Lancia annuncia i target di vendita per Delta di 70’000 unità l’anno
Articolo del marzo 2008 presente in originale nel gruppo Hainz di Multiply.
Al salone di Ginevra sarà presentata la nuova Delta, il nome scelto richiama l’antenata che vinse tanti rally e si dimostrò molto longeva, ma tale nome non corrisponde a quello che vedremo. Infatti ci troviamo di fronte ad una sorta di Ypsilon ingigantita e con uno stile molto classico ed elegante, senza quella sportività che emanava l’antenata.
La decisione di costruire una Delta con tali canoni deriva dal fatto che Fiat possiede sia il marchio Lancia che quello Alfa Romeo, a cui è stato affidato il compito di “sportiva del gruppo”; perciò al marchio Lancia non rimane altro che il ruolo di “elegante del gruppo”. Sinceramente questo concetto di “non cannibalizzarsi internamente” non mi è del tutto chiaro, tant’è che avevo già parlato di come nel gruppo Volkswagen le versioni “pepate” di Golf e A3 si ripartiscano il mercato delle sportive, quindi mi concentrerò sul modello presentato.
La base di partenza è la conosciuta Fiat Bravo (4,34metri) a cui però è stato allungato il passo di 10cm in modo tale da ricavare un abitacolo posteriore veramente confortevole; si parla della stessa abitabilità della sfortunata ammiraglia di casa Lancia, la Thesis. Questo allungamento della scocca, insieme all’aumento del bagagliaio, hanno però fatto crescere le dimensioni, raggiungendo i 4,5 metri, cioè quanto un’ auto del segmento D, come la serie 3 attuale.
Lo schema delle sospensioni non è stato cambiato, ritroviamo perciò un collaudato McPherson all’anteriore, mentre dietro rimane l’interconnesso della Bravo.
Questa scelta non la condivido assolutamente; le sospensioni non possono rimanere quella di una comune auto del segmento C, a maggior ragione quando la concorrenza diretta prevede delle sospensioni posteriori ben più sofisticate e performanti, sia per quanto riguarda il comportamento dinamico che il comfort. In più vorrei sottolineare che, nel 2009, sarà presentata la versione a quattro ruote motrici (denominate “integrale”) che non potrà adottare le sospensioni interconnesse al posteriore, perché incompatibile con la trazione integrale. Alla presentazione di questa versione, ci aspetteremo le stesse sospensioni multi-link che vedremo sull’Alfa 149, sulla quale, però, saranno presenti sia per la versione a 2 che a 4 ruote motrici.
Se poi si pensa che persino la Focus utilizza una sospensione multi-link, l’interconnesso Lancia risulta un’amara sorpresa. Invece di offrire contenuti in più della concorrenza diretta, ci si pone al di sotto della concorrenza indiretta.
Al posto della pura e sana meccanica, Lancia offre i nuovi ritrovati dell’elettronica come la barra anti-rollio che ammorbidisce le sospensioni durante la marcia tranquilla, mentre le irrigidisce alla sola pressione di un tasto. Questi sistemi risulteranno, ovviamente, degli optional nelle versioni intermedie, cioè quelle più vendute. Sono certo che alla presentazione alla stampa saranno sicuramente offerte in prova solo Delta con tali sistemi, in modo da far parlare di tale sistema, giustamente, mentre nella realtà gli acquirenti lamenteranno sospensioni troppo tarate verso il comfort e con poca tenuta.
Non dico di non introdurre questi sistemi, ma sottolineo il fatto che la base di partenza deve essere buona, in modo che il maggior numero di clienti risulti soddisfatto.
E allora perché non utilizzare sin da ora le sospensioni multi-link al posteriore in modo che le linee di produzione non debbano essere modificate per la versione integrale? Perché non diventare primi della classe con sospensioni anteriori a quadrilatero (e poi pubblicizzarlo come esclusiva Alfa-Lancia), che poi sarebbero tornate utili anche per l’Alfa 149?
Così facendo, appena dopo la presentazione gli ingegneri non dovranno rimettersi al lavoro sul medesimo pianale per le versioni integrali e per la 149, perché tutto già pronto. Oltre al fatto che con tali sospensioni avrebbero avuto il differenziale Q2 pronto, senza dover progettare, testare e industrializzane uno nuovo, completamente elettronico, che vada bene per le “nuove” sospensioni. La 149 sarebbe stata,quindi, già progettata e pronta per sostituire l’anziana 147 nata nel lontano 1999, che ancora rimane la miglior trazione anteriore sul mercato, proprio grazie alle sue sospensioni a quadrilatero.
Rispetto alle 60’000/70’000 Delta previste dai manager Lancia e Fiat, credo che serva una correzione al ribasso decisa, ipotizzo perciò che ogni anno saranno vendute circa 40’000 Delta; forse si arriverà alle 45’000 del punto di pareggio degli investimenti. Vedremo come la Delta sarà accolta dal mercato e dagli italiani, sempre esterofili e autocritici verso le italiane, come nel caso di Bravo, accolta meglio negli altri stati europei: il 60% delle 120’000 Bravo prodotte varca i confini nazionali.
Enzo Ceroni – Hainz 04/03/2008
Dell’erede ancora nulla? Ma esiste almeno il codice del progetto o nemmelo quello?
Penso che il codice esista e che stiano sviluppando tutto in USA visto che così i costi di sviluppo ricadono su Chrysler (anche perché sarà prodotta là)
Così almeno non succederà che un anno prima le foto dei prototipi arrivino sul web come nel caso della Giulietta. Speriamo stiano sviluppando dato che la delta comincia ad accusare l’età (uscita nel 2008).
Intanto la bistrattata cenerentola del gruppo innalza le vendite nella tana del lupo http://www.motori.it/mercato/13045/lancia-e-jeep-aumentano-le-vendite-germania.html
Vedremo quante vendite farà, e soprattutto sarebbe da confrontare con la vecchia Chrysler e tenere in considerazione gli aggiornamenti fatti e le nuove auto (come la Thema/300C). Io penso che mantenendo il marchio Chrysler avrebbero avuto un maggior appeal, perché le attuali auto mantengono un design tipicamente americano!
Questa macchina è stata un flop, ne carne ne pesce. I target prefissi erano e sono completamente sballati.
Che peccato!
Un vero peccato, anche perché sulla scia dei remake riusciti come Mini e 500 si poteva realizzare un’ottima auto, invece tra il fatto di non pestare i piedi ad Alfa e la volontà di coprire più segmeti questo è stato il risultato!