Il sogno di un bambino
Il mio primo incontro con una Lotus Elise risale alla terza media, era sabato di un assolato maggio inoltrato con 25 gradi e stavo tornando da scuola a piedi verso casa, quando, ad un certo momento, vidi in lontananza comparire da una curva una macchina bassa, verde inglese e la riconosco! Era la prima versione e il ragazzo che la guidava aveva un 25-30 anni (la mia età attuale) con capelli al vento (dati dalla capote in tela rimossa), occhiali da sole e un sorriso….fu subito grande amore!
E’ incredibile constatare come ancora oggi quella piccola sportiva rimanga attuale e mi sia rimasta nel cuore, pensavo di essere uno dei pochi e invece dopo anni ho scoperto come molti altri siano attratti dall’Elise, chi per l’ “originale” (la prima serie) e chi per l’ultima evoluzione, che, comunque, rimane federe al nome.
Sarà quindi difficile per Lotus riuscire a rinnovarla mantenendola fedele ai concetti cardine del suo successo, ho paura che il marchio inglese virerà su altri canoni, peccato perché migliorando un poco l’insonorizzazione e il comfort delle sospensioni senza aumentare peso e potenza si potrebbe ampliare il mercato e rientrare nei limiti di emissioni senza tradire il marchio.
Elise potrebbe quindi divenire un brand nel brand affiancando le nuove auto adatte a ben altre tasche.