Modelli uccisi dalla crisi

DeltaBelBlu
Creative Commons License photo credit: Dario.C

Articolo del settembre 2009 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Molti modelli in sviluppo sono stati “uccisi dalla crisi”: per esempio non vedremo sulle strade l’erede della S2000 di Honda e la “Deltina” fortemente voluta dall’ a.d. Lancia Olivier François il quale si ritrova una gamma striminzita.

Lancia manca completamente di prodotti avendo a listino solo quattro auto che non riescono a coprire adeguatamente il mercato: da Ypsilon e Musa si passa direttamente ai 4,5 metri di Delta e alla grande Phedra.
Concordo, perciò, con François sulla necessità di una “Deltina” su base Grande Punto che si possa inserire in quella fascia di mercato lasciata libera dal segmento C che è costantemente cresciuto e si attesta in vetture sui 4,1-4,2 metri di lunghezza (Bravo è lunga 4,33 metri come all’incirca l’Alfa 940/Milano). Quello che in più poteva portare quest’eventuale Deltina era un’evoluzione del pianale della Grande Punto con sospensioni posteriori indipendenti simili ai bilink della 940/Milano in grado di un comfort superiore e con la possibilità di avere una trazione integrale molto utile per un’eventuale erede della Fiat 16 (magari con marchio e finiture Lancia). E’ pur vedo che sospensioni posteriori indipendenti aumentano i costi produttivi, ma, come giustamente sosteneva lo chief engineer Wester in un’intervista di Quattroruote di qualche tempo fa, quello che è importante è uniformare e condividere i componenti, tant’è che il prossimo Doblò avrà tale sospensione in comune con 940/Milano, ma in acciaio al posto del più costoso alluminio riservato all’Alfa.

Oltre a questa piccola Lancia la crisi ha portato il management Fiat a sospendere il progetto “B-Compact” (ribattezzato da Quattroruote “Uno”) e cioè un’auto da inserire al di sotto della Grande Punto per sostituire la vetusta Punto ancora sul mercato, sebbene si insista molto sulle auto “grezze”; le case ripropongono i modelli precedenti come la vecchia 206 denominata “Plus” e la Clio con la “Clio Storia” che continuano a vendere bene, ma quello che è fondamentale è uniformare la produzione in modo da abbassare i costi di produzione delle auto. In più un’auto nuova ha il vantaggio sia dell’effetto novità che una maggior sicurezza passiva rispetto alla concorrenza.
Ci sono anche modelli che sono stati ritardati dalla crisi come la stessa Alfa 940/Milano e la nuova Ypsilon (basata sul pianale allungato di Panda/500).

Per la vettura del biscione si può parlare di un “parto travagliato”, poiché l’erede di 147 era già pronta nel 2006 su base 159 per poi essere completamente ripensata, tant’è che l’attuale Bravo doveva essere un’Alfa. Alla fine l’attesa è quasi conclusa e la vedremo tra meno di 6 mesi basata sul “C-Evo”, con la sospensione bi-link che debutterà col nuovo Doblò tanto che alcuni hanno salutato il ritorno ai “furgoni Alfa Romeo”.

Questo pianale sarà la base di tutte le future auto medie (segmenti C e D ma anche oltre) sia del gruppo Fiat che Chrysler, ma ritengo un grosso errore il ritardo con cui sarà presentato: infatti si sarebbe dovuto farlo debuttare prima con Delta in modo da differenziarsi maggiormente dalla cugina Fiat (già a gennaio 2007 all’interno di Fiat si parlava di questo C-Evo). Inoltre tale scocca prevede sospensioni più evolute ed efficienti di Bravo ed è predisposta per alloggiare la trazione integrale necessaria per un possibile remake della Delta Integrale, ma anche per 940/Milano e per un eventuale Suv Lancia senza costi aggiuntivi (rileggetevi l’articolo di marzo 2008 in cui ne parlavo: Lancia annuncia i target di vendita per Delta di 70’000 unità l’anno ). Un Suv medio è proprio quello che manca nei listini del gruppo Fiat lasciando di fatto campo libero agli avversari in modo particolare ai giapponesi con Rav-4 e CR-V, ma anche all’ultimo arrivato: il Tiguan.

Pensate per un attimo all’attuale Lancia Delta e provate ad immaginarvi le sue linee su un’autovettura più alta di un 10 cm, un’auto così per di più con gli ottimi motori turbo sia diesel che benzina avrebbe sicuramente venduto bene portando volumi aggiuntivi utili a raggiungere prima la soglia di redditività (del pianale) e rubando clienti sia ai tedeschi che ai giapponesi.

Enzo Ceroni – Hainz 06/09/2009


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