Il plant sharing di Fiat

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Il problema della saturazione degli impianti italiani Fiat è uno dei problemi irrisolti di Marchionne, per di più aggravato dalla crisi e dall’incredibile assenza di novità.

Ora la grande idea dell’amministratore Fiat è quella di condividere la produzione italiana con altre aziende, soprattutto giapponesi, alle prese con un cambio yen-euro particolarmente sfavorevole. Già nel 2006 avevo indicato con Suzuki il partner ideale, anzi l’alleanza ideale (anche prima dell’alleanza Tata rispetto alla quale la consociata Maruti aveva ed ha un posizionamento migliore in India); ma non bisogna dimenticare l’articolo di gennaio in cui suggerivo Mazda come possibile partner La cenerentola Mazda, forse qualcuno ai piani alti in Fiat mi legge….

In più alcune linee produttive Fiat sono recenti e flessibili come quella di Pomigliano, che potrebbe accogliere facilmente una piccola Mazda sorella della Panda tanto che in Campania sono arrivati alcuni tecnici giapponesi; per di più lo stabilimento è nuovo e ha ottenuto un ottimo posizionamento nel World Class Manufacturing. In realtà l’impianto campano risulta già avere una produzione abbastanza elevata per gli standard Fiat italiani, notevolmente e notoriamente bassi (attualmente al 53%), anche se forse l’impianto polacco risulta attualmente essere più sottoutilizzato e con costi inferiori oltre che con la produzione dei motori Fiat 1,3 diesel e al bicilindrico SGE estremamente vicini (a Tychy).

In aggiunta a questo stabilimento Fiat potrebbe affittare a “parametro zero” una delle due linee dell’impianto di Cassino così da costituire una base europea per la nuova piattaforma Mazda per il segmento C e D che ha debuttato sulla recente CX-5, auto che sta riscuotendo un ottimo successo in Europa e che sarà la base per la prossima Mazda 6 attesa al salone di Parigi e la futura erede della Mazda 3.

L’intesa potrebbe avvenire anche nel segmento B, del quale Marchionne ha più volte pronunciato pubblicamente la ricerca di un partner. L’erede della Mazda 2 è attesa per il 2014 e la Casa giapponese è alla ricerca di un partner per la condivisione dei costi progettuali e produttivi esattamente come Fiat, orfana dell’accordo che diede origine alla Grande Punto e alla Opel Corsa.

Perciò Fiat con l’attuale crisi economica potrebbe allungare ulteriormente la vita commerciale di Grande Punto, Punto Evo e Punto 2012 anche perché l’ammortamento degli investimenti è calcolato su una vita utile di 6-7 anni e non 9, perciò tutte le vendite successive al 2012 sono prive dei costi di progettazione. La gamma Fiat, inoltre, disporrà ora della valida 500L e della prossima 500XL a 7 posti, un crossover intelligente che copre molte esigenze con un solo prodotto ed è anche con un costo particolarmente competitivo grazie alla produzione in Serbia.

In seguito, poi, arriverà anche la versione Suv della 500L che probabilmente sarà chiamata 500X sul medesimo pianale Small-US-Wide di 500L e XL che darebbe i natali anche ad un piccolo Suv Jeep di segmento B per contrastare il successo della Mini Countryman e dei prossimi Suv attesi come quello di Ford.

La forte segmentazione del mercato potrebbe anche permettere l’introduzione nella gamma anche della Fiat Uno brasiliana, auto realizzata sul pianale Micro di Panda che potrebbe tranquillamente essere prodotta in Polonia e in Turchia non solo per il sempre meno importante mercato europeo, ma anche per quello russo e americano grazie agli accordi di scambio merci particolarmente favorevoli.

Oltre a questi impianti Mazda e FiatChrysler potrebbero realizzare le loro prossime segmento B hatchback e berline anche nell’impianto messicano Mazda in via di realizzazione senza dimenticare la versione Dodge del segmento B, al quale si affiancherebbero i segmenti A di entrambe le società nell’impianto Chrysler di Toluca.

Di fatto sarebbe Mazda a salvare gli impianti produttivi Fiat in Italia, ma non bisogna sottovalutare le recenti parole dell’amministratore delegato di Volvo esplicitamente riferite a Marchionne, infatti incredibilmente il marchio scandinavo risulta essere in attivo in Europa e non in America per il cambio non così favorevole. Inoltre sia Mazda che Volvo potrebbero essere interessate alla fornitura non solo di piattaforme, ma anche dei motori V6 benzina Pentastar e V6 diesel VM visto che entrambe hanno volumi antieconomici per tali motorizzazioni.
Con l’apprezzamento del dollaro (ricordate quando con il cambio a 1,6 dicevo di spostare la liquidità e gli investimenti?) Marchionne potrebbe far tornare in Europa la produzione delle auto destinate al mercato europeo per lasciare spazio alla produzione delle Volvo, peccato che, come ho già detto tempo fa, se avesse già avviato ancor prima della Dodge Dart la realizzazione di una Giulietta berlina e station sarebbe stato un grosso passo avanti, anche perché avrebbe permesso una maggior saturazione dell’impianto di Cassino, potendo coprire il sempre più importante mercato delle flotte, unico mercato che sta reggendo il peso della crisi in Europa, senza poi dimenticare la diffusa riduzione dei budget sull’auto da parte delle aziende.

Enzo Ceroni – Hainz 27/07/2012


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18 Commenti

  1. Se Fiat non produce nuovi modelli, frena le perdite rispetto agli altri, dato che già aveva un bel tesoretto di circa 20 mld adesso col blocco dei vari sviluppi quel tesoretto crescerà o comunque non decrescerà, allora secondo me per Fiat si potrebbere aprire dei bei scenari, come acquisizioni e/o svendite di marchi stremati dalla crisi e dalle scelte sbagliate.

    • Come spesso mi capita io penso che il giusto sia una via di mezzo e cioè fermare il rinnovo nei segmenti in cui si è presenti e spingere su quelli nuovi o in cui non si è presenti o lo si è in modo marginale come nel caso dei Suv di segmento C e D, pensa che solo ora si ha una Jeep Compass che piace un minimo, mentre Cherokee/Liberty sarà sostituito a metà 2013. In questi segmenti, così come la berlina di segmento C che è arrivara come Dodge, perché non introdurre dei modelli Alfa visto che la piattaforma è la conosciuta C-US-Wide?
      Mi sa che la liquidità scenderà in parte per i nuovi modelli, ma soprattutto per la scalata di Chrysler; vi sarà poi una ridotta redditività dato dall assenza di nuovi modelli, mentre la concorrenza avanza.

  2. Tutto giusto, sopratutto dal punto di vista economico.

    Due punti però sono a sfavore dell’ipotesi Mazda come quella Volvo:

    1) In Europa il paese dove maggiormente conviene non investire è proprio l’Italia, oltre che dal punto di vista sindacale, anche dal punto di vista dell’illegalità troppo diffusa e della mala politica.

    2) Sia Volvo che Mazda dovrebbero rinunciare a delle loro tecnologie per condividere i pianali con Fiat (a meno che Fiat non si decida ad investire per aggiornare tutti i suoi pianali e i motori, cosa che è pressochè impossibile).

    • 1-L’articolo è chiaro..cassino è sottoutilizzata 3 pianali non uguali per 3 medie..una potrebbe lasciare il posto al pianale di mazda sul quale si sviluppano più modelli..i vantaggi sono chiari e gli svantaggi non sono la malapolitica perchè l’impianto c’è già,posizionato in centro italia,quindisenza le spese di termini..forse rispetto impianti in ungheria slovacchia polonia l’operaio e l’energia costa di più etc..
      2-volvo non credo proprio che utilizzerà un pianale fiat visto che sta sviluppando uno suo da spalmare su più modelli visto che ha diretto accesso alla cina tramite la sua proprietaria,mazda uguale..possiamo certamente affermare che tutto è possibile!nulla è dato per scontato!gli impianti saranno condivisi altrimenti i piccoli in europa moriranno.

    • Marchionne ha saputo rivoltare l’impianto di Pomigliano riuscendo a portare una ottima qualità tanto da raggiungere il podio nel Worldwide class manufacturing e ad invertire la rotta sul rapporto tra lavoratore e azienda facendo passare il principio della responsabilità personale.
      Come ho scritto Fiat potrebbe dedicare una linea produttiva a Mazda che potrebbe costruire le proprie auto e le proprie piattaforme, ovviamente sarebbe un discorso diverso per il segmento A fornito da Fiat.
      Anche per Volvo sarebbe il medesimo plant sharing e cioè di affittare le linee produttive e non bisogna dimenticare come non sia semplice e soprattutto veloce realizzare un proprio impianto produttivo che risulta essere molto costoso ed economicamente sostenibile solo per volumi elevati

  3. Il problema è che fiat salta un altro ciclo di sviluppo, tagliando i nuovi modelli, la ricerca e lo sviluppo, potrà anche perdere meno soldi adesso di certi concorrenti, ma con i prossimi modelli, a diretto confronto con le avversarie, sarà un bagno di sangue..

    • Quale ciclo di sviliuppo ha saltato?Perchè il pianale medio suv c’è,medio berline c’è, seg.A c’è,seg.B aspettano per poterlo condividere e non necessità di essere ripensato..Arriverà presto il 3.2 benzina spendibile in europa più facilmente del 3.6,alla VM ho letto che il 2.8 sarà declinato in 2.5 (ecco spiegato il motivo del perchè non aggiungevano un cilindro all’attuale 2.0 diesel fiat facendolo diventare un 2.4) il 3.0 avrà gli aggiornamenti di potenza,lo sviluppo in USA dello ZF continua e speriamo presto in vendita,il 1750 si spera manterrà le promesse..sono sicuro che sanno ciò che fanno..

      • Più che un salto generazionale c’è stato un ritardo, ma questo non dev’essere visto come un lato negativo (mentre penso lo sia l’assenza di modelli in alcuni segmenti chiave e in forte crescita come i crossover, i Suv e la berlina e station di segmento C/D).
        Alla fine il pianale del segmento B è recente ed era molti avanti tecnicamente tanto che fu scelto da Opel per la Corsa. E vorrei ricordare che BMW non cambia il proprio pianale ma lo evolve continuamente.
        Pensa ad esempio che 147 è arrivata sul mercato e ha visto 3 o 4 generazioni di Golf…era incredibilmente avanti all’epoca come guidabilità mentre ora Giulietta si comporta bene, ma non stacca decisamente la concorrenza.
        Sui motori sono più confidente anche perché l’intento è anche di venderli a chi ne ha bisogno, sicuramente il 3,2 sarà una buona mossa ma più in America che da noi con la speranza che lo pensino anche in ottica Multiair visto che si sposa perfettamente con questi motori grossi e potenti e con l’uso americano.
        Il 3,0 VM è molto importante, mentre non so nulla della versione di 2,5 litri dell’attuale 4 cilindri VM (dove l’hai letto?) anche se è plausibile visto che hanno cancellato la versione 5 cilindri del Pratola Serra.
        Attualmente il vero problema è l’assenza dei cambi automatici degni della concorrenza, cosa che spero venga risolto velocemente con l’avvio della produzione dell’8 marce Zf prodotto da Chrysler su licenza.

        • La notizia l’ho letta velocemente su 4ruote..c’era una specie di focus sulle strategie dell’azienda..
          Per quanto riguarda i cambi credo che stanno procedendo bene..devono abbinarlo al 3.0 diesel,al 2.0 diesel.al 3.2 benzina etc..oltre al fatto che sembra prossimo il debutto del ZF con le ridotte..speriamo bene!
          Appunto,c’è la sensazione che il prossimo pianale g.cherokee sia completamente separato dalla mercedes,visto che si sente in giro che questo g.cherokee avrà vita breve non vorrei che stanno sviluppando internamente dal prossimo cherokee/liberty una versione ancora più grande..altra interessante notizia è il lancio a rilento del grand wagoneer,non doveva essere inizio 2013?
          forse con il novo impianto in russia porteranno al debutto anche un nuovo pianale derivante dal c suv..forse ci fanno una sorpresa!

          • E’ stata una buona mossa di Marchionne quella di puntare sui nuovi cambi Zf e soprattutto l’acquisizione della licenza sia per l’8 marce longitudinale che il trasversale 9 marce (magari ci farò un articolo).
            Probabilmente il prossimo GrandCherokee e prima di esso il Suv Maserati e il 7 posti Wagoneer saranno realizzati sul pianale E-Evo che è anche modulare potendo realizzare su di esso non solo le berline sportive, ma anche i Crossover,Mpv e berline a trazione anteriore con motore trasversale.
            Il Liberty, invece, sarà realizzato sul pianale C-US-Wide e quindi sarà a trazione anteriore/integrale con motore trasversale adottando quindi lo Zf a 9 marce.

    • Può saltare una generazione per il classico segmento B, ma non bisogna dimenticare che altre auto, crossover e Suv saranno basate sull’evoluzione della piattaforma Small di Grande Punto come 500L.

  4. Cmq a mio modesto parere il rischio maggiore lo ha melfi..credo che in futuro tutte le seg.B saranno fatte in un unico stabilimento..e non credo proprio che melfi sarà riconfermata visto che Mirafiori non chiuderà.
    Altro dettaglio è l’impianto serbo..che dipende indirettamente da scelte politiche dell’asse serbia-russia(Enzo dovrei avere risposta a giorni da un mio conoscente sulla possibilità di muoversi con nuovi accordi russo serbi diretamente per l’auto prodotto finito).
    Buona giornata!

    • Io penso sia proprio Mirafiori che possa salvarsi, soprattutto grazie agli al plant sharing con Mazda e soprattutto Volvo, infatti a Melfi si produce già Grande Punto e si potrebbe aggiungere MiTo. E’ vero che l’impianto torinese risulta essere una bandiera, ma proprio per quello potrebbe far scendere ulteriormente la quotazione di Fiat così da pagare ancor di meno Chrysler e spingere Veba alla vendita dell’intero pacchetto.
      Attendo tue notizie a riguardo della possiblità di esportare auto finite (nel caso ci sentiamo via e-mail), è anche vero che per Fiat c’è l’opportunità Turchia oltre al fatto dell’esportazione tramite CKD, e cioè kit di montaggio proprio per aggirare i dazi sul prodotto finito.

  5. Nuovamente Enzo,hai notizie se il prossimo pianale g.cherokee sia basato dal pianale C?

    • Non GranCherokee, ma Cheroke/Liberty e cioè segmento D dei Suv. Per quello grande so che vogliono completamente liberarsi di Mercedes come ad esempio alcuni componenti dell’attuale GranCherokee, pianale sviluppato da Jeep che ha debuttato sul precedente Mercedes ML e che è approdato su GranCherokee con alcuni componenti di produzione Daimler.

  6. Cosa montano del gruppo Daimler? Ma quando scadono questi contratti di fornitura con i partner extra-Fiat?

    • Sinceramente non so esattamente cosa utilizzino anche se si tratta di componenti secondari come differenziali e pezzi delle sospensioni come aveva riportato Quattroruote nella prima prova del GranCherokee. Vi è poi la fornitura del diesel di 2,2 di Mercedes su Compass. Comunque l’idea è di terminare la fornitura il prima possibile (o al momento della sostituzione dei modelli proprio come Compass a fine 2013.
      Per quanto riguarda il cambio Nag/5G-Tronic non si tratta di fornitura, ma di produzione direttamente da parte di Chrysler che sono quasi certo che ne detenga anche i diritti intellettuali, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che l’abbiano appena montato sul Wrangler, sulla quale gli utenti hanno meno interesse alla riduzione dei consumi anche per l’utilizzo che si fà.

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