Fiat Freemont

Dodge JCUV (Journey) * Household Life
Creative Commons License photo credit: jiazi

Articolo del giugno 2011 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Da poco Fiat annovera tra nei suoi listini il primo frutto della partnership con Chrysler. Si tratta del Dodge Journey rivisto non solo dal punto di vista estetico, ma anche tecnico con l’inserimento dell’apprezzato e collaudato 4 cilindri diesel Multijet 2 già visto su Giulietta con 140 e 170cv oltre ad un tuning delle sospensioni per avere un comportamento di guida più europeo.

Come avevo scritto in tempi non sospetti questo progetto risulta essere molto valido poiché permette di tamponare momentaneamente l’assenza di alcune auto e cioè le sostitute di Croma e Ulisse e, in parte, anche Multipla. Inoltre la base di partenza risulta avere un’estetica abbastanza riuscita e molto “europea”, linea che è migliorata ulteriormente con il restyling introdotto da Dodge e, in parallelo, da Fiat. Dodge, infatti, ha apportato modifiche agli interni che oltre ad essere esteticamente migliori hanno finiture decisamente elevate, ma soprattutto è intervenuto sul frontale che era piacevole ma poco americano, poco in linea con il brand Dodge; i designer americani hanno incattivito lo stemma a croce mentre quelli torinesi hanno introdotto linee più semplici e rassicuranti, ma non banali, donando al Crossover americano un’estetica assolutamente europea.

Risulta, quindi, evidente come le stime di vendite di 30’000 unità previste alla presentazione siano di facile raggiungimento, anche perché nelle prime due settimane di vendita i concessionari Fiat hanno raccolto ben 6’000 ordini. Sicuramente, come ho scritto sopra, i miglioramenti estetici insieme ad un prezzo particolarmente conveniente (meno di 26’000€) hanno spinto le vendite, ma personalmente credo che una grossa mano sia stata offerta dalla numerosità dei concessionari Fiat sul territorio e dalla presenza massiccia di officine di assistenza. Se prima per comprare un Dodge Journey o per fare semplicemente un tagliando si dovevano percorrere chilometri, ora risulta molto più facile.

Questo ragionamento è ancor più importante se si vuole vendere qualcosa di più costoso come una berlina di rappresentanza del segmento E. Il mio pensiero va dritto alla prossima berlina sviluppata partendo dalla piattaforma LY di Chrysler 300C (ciò non vuol dire assolutamente che ne sia una copia) che utilizzerà il marchio Maserati al quale ho conferito l’appellativo di “BiTurbo” per l’uso dei motori Pentastar e V6 diesel VM entrambi in versione a doppia turbosovralimentazione.

Quest’auto, probabilmente, avrà difficoltà ad imporsi nei confronti delle berline tedesche proprio per l’assenza di una rete di vendita e di assistenza capillare. A differenza delle più costose Quattroporte e Granturismo il cliente della BiTurbo è differente, usa l’auto tutti i giorni, per lavoro, non ha quindi il tempo per portare l’auto a 30/40 km di distanza. Per rendere l’idea pensate ad un manager residente a Bergamo, come può pensare di andare anche solo a vedere l’auto che vorrebbe comprare a Milano o a Brescia?

Personalmente per il bene del marchio del Tridente a cui sono molto legato e per Fiat spero che la mancanza di una fitta rete di concessionari non impatti eccessivamente sulle vendite di quest’auto.
Spero di sbagliarmi anche se in tutta Europa al momento ci sono solo una trentina di concessionari in Europa, situazione analoga in America; eppure con un altro marchio quest’auto avrebbe avuto ben altra rete di vendita e di assistenza (anche in America appoggiandosi a Chrylsler)…

Enzo Ceroni – Hainz 22/06/2011

N.B. Da notare come salendo sopra al segmento E la rete di vendita non sia così fondamentale per le vendite, in quanto in questi segmenti entrano in gioco altri fattori come l’esclusività e la possibilità di avere altri tipi di assistenza (a domicilio ad esempio) e/o altre auto da poter utilizzare…


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14 Commenti

  1. Mah,sinceramente credo che la “BiTurbo” non sia proprio una berlina segmento E 5 porte, ma vada ad affiancarsi alla CLS,A7..Secondo me entrerà in questa nicchia,in più il costo che non sarà accessibile terrà comunque blasone al modello..
    La Quattroporte invece crescerà di dimensioni e importanza..
    Detto questo,se non sbaglio porsche ha una trentina di concessionarie in italia..non sono numeri altissimi
    forse maserati ora che aumenterà la gamma proporzionalmente aumenterà la rete vendita e assistenza..insomma,prima aveva solo due modelli,ora arrivano il suv e la berlina!

    • Sicuramente la “BiTurbo” sarà “coupèttosa” ed entrerà nella nicchia di cui parli, spero che questo suo posizionamento azzeccato convinca i vertici Fiat che vi sia lo spazio per una berlina e station wagon Alfa di segmento E. Però, rimaniamo per entrambi i modelli nel segmento E così come Mercedes CLS e A7, auto che costano, ma che vengono utilizzate come auto normali per andare al lavoro (non sono quelle della domenica e non si dispone del maggiordomo per andare a portarla a fare il tagliando o altro), perciò la rete di vendita e di assistenza deve essere sufficientemente fitta.
      Questo discorso penso che non sia uguale per il segmento F e i Suv di alto livello dove il prezzo e un certo blasone del marchio impone altre scelte come l’essere esclusivo. Parlando della sola Italia Maserati ha più o meno gli stessi concessionari di Porsche (credo siano 21 contro 24), ma meno centri di assistenza (Maserati ne ha 12 se non sbaglio). E Porsche è un marchio esclusivo che non scende nel segmento E (anche se lo diventerà presentando la Macan, perciò entrambi dovranno crescere la loro presenza ma finché non sarà a regime potrà essere un problema.

      • Io credo che la prossima Thema avrà misure e pesi minori,trazione anteriore/integrale,versione sw.Diventerà une vera e propria segmento E.
        Successivamente la Berlinona di casa Chrysler(segmento F) diventerà la Imperial(probabilmente costruita a Grusgliasco)e denominata probabilmente Lancia Aurelia..
        Cosi’ Alfa avrà campo per vetture improntate alla sportività.
        Se in europa Jeep si affianca a Lancia,Fiat(Abarth) restano sole..Non ha più senso anche verso l’America portare Alfa Romeo affiancata a Maserati?Forse perde Maserati?Alfa guadagnerebbe troppa luce?
        Se si uniscono Alfa e Maserati le concessionarie avrebbero esclusivamente due soli marchi di enormi prestigio,solo che Alfa ha due modelli..e Maserati pure..Vedremo!

        • Spero che la prossima Thema avrà pesi minori, la versione station wagon e motori diesel anche a 4 cilindri (pensate che anche la classe S lo monta ora!), ma non so assolutamente se avrà la trazione anteriore/integrale (se lo fosse spero l’integrale sia ibrido e cioè realizzato con un motore elettrico posteriore).
          Spero anche che le dimensioni esterne siano un filo inferiori, ma grazie alla disposizione trasversale del motore l’abitabilità interna potrebbe essere la medesima (se non addirittura superiore).
          La sparo grosso ma spero di vedere una Imperial e un’Aurelia che diventi anche la Zil per il mercato russo!
          Non sono d’accordo sul fatto che Thema e 300C offuschino un’Alfa improntata alla sportività, anzi penso che la paura di realizzare Lancia sportive (che in realtà sono granturismo così com’è Audi adesso) e la volontà di realizzare trazioni anteriori Alfa anche su segmenti elevati (vedasi 159) abbia fatto perdere appeal ai due marchi.
          Sicuramente ora mancano un pò di modelli, ma già con questa “BiTurbo”/babyQuattroporte e il Suv Kubang penso che un bel pò di vendite le faranno e capiranno l’errore di tanto tempo fa: non aver creduto nel primo Kubang e, quindi, nel non aver sviluppato una piattaforma per le berline/Suv Alfa dal segmento D grande (come la 159 e il Kamal) in su (quindi E e relativo Suv come il Kubang) .

          • Ciao Enzo,
            Ti volevo confermare quanto riportato precedentemente da voci di corridoio riguardo la piattaforma CUSW+ e che è stato confermato anche dal capo della Dodge indirettamente: il nuovissimo pianale basato su questa piattaforma per le segmento D (realizzato congiuntamente da FIATChrysler) prevede la trazione POSTERIORE. A te dedurre le interessanti e tanto auspicate conseguenze di questo decisione sulle future Chrysler 200, Lancia Flavia(?), e sopratutto Alfa Romeo Giulia.
            Ecco svelato anche il reale motivo dei lunghi ritardi per quanto riguarda la Giulia; era infatti impossibile che la causa fosse semplicemente il disegno della carrozzeria! Anzi, in realtà una cosa sembra aver tirato l’altra, in quanto il “reparto stile”(chiamiamolo così), ha fatto insistentemente notare che con l’ossatura così com’era sarebbe stato impossibile costruire una macchina con una linea filante degna della AR (penso che SIM dall’inizio si puntasse alla TP e che inizialmente le prove si basassero su una versione accorciata del E-EVO, quindi con campane sospensione posteriori e firewall che sarebbero risultati proporzionalmente troppo alti per una segmento D).

            Se tutto verrà confermato c’è da stappare un bel Franciacorta!

          • Quindi dovrebbero superare i rivali tedeschi con una piattaforma che può coniugare la doppia disposizione meccanica superando i tedeschi che hanno MQB e MLB (sebbene abbiano parti in comune)! Speriamo che arrivi presto, ma spero che accanto a queste Alfa, Dodge e Chrysler/Lancia ci sia una versione per Chrysler/Lancia a trazione anteriore perché in America (ma anche in Europa) per questi marchi risulta essere interessante una grande berlina a trazione anteriore e la dimostrazione è il successo di Passat e Insignia in Europa e di Lexus ES in America.
            Per fortuna non abbiamo assistito ad una nuova 159 con un pianale pensato per il segmento E e poi adottato da un segmento D.

            p.s. Se è arrivato da qualche capoccia del design devo mettere le mie idee sotto copyright…ovviamente scherzo e sono contento! Se succede ci troviamo al Museo (sperando che sia ancora ad Arese) e ci beviamo un bel Franciacorta!

        • Innteressante la prospettiva (hai qualche indizio in tal senso?) che sia la Imperial che la 6C potrebbero uscire da Grugliasco sullo stesso pianale E-Evo della baby-Maserati. Ha molto senso e coincide con quanto dichiarato da SM durante la presentazione dei conti FIAT-Chrysler 2011, e cioè che per ribilanciare il lato europeo della baracca bisogna far si che gli impianti produttivi in Italia producano per esportare, e non solo predominantemente per il mercato interno. Perché ciò abbia senso bisogna puntare a produzioni con margini superiori, e quindi vetture C-D-E-F premium (sopratutto Alfa e Lancia/Chrysler), lasciando le produzioni a basso valore aggiunto agli stabilimenti polacchi, serbi, serbi, turchi, messicani e brasiliani. La Panda è un’eccezione, ma se già si pensa ai piani delle B-Jeep/FIAT-Sedici a Mirafiori si vede che si parla di piccoli SUV, che mediamente permettono guadagni del 10% superiori rispetto a veicoli costruiti sugli stessi pianali ma configurati come normali 4 o 5 porte.

          In poche parole quello che fanno VAG (che produce in Germania sopratutto le macchine di lusso, e lascia quelle a più basso valore agli stabilimenti dell’est), BMW e MB. Che è anche quello che sta tentando di fare la Opel che cerca disperatamente di affrancarsi dall’immagine di produttore generalista per spostarsi verso produzioni quasi-premium (vedere le ultime offerte), tanto che ha appena chiesto a GM il permesso di poter produrre una ammiraglia che si collochi sopra la Insignia.

          • Non ho indizi sulla produzione di Imperial/Aurelia/6c in Italia, ma penso che sia la soluzione più logica perché in questi segmenti i margini sono maggiori, la sartoria italiana potrebbe dare un contributo importante sugli interni e soprattutto le linee di produzione di Maserati avrebbero già implementato il pianale E-Evo grazie alla nuova nuova babyQuattroporte sebbene io pensi che sarebbe più intelligente la produzione a Modena che risulta essere utilizzata e anche in questo stabilimento vi sarà la produzione di un’auto sull’E-Evo (la nuova Quattroporte) per di più con dimensioni più simili.
            Da non sottovalutare il possibile acquisto da parte di Fiat della Zil e, quindi, della produzione di componenti della futura ammiraglia russa in Italia per completare l’assemblaggio nell’impianto di Mosca (arriverà un articolo al riguardo).

  2. Ciao Riccardo..l’indizio è che il prossimo pianale della Town&Country sarà integrale/anteriore,credo che la prossima 300 prenderà proprio quella base,lasciando le misure di oltre 5 metri ad un nuovo modello ancora più imponente dell’attuale 300.
    Vedremo!
    Cmq sarebbe bello avere alfa posteriore nel segmento D..

    • Io penso che la nuova Town&Country potrebbe essere realizzata sulla piattaforma che dà origine all’E-Evo, anche in questo caso vi sarebbe la doppia disposizione meccanica: motore longitudinale per le berline sportive con trazione posteriore e motore trasversale con trazione anteriore per le berline più votate allo spazio, i Crossover e MPV come Town&Country.

    • Ciao Tidra,
      In realtà la piattaforma E-Evo prevede sia TA che TP e AWD. Le architetture varieranno a seconda dei modelli, ma le dimensioni chiave permettono tutte e tre le varianti. È uno dei punti chiave delle D ed E che si stanno sviluppando.

      Io mi riferivo più che altro al discorso Imperial…hai qualche indizio da un insider che tale modello sia nelle carte? Da produrre a Grugliasco o altrove (meglio se è Grugliasco 😉 )!

  3. Cmq credo che pochi siano disposti a comprare opel “berlinona”..Che portino Cadillac con dei nafta per vendere in europa!
    Opel credo proprio morirà..sarà difficile perchè chiudere in germania non è come chiudere in ucraina,ma visto le perdite annuali penso che chiuderanno proprio..

    • Fiat dovrebbe giocare la carta Chevrolet+Cadillac per spuntare un buon prezzo di Opel (arriverà un articolo al riguardo).
      Sono certo che una Cadillac come l’ATS non può pensare di fronteggiare i tedeschi senza una versione station wagon e motori 4 cilindri e V6 diesel prestazionali (quindi il 4 cilindri bi-turbo, ma deve passare al vaglio di Fiat per poterlo utilizzare su auto non prodotte in Europa). Sulle chiusure penso che possano pensare di terminare la produzione nel sito inglese di Ellesmere Port e quello di Bochum in Germania.

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