Video Salone di Ginevra 2014

Intervista a Marchionne del Gruppo Hainz

Ecco tutti i video realizzati dal Gruppo Hainz al Salone di Ginevra del 2014, un ringraziamento speciale và ad Ardit.
Per cominciare l’intervista a Sergio Marchionne nel quale chiedo spiegazioni sul pianale Giorgio a trazione posteriore in sviluppo per Alfa Romeo in seguito all’articolo realizzato a gennaio 2014 da Luca Ciferri di Automotive News, di seguito trovate anche la trascrizione delle parole che ho scambiato con l’amministratore delegato di FCA.

IO: [Parlando del] pianale Giorgio…
MARCHIONNE: Quale Giorgio? Scusi
IO: Quello….
MARCHIONNE: Io non ho mai parlato di Giorgio. E chi è Giorgio?
IO: Lei ha parlato di un pianale Alfa a trazione posteriore in sviluppo
MARCHIONNE: Io non ho mai parlato di trazione posteriore nemmeno. Questa è un’idea sua.
IO: e sul fatto di sfruttare bene le piattaforme…
MARCHIONNE: No, stiamo lavorando in maniera molto precisa, abbiamo un team dedicato che lavora 24h su 24 per creare la nuova base architettonica
IO: E perché non l’ha pensato magari nel 2009 di sfruttare questa nuova piattaforma?
MARCHIONNE: Perché stavo cercando di gestire il casino lasciatomi dal sistema finanziario e quindi ogni cosa a suo tempo.

Questa conversazione merita un articolo a parte che verrà pubblicato nelle prossime settimane.

Veniamo invece ai prodotti, ecco il video con la presentazione del Jeep Renegade sottolineando il ritorno ad un’estetica molto forte e ad un frontale deciso, con fari tondi dopo l’esperienza Cherokee. Questo nuovo Suv entra nel segmento B ed è realizzata sul pianale B-US-Wide, profonda evoluzione del pianale SCCS che debuttò sulla Grande Punto, nell’impianto di Melfi insieme alla gemella Fiat 500X realizzata sulla medesima piattaforma, ma stilisticamente decisamente diffente, più modaiola e più cittadina.

Se da un lato vi è la Renegade dall’altro c’è il debutto del Cherokee in Europa con il diesel Fiat che esteticamente fa discutere, ma a livello tecnico è sicuramente un grandissimo passo in avanti sia dal punto di vista della guida su strada che in termini di efficienza:

Il confronto con il Wrangler è forte, l’icona Jeep è molto differente Un peccato che Jeep non abbia continuato a produrre il Liberty, infatto tra l’uscita di scena del Liberty e la presentazione del Cherokee è passato un anno, anno in cui comunque il Liberty avrebbe potuto vendere anche 100’000 unità.

Veniamo poi ai due video relativi al baule della Bmw Serie 3 Touring con la divisione del divanetto posteriore 40:20:40 particolarmente utile per lo stivaggio dell’attrezzatura sportiva invernale sempre più ingombrante anche per la diffusione dello snowboard e di cui ho realizzato il seguente articolo http://www.gruppohainz.it/hainz/sedili-posteriori-e-attrezzatura-sportiva/

Ma torniamo al Gruppo Fiat con l’anteprima dell’Alfa 4C Spider che porta al debutto i nuovi fari anteriori che ritengo decisamente più belli rispetto a quelli presenti sulla 4C coupé. Accanto ad essa la rinnovata Giulietta nella versione Quadrifoglio verde che riceve in dote il medesimo motore 1750 turbobenzina nella versione con basamento in alluminio che permette un alleggerimento di 20kg rispetto alla precedente generazione in ghisa.
Allo stand Alfa, però, vi è un grande spazio vuoto nel quale avrei sperato di vedere già da tempo ad esempio una Giulietta in versione berlina e una Sportwagon (n.b. nel video parlo erroneamente di Sprint invece di Sportwagon) che avrebbero permesso in questi anni di saturare maggiormente l’impianto di Cassino e di realizzare economie di scala non solo per la piattaforma, ma anche per i motori e per i cambi e quindi avere ricadute positive sugli altri stabilimenti Fiat. Accanto ad esse, come espresso già sin dal 2009, sarebbe potuta essere presente anche la Giulia a trazione posteriore realizzata sul pianale a trazione posteriore che Fiat sta sviluppando solo dalla fine del 2013, oggi non solo Giulia, ma anche Quattroporte, Ghibli e il Suv Levante sarebbe potuto essere realizzati su questa piattaforma modulare.

Passiamo poi allo stand Lancia dove troviamo unicamente la Ypsilon, la produzione della versione Lancia della Chrysler 300C è stata sospesa a causa delle poche vendite. Se si fosse mantenuta Chrysler in Europa e si fosse spinto per realizzare ancora la variante station wagon vedremmo ancora sulle nostre strade questo bellissimo incrociatore a Stelle e strisce, ecco il video:

Passiamo a qualcosa di più tecnico con l’analisi del sistema ibrido della Mitsubishi Outlander Phev che porta al debutto il sistema che ritengo migliore e che avrà più successo nei prossimi anni e cioé l’ibrido realizzato elettricamente e il sistema plug-in con un’autonomia reale di circa 20km:

Spiego poi i motivi per cui Dacia ha riscosso un ottimo successo come la Duster con una linea forte, di carattere e simpatica.

Subaru presenta la nuova Forester il cui spaccato permette l’analisi della particolare configurazione boxer con l’analisi dei vantaggi e degli svantaggi, purtroppo questi ultimi stanno diventando sempre maggiori:

Troviamo poi Opel che presenta la versione “Allroad” della propria Insignia, auto del segmento D che ha visto una contrazione forte del mercato sia per la concorrenza dei Suv sia per la riduzione dei budget da parte delle aziende e dei noleggi a lungo termine dove la “Triade” tedesca a mantenuto le proprie posizione anche grazie a forti sconti. A livello tecnico, però, i Marchi come Opel, Volvo e quello che sarebbe stata e dovuta essere Lancia a trazione anteriore con motore trasversale potrebbero avvantaggiarsi rispetto ai Premium tedeschi grazie alla diffusione dell’ibrido plug-in particolarmente congeniale per questa configurazione meccanica:

Alla concorrenza tedesca,però, ci pensa anche Jaguar che sta lavorando benissimo anche grazie all’autonomia concessa da parte del proprietario indiano Tata. Allo stand spicca la F-Type, bellissima auto a cui manca una concorrente vera da parte di Maserati alla quale si aggiungerebbe anche il remake del Duetto su un nuovo pianale che auspico da tempo, sembra infatti delinearsi la realizzazione di una Spider Fiat dall’accordo Fiat-Mazda in sostituzione dell’Alfa che potrebbe quindi salire di livello e di prestazioni sul tanto da me desiderato nuovo pianale:

Passiamo poi a Volvo con la V60 plug-in hybrid dal prezzo poco concorrenziale rispetto alla versioni a trazione integrale anche a causa di una batteria elettrica che ritengo eccessivamente capiente per le necessità reale degli utenti oltreché pesante e che inficia in parte la capacità di carico:

Vi è poi la V40 che ora è dotata dei nuovi motori Volvo VEA modulari benzina e diesel, dotata del motore a gasolio è una campionessa di consumi. Paragono inoltre la V40 alla sua progenitrice, la C30, che era molto particolare, ma che purtroppo fu presentata solamente in versione 3 porte.

Vediamo quindi ai motori Volvo VEA (Volvo Environmental Architecture) realizzati sulla medesima linea produttiva e dal quale viene realizzato anche un 3 cilindri. La particolarità del basamento all’indietro e lo scarico posteriore permette un warm-up più veloce e un miglioramento nell’urto pedone e soprattutto l’utilizzo di un sensore di pressione cilindro per cilindro così da massimizzare l’efficienza. Il diesel è dotato di doppiasovralimentazione per realizzare 190cv, mentre il benzina è dotato dell’abbinamento del turbocompressore con un compressore volumetrico azionato dalla cinghia secondaria e infine il cambio automatico Aisin a 8 rapporti particolarmente compatto:

Allo stand Volvo vi è anche una nuova concept da cui prenderanno spunto la prossima XC90 realizzata sulla nuova piattaforma modulare e le future auto della Casa svedese. Vediamo quindi l’estetica decisamente più dinamica e forte sia nel posteriore che lateralmente oltre ad un nuovo stile dei fari con una T rovesciata, lo stemma aumenta in dimensioni così come la calandra:

Passiamo ora ad uno stand che difficilmente è stato presentato dalle testate giornalistiche, la Rinspeed, una piccola casa ingegneristica. Il motivo è semplice ed è il modulo a trazione elettrica realizzato dalla piccola società elvetica che dispone di un motore elettrico per ruota in modo da evitare l’utilizzo del differenziale lasciando maggior libertà nell’asse un cui viene montato e permette anche un controllo eccezionale della coppia. Non ultimo la capacità di far girare su se stessa una vettura:

In Europa sbarca Infiniti Q50 sulla quale i tecnici giapponese hanno potuto montare il 2,2 diesel Mercedes e il 7g-tronic sempre della Casa tedesca. E’ frutto dell’alleanza Mercedes-Renault/Nissan.
A livello estetico troviamo un’auto pensata per il mercato americano, ma che si può ritagliare un suo spazio nel panorama europeo. Un vezzo estetico però c’è ed è la parte terminale del finestrino posteriore a boomerang:

Citroen presenta la C4 Cactus, sorta di crossover con una linea estetica molto personale dotata di fari anteriori simili a quelli presenti su Cherokee. A livello tecnico ritroviamo i motori PSA su un’evoluzione della precedente pianale che riprende parte dei componenti della nuova piattaforma EMP2 utilizzata dalla nuova C4.

Veniamo ai tedeschi ed iniziamo con Mercedes che presenta la GLA che di fatto completa la gamma della classe A rispetto alla quale ha una maggior altezza interna ed esterna. Un peccato che Lancia non abbia pensato di realizzare con le linee della Delta un crossover come quello presentato da Mercedes perché le sue forme erano decisamente più congeniali per tale variante (lasciando quindi spazio per un remake della Delta Integrale).

La novità più importante per Mercedes, però, è la rinnovata Classe C che presenta un’estetica decisamente più sportiva, cosa che richiede il mercato e dimostrato dal successo dell’allestimento Avantgarde. A livello tecnico troviamo la nuova piattaforma modulare Mercedes che a regime sarà utilizzata da tutte le auto a trazione posteriore della casa tedesca, ritroviamo poi i conosciuti motori e cambi, questo permette di rinnovare il modello a metà carriera con nuove dotazioni tecniche, mentre a livello di sviluppo permette di accorciare i tempi e capire le problematiche del solo motore :

Dopo Mercedes troviamo Bmw con la nuova Serie 2 con un frontale decisamente più dinamico e bello rispetto alla Serie 1 che speravo Bmw adottasse anche sulla Serie 1 in grado quindi di aumentare le vendite della propria hatchback. La scelta di chiamare in modo diverso la versione coupé della Serie 1 deriva da un’operazione di upmarketing iniziata con Serie 6 e portata avanti con la Serie 4 che però presenta il medesimo frontale di Serie 3 mentre nella precedente generazione la versione coupé e la versione cabrio presentavano fari differenti, molto più belli, larghi e aggressivi rispetto alla berlina. Tornando alla Serie 2 vi è anche un motivo storico di questa denominazione e cioè il richiamo alla storica 2002. Completiamo l’analisi dell’estetica con il posteriore che personalmente ritengo sia poco in linea con il resto del veicolo presentando fari troppo poco allungati che quindi non “allargano” il veicolo rendendolo più sportivo:

Veniamo quindi alla Serie 4 e alla nuova Gran coupè che prende di mira l’Audi A5 Sportback che ha venduto molto bene in Italia, ma che richiama molto alla più grande Serie 6 Gran coupè. Queste versioni vanno a completare la gamma dei Marchi premium che hanno la necessità di conquistare sempre nuovi clienti perché il loro problema è un costo elevato della piattaforma, decisamente maggiore rispetto ai costruttori generalisti ed è per questo che sostengo che anche FCA debba lanciarsi con questi prodotti senza dimenticare le station wagon sia come dimostrato con Chrysler 300 (da vendere come Dodge Magnum in America) sia con la necessaria Giulia Sportwago; il mercato europeo, infatti, è sicuramente meno importante di prima, ma è comunque importante proprio per realizzare quei numeri aggiuntivi che possano garantire una remuneratività prossima al 10% oltre al fatto che FCA per ogni auto venduta vende anche un motore, un cambio e tutta una serie di componentistica ad essa associata con Magneti Marelli e altre società come ad esempio Comau:

Bmw porta però una vera rivoluzione, con la Serie 2 Active Tourer il Marchio dell’Elica presenta la prima trazione anteriore con il proprio nome, si tratta della concorrente diretta della Mercedes Classe B e Bmw non fa nulla per non nasconderlo sia in termini di design (ovviamente con propri stilemi) che di dimensioni. Quest’auto è realizzata sulla nuova piattaforma UKL che ha debuttato sulla nuova Mini e che costituirà la base per tutte le trazioni anteriori, perciò per tutte le Mini e per le Bmw a trazione anteriore. Insieme a tale piattaforma ci sono anche i nuovi 3 cilindri benzina e diesel creati dalla stessa Bmw, decade infatti l’accordo con PSA.

Allo stand Tesla è presente la piattaforma modulare usata per la Model S che ci permette di analizzare l’ottimo lavoro svolto dagli ingegneri Tesla. Le batterie sono posizionate in basso e integrate nella piattaforma permettendo un baricentro bassissimo e un pianale piatto all’interno dell’auto. A livello sospensivo troviamo un quadrilatero alto e un multilink posteriore che ricorda molto quello Bmw di Serie 5 e Serie 7. Sembra inoltre esserci un limite per questa piattaforma per realizzare la trazione integrale nel caso si decidesse di inserire un motore analogo a quello posteriore all’anteriore, appena ci sarà la possibilità cercheremo di capire come hanno aggirato questo problema sulla versione a trazione integrale chiamata P85D che però dispone di un motore anteriore decisamente meno potente e quindi più piccolo:

Dodge non è purtroppo importata in Italia, tra i vari prodotti oltre a Challenger vi è il grande Durango realizzato sulla medesima piattaforma WK2 e nel medesimo impianto produttivo della Jeep Grand Cherokee, quest’ultimo è venduto in Europa anche con il motore V6 diesel abbinato ora all’eccellente cambio automatico ZF a 8 rapporti, pertanto sarebbe semplice introdurre anche su tutto il territorio europeo tale modello visto che non vi sono problemi produttivi e la logistica è già ben avviata per il Grand Cherokee:

Renault fa debuttare la Twingo che ricorda nel frontale la 500, mentre al posteriore mi ricorda le vecchie Renualt sportive. Questa piccola francese utilizza la piattaforma realizzata insieme a Mercedes che la utilizza sia per la gemella Smart ForFour (realizzata da Renault nel medesimo impianto sloveno dove viene prodotta questa nuova Twingo) sia per la nuova generazione della ForTwo. La particolarità è nella trazione posteriore e nelle 5 porte, decisamente più comoda rispetto alla Fiat 500 che è presente purtroppo solo in versione 3 porte.

Volkswagen si lancia nell’elettrico, nell’ibrido e nell’ibrido plug-in, analizzo quindi per prima la variante elettrica della Golf, la E. Le batterie sono ingombranti e permettono un’autonomia come sulle auto elettriche di 150km circa, ancora troppo limitanti per essere competitive anche perché il prezzo è ancora troppo elevato rispetto alle versioni con motore endotermico. Utilizzo però questo video per mostrare come il posizionamento che ritengo ideale per le batterie delle ibride da molto tempo (vedasi il seguente articolo http://www.gruppohainz.it/volkswagen/volkswagen-polo-2-0/) ed è sotto dei sedili posteriori e che si possa sfruttare lo spazio al di sotto dei sedili anteriori (utilizzato da Volkswagen per mettere altre batterie) per il serbatoio sfruttando uno spazio che non è sfruttato così come una delle proprietà della benzina e del gasolio e cioè quella di essere un liquido e quindi non avere una forma propria, ma di poter sfruttare tutto lo spazio utile con una forma complessa del serbatoio:

Analizziamo ora il modello ibrido della Volkswagen Jetta che presenta il grosso limite di un bagagliaio limitato nella capacità dalle batterie un po’ come sulle prime ibride di Mercedes e Bmw che però saranno sostituite a breve.

Veniamo infine a quella che ritengo il prodotto più interessante e cioè la Volkswagen GTE e la gemella Audi E-tron che non ha problemi di capacità del bagagliaio in quanto le batterie sono poste al di sotto dei sedili posteriori, in basso e al centro. Rispetto però alla mia idea troviamo il serbatoio al di sotto del vano bagagli, sicuramente una soluzione buona, ma non ideale poiché se si fosse sfruttato il posizionamento sotto ai sedili anteriori avremmo potuto avere un accentramento delle masse e un vano di carico sotto al quale avrebbe trovato posto una ruota di scorta o uno spazio aggiuntivo.

Devo veramente ringraziare Volkswagen perché ha portato anche il pianale MQB in versione plug-in hybrid permettendo l’analisi dei componenti. Troviamo quindi lo scarico posteriori dei nuovi motori che permettono l’abbassamento del motore e la rotazione all’indietro (quindi baricentro dell’auto più basso e miglioramento dell’urto pedoni), un miglioramento del warm-up decisamente utile soprattutto nelle versioni ibride (tanto che Toyota ha uno scarico isolato per cercare di tenerlo caldo). Vediamo poi quanto visto nel precedente video e cioè il serbatoio e la batteria al piombo posizionate sotto al vano bagagli, ma che limita un poco la sua altezza:

Eccoci invece con la rinnovata Audi TT, si tratta della terza versione che porta un’ulteriore evoluzione dell’estetica grazie ad una nuova forma della calandra, un’evoluzione di quella precedente. Vi sono poi dei richiami all’R8 grazie al logo Audi spostato sul cofano. Meccanicamente ci troviamo di fronte al pianale MQB nel quale vi sono alcuni accorgimenti per ridurre ulteriormente il peso dell’auto:

Concludiamo con la Porsche che presenta la Macan, sicuramente il prossimo successo della Casa tedesca a cui Fiat potrebbe fare concorrenza con un Suv del medesimo segmento realizzato partendo dal pianale “Giorgio” della prossima Giulia a trazione posteriore/integrale, questa previsione si sta rivelando esatta come detto recentemente dall’a.d. Alfa Romeo del Nord America Bigland:

Enzo Ceroni – Hainz 28/02/2015
www.gruppohainz.it/ginevra/video-salone-di-ginevra-2014


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