Marchionne e la Fiat Bravo

La nuova Fiat Bravo nel 2013 sarà un Crossover che sostituirà l’attuale hatchback, auto che non è stata così fortunata sebbene avesse una buona linea ma è stata abbandonata a se stessa senza neanche il restyling di metà carriera (che abbiano temuto di fare come con Punto Evo?) o motori pensati per le flotte come il 1,3 diesel da 95cv e la versione 1,4 turbo a gpl o metano da 120cv.

Personalmente ritengo che ciò sia un errore come lo sia l’aver pensato che la sola hatchback a 5 porte potesse fare tutto da sola. Praticamente tutti i competitors realizzano per il segmento C tutta una serie di varianti: dalla hatchback alla berlina, passando per la station wagon e l’immancabile monovolume. Gli unici che fanno una sola versione è Fiat insieme a Nissan, quest’ultima, però, ha Renault che presidia molto bene il mercato con Megane che ha anche la versione 3 porte e la coupè-cabriolet.

Risulta veramente disarmante la scelta Fiat di cambiare tutto e proporre il solo Crossover anche perché si cadrebbe nell’errore di sostituire tutto con una sola auto così come è successo con Delta, tutto ciò confonde profondamente il cliente che, invece, vuole continuità, certezza e sicurezza, sopratutto in questi momenti incerti e difficili. A dimostrazione di ciò vi sono i successi dei remake come Mini e sopratutto 500 (auto del passato che sono anche state “travisate”: da icona delle auto del popolo a icona trendy dei giorni nostri), ma anche le parole di un designer di spicco come Walter De Silva che ha pronunciato le seguenti parole parlando di Golf: “chi cambia continuamente finisce per non infondere sicurezza e affidabilità agli occhi dei propri clienti”.

Sicuramente pensare di progettare più modelli significa rischiare e mettere sul piatto soldi che potrebbero servire ad altro, ma come è possibile che i concorrenti vendono e Fiat ha addirittura grossissimi problemi di costo dovuto a impianti produttivi decisamente sottoutilizzati?

Non bisogna dimenticare poi come il progetto Bravo non sia stato realizzato in questo momento di crisi, ma è stata realizzata prima della crisi e in un periodo in cui Fiat aveva discreti utili e anche in quel periodo l’impianto di Cassino non era assolutamente saturo. Nel 2006 scrissi il seguente articolo http://www.gruppohainz.it/fiat/non-si-puo-sbagliare/ nel quale spiegavo come non si dovesse costruire una sola Lancia Delta, ma due: un remake della Delta Integrale sul pianale C-Evo ( già in avanzato stato di sviluppo all’epoca) e usare le linee della Delta successivamente commercializzata per una variante che sarebbe potuta poi essere un Crossover al quale avrebbero sicuramente donato.

Ci sarebbe stata anche un’altra soluzione e cioè quella di produrre la versione station wagon di Bravo insieme all’hatchback nell’impianto di Betim in Brasile nel quale dal 2010 la Bravo è realizzato per il mercato locale, così si avrebbe avuto una sostituta di Croma ed eventualmente anche la possibilità di una berlina più grande di Linea per il mercato sudamericano.

Perciò il problema non è fare una Crossover, il problema è dare al mercato quello che chiede e cioè una “famiglia Bravo” che copra le diverse esigenze con auto specifiche così come Ford, la Casa americana ha in gamma la hatchback, la station e il monovolume C-Max a 5 e a 7 posti, quest’ultimo nei primi 10 mesi del 2011 ha venduto da solo in Italia come Bravo!

Enzo Ceroni – Hainz 29/11/2011

N.B. Speriamo che continuino a costruire l’attuale Panda in Polonia ancora a lungo, poiché affiancherebbe perfettamente la nuova Panda sia come scelta di ingresso che come auto civetta nell’autosalone.


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2 Commenti

  1. Trovo giustissima la tua osservazione, come sempre, ma non posso non notare che la difficoltà economica di FIAT realmente ha messo in secondo piano lo sviluppo dell’auto per agevolare (dato che più di una cosa alla volta non riescono a fare oggi al Lingotto) lo sviluppo del pianale per gli USA, derivato da quello della Bravo ma non esattamente lo stesso (penso sia lo stesso motivo per cui non si è fatto nulla per la Delta, eccetto il brutto restyling, ma il SUV delta sarebbe piaciuta pure a me). Le notizie del travagliato sviluppo della Giulia ci dicono che quel pianale soffrirà di gigantismo, quindi giusto un SUV si potrà fare, mentre ormai se volessimo rivedere una segmento C realmente compatta dovremmo forse più pensare al pianale della Punto EVO (guarda caso lunga proprio quanto la vecchia Tipo). Sono curioso di vedere la berlina che la FIAT produrrà in Cina e negli USA (col marchio Dodge), perché quella potrebbe essere effettivamente una segmento C, sebbene sembri che dovrebbe essere la base di partenza per la futura Delta.
    In ogni caso, per quelle che sono le realtà logistiche nazionali, trovo che i reali eredi delle segmento C da noi in Italia siano le monovolume del segmento B (guarda caso, pure loro attorno ai 4 metri di lunghezza): compatte e in grado di sfruttare lo spazio in maniera razionale ed intelligente, senza compromettere doti dinamiche e consumi, costando meno di un’auto di categoria superiore. Se penso che la Musa non avrà eredi, mentre alla Opel, sul pianale della Punto hanno fatto la Meriva con le porte ad armadio (tratto distintivo delle Lancia per un trentennio), mi mangio le mani!

    • Innanzitutto la liquidità Fiat è abbastanza elevata e su tale liquidità Fiat paga molti interessi passivi (sono bond e prestiti bancari, non riserve proprie), soldi che dovrebbero essere investiti in nuovi modelli. Inoltre tutto lo sviluppo di Bravo e di Delta non è avvenuto nell’attuale periodo di crisi, ma qualche anno fa e cioè quando il mercato tirava ancora (anche quello italiano) e, guarda caso, proprio i vari Suv e Crossover sono quelli che hanno sofferto meno. Inoltre in tale periodo Fiat inanellava buoni risultati e discreti utili che pagava agli azionisti e, non ultimo, con il riacquisto di discete quantità di azioni proprie! A tutto ciò và aggiunto che il problema della non saturazione delle linee produttive era presente anche allora come nel caso di Cassino, impianto nel quale non si è superato il 72% dell’utilizza delle linee produttive.
      Sulle dimensioni del pianale C-US-Wide penso che siano in linea con quelli della concorrenza, non a caso la nuova Bmw serie 3 è cresciuta di 6 cm raggiungendo i 4,58 metri di lunghezza sebbene tutti i concorrenti siano più lunghe. Io spero che per in Fiat pensino al mercato europeo che richiede e premia Alfa compatte, un segmento C berlina per intenderci. E in questa direzione si stanno muovendo anche i tedeschi con le varie berline della A3, classe B e futura serie 1, sarebbe, perciò, importante anticiparle. Purtroppo, però, quest’auto non andrebbe bene in America non perché sia sbagliato il pianale, ma perché l’Alfa è per gli americani un marchio sportivo e quindi richiederebbe la trazione posteriore e un posizionamento da segmento D, purtroppo però non vi è una piattaforma in FiatChrsyler che possa offrire questa soluzione. La mia proposta è quella che trovi in Automotivespace nell’articolo “Alfa conciliando economie di scala e prodotto” ma richiederebbe investimenti che Fiat non vuole fare perché rischiosi anche se farebbero risparmiare moltissimi soldi.
      Purtroppo, però, in Fiat stanno ancora valutando sulla carta le linee per questa nuova berlina di segmento D Alfa e non riescono a trovare la quadratura del cerchio perché, come sempre, pensano di poter soddisfare sia il mercato europeo che quello americano con un’unica auto, mentre come dicevo ne servirebbero due: una compatta da vendere in Europa e una più grande a trazione posteriore sui 4,7 metri che andrebbe bene sia in Europa ma soprattutto in America. Cosa vuol dire tutto ciò? Che non vedremo nulla in concessionaria prima di 18 mesi!
      Per quel che riguarda i segmenti penso che ci stiamo stabilizzando con la creazione di due segmenti B: uno che è nell’intorno dei 3,9 metri e l’altro che sarà sui 4,05-4,1 metri. Inoltre non penso che ci sarà un’ulteriore aumento della lunghezza dei segmenti superiori in quanto la nuova A6 è praticamente lunga come la vecchia e, con la creazione del segmento “C berlina sportivo” sui 4,5 metri annuciato sopra, il segmento D “sportivo” si orienterà sui 4,7-4,75 metri.

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