Piano quinquennale Marchionne 2014

Il logo FCA

Cosa dovremmo aspettarci dal nuovo Piano che Marchionne presenterà oggi 6 maggio 2014?

Il punto fondamentale è l’ennesimo rilancio Alfa Romeo con il nuovo pianale modulare in sviluppo nei capannoni fuori Modena di cui parlerò in termini di tempistiche e tecnica prossimamente. A livello di approccio sicuramente l’idea di scorporare Alfa Romeo permette di far percepire ai clienti il cambiamento rispetto al passato, come se si tirasse una linea netta con il passato in modo tale che Alfa Romeo non sia più considerata come l’Alfa fatta da Fiat o “Alfiat”, ma di qualcosa di realmente nuovo.

Inoltre con la creazione di una nuova società Marchionne potrà far risaltare i conti ed eventualmente creare nuovi debiti se non addirittura quotare parte della stessa Alfa Romeo visto l’impegno di risorse per poter lanciare tutta la gamma (segmenti D ed E).

Oltre a questo FiatChrysler annuncerà una nuova generazione di motori a 3 e 4 cilindri in alluminio modulari probabilmente con la possibilità della disposizione sia trasversale che longitudinale come fatto da Bmw (considerate però che Fiat utilizzava la modularità tra benzina e diesel e tra 4 e 5 cilindri già negli anni ’90 con i Pratola Serra). La variante a 4 cilindri di questi nuovi motori ritengo possa debuttare proprio su Alfa Romeo in modo da far risaltare tale motore come un vero motore da vendere a livello di puro marketing come “Alfa sviluppato con Ferrari” (oltre al fatto che montare il 1750 turbobenzina longitudinalmente sul pianale “Giorgio” avrebbe comportato molte modifiche costose). La produzione dovrebbe essere sempre nell’impianto campano di Pratola Serra, ma non è esclusa la possibilità di realizzare tale motore anche nell’impianto di Termoli.

A livello di produzione auto Mirafiori sembrerebbe il candidato ideale per la produzione delle nuova Giulia e dell’Alfetta poiché l’ambizioso piano di Marchionne dovrebbe comportare una produzione decisamente superiore alle 200’000 unità l’anno per Alfa Romeo a cui si potrebbero aggiungere il Suv Levante più volte annunciato nell’impianto piemontese, ma non ancora concretizzato. Una via d’uscita potrebbe essere l’impianto di Cassino con la realizzazione della seconda linea da dedicarsi alla nuova piattaforma e a tutte le auto su cui verranno realizzate. Si tratterebbe, però, di una scelta che potrebbe comportare un forte vincolo se la produzione si saturasse un po’ come successo a Grugliasco dove risulta impossibile realizzarsi il Suv Levante per aver raggiunto la quasi saturazione della linea produttiva con Ghibli e Quattroporte.

Passando ai motori americani penso che si manterranno i 4 cilindri attuali rivisti e migliorati con la possiblità dell’iniezione diretta alla quale verrà probabilmente affiancato una versione turbo chiamato Hurricane (sempre ad i.d.). Anche i V6 nei prossimi anni otterranno tali sistemi così da cercare di coprire al meglio l’assenza di un V8 più piccolo dell’Hemi. Vi potrebbe anche essere la realizzazione non solo della versione con il compressore volumetrico chiamato Hellcat, ma anche una versione più piccola di tale motore per coprire il buco tra il V6 di 3,6 litri e l’Hemi da 5,7 litri (vi è anche un Hemi da 6,4 litri oltre che la variante SRT con tale cilindrata).

Dodge dovrebbe aumentare il proprio orientamento verso la “muscle car americana” come avevo già sottolineato nel 2009 all’indomani della presentazione del precedente Piano quinquennale di Marchionne. La dimostrazione è il buon andamento di Charger e Challenger e il mancato successo di Dart che risulta avere un frontale poco aggressivo così come l’assenza della trazione posteriore e motorizzazioni poco accattivanti, manca sia il V6 Pentastar che della versione 2,0 turbo (che dovrebbe arrivare già dopo la metà del 2015 sempre sulla base del 4 cilindri Gema).

Jeep dovrebbe essere invece il marchio che si internazionalizzerà di più insieme ad Alfa Romeo tanto che i due brand dovrebbero avere i Saloni in comune, a livello progettuale si pensa alla realizzazione del Wagoneer e cioè di un Suv più grande del GranCherokee con 7 posti in modo da prendere il posto del seppur valido Dodge Durango. Potrebbero anche essere annunciati altre varianti del Wrangler come ho già sottolineato nell’articolo del novembre 2012 http://www.gruppohainz.it/jeep/wrangler-mette-famiglia/.

Oltre a questi sarà annunciato l’erede unico del Compass e del Patriot che potrebbe arrivare nel tardo 2015 sempre realizzato sulla piattaforma modulare C-US-Wide utilizzata da Dart e dal Cherokee.
Per quanto riguarda il marchio Chrysler il mio parere è quello che debba avere due linee di prodotto come fatto anche da Lexus con GS a trazione posteriore ed ES con trazione anteriore, la rivale di quest’ultima berlina fullsize americana potrebbe essere un’ottima base (non un brutale remarketing) da cui partire per realizzare una Lancia oltre a condividere la piattaforma con i prossimi MPV che si divideranno tra MPV Town&country Chrysler, furgone Ram e Crossover Dodge. Veniamo quindi al marchio italiano che più di tutti ha patito negli ultimi anni, sebbene anche per esso vi possa essere una dimensione ed è quella del ritorno agli anni ’80 con il ritorno al “Granturismo” mantenendo al tempo stesso quanto di buono fatto con Musa e la precedente Ypsilon. Il mancato successo di Delta e di Thema ha dimostrato infatti che un nome non significa automaticamente vendere e guadagnare come per 500, ma che l’estetica debba essere coerente con il nome e con il marchio. Purtroppo, però, non so che spazio Marchionne lascerà a Lancia, anzi potrebbe essere l’annuncio del requiem, anche se come sottolineo da tempo con i prodotti giusti sarebbe stata un ottimo marchio e lo potrebbe essere ancora.

Enzo Ceroni – Hainz 06/05/2014
http://www.gruppohainz.it/fiat/piano-quinquennale-marchionne-2014/

P.S. Poiché le richieste Chrysler, Jeep, Dodge e Ram del V6 Pentastar sia nella versione 3,6 che nella versione 3,2 potranno saturarare le linee di produzione americane e per dare maggior risalto e italianità ai prossimi V6 sviluppati da FPT e Ferrari per Alfa Romeo la produzione di questi ultimi potrebbe essere realizzata a Torino vicino a quello che potrebbe essere l’impianto che necessiterà maggiormente di questi motori oltre ad essere vicino all’impianto di Grugliasco.


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49 Commenti

  1. Per la Lancia nulla?

    E se FCA un giorno avrebbe a disposizione i budget per rilanciare anche Lancia sarebbe disposta a farlo?

    Ed il brand Lancia può essere venduto volendo?

    • Ciao Francesco, di fatto Lancia la si vedrà solo per Ypsilon e fino al 2018, ma il fatto che non sia contemplata nel Piano dimostra che non investiranno e che difficlmente avendo budget investirebbero in Lancia.
      E’ però un vero peccato che dimostra ancora una volta che Fiat non ha compreso il marchio e i valori di Granturismo che esso porta con se. E’ un marchio diverso dalla sportività Alfa, penso che la Casa che più si possa avvicinare come concetto di auto a Lancia sia Audi non solo per l’utilizzo da parte di entrambi della trazione sulle quattro ruote, ma anche per l’approccio dell’auto come quella sportiva che comunque non rinuncia al comfort e non è estrema.
      Nei primi anni ’90 si è deciso di rendere Lancia l’auto elegante finendo con il diventare l’auto “da vecchio”, eppure di spazio con Alfa ci sarebbe stato se in Fiat avessero optato per la realizzazione del polo del lusso Alfa-Maserati a trazione posteriore. Qualcosa di veraente buono è stato fatto da parte di De Meo con la Ypsilon della precedente generazione e la Musa che interpretano bene quella che poteva essere una parte di Lancia molto simile a Mercedes la cui classe A era la rivale del piccolo MPV Lancia in Italia.
      L’ennesima poca comprensione del marchio da parte di Fiat è avvenuto con il rebadging di modelli squisitamente americani, la 300C, il GranVoyager e la 200C cabrio sono auto americane fatte dagli americani per gli americani o per gli europei che vogliono qualcosa di americano o di diverso. Un esempio lampante era la prima generazione di 300C che era quasi una Mercedes classe E della precedente generazione che costava 15’000€ di meno rispetto alla classe E corrente, il cliente risparmiava molti soldi ma “vendeva” questo acquisto come un acquisto voluto per differenziarsi.
      Capite quindi che questi modelli dovevano come ho scritto rimanere americani a meno a che non si fosse operato profondamente a livello tecnico.
      Sul Piano di Marchionne ci sono alcuni modelli Chrysler che si discostassero dalle versioni aggressive come la 300C con una disposizione tecnica differente (motore trasversale e trazione anteriore o integrale), modelli come la nuova Chrysler 200 sono molto più in linea con Lancia sebbene necessitino di un frontale veramente Lancia con lo scodo che riprenda l’andamento orizzontale.
      Un vero peccato perché realizzare modelli come questo su un pianale e una meccanica pienamente condivisa (come del resto lo era 300 e Voyager) non è malvagia se il risultato fosse consono al marchio e debitamente personalizzato.
      Sulla vendita penso che Fiat possa anche farlo, ma come farebbero con Ypsilon?

  2. Buonasera ma per i 2 stabilimenti italiani rimasti non si sa ufficialmente cosa produrranno? Nel businness plan quali tecnologie svilupperanno nel campo motoristico e infotainment?

    • In realtà non si hanno notizie sull’utilizzo degli impianti in modo esatto. Per quanto riguarda le tecnologie evolveranno quanto hanno ora e svilupperanno nuovi motori sia benzina che diesel.

  3. Buonasera, hai qualche news o rumors a 360° proveniente dai tuoi insiders?

  4. Buon pomeriggio. Quell’interessamento al gruppo Navistar costruttore di trucks non si è concretizzato in un’offerta? Avevo letto che si voleva fare l’acquisizione per rinforzare Iveco soprattutto sul fronte Usa.
    Sai di possibili acquisizioni a tuttotondo?

    • Non si è andato molto avanti anche perché da un lato Marchionne era impegnato (anche tuttora) in FiatChrysler e dall’altro la posizione di Navistar probabilmente non è ancora così critica sia per entrare nell’azionariato che per un eventuale altro charter 11. Inoltre come aveva detto Altavilla non vi erano sinergie così elevate, però magari nel mentre in Fiat hanno sviluppato qualcosa che può tornare utile a Navistar

  5. O magari in Navistar hanno sviluppato qualcosa che possa tornare utile a Fiat. Contrastare le vendite di trucks negli Usa da parte di Mercedes, Scania – Man, Renault ecc. Mai dire mai. Pensavo anche ad una possibile acquisizione di Mazda visto quello che riescono a sviluppare con pochi soldi, tanto per citare le tecnologie skyactive.

    P.s. ma poi la disputa giuridica tra Suzuki e Vw per quel 20% in Suzuki come è andata?

    • Penso più che altro sia per la rete, le possibili economie di scala e per contrastare i competitors oltre che per essere più globale e quindi meno soggetti ad un mercato.

      Penso che Mazda possa e voglia essere indipendente, acquisendola però FCA sarebbe più internazionale, però vedo ancor meglio l’alleanza con Suzuki che però fino all’arbitrato è ancora legata a Vag.

  6. Ciao, questa collaborazione con Mitsubishi come la inquadri? Ma Mitsubishi non è partecipata azionariamente da Toyota? Mazda adesso sta migliorando i propri conti, comunque la sua tecnologia skyactive sui telai sarebbe opportuna per i telai Alfa Romeo, condividi?

    • Al momento non so darti una risposta che possa tener conto del presente e soprattutto di quello che potrà succedere. L’unica cosa che posso dire è che penso che un pickup pensato a livello mondiale per Chrysler, ma allo stesso tempo anche per Fiat già prima del 2009 era una buona idea e ideale per i volumi realizzati insieme. Penso che anche Mazda avrebbe potuto ottenere da tale piattaforma per rimpiazzare il proprio pickup in America.
      Sui motori non sono così propenso perché ad oggi ritengo che il turbo e l’iniezione diretta sia decisamente più indicata per modelli sportivi più grandi e pesanti di una MX-5.

      • Io pensavo alla tecnologia skyactive sui telai, alto livello di rigidità torsionale raggiunto abbassando anche il peso del telaio.

        • Per quanto ho visto non c’è una novità tecnica di rilievo sui telai, piuttosto un affinamento molto intelligente di quelli attuali. Hai qualche dato in più per capire meglio di cui stiamo parlando come potrebbe essere la rigidità della Mazda 6 rispetto alla concorrenza americana?

  7. Dati tecnici non ne ho anche se all’epoca [della presentazione della tecnologia applicata al telaio] avevo letto di commenti positivi. Ti risulta che lo stabilimento di Piedimonte San Germano venga ristrutturato entro ottobre e poi si parta con la produzione della Giulia? Delta e Bravo saranno prodotte sino alla fine di luglio. Ho letto che audi adotterà delle molle in fibra di vetro che oltre a pesare meno delle normali in acciaio migliorano precisione di guida ed il comfort vibrazionale. Adesso visto che si vuol rilanciare l’anima sportiva e tecnologica e quindi il marchio Alfa Romeo ti sembra giusto che questa tecnologia made in Italy [prodotta dall’italiana Sogefi] venga adottata dagli altri per prima? Certo le molle in se per se non fanno di una macchina la miglior vettura in fatto di emozioni ma contribuiscono. Le nuove molle in materiale composito garantiscono anche un miglioramento dell’impatto ambientale del processo di produzione rispetto a quello tradizionale: la loro realizzazione, infatti, richiede un utilizzo di energia inferiore con conseguente ulteriore riduzione delle emissioni di CO2.
    Se ne volete sapere di più andate su autoblog, da lì ho letto della notizia.

    • Ciao Giovanni, mi sembra un pò presto per la ristrutturazione dell’impianto di Cassino per Giulia anche perché penso che non arriverà prima della fine del 2015.
      Per le sospensioni penso che sia solo una questione di tempo, considera anche che Audi sta facendo di tutto per migliorare la dinamica di guida delle proprie auto, mentre Alfa magari le monterà su Giulia visto che uno degli obiettivi che sono stati dati al team è quello di contenere estremamente il peso dell’auto.

  8. Ciao, sentito della notizia su Fiat e vw? Io credo sia una mera cavolata e tu?

  9. Ciao ma Alfa Romeo non doveva essere scorporata dalle logiche del gruppo così come Ferrari e Maserati? Così da diventare autonoma, sviluppare tutte le tecnologie che ritenevano opportune per il marchio di Arese?

    • Vediamo e speriamo perché come sempre succede in Fiat non si rispettano i piani previsti (cosa che il mercato l’ha recepito e infatti è crollato subito dopo la presentazione), certo che fa pensare se fossero partiti già nel 2009 a sviluppare la piattaforma modulare come scritti in tale anno oggi avremmo la gamma completa sia Maserati che Alfa Romeo che porterebbe ben altri utili visto che la saturazione degli impianti sarebbe decisamente migliore, non avrebbero speso una cifra intorno ai 700 milioni di euro per modificare in modo molto profondo la piattaforma LY2 di 300C per adeguarla alla guida di una Maserati e ovviamente economie di scala decisamente superiori (un pianale unico).

  10. Speriamo che una volta tanto rispettino i propri proclami. Chissà mai che Fca vada così bene che nel prossimo business Plan rilanci Lancia.

    P.s. Ma la nuova piattaforma denominata internamente Giorgio è pronta?

    • Molto difficile che riescano a rilanciare Lancia visto che non hanno mai capito esattamente il posizionamento di tale Brand che ha lasciato ampio spazio di crescita ad Audi.
      Penso che lo sviluppo della nuova piattaforma vada avanti, ma ben lontani da vederla ultimata. I piani mi sembrano veramente troppo in disaccordo con i tempi tecnici di progettazione.

  11. Insomma news sul progetto Giulia a tuttotondo.

  12. Proprio qualche ora fa parlavamo della nuova piattaforma Alfa Romeo, quando alvolante nel pomeriggio pubblica un articolo sulla diatriba in seno al gruppo vag tra audi e porsche sullo sviluppo di 2 piattaforme diverse per auto di segmenti uguali quindi in diretta concorrenza. Alla faccia del diktat di winterkorn di ridurre le spese di almeno 5 miliardi di euro. Che tra i 2 concorrenti non ne benefici Maserati e Alfa Romeo con le loro nuove auto. Certo il telaio non è tutto di un auto ma anche quello conta. Tu come la vedi?

    • Ciao Giovanni, questo è un ottimo spunto!

      Ogni gruppo ha i suoi punti deboli, come dice Sun Tzu il tuo punto debole deve diventare il tuo punto forte, il tuo punto forte può essere la tua debolezza.

      Saluti Enzo!

    • Ritengo molto diverse come filosofia di guida Porsche da Audi con la prima a trazione posteriore/integrale che impone una ripartizione dei pesi orientata al 50%, mentre Audi essendo una trazione anteriore/integrale più spostata all’anteriore e quindi orientativamente con un 55-60% di peso che grava sull’anteriore. Si tratta di una filosofia differente che difficilmente si sposa con la doppia configurazione e quindi ritengo che più che una piattaforma per le berline e una per i Suv penso che sarebbe più indicato un pianale modulare Audi dall’A4 al Q7 e uno Porsche. In questa ottica si inserirebbe perfettamente Alfa Romeo con Porsche e quindi non vedo tutta questa sovrapposizione con Porsche e Volkwagen

  13. Rumor del Ft che parla di colloqui preliminari per.una possibile fusione tra Fca e psa. Secondo me è una cavolata per un pò di motivi. Per esempio, la collaborazione in sevel finirà non appena scadrà l’ultimo accordo ossia nel 2016, infatti Fca ha siglato un accordo con Renault che vedrà i suoi frutti proprio nel 2016, accordo che porterà a far nascere il nuovo scudo su piattaforma Renault sviluppato da Fca e costruito dai francesi. Una fusione con psa la vedo strana perché psa è piena di debiti e per far fronte a ciò ha venduto una parte delle sue azioni ad un gruppo cinese, per via della Francia che darebbe battaglia per quanto riguarda stabilimenti e occupazione in Francia.
    P.a. Perché si parla sempre di fusione e non di acquisizione?

    • Penso che si parli di fusione sia perché si pensa alla storia Fiat che ha avuto successo con la fusione con Chrysler sia perché nessuno oggi a parte Volkswagen e i cinesi abbiano i soldi sufficienti per acquisire una Casa auto. Non credo quindi che siano nell’ordine delle idee di Fiat di allearsi con PSA sebbene questa presenti una sempre più forte presenza in Cina. Vedo ancora di buon occhio Suzuki, ma penso che dovremo aspettare la fine dell’anno dove forse vedremo non solo la scissione da Volkswagen ma l’alleanza con Fiat

    • Premesso che non credo ad una fusione con PSA penso che queste “indiscrezioni” possono essere anche state volutamente date in modo da screditare quelle che sono pervenute sull’interesse di Volkswagen in Fiat e soprattutto Alfa Romeo.
      Per quanto riguarda l’accordo con Renault per lo Scudo non capisco questa volontà di allearsi con i francesi per produrre un veicolo commerciale che poteva essere tranquillamente realizzato in proprio avendo la possibilità di volumi produttivi buoni grazie alla possibilità di realizzarlo sulla piattaforma C-US-Wide insieme al prossimo Chrysler Voyager e al Dodge Caravan che dovrebbe diventare un crossover dopo un periodo di affiancamento al prossimo Voyager. Forse che con i prossimi modelli che arriveranno Fiat riempirà gli stabilimenti italiani?

  14. Ma Fiat non ha una liquidità che si aggira sui 18 – 20 mld?

    • Si, ma ha anche un debito di 10 miliardi che costano molto cari. Uno degli obiettivi di Marchionne con la fusione è proprio quello di andare a rinegoziare quei debiti in quanto con la fusione avrà la possibilità di accedere meglio al mercato dei finanziamenti.

  15. Buongiorno, ho letto che Marmorini è stato tolto dalla direzione motori Ferrari, invece di lasciarlo andare da altre parti non si potrebbe cercare di coinvolgerlo nella rinascita dell’Alfa Romeo guidando il reparto sviluppo motori?

    • Ciao Giovanni, non avevo letto questa notizia, sicuramente l’Ing.Marmorini avrebbe potuto dare il suo contributo ai motori Alfa, ma sappi che la progettazione dei motori di serie é molto complessa e si scontra soprattutto con il problema dei costi che è importantissimo oltre alla durata, alle variabili di funzionamento (vedasi test di durata o accension a -30 gradi) e il differente utilizzo da parte del cliente (dalla signora che usa l’auto solo per la spesa e in città a quello che fa 80’000km l’anno per lo oriundi autostrada).
      Inoltre l’Ing.Marmorini potrebbe anche essere chiamato da un’altra casa auto a breve.

  16. Ciao Enzo infatti questo accordo con Renault non me lo spiego, dovrebbe avere tutte le carte per camminare da sola invece sostituisce i francesi con altri francesi. Vero che motori di serie hanno target e requisiti diversi da soddisfare in confronto ai prototipi montati su le f1, ma perdere un altro tecnico di valore dopo Costa fa pensare. Il pilota spagnolo sta facendo cadere tante teste da quella di Costa in primis forse fino ad arrivare a quella del direttore del reparto motori. Costa andato in Mercedes ha prodotto questa macchina, certo ci sono anche altre variabili ma il suo lavoro non può non essere riconosciuto, quindi dare tutta questa forza decisionale allo spagnolo mi sembra sbagliato e di una società alle prime armi.

    • Sinceramente non riesco realmente a capire questo accordo anche perché ora Fiat ha delle economie di scala con Chrysler enormi, ma soprattutto il pianale C-US-Wide su cui realizzare sia le auto che i prossimi MPV Voyager e gli omologhi furgoni Ram. A meno a che non vogliano ampliare la gamma perché la derivazione automobilistica non è sufficiente per le versioni più impegnative a livello di carico? Però al riguardo perché non hanno allora pensato ad una base commerciale con una derivazione dal pickup RAM 1500 o addirittura un pickup nuovo più piccolo che Fiat desidera realizzare da tanto tempo? In questo modo possono fare un rivale del Vito e del corrispondente classe V….

  17. Ciao Enzo.
    Cosa ne pensi delle voci di fusione tra FCA ed il Gruppo VAG? Se ne parla da tempo, le fonti (finanziarie ed interne alle due aziende) fanno riferimento ad una serie di colloqui intercorsi tra gli esponenti delle famiglie Agnelli-Elkann e Piech, al fine di trovare un accordo che possa, in qualche modo, portare ad una fusione capace di generare il gruppo, operante nell’ automotive, più grande al mondo.
    A mio avviso, sembrerebbe esserci un fondo di verità in tutta questa vicenda, come suggerito dalle recenti mosse finanziarie condotte in borsa da Marchionne.
    Di fatto, se prendiamo il piano presentato il 7 maggio a Detroit, appare evidente quanto l’enorme ambizione di fondo lo renda pressoché irrealizzabile.
    Partire da due Alfa Romeo in listino, per un totale di 73.000 vendite nel 2013, per catapultarsi a quota 400.000 auto ed 8 modelli top di segmento nel 2018 ha quasi del ridicolo!
    Nello specifico, vorrei rilevare quanto sia poco credibile la storia degli “skunk works” che, a Modena, starebbero approntando le “Alfa del futuro”. Un manipolo di circa 300 ingegneri dovrebbe lavorare allo sviluppo di ben 8 modelli con ambizioni da prime della classe e che, nell’ottica di Marchionne, dovrebbero andare a costituire i futuri benchmarks dei rispettivi segmenti.
    Se consideriamo il numero di ingegneri dedicati al progetto, appare immediatamente ridicolo tale proposito. Se pure fossero incrementati a 600, come da Marchionne annunciato, sarebbero comunque pochi per poter seguire la progettazione, lo sviluppo e l’ingegnerizzazione di ben 8 modelli totalmente nuovi e tanto ambiziosi!
    Inoltre, se consideriamo che FCA ha stanziato per il piano di rinascita Alfa Romeo 5 miliardi di €, l’intera vicenda risulta ancor più incredibile: si tratta di una cifra ridicola per finanziare la realizzazione, partendo da zero, di ben otto modelli, in soli 4 anni, capaci di andare a posizionarsi al vertice, ognuno, della propria classe.
    Se andiamo ad esaminare a quanto ammontano gli stanziamenti dei marchi “premium” tedeschi per consolidare la gamma esistente, o per lo sviluppo di nuove piattaforme, ci si rende conto che si viaggia proprio su altri livelli, assolutamente fuori della portata di FCA.
    Per la sola Audi, da qui al 2018 VAG stanzierà la bellezza di 4,2 miliardi di € all’anno! Se poi consideriamo che in Audi hanno materiale a tonnellate, su cui lavorare per la progettazione e lo sviluppo di nuovi modelli, allora è chiaro che si tratti di una battaglia persa in partenza.
    Alfa Romeo ha il nome, il mito. E nient’altro. Da troppi anno deve combattere con costi di progettazione ridotti all’osso, materiale di provenienza Fiat, la mancanza di uomini “dedicati” alla progettazione di materiale Alfa Romeo… non esiste neanche più uno stabilimento dedicato!
    Inoltre, continuando ad approfondire le crepe del “piano di rinascita” Alfa Romeo (un suono vagamente massonico) impossibile è, anche, non notare come l’obiettivo delle 400 mila auto vendute entro il 2018 sia fuori della portata di un marchio deciso ad abbandonare segmenti che offrono numeri di vendita interessanti, come il “B”.
    Nella futura Alfa Romeo non vi sarà spazio per una nuova MiTo. Ma come… proprio ora che le rivali hanno deciso di puntare a questo segmento per incrementare le vendite, avendone colto le potenzialità… Alfa Romeo decide di abbandonarlo? Audi A1, BMW Serie 2, Mercedes Classe A, sono esempi chiari di come in Germania si presti enorme attenzione all’evoluzione del mercato, al trend di consumo dei prodotti, e quanto sia oculata la scelta del prodotto con il quale “spendere” il proprio blasone in nuove, e proficue, fasce di mercato.
    Altra gravissima pecca del piano Marchionne, che non coinvolge solo Alfa Romeo ma l”intero Gruppo FCA, è la mancanza di investimenti nelle tecnologie ibride.
    Inconcepibile questa controtendenza! Il mondo dell’auto è unanimemente orientato versa la ricerca in questa direzione, mentre FCA prevede di accrescere le sue vendite (ad un ritmo addirittura del 10%/anno), senza investire un centesimo nell’ibrido.
    Secondo me è una follia, sia sotto il profilo tecnologico che d’immagine. Come sarebbe possibile pensare di fronteggiare colossi come Toyota e VAG, che dell’ibrido hanno fatto la propria bandiera? La capacità tecnologica, negli ultimi anni, si sta spostando proprio in questa direzione, mentre in Italia dimostriamo ampiamente non solo di essere totalmente ignoranti in materia, ma anche così ottusi e superbi, da credere di poter fare a meno di tutto ciò, seguendo un percorso nettamente opposto al resto dell’industria automobilistica.
    D’altronde, senza prenderci in giro, la figuraccia rimediata dalla Ferrari in Formula 1, quest’anno, è chiara espressione di quanto si sia rimasti indietro su determinati settori! La F14T si è dimostrata la peggior vettura degli ultimi vent’anni, incapace di affrontare la concorrenza, per via di una power-unit del tutto sbagliata (oltre che di un’aerodinamica mediocre, come sempre).
    Porsche, Toyota e Audi, che da anni investono nell’ibrido, grazie alle loro straordinarie LMP1 e ai programmi nel WEC, sono riuscite a costruirsi non solo l’immagine di case vincenti, ma anche all’avanguardia della tecnica. Ovvio che poi, nella produzione di serie, un seppur limitato trasferimento di simili tecnologie cambi in meglio la percezione tecnologica e d’immagine dei prodotti in listino!
    Per FCA tutto questo non esiste.
    Alfa Romeo, che ha fatto delle corse la sua ragione di vita, analogamente a case come Porsche, Audi, BMW, Mercedes e Ferrari, dovrà trovarsi a lottare con la “triade” tedesca senza poter contare su un forte ritorno di immagine proveniente dal mondo delle competizioni! Le tedesche corrono e vincono ormai da anni, sono una realtà indiscutibile nelle competizioni, e questo il mercato lo recepisce ampiamente! Alfa Romeo vive, invece, di ricordi ormai lontani, sbiaditi, quasi patetici se vogliamo, perché ancora ritenuti da qualcuno la dimostrazione di “superiorità” del marchio italiano.
    In realtà l’Alfa di oggi non ha nulla a che vedere con quella di un tempo.
    Sono anni che si parla della fantomatica erede della 159: avrà la trazione anteriore ed integrale, motori potentissimi, una linea da Alfa Romeo, finiture adeguate…
    Fiumi di parole, mai seguite da fatti concreti. Ancora oggi, circa la futura Giulia si sentono dire sempre le stesse cose, ostentando collaborazioni tecniche con Maserati e Ferrari. Tuttavia, di questa nuova Alfa, neanche un bozzetto, un prototipo di stile… solo un muletto fotografato dai giornali, qualche mese fa. Per il resto, di quella che dovrebbe essere la vettura destinata al rilancio, non si sa praticamente nulla, se non che dovrebbe debuttare il 24 giugno del 2015.
    Considerando i precedenti di Marchionne, gli si può credere? Il nuovo Duetto su base Mazda MX-5? Lo si dava per certo, ma è sparito nel nulla. La stessa Giulia fu annunciata prima per il 2012, poi per il 2014, ora per il 2015… gli anni passano, ma non si vede niente di concreto.
    Secondo Marchionne, nel 2010 Alfa avrebbe dovuto già vendere 400 mila auto, passate a 500 mila entro il 2011, poi ridotte a 300 mila nel 2012.
    Nei fatti, siamo a 73 mila vetture prodotte (minimo storico), e due soli modelli in gamma.
    In realtà sarebbero tre, contando anche la 4C. Tuttavia, essendo questo un modello di nicchia, dai numeri di vendita esigui, si potrebbe tranquillamente non considerarla come auto di “normale produzione”.
    Detto tutto questo, quale sarebbe il mio punto di vista? Semplice: il ritorno dell’Alfa Romeo su scala mondiale, la rinascita del marchio in grande stile sarebbe, secondo me, un astuto tentativo per risollevare le quotazioni del marchio in vista di un’eventuale vendita.
    Insomma, in termini brutali, secondo il mio punto di vista starebbero ingrassando la vacca prima di portarla al mercato.
    Gettare sul tavolo delle trattative (VAG è già da tempo seduta in attesa) un marchio con dei progetti ambiziosi, una volontà di riscatto, un fortissimo appeal residuo, è ben diverso dal voler vendere un marchio ormai relegato a numeri marginali, con tre soli modelli in listino, dei quali uno di nicchia.
    VAG desidera fortemente Alfa Romeo, e lo dice chiaramente da anni. Sono disposti ad aspettarne anche il fallimento, ma sono intenzionati a portarlo a casa, come accaduto con Lamborghini, Ducati ed Italdesign.
    Hanno i soldi, le tecnologie e le idee per rilanciare il marchio. Un marchio, Alfa Romeo, che dalla Fiat è sempre stato, di contro, svalutato, disprezzato, penalizzato. Quasi come fosse un marchio estraneo, concorrente, da limitare ad ogni costo.
    Marchionne sa benissimo quanto Piech ami e desideri l’Alfa Romeo, e starebbe giocando al rialzo con i tedeschi, per ingolosirli e convincerli ad allargare i manici della borsa.
    Lo scorporo di Alfa Romeo da FCA, annunciato da Marchionne qualche mese fa, potrebbe essere il preludio alla vendita del marchio. Se Alfa Romeo continuasse ad essere un’entità indistinta da Fiat, all’interno di FCA, sarebbe impossibile non solo valutare effettivamente il valore del marchio, ma anche venderla!
    Sarebbe come vendere un semplice marchio, privo di know-how, stabilimenti e bilanci propri, personale dedicato, ecc.
    Scorporare l’Alfa Romeo equivarrebbe a darle quella visibilità indispensabile a qualcosa che si voglia vendere con adeguato profitto. Sarebbe come dire: “Ecco, tutto questo è Alfa Romeo, e vale tot”.
    Dunque, tutto il piano di rilancio annunciato in maggio potrebbe essere semplicemente un gioco al rialzo, per giungere ad una vendita di Alfa Romeo o, addirittura, una fusione tra FCA (esclusa Ferrari, che con la manovra dello spin-off passerà sotto il controllo di EXOR) e VAG.
    In questa seconda ipotesi, l’Alfa Romeo giocherebbe il ruolo di testa di ponte nelle trattative: su usa l’esca Alfa Romeo per poi offrire un intero pacchetto.
    I problemi di un’eventuale vendita o fusione di tutto il comparto auto (eccetto Ferrari) di FCA sarebbero tanti da risolvere. Tuttavia si aprirebbero anche nuovi orizzonti per il nuovo gruppo che si verrebbe a creare.
    Piech ha annunciato il 2018 come l’anno del sorpasso di VAG ai danni di Toyota. Marchionne ha annunciato che si ritirerà nel 2018, e che il suo successore si occuperà di tutt’altro (quindi, non di automobili).
    Gli Agnelli-Elkann vorrebbero abbandonare il settore “auto di massa” dedicandosi solo alla Ferrari (e, forse, Maserati) e per questo hanno blindato con lo spin-off il marchio di Maranello.
    Le voci di vendita/fusione si fanno sempre, ciclicamente, risentire, sempre con qualche dettaglio in più a renderle verosimili.
    Direi che ci siano tutti gli ingredienti per aspettarsi, in un futuro non tanto lontano, qualche annuncio a sorpresa.
    Le fughe di notizie, le indiscrezioni, le voci di trattativa, farebbero parte di una strategia intelligente volta a permettere al pubblico di assimilare la faccenda, metabolizzare gradualmente l’idea di una vendita/fusione, evitando che possa destabilizzare un intero paese, l’Italia, da sempre legato all’automobile, giungendo come un fulmine a ciel sereno.
    Una simile eventualità implicherebbe problemi politici, sindacali, ecc… per i quali a mio avviso si starebbe sottobanco cercando una soluzione condivisa.
    Marchionne non esclude “niente”, gli Agnelli-Elkann parlano di “diluizione delle quote” in FCA, e della disponibilità ad un’eventuale fusione pur di rafforzare il gruppo…
    Un nome ritorna sempre: VAG. Sarebbe l’unico gruppo sufficientemente grande poter compiere un simile passo, ed in più potrebbe impiegare la presenza di Jeep-Chrysler per cercare finalmente di incrementare la propria quota di mercato in USA. Senza contare che, finalmente, metterebbe le mani su Alfa Romeo, andando a completare quel polo del Made in Italy insieme a Lamborghini, Ducati e Italdesign cui, da sempre ambisce.
    Tra l’altro, non dimentichiamo che VAG negli anni ha fatto incetta di tecnici e manager Fiat/Alfa…
    Secondo te si tratta di fanta-finanza, oppure è una lettura dei fatti credibile, almeno in larga parte, e che potrebbe anche corrispondere all’effettivo obiettivo del management FCA?
    Personalmente, sono sempre più convinto che le cose sono destinate a prendere una piega simile, se non uguale, a quella che ho esposto. Tutti gli indizi portano in questa direzione.
    Tu cosa ne pensi?
    Scusa se mi sono dilungato, ma era da tempo che volevo chiedertelo.
    Saluti.

    • Ciao Dario,
      penso che Piech più che Fiat in se vorrebbe Alfa Romeo, ma ritengo che non le dispiacerebbe avere anche Fiat visto il non incredibile successo della Volkswagen Up ha visto come Fiat sia nettamente più brava in questo segmento. D’altro canto la famiglia Agnelli sicuramente in ottica di lungo periodo e come ha anche dimostrato con le ultime mosse vuole diluire la propria quota, il problema quindi è il prezzo e penso anche un altro possibile partner per Fiat che potrebbe alzare la posta in gioco (penso sempre a Suzuki).
      Marchionne in realtà ha aspettato il momento giusto per portarsi a casa le stockoption, quindi più che questo le mosse degli Agnelli si vedono con lo spin-off di Ferrari dove la famiglia vuole mantenere il controllo.

      Sul fronte del piano di Marchionne penso che sarà quasi impossibile raggiungerlo soprattutto se non si cambia passo e mentalità e non si incorre in errore di definizione dei prodotti come successo con il Cherokee e con la Giulia dove non si pensa ad una station che farebbe comunque la sua parte nel computo totale visto che è fondamentale per l’Europa! Sul fronte dei numeri puri penso che l’esempio di Maserati dimostri come Alfa Romeo abbia un potenziale enorme ben più alto delle 400’000 unità, ma che sarà inferiore a tale previsione se si incorreranno negli errori fatti sino ad ora. Mancava e manca da sempre una persona che capisca il prodotto, un car-guy che sappia cosa vogliono i clienti e quindi definisca i progetti e le strategie insieme a Marchionne, è stato così per Alfa Romeo, per Lancia e così anche per Maserati andando a modificare talmente in profondità il pianale di Chrysler 300C che facevano prima a farlo nuovo come dico da sempre e che sarebbe tornato comodo per Alfa Romeo arrivando prima sul mercato e risparmiando un buon 700 milioni di euro (oltre a scelte di tipo produttivo differenti).

      Sul fronte piattaforma e degli “Skunk Works” ritengo i nostri tecnici veramente superiori alla concorrenza oltre che realmente presenti a Modena, soprattutto se alla guida vi fosse qualcuno che abbia chiaro i pro e i contro della concorrenza. Certo che se avessero pensato ad una piattaforma con il motore dietro l’asse delle ruote anteriori sarebbero già sulla buona strada per una dinamica superiore alla concorrenza (lo ripeto da anni come potete vedere nel tag http://www.gruppohainz.it/tag/pianale-hainz/).
      Sul fronte del numero sicuramente non solo i 300 a Modena stanno lavorando ma anche molti altri nelle altre sedi, mentre per quanto riguarda i costi devi considerare che il pianale sarà la base per tutti e quindi i costi possono essere correttamente ripartiti tra Alfa, Jeep, Chrysler, Maserati e Dodge. Inoltre proprio perché di 8 piani buona parte saranno su un’unica piattaforma modulare i costi si ripartiscono molto soprattutto se pensati sin dall’inizio.

      Ora ci sono gli uomini dedicati per Alfa, il problema è la mentalità “provinciale” e “chiusa” di parte della dirigenza perché comunque con poche risorse comunque Alfa ha sempre fatto bene. Se poi vi sono stabilimenti che fanno Alfa e Maserati non credo vi sia nulla di scandaloso anche perché la migliore concorrenza fa A3 e Golf….
      Sul fronte MiTo penso che sia un errore nel non rifarla, ma il problema è che è stata pensata male, non 5 porte e con un frontale poco aggressivo, se poi vi fossero state anche GTA e diesel 2,0 sarebbe stata un’altra storia, peccato che abbiano fatto questi errori nel concepimento.

      Sull’ibrido sai che penso che sia fondamentale, ma plug-in con autonomia in elettrico buona ma non eccezionale, arriverà, ma il problema sono le tempistiche. Pensa inoltre che l’elettrificazione risulta essere particolarmente vantaggiosa per le auto con motore trasversale e FCA chiude Lancia che potrebbe essere perfetta se correttamente spalleggiata da alcuni modelli Chrysler (quindi non come hanno fatto). Sul fronte F1 penso che sia un po’ differente rispetto all’ibrido che vediamo in strada anche se sicuramente un’ottima base e sono convinto che sia necessario avvicinare le due cose per poter travasare maggiormente tecnologia. Idealmente mi piacerebbe vedere Maserati nell’LMP1 e Lancia nel WRC e Alfa nel DTM, però penso che prima bisogna arrivare con i modelli, poi per crescere ci si pensa successivamente anche perché di storia e successi Alfa, Lancia e Maserati non temono nessuno.

      La Giulia o come si chiamerà passerà alla trazione posteriore/integrale con modelli GTA che supereranno quota 500cv, arriverà finalmente con presentazione a giugno e consegne nel 2016 con anni di ritardo, mentre se avessero fatto subito il nuovo pianale come da me scritto ora avremmo già molti modelli in concessionaria e nel mentre avrebbero anticipato tutta la concorrenza realizzando una erede della 156 da Giulietta.
      Sul fronte Duetto penso che ha fatto bene visto che sarà sempre su questa nuova piattaforma, ma come dici correttamente tu gli anni passano…

      Sicuramente il rilancio Alfa passa anche per l’aumento del valore delle azioni, però ora c’è del vero e Marchionne ha visto il successo e i numeri economici di Maserati oltre ai vantaggi nella saturazione degli impianti italiani, peccato che io avrei fatto tutto prima. Quindi che venda la baracca o che tenga Alfa Romeo il vero problema è che tutti vogliono vedere realmente qualcosa dopo anni e anni di chiacchiere.

      Per quanto riguarda VAG considera che avevo scritto l’articolo http://www.gruppohainz.it/volkswagen/chrysler-unopportunita-mancata-per-volkswagen/ sul fatto che Volkswagen avrebbe dovuto comprarsi Chrysler, in questo modo oltre ad entrare veramente nel mercato americano, avere economie di scala ulteriormente aumentate avrebbe fatto scacco matto a Fiat che sarebbe stata costretta a vendere la baracca a poco. Ora quindi Marchionne deve aspettare per massimizzare FCA che si tratti di vendita o di diluizione di Exor, inoltre, come detto, attendo un altro passo di Marchionne per Suzuki facendola quindi rientrare in orbita Volkswagen dopo la conclusione dell’arbitrato.

  18. Buonasera, di “poli” nascosti dove si sviluppa materiale Alfa Romeo in Italia ce ne sono (anche se io penso che qualcosa si faccia fuori dai nostri confini). Ho letto che la nuova Giulietta uscirà nel 2016, l’ho letto su clubalfa.it, dove si cita un’intervista del Ceo Harald Wester rilasciata al noto Car Magazine. Chissà se stanno lavorando anche a livello infotainment dove il gruppo è un pò indietro. Enzo tu sai qualcosa della nuova piattaforma? Dei nuovi motori che ne pensi? Credi che ci sarà un nuovo (o evoluzione) doppia frizione?

    • Penso che a livello di progettazione del veicolo in questo caso penso proprio che sia tutto in Alfa Romeo a Modena, ovviamente si interfacciano anche altri poli per quanto riguardi i motori, il design e i cambi.
      Per Giulietta probabilmente assisteremo ad un leggero ingrandimento in quanto dovrebbe essere basata sulla medesima piattaforma modulare che debutterà con la media Alfa, pertanto mi aspetto una trazione posteriore o integrale con i nuovi motori e una dinamica che torna leader. Sul fronte dei motori penso che stanno operando molto bene, si parte da basi condivise ma vi sono teste dedicate per il V6 e l’ottimo V6 diesel, mentre per il nuovo diesel 2,2 non mi trovo molto d’accordo per la cilindrata a livello di marketing anche se probabilmente vi sono vantaggi di efficienza se è stata scelta questa cilindrata presente tra l’altro anche per altri competitors come Mercedes. Il 4 cilindri benzina turbo penso sia una profonda evoluzione del WGE Chysler che è già in alluminio, ha già la catena e probabilmente verrà implementato come per lo New Small Engine l’abbinamento del turbo con il Multiair e l’iniezione diretta offrendo quindi vantaggi che vanno oltre l’applicazione della singola tecnologia o di una coppia di esse (vedi per esempio l’ottimo ma non eccezionale 1,4 turbo Multiair). Sul fronte dei cambi non ho notizie e quindi penso che assisteremo ad una fornitura esterna di cambi manuali e dell’automatico Zf prodotto direttamente da Chrysler su licenza, mentre sul doppiafrizione non ho notizie sebbene sarebbe molto bello vederlo su Alfa in quanto eccezionale per le versioni sportive. Quel che è certo è che il C635 TCT non ci sarà in quanto è un cambio per disposizione trasversale. Chissà se assisteremo all’utilizzo di parte dei meccanismi e logiche del doppiafrizione Ferrari debitamente modificati e con una nuova cassa per la disposizione in blocco al motore (e non transaxle come su Ferrari), ma penso sia difficile visto che il mercato d’elezione sarà l’America dove i cambi automatici la fanno da padrone.

  19. Sedel ‘odierna Giulietta in termini di handling già si difende bene pensare alla nuova con tp (quando BMW fa un passo indietro e passa alla ta) con nuovi motori ci fa nascere un sorriso. Prendendo spunto da BMW che lascia la tp per il seg. C (e non ) visto che l’80% dei suoi clienti non sa che tipo di trazione ha la propria auto, per Alfa non è un esborso troppo alto sia in termini di sviluppo che di ricavi su ogni Giulietta venduta? Ma il multiair come mai non viene applicato su più motori? Non doveva arrivare una sua evoluzione ed essere trapiantato anche sui diesel? Il progetto de 2.0 biturbo evoluzione del 1.9 180cv montato sulla Delta è stato cestinato?

    • Ma Alfa non dovrebbe “difendersi bene”, ma essere il riferimento assoluto, pensa durante lo sviluppo della prima Serie 1 la Bmw ha preso come riferimento la 147 e le guidavano entrambe. Tornando a Giulietta Alfa deve essere la prima della classe, la compri per la guida, che non vuol dire la sensazione al limite, ma in ogni curva (quindi anche a bassa velocità) il gusto di sentire un volante che subito ti comunica, sai sempre dove si trovano le ruote, che aderenza c’è, 147 lo faceva in modo eccezionale, Giulietta molto bene ma non in modo eccezionale e ti assicuro che le ho guidate entrambe a lungo.
      Sul fronte del passaggio di Bmw alla trazione anteriore ritengo che sia più una questione di economie di scala e di dimensioni, attualmente infatti Bmw serie 1 e serie 3 condividono la piattaforma, ma nel futuro molto probabilmente Bmw serie 3 condividerà la piattaforma con le più grandi serie 5 e serie 7 e quindi aumenterà un attimo in dimensioni, tale piattaforma però non è una “fisarmonica” estendibile a piacere e quindi la prossima serie 1 sarà sulla piattaforma UKL di Mini e di Serie 2 Active Tourer passando alla trazione anteriore. Perciò il gruppo Bmw passerà da 3 piattaforme (o 4 se si vuole considerare anche Countryman attuale) a 2 piattaforme. Alfa Romeo dall’altro lato ha l’esigenza di distinguersi, di non far passare il messaggio di “Alfiat”, ma Alfa a tutti gli effetti, oltre al fatto che il segmento C, così come il segmento B, si sta semplicemente dividendo in due come dimostrato dalla differenza in lunghezza tra una Golf e un’Astra. Quindi probabilmente l’erede di Giulietta (o un’alternativa da affiancare per un certo periodo) potrà essere realizzata sul nuovo pianale modulare riuscendo ad avere dimensioni analoghe ad un’Astra, ma anche Bmw, se lo riterrà opportuno, potrà realizzare una “Serie 2” hackback di tali dimensioni andando ulteriormente a coprire un’altra nicchia.
      Non sottovalutare poi come questa storia dei clienti Bmw non sia una sorta di ricerca di mercato mirata a coprire la scelta di passare alla trazione anteriore, mentre per Giulietta considera che attualmente la piattaforma, seppur rimaneggiata, è in dotazione a Jeep Cherokee, a Dodge Dart e vedremo tutta una serie di veicoli con tale piattaforma, quello che è problematico realmente ora è la saturazione dell’impianto di Cassino che in questi anni con una berlina Alfa di segmento C e una stationa wagon realizzate su base Giulietta avrebbe permesso di aumentare ulteriormente le economie di scala, mantenere i propri clienti storici di 156, di 159, intercettare molti clienti di altri marchi che volevano qualcosa di più piccolo (penso a coloro ai quali A4 e serie 3 nuova sono troppo grandi e diventate troppo costose) oltre a tante, tantissime flotte aziendali che sono scese di categoria.
      Sul fronte dei motori devi capire l’immobilismo Fiat per non peggiorare i conti già in rosso, anche se in alcuni casi non sono convinto che fosse la strategia migliore (vedasi il “remake 156” descritto o il pianale da sviluppare decisamente prima e anche con Maserati, mentre in altri assolutamente convinto come per l’erede di Grande Punto). Per quanto riguarda il Multiair devi capire che non si tratta di una semplice aggiunta, ma di un ripensamento completo del motore anche perché questo sistema permette di avere un solo albero a camme e l’incompatibilità del sistema per come è stato progettato con l’iniezione diretta (cosa per me assurda anche perché questo sistema proprio insieme con l’iniezione diretta e il turbo dà il massimo). Sul fronte dei diesel considera che i sistemi di post-trattamento dei gas di scarico hanno fatto dei passi enormi e quindi probabilmente non è necessario per l’Euro VI. Il 2,0 biturbo diesel per me è un vero è proprio tasto dolente, sono assolutamente convinto soprattutto per il mercato italiano dell’importanza di questa tipologia di motore non solo per realizzare una Giulietta diesel veramente da riferimento, ma anche perché tale tipologia di motore è vendutissimo anche su serie 3 e su serie 5 e persino su X5 e anche su Mercedes ML! Il problema per il 2,0 biturbo è che non c’erano le macchine per montare questo motore o se c’erano sarebbero state un numero veramente esiguo, sebbene rispetto al precedente biturbo 1,9 da 190cv le modifiche erano anche molte meno (proprio in funzione dell’esperienza del 1,9 è stato realizzato il 2,0!).

  20. Ciao una cosa non mi è chiara, da quel che leggo tra i motori dovrebbe uscire un diesel di cilindrata 2.2 con potenze dai 135 ai 210 cv, quindi l’attuale 2.0 con potenze dai 140 ai 175 cv (in base a dove viene montato ) che fine fa?

    • Penso che il 2,2 affiancherà il 2,0 diesel e probabilmente lo sostituirà col tempo, può anche essere che di questo motore 2,2 ci sarà una versione con cilindrata ridotta da cui ricavare i 135cv menzionati. Spero comunque che capiscano che vi sono soluzioni nelle quali il vecchio 2,0 può andare ancora benissimo sempre che non sia troppo difficile o antieconomico ottenere l’Euro 6 e quindi potrebbero mantenerlo in produzione ed eventualmente spostare poi la produzione in Brasile o ancor più in Indica dove i diesel sono richiestissimi

  21. First of all, I want to excuse myself for using english, but I am not able to write Italian well.

    I wanted to share a comment that I saw in Automotive News after Marchionne´s presentation. It tried to explain the bad reaction of the markets to the Plan, and 6 months later, I think it is still valid.
    (Some of the points have already been reasoned here, with very interesting comments).
    There it is:

    In what way is FCA scaring investors? Let me list the ways…

    1. Abandonment of a proven 2 brand minivan formula for a single Chrysler model
    2. Removal of Dodge from the ‘bread and butter’ car and minivan market.
    3. A rapid and unproven shift of the mainstream brand from Dodge to Chrysler
    4. Lack of clear product portfolio development for Fiat brand focused on 2 models
    5. Re-launch of Alfa Romeo with 8 vehicles in 3 years into uncharted waters. Four new products launches would have been viable, eight is just unbelievable..
    6. Disjointed product plans shifting the Mazda based Alfa Spider to Fiat..
    7. High capital expenditures associated with all these plans

    There’s just too much uncertainty and not enough stability in the plans. Investors look for companies with stable and solid bases to build on, with the exception of Jeep and perhaps Ram, all of FCA’s brands are in flux and taking high risks.

    Only one last opinion: this is an american/global point of view. Means that they do no talk about the (lack of) future of Lancia, for example…

    Saluti

    • I think that Marchionne had loose time and don’t have a very car-guy that support him also because he didn’t trust at all in Fiat, in Alfa Romeo, in Maserati (obviusly in Lancia) and Agnelli family wanted since 2004 to sell Fiat.

      Maserati demostred him that sales and margine in premium car are big with a Chrysler platform completely renovated, so he decided to give the green light to Alfa.

      A car guy near him would undestand in 2009 what to do, a new modular platform for Maserati and Alfa, and later for other brands. Probabily now Alfa and Maserati would have a full range of cars and a lot of money to FCA… I wrote these in 2009…

      I’ll reply for every observation one by one

      1. Abandonment of a proven 2 brand minivan formula for a single Chrysler model

      Chrysler would have a very minivan and Dodge would have a sort of crossover, so I think that they wouldn’t leave the market. I think that it could work but 2 minivan more different (also in lenght) and a crossover is the best way

      2. Removal of Dodge from the ‘bread and butter’ car and minivan market.

      Probably isn’t the right way, Dodge Dart is a good car but the design of the front ins’t aggressive and haven’t a strong personality

      3. A rapid and unproven shift of the mainstream brand from Dodge to Chrysler

      I think that they do the same mistake of Lancia, a brand with two personality that could coexist! Lancia would need a lower brand with a small car and a small minivan like Ypsilon and Musa with a big success with ladies and a bigger with Delta and others that must be aggressive, for man!

      Mercedes did it with the first A-class and for others for man (also in two with Avantguarde for “forties” and other for oldier).

      4. Lack of clear product portfolio development for Fiat brand focused on 2 models

      Fiat also with Freemont demonstrate that Fiat isn’t a two models brand. Fiat could work also in B and C segment and MPV, I wrote years ago that a family from Bravo could help Fiat to have economies of scale and more saturation of plants.

      5. Re-launch of Alfa Romeo with 8 vehicles in 3 years into uncharted waters. Four new products launches would have been viable, eight is just unbelievable..

      You need to think that 8 vehicles is based on a single modular platform, probably you couldn’t see in 3 but in 4,5 years. With this program Agnelli&co could invest both in stock in Milan and New York stock exchange but also in option of the stock!

      6. Disjointed product plans shifting the Mazda based Alfa Spider to Fiat..

      I think that is a good idea, they could have a new Fiat X1/9 and a bigger and more power Alfa on the new modular platform

      7. High capital expenditures associated with all these plans

      I don’t think because they could have full utilization of Mirafiori and Cassino from 0% and 30% each. In America they could have more economies of scale with less platform.

  22. Ciao Enzo hai letto dell’articolo in cui si parla della Giulietta QV equipaggiata dalla Valeo di un compressore elettrico capace di azzerare o perlomeno ridurre il turbolag facendo guadagnare circa 100cv e 70 nm di coppia e riducendo al contempo stesso i consumi di un 10%, tutto questo facilmente installabile senza grossi cambiamenti ed utilizzando un impianto elettrico a 12V. Audi ne usa uno a 48V aumentando la percentuale di riduzione dei consumi. Tu che ne pensi, non sarebbe un modo per svecchiare/migliorare le prestazioni e la vita di un modello che doveva uscire nel secondo semestre ’08 ma dopo 2 rinvii è stato lanciato definitivamente nel maggio 2010? Anche perchè dalle pochissime notizie che trapelano non si sa di ricerche in tal senso.

    P.s. Buone Feste

    • Ho visto la notizia, ma non l’articolo. Penso comunque che sia migliore la soluzione Valeo perché meno complessa, ingombrante e costosa (soprattutto per Fiat che non ha in sviluppo l’ibrido). Il discorso si rovescia invece se é presente un ibrido in quanto abbiamo già un inverter e batterie ad un voltaggio diffeente da quello di bordo.
      Il turbo elettrico Valeo sarebbe sicuramente un’ottima soluzione per spingere Giulietta verso la versione GTA visto che il 1750 turbobenzina nella nuova versione in alluminio é in credo di erogare un 300cv, peccato che il cambio C635 non regga tale aumento di coppia ed é lì il vero limite perché anche il diesel é strozzato a 350Nm. Inoltre Fiat ha già sottoposto Giulietta ad un restyling negli interni e quindi sarebbe veramente difficile anche se la speranza dell’utilizzo dell’automatico Zf a 9 marce non sarebbe una cattiva idea.

      Buon anno anche a te!

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