Supercapacitori o batterie? L’uno al servizio dell’altro

Confronto capacità accumulo supercapacitori con gli altri sistemi

In molti casi ho già fatto alcune considerazioni sui supercapacitori come per esempio in questo articolo http://www.gruppohainz.it/auto-ibride/previsioni-e-motivi-sulla-diffusione-delle-auto-elettriche/ , ma vorrei fare un quadro completo su questa tecnologia.
In molti ritengono questi sistemi di accumulo dell’energia un’alternativa alle batterie, la realtà, invece, è diversa. Analizzando le caratteristiche dei due sistemi ci si accorge subito di come le batterie abbiano una maggiore capacità di accumulo (i kwh superiore), ma l’elettricità che può essere richiesta o che può essere inserita nella batteria risulta bassa ed è il motivo per cui da un lato abbiamo tempi di ricarica elevati e basse percentuali di recupero energetico in frenata e dall’altro limitano la coppia istantanea erogabile dai motori elettrici (cosa meno avvertibile visto la coppia massima raggiungibile istantaneamente da questi motori), inoltre tutti questi picchi di richieste o di ricariche fanno invecchiare precocemente la batteria riducendone la capacità in pochi anni.
I supercapacitori sono esattamente complementari in quanto hanno una capacità di accumulo inferiore, ma possono fornire o ricevere elevati picchi di energia in poco tempo ed è per questo che li ritengo ideali per essere usati come buffer nelle auto elettriche o nelle ibride plug-in e cioè posti tra il motore elettrico e le batterie attenuando tutti quei picchi di energia che richiede un’auto. In aggiunta il peso di questi supercapacitori risulta essere decisamente inferiore alle batterie così come il costo, permettendo quindi di poter limitare l’aggravio di peso dell’aggiunta di questi sistemi.
Abbiamo parlato anche di ricarica, risulta quindi evidente da quanto scritto che i supercapacitori permetterebbero anche di migliorare i tempi di ricarica delle batterie in quanto possono accumulare parte dell’energia al loro interno fornendola alla batteria anche quando la ricarica è completa.

Enzo Ceroni – Hainz 12/02/2015
http://www.gruppohainz.it/idee/supercapacitori-o-batterie-l-uno-al-servizio-dell-altro/


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2 Commenti

  1. Chiaro come sempre. Vorrei un tuo commento da ingegnere sulle batterie da casa della Tesla che ricaricandosi la notte se uno ha la bioraria o di giorno col fotovoltaico consentono di risparmiare sul consumo di corrente. Secondo te, considerando un ciclo di scarica/ricarica ogni 24 ore, quanto possono durare prima di deteriorarsi per sopraggiunta vecchiaia? Per le auto ricordo si parlasse di pochi anni. È ancora così?

    • Per il momento non le ritengo adatte, al massimo ha un senso quando le batterie sono esauste per l’utilizzo sulle auto che le sfruttano molto di più avendo picchi di richieste molto forti e discontinui (di fatto confermo la durata di 10 anni per uso domestico). Se ci pensi Tesla vende 10kWh, mentre nelle proprie auto monta batterie da 60 sino a 85kWh.
      Personalmente vedo molto più interessante il ricorso all’idrogeno come vettore energetico domestico (sottolineo vettore e non risosra) per accumulare energia, ma è più pericoloso delle batterie.
      Andando a vedere il costo indicativo per 10kWh è di 7’000$ di fatto per fornire l’energia al frigor di casa (considera un consumo di 0,4KWh per 24 ore) non credo abbia molto senso a meno che non si disponga di un impianto fotovoltaico per il quale l’energia in eccesso immessa in rete viene pagata pochissimo!

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