5 porte della 500 che mantenga dimensioni contenute

AUDI: Il successo di Audi cresce sempre di più soprattutto trascinata dalla Cina dove è leader, manca ancora l’America dove risulta ancora indietro rispetto agli altri marchi Premium, ma la nuova A3 berlina e la cabrio dovrebbero darne un ulteriore impulso. In Europa un’eventuale versione station della A3 berlina potrebbe ulteriormente sostenere il marchio che tiene sebbene A4 inizia a risentire il peso degli anni e vi è una “marcatura a uomo” da parte di Bmw modello per modello. Ottimo progetto l’A3 E-tron in quanto abbina divertimento e ambiente con un’autonomia in elettrico corretta. In futuro con l’avvento della trazione integrale elettrica Audi si troverà di fronte al grande enigma di mantenere l’attuale impostazione o cambiarla in quanto la trazione integrale elettrica è sicuramente vincente, ma con tale impostazione probabilmente vedremo Volkswagen. Quindi non credo ci possa essere per Audi la soluzione che è e sarà sempre più vincente per le auto “derivate” da trazioni anteriori e che marchi come Volvo stanno sviluppando (purtroppo non Lancia…).

ALFA ROMEO: Dalla fine del 2010 ad oggi non è cambiato nulla, eppure, come ho scritto e raccontato più volte, con piccolissimi investimenti si sarebbe potuto tamponare la situazione con il remake della 156 berlina e Sportwagon ricavate dal segmento C Giulietta in attesa del grande ritorno alla trazione posteriore dal segmento D in su. L’erede della 156 avrebbe permesso di mantenere i clienti della prima 156, guadagnarne di nuovi visto la crisi e quindi il ridimensionamento delle flotte aziendali e, allo stesso tempo, avrebbe aumentato le economie di scala e mantenuto alta la saturazione dell’impianto di Cassino creando l’attesa per il segmento D a trazione posteriore sul pianale modulare FiatChrysler da me pensato sin dal maggio 2009. Tuttavia a metà 2013 Marchionne ha recuperato in parte dando carta bianca a Krief per il rilancio dell’Alfa che dovrebbe avere un ottimo successo, peccato che si pensa forse troppo all’America e non al mercato europeo dove una station sarebbe decisamente importante e di successo, specialmente con il diesel e le quattro ruote motrici oltre alla necessità di presentare una variante Crosswagon!

BMW: Bmw ha chiuso l’alleanza con PSA perdendo di fatto il know-how di quest’ultima nell’ibrido integrale, ma ha molti ingegneri e saprà rifarsi. Inoltre ha compreso l’aumento delle dimensioni del segmento D “premium” dovuto anche all’utilizzo da parte delle concorrenti Audi e Mercedes dei rispettivi pianali modulari MLB e MRA e allo stesso tempo realizzato il nuovo pianale UKL a trazione anteriore che ha debuttato su Mini e per la prima Bmw a trazione anteriore, l’MPV denominato “Serie 2 Active Tourer”; questo pianale sarà la base per tutte le Mini e per tutte le Bmw a trazione anteriore (quindi fino al segmento C) compresa la prossima Serie 1 permettendo forti economie di scala.
La nuova X1 e la nuova serie 1 se saranno belle nel frontale come la Serie 4 o la Serie 2 saranno un grande successo permettendo un ulteriore aumento dei volumi, mentre invece sarà un insuccesso la Serie 2 Active Tourer a 7 poste in quando sarà sproporzionato e soprattutto non in linea con il valore di sportività che il Marchio bavarese porta.

BENTLEY: Bentley dopo il ridimensionamento dovuto alla crisi si sta lanciando giustamente nel segmento dei Suv, peccato però che il marchio inglese non costituisca per il gruppo Volkswagen una sorta di prémier dell’ibrido in modo da coniugare prestazioni, economia e ambiente.
CADILLAC: Il marchio americano torna in Europa, manca però il V6 diesel e il 4 cilindri diesel per poter competere con i tedeschi e porsi come alternativa ai prodotti premium tedeschi ad un prezzo inferiore “vestito come scelta di campo/differente”. Spero che FPT saprà cogliere l’occasione per la fornitura di tali motori.

CHEVROLET: Il marchio americano è stato stoppato in Europa per lasciare spazio ad Opel, un peccato perché il marchio americano aveva incontrato il favore del pubblico europeo oltre che americano, probabilmente doveva proporre alcuni prodotti di nicchia in Europa, una maggior differenziazione rispetto ad Opel o essere la “Innocenti di Opel” ripescando i precedenti modelli Opel, ma non doveva scomparire.

CITROEN: Il successo del marchio DS da me annunciato sta tenendo a freno le perdite del gruppo PSA soprattutto grazie al sapiente lancio in Cina, da una linea di prodotti è diventato addirittura un marchio a se stante. Come ho anticipato 4 anni fa l’Hybrid4 costituisce un forte pilastro del successo dei modelli Citroen e lo sarà sempre più soprattutto se PSA capirà l’importanza del plug-in hybrid con una moderata autonomia in elettrico (20-30 km reali).

CHRYSLER: 300C ha avuto un buon successo come da me preannunciato a fine 2010, peccato per il restyling non vada nella direzione giusta sebbene il successo della 200 avrebbe dovuto far capire ai designer la direzione giusta. Speriamo che correggano il tiro, che pensino alla trazione anteriore e l’ibrido integrale coadiuvato dal plug-in con una ventina di km reali in elettrico.

DACIA: Il marchio rumeno è un vero successo e dimostra come l’estetica sia veramente importante nell’automobile anche a prezzi relativamente contenuti, contenuti perché ora soprattutto su Duster il prezzo non è più così a buon mercato. Inoltre da un lato per il mercato europeo maturo servono prodotti belli e nei segmenti giusti, mentre per quello dell’Est servono prodotti pratici ed economici, Fiat dovrebbe imparare perché una Uno nel mercato dell’Est o la vecchia Panda avrebbero un senso.

DODGE: Prima dell’uscita dal mercato europeo il marchio sportivo di Chrysler faceva dei buoni prodotti che avevano un discreto successo in Europa, ora grazie al giusto e corretto utilizzo del rebadging vende bene come Fiat (Freemont). In America Challenger e Charger riscuotono buone vendite e dovranno mantenersi tali (aggressive a trazione posteriore), mentre la Dart, come scritto sin dalla sua presentazione, manca della grinta Dodge nel frontale. Al marchio americano manca anche una sostituta della Caliber o comunque di un segmento C hatchback.

FIAT: Renault è arrivata sul mercato con la bella Twingo a 5 porte, peccato che Fiat non abbia pensato ad una variante della 500 a 5 porte. Sicuramente la presentazione della 500L e l’imminente (ma anche in ritardo) lancio della 500X tamponano la situazione, ma non per tutti i clienti. Sul fronte segmento C pesa l’assenza di una famiglia realizzata dalla Bravo che avrebbe permesso in questi anni di mantenere sensibilmente più alte le economie di scala e la saturazione di Cassino; una station wagon, un Suv di segmento C e un monovolume compatto avrebbero sicuramente cambiato la situazione. 500L si è rilevata un buon successo come da me annunciato nel video di Ginevra 2012, soprattutto nella versione Trekking che ha passaruota più pieni. Peccato per l’assenza dell’automatico vero in Europa, che però sarà presente sulla 500X che sarà un vero e proprio successo andando però a rubare un buon 30% di clienti al 500L.

FERRARI: Nulla da eccepire come sempre, forse il problema non è tanto Ferrari in se quanto piuttosto l’aver rubato la “California” a Maserati, eppure i due modelli potevano coesistere se debitamente differenziati e spostati nel tempo (per esempio una Spider a due posti Maserati).

FORD: Il marchio americano è uscito dalla crisi più forte che mai e più globale che mai, ha il medesimo atteggiamento di Fiat in Europa, ma rispetto a questa ha una gamma articolata presente in commercio. Buono l’Ecosport che batte sul tempo la Fiat 500X, ma rispetto al quale ha un po’ meno personalità, come del resto anche il resto della gamma. Un peccato aver venduto Jaguar, Land Rover e Aston Martin perché le basi del rilancio le ha realizzate Ford su cui ovviamente hanno pesato anche i forti investimenti indiani di Tata. Così come vedremo per Volkswagen Ford sta attuando una sorta di upmarket e la presentazione dell’Edge ne è la dimostrazione, non vedo però anche per Ford lo sfruttamento del vantaggio della trazione anteriore con motore trasversale sebbene sia meno “fondamentale” rispetto ad altri marchi come Volvo che vogliono competere con i premium tedeschi.

HONDA: Anche Honda arriva nei Suv di segmento B con un’ottima proposta e sta commercializzando l’ibrido “vero” oltre ad essere arrivata sul mercato europeo con un diesel di 1,6 litri. Anche il marchio giapponese si avvantaggerà della disposizione trasversale del motore per la realizzazione dell’ibrido 4×4 oltre che di sportive integrali.

HYUNDAI: i40 e soprattutto i Suv stanno avendo un successo nel mondo e in Europa, ora con il restyling della calandra i40 aumenta notevolmente in personalità assomigliando però ad Audi (per alcuni può essere un plus)

INFINITI: Il marchio giapponese grazie all’accordo con Mercedes sta crescendo, pecca ancora in alcuni dettagli come per esempio l’insonorizzazione del 4 cilindri diesel tedesco, ma farà strada

JAGUAR: Il fermento del 2010 porta ora i suoi frutti grazie all’F-Type e ora all’ “arma segreta” XE realizzata, così sostengo da anni, su una piattaforma modulare che copre dal segmento D al segmento F. Notevole lo sforzo anche sui motori con nuovi 4 cilindri modulari benzina e diesel realizzati anch’essi sulla medesima linea produttiva.

JEEP: Il Cherokee paga il frontale assolutamente non Jeep, un vero peccato che dimostra ancora una volta il problema per tutto il gruppo FCA della mancanza di un vero “car guy” accanto a Marchionne. In compenso il Renegade ha colto veramente nel segno e dimostra come i Suv stiano trovando una posizione a metà strada tra il segmento e il segmento C pur essendorealizzati sul pianale Small-US-Wide pensata inizialmente per un segmento B (seppur abbondante come Grande Punto). Il Renegade dimostrerà come la produzione di validi prodotti permetta successi commerciali e la necessità dell’utilizzo del cambio automatico a 9 marce per il mercato americano dimostrerà agli uomini Fiat l’importanza dell’automatico vero nel resto dell’Europa. Il GrandCherokee intanto affila le armi, ma per il mercato italiano manca il 4 cilindri diesel biturbo sebbene la piacevolezza del 6 cilindri sia superiore. Manca ancora una versione pickup come scritto nell’articolo http://www.gruppohainz.it/jeep/wrangler-mette-famiglia/ e un’eventuale vera versione 5/7 porte.

KIA: Il marchio coreano ha trovato la sua dimensione e il suo frontale, personale e diverso dalla concorrenza nella calandra. Ora è veramente a livello della migliore concorrenza tedesca seppur non costituendo quella particolarità ed emozionalità che possono avere le italiane o le Jeep. Inoltre Kia dimostra come in questi anni la realizzazione e la commercializzazione di nuovi Suv abbia portato i suoi frutti.

LAMBORGHINI: Audi sta lavorando molto bene, manca solo la trazione integrale realizzata con un o e due motori elettrici anteriori perché sarebbe l’ideale, soprattutto nel caso dell’introduzione di una più piccola Lambo con un V6 e una gemella Audi con il 4 cilindri (anche in versione non ibrida).

LANCIA: Finalmente in FCA hanno capito che vendere le Chrysler con il badge Lancia non era la direzione giusta, anzi probabilmente una 300 station wagon e la stessa 200 con il marchio Chrysler sarebbe stato un discreto successo anche da noi. Peccato che per capirlo abbiano speso soldi e rovinato un marchio storico che molti invidiano anche per una storia ricca di successo, ritengo tutt’ora che un rilancio sia ampiamente possibile con pochi modelli mirati come una Ypsilon corretta e il remake della Delta Integrale visto che ora le economie di scala ci sono.

LAND ROVER: Direi che gli inglesi con il supporto di Tata stanno facendo un vero e proprio capolavoro, nulla da eccepire, forse l’unica cosa è la mancanza di un rivale del Renegade visto che Evoque non è molto più grande, ma è larghissimo!

LEXUS: Sembra che in Lexus Italia mi abbiano letto, tutta la gamma ora è ibrida e hanno appena presentato l’anti X3 con una linea decisa, a mio modo di vedere eccessivo.

LOTUS: Un vero peccato per questo marchio, sarebbe stato perfetto per completare la gamma Ferrari come scrissi tantissimi anni fa, il marchio italiano avrebbe permesso insieme ad FCA un vero rilancio e un prodotto “race track”.

MASERATI: Purtroppo non sono stato ascoltato, al posto di un pensare un nuovo pianale modulare per Alfa e Maserati da diffondere agli altri Marchi del gruppo si è pensato di partire dal pianale LY di Chrysler 300 e delle sorelle Dodge non solo per la Ghibli ma anche per Quattroporte, andando a spendere una montagna di soldi per modificare il pianale LY per adeguarlo alle necessità e al comportamento di guida degno di una Maserati perdendo anche in economie di scala. Questi soldi sarebbero potuti essere utilizzati per lo sviluppo di un nuovo pianale anticipando quindi di molto i tempi non solo delle Maserati, ma anche per le Alfa e per le altre.

Per gli altri Marchi vi rimando al prossimo anno, quindi vi auguro Buon Anno!

Enzo Ceroni – Hainz 31/12/2014


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4 Commenti

  1. ciao enzo e buon anno, concordo in pieno con la tua analisi, soprattutto sulla parte riservata alla maserati. Hanno voluto modificare tutto il pianale Chrysler (mercedes classe E) per adattarlo a i nuovi maserati maaaaaa. Come per i motori V6, tutti pentastar per poi modificare le testate a maranello. Tutto questo per non creare un qualcosa di esclusivo. Speriamo che ci sia e mantengano una evoluzione del fantastico motore(italiano) 1750 tbi

    • Finché devi fare un modello e basta o non hai le tempistiche giuste ci può stare di fare questa operazione, ma se hai l’opportunità di partire da zero, di dare inizio ad economie di scala paurose e di entrare in nuovi segmenti oltre a far ripartire un impianto la cui saturazione é praticamente zero allora l’errore é evidente. Comunque non penso che la strada giusta sia l’esclusività, quanto piuttosto della necessità di far debuttare pianali, tecnologie e motori prima sui marchi più nobili, giusto allora sfruttare la base eccellente del Pentastar e modificarla dove si fa la differenza, peccato però nell’assenza del Multiair ideale per motori grossi e potenti dove le perdite di pompaggio sono maggiori. Penso che il 1750 con la versione in alluminio raggiunga la sua ultima evoluzione, perché il dovrebbe arrivare anche l’evoluzione del WGE con Multiair, iniezione diretta e turbo.

  2. Concordo su tutta la linea (principalmente per FCA e le sue tante occasioni mancate) sebbene non credo che Audi abbandonerà il proprio pianale, né la Chrysler 300 tornerà ad essere a trazione anteriore. Sicuramente c’è voglia di dfistinguersi e per farlo bisogna pure differenziarsi. Sicuramente il pianale a motore longitudinale (per VW) e la trazione posteriore (per FCA) hanno rappresentato (soprattutto quello tedesco) e avranno un’immensa trasversalità nei segmenti premium e rappresenteranno la piattaforma condivisa per lo sviluppo dei prossimi 15-20 anni. Oltre tale data, probabilmente, le auto saranno davvero ripensate, tutte elettriche, a batteria o con gruppi elettrogeni efficientissimi.

    • Quasi impossibile che Audi abbandoni l’MLB visto che la nuova A4 adotterà la sua evoluzione “MLB evo”, per quanto riguarda Chrysler ritengo che ci sia spazio anche per un modello di segmento E a trazione anteriore/integrale ricavata dal C-US-Wide visto che questa base sara usata per gli MPV (idealmente le versioni 4×4 li realizzerei con uno o due motori elettrici). Sicuramente per i marchi sportivi la piattaforma con motore longitudinale e trazione posteriore é e sara ancora per un 10-15 anni fondamentale, per gli altri marchi la diffusione dell’ibrido plugin con 20-30km di autonomia in elettrico dipenderà molto dalle normative e il prezzo del petrolio, arrivarci prima o almeno sviluppare le piattaforme pensando a questo permette enormi risparmi.

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