Remake 500 anche con l’ibrido?
photo credit: filippo.salamone
Articolo del giugno 2006 presente in originale nel gruppo Hainz di Multipy (ex MSN Gruppi).
—– Nuova 500—– A maggio ho partecipato al Synesis (incontro laureandi-aziende) patrocinato dal Politecnico di Milano; ovviamente ho seguito la presentazione della Fiat in cui un giovane manager spiegava il cambiamento Fiat e in particolare il progetto nuova 500. Questo ingegnere ha parlato di come l’auto sia già praticamente definita e come sia allo studio un motore bicilindrico di piccola cilindrata per contenere al massimo consumi e inquinamento (si vuole raggiungere la Euro 5 prima che entri in vigore).
L’idea di produrre un motore di dimensioni ridotte mi ha incuriosito e appassionato. L’utilizzo di un motore di questa cilindrata spinge ancora di più nella volontà di proporre al cliente un’auto che sia versatile per la città e che consumi poco. Io credo che avrà molto successo, ma mi piacerebbe sapere la differenza di prestazione e inquinamento tra questa 500 e una ibrida.
I motivi per cui reputo interessante uno studio in questa direzione:
– in città per la maggior parte del tempo il motore è al minimo o a carichi bassi;
– ci sono frequenti code, stop&go e transitori brevi con accelerazione e decelerazione;
– a Milano noto come molti taxisti utilizzino la Toyota Prius, ci sarà un motivo e non credo perché sia un capolavoro di bellezza.
Le tipologie di auto ibride attualmente in circolazione sono del tipo in parallelo, io credo invece che la soluzione ideale per auto prettamente cittadine sia quella in serie. Innanzitutto non avendo collegamenti diretti tra motore termico e ruote si riesce a risparmiare in termini di peso non avendo la trasmissione (cambio, differenziale), riesco a posizionare il motore termico dove si preferisce (anche in posizione molto bassa e molto arretrata). L’utilizzo del motore termico serve unicamente per caricare le batterie, in questo modo lo si costruisce in modo tale da massimizzare i suoi rendimenti per un certo regime e lo si può sottodimensionare. Comprendo la necessità attuale di Fiat di portare avanti progetti concreti prima di andare a sperimentare vetture finalizzate alla ricerca anche perché auto piccole ibride non sono remunerative, cioè le case automobilistiche fanno i volumi con i segmenti A e B mentre il margine di contribuzione è basso se non pari a zero. I soldi si fanno sulle vetture dal segmento C in cui il margine è più alto, per questo sono fondamentali la nuova 149 e soprattutto la nuova Bravo.
In Toyota hanno capito attraverso l’esperienza Prius di come i clienti non apprezzavano unicamente i consumi bassi della Prius (anche perché il costo iniziale era elevato e magari non viene ripagato dal gap di consumi), ma la possibilità di girare anche quando ci sono i blocchi del traffico e il confort totale a vettura ferma. Infatti attualmente stanno ampliando la gamma ibrida delle loro vetture di maggiori dimensioni/maggior cilindrata dove un V6 che gira al minimo in coda o in città consuma molto di più di un 4 cilindri 1400;le auto ibride si svilupperanno prima per auto grandi e poi verso il basso come lo è stato per tutti i sistemi elettronici quali ABS, ESP, airbag fino a che il gap di prezzo non sia troppo elevato. Credo infatti che queste vetture si espanderanno dal segmento D in su, mentre per auto di segmenti inferiori assisteremo magari a sistemi ibridi cosiddetti leggeri per aiutare il motore termico e non a sostituirlo come ad esempio il Bas oppure per auto particolari come versioni 4wd di alcune auto (mi piacerebbe vedere la Panda 4×4 in questa veste).
Sono giunto quindi alla conclusione che per la nuova 500, sebbene un sistema ibrido in serie sia la risposta concreta e di maggior efficacia, non sia economicamente fattibile, prevedo quindi magari uno studio del CRF a riguardo. Sarebbe fattibile un sistema ibrido definito dai tecnici come leggero adottando un motore bicilindrico (magari turbo) assistito da un motore elettrico applicato al volano con funzioni di booster, stop&go e inverter per la frenata.
Enzo Ceroni – Hainz 26/06/2006