Non si può sbagliare

Lancia Delta HPE

Articolo del 2006 (appena mi sarà possibilie reperire la data corretta aggiornerò la data!!)

La stampa ha sempre la propensione verso i grandi nomi, i volti noti come se una persona all’interno di un’azienda avesse la capacità di cambiare tutto. E così è stato per Fiat e per Luca Cordero di Montezemolo, osannato da tutti come il salvatore della Fiat e della patria, dato che i destini del nostro paese e della nostra più grande azienda sono sempre stati intrecciati.
In realtà il risanamento avviene dal suo interno ed è stato fatto da Sergio Marchionne, il quale ha mandato a casa metà dei dirigenti Fiat e ha promosso i vari vice, insomma i giovani come Luca De Meo. Persone che conoscono gli stabilimenti non perché ci hanno messo piede bensì perché ci hanno lavorato per anni, persone motivate che vogliono far bene e amano l’Italia e la Fiat.
Si capisce allora perché la grande Punto sia un’auto fuori dal comune: è razionale, fatta per i giovani perché fatta da giovani. Marchionne ha riportato la Fiat alla concretezza, alla razionalità senza nessun proclamo. Senza aver mai avuto esperienza in ambito automotive (non ha mai lavorato in un’azienda automobilistica) ha capito il posizionamento e il mercato.
Proprio ora è il momento più critico, poiché il 2007 è dietro l’angolo e l’erede della Stilo, la Bravo, è in uno stadio avanzato. Quest’auto è l’ago della bilancia per tutti i futuri modelli non solo Fiat, ma anche Alfa e Lancia, se va bene potranno venire alla luce altrimenti si tornerà nel limbo.
Non si deve perciò sbagliare, ma non si può fare una grande Punto in versione large. L’unico problema è lo stile, perché i contenuti ci sono e ci saranno ancor di più al momento del lancio con l’arrivo dell’atteso 1,6 diesel e dei nuovi motori 1,4 e 1,6 turbo-benzina semplici non come ha fatto Vokswagen andando a complicarsi con la doppia sovralimentazione.
Non è tutto rosa e fiori, il mercato cresce e diventa sempre più competitivo e il flop anche di un solo modello mette in difficoltà colossi come Daimler-Chrysler, non perché la Smart non sia stata venduta o non piaccia ma perché un’auto moderna non può vivere per conto suo, ma deve avere sinergica con altri modelli.
Per questo erano allo studio modelli Alfa e Lancia, ovvero 149 e Delta. Parlo al passato perché i vertici di Torino hanno deciso una maggior differenziazione scegliendo il pianale della 159 per la 149, mentre rimane la sinergia Bravo-Delta.
Come per l’erede della Stilo anche per la Delta c’è il rischio del design, di fare un auto non all’altezza del suo nome. Non so per voi, ma io ho in mente e vorrei una vera Delta, una riedizione dell’auto che ha stravinto nei rally, fare come ha fatto Bmw con la Mini.
Purtroppo l’idea di Marchionne è un’altra: una grande 2 volumi a cavallo tra i segmenti C e D per rimpiazzare anche la sfortunata Lybra. Posso capire la volontà di avere un’auto grande e che non si sovrapponga a Bravo e 149, ma ripeto, non si può sbagliare, non si può infangare il nome della Delta con un auto che non la rispecchi, il mercato punirà come lo è stato per la Delta II del ‘93.
Vi spiego il vero problema: vogliono alleggerire il pianale della 159 per poterlo utilizzare per la 149 mentre con la Delta vogliono utilizzare il pianale della futura Bravo e costruire un auto lunga 4 metri e mezzo.
Io ho un’idea differente che moltiplica l’offerta senza molti costi aggiuntivi. Si parte dal presupposto che Lancia non sia solo una casa automobilistica che propone auto come la Thesis, ma che rispecchi sia questa tradizione che i rally vinti in ogni angolo del pianeta: una vera Delta derivata dalla Bravo e una “Delta HPE” derivata dal pianale della 159 con una lunghezza sui 4 metri e mezzo, quindi molto più grande rispetto alle altre del gruppo.
Lancia è sempre stata un punto di riferimento per quanto riguarda le innovazioni tecniche, per questo si può valutare l’utilizzo sull’erede della Delta delle innovative sospensioni studiate dalla Magneti Marelli chiamate TORCS. La condivisione del pianale con la Bravo comporta anche la possibilità per Fiat di far rivivere delle vere versioni sportive Abarth utilizzando la meccanica a quattro ruote motrici della Delta per le versioni Abarth.

Enzo Ceroni – Hainz 2006
http://www.gruppohainz.it/fiat/non-si-puo-sbagliare/


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