E se…

Mitsubishi evo x 10 meccanica vista da davanti
Articolo del 29 ottobre 2010.

Con lo spauracchio della chiusura di Google gruppi (salvati ma ridotti alle sole discussioni) mi è capitato di rileggere i primi articoli a distanza di 4 anni (da maggio 2006).

In questi articoli avevo sostenuto la necessità di sviluppare la 149 (poi diventata Milano e lanciata come Giulietta) sul nuovo pianale C-Evo al posto del pianale “Premium” di 159 come era stata pensata originariamente e di sfruttare quest’ultimo pianale e gli studi fatti per 149 sul Premium per realizzare un remake della Delta integrale (avendo la trazione integrale di 159 già pronta) da affiancare alla Delta HPE (le cui linee sarebbero state perfette per una sorta di Suv).

A queste auto si sarebbero anche potute affiancare un Suv medio (Lancia e/o Fiat) che avrebbe sicuramente trovato il favore del pubblico europeo oltre all’assoluta necessità di commercializzare quel capolavoro che è il Suv Kamal. Oltre a ciò si poteva realizzare una berlina Lancia di grandi dimensioni sempre sul pianale Premium che insieme alle altre avrebbe aumentato fortemente i volumi del pianale rendendolo probabilmente redditizio.

E invece Marchionne decretò la fine di questo pianale, perché ritenuto troppo costoso (e ci credo visto che è un pianale praticamente dedicato alla sola 159). La situazione è aggravata ulteriormente con la scelta di non fare il restyling della 159 dopo i canonici 3 anni di commercializzazione; ciò ha comportato una riduzione ulteriore dei volumi tanto che recentissimamente sul mercato tedesco la media Alfa ha visto un taglio dei prezzi impressionante per il 1750 turbo da 200cv (da 30’000€ a quasi 25’000!).

Un altro motivo per cui ho sempre pensato che questa fosse la scelta opportuna risiede nella conoscenza delle dinamiche interne a Fiat. Infatti a Torino sono sempre capitati ritardi su ritardi oltre a mille ripensamenti sia prima che dopo l’arrivo di Marchionne, come nel caso della stessa 159 o anche Giulietta per non parlare di Thesis e di Lybra.

Il ritardo di Giulietta in parte, come sappiamo, è dovuto alla volontà di ripartire i costi sull’anno 2010 sia al cambio C635 pensato proprio per il nuovo pianale, ma tale ritardo sarebbe stato colmato ampiamente con il remake Delta e con il Suv medio descritti precedentemente. Ci sarebbe stato, quindi, lo spazio per queste auto andando a scontrarsi con i tedeschi che hanno venduto moltissimo specialmente per coloro che volevano la trazione integrale (quante A3 quattro e la gemella Golf 4motion vedete in giro?? E molte senza targhetta lo si vede che sono 4×4).

In più ora con Giulietta si poteva realizzare un pianale pensato per il futuro e con qualche plus tecnici rispetto a quella messa in commercio come ad esempio il quadrilatero alto o il McPherson evoluto (veramente evoluto) come quello di Renault RS o il Revonuckle di Focus RS (ma anche l’HiPerStrut di Insignia OPC e Saab 9-5 con il medesimo V6 turbo della Opel).

Ma la cosa migliore sarebbe stato a livello di dinamica, perché questa evoluzione del C-Evo poteva essere concepita per posizionare gli organi meccanici meglio e pensando al futuro. Il mio pensiero va ai motori che possono essere pensati con lo scarico posteriore in modo da poter posizionare il motore più in basso (spostare oltre 230kg più in basso significa abbassare di qualche centimetro il baricentro, differenza che si sente eccome a livello di dinamica di guida!), ma anche di avere un warm-up dei catalizzatori decisamente più rapido con i risultato di consumare di meno. Ciò richiede ovviamente di ridefinire alcuni motori e di avere un cambio ad hoc che, guarda caso, era in sviluppo: il nuovo C635. Per quel che riguarda i motori la fortuna avrebbe potuto dare una mano visto che motori Chrysler G.e.m.a. in alluminio di 2 litri e 2,4 litri hanno proprio lo scarico posteriore!

Un esempio dei vantaggi di questa scelta produttiva lo si può vedere (e provare per i più fortunati) con la Mitsubishi Lancer Evo X per la quale gli ingegneri hanno ridefinito i motori spostando gli scarichi posteriormente e creando un nuovo cambio a doppia-frizione che è pensato per sfruttare il motore basso come si può vedere nell’immagine.

Come detto il pianale poteva essere pensato guardando al futuro e quindi per l’ibrido. Si poteva, quindi, disporre il serbatoio sotto i sedili anteriori in modo da creare un ampio spazio regolare sotto ai sedili posteriori tale da posizionare più in basso i sedili (come su Civic) o lasciare lo spazio per le batterie nell’unica posizione regolare e bassa che vi è a bordo veicolo. Inoltre tale scelta avrebbe ulteriormente abbassato il baricentro e avrebbe accentrato le masse riducendo anche la differenza di peso che si ha tra l’auto vuota e quella carica; infatti su un’auto normale un pieno corrisponde ad oltre 50kg di peso che gravano unicamente sulle ruote e sugli ammortizzatori posteriori limitando il set-up ottimo delle sospensioni.

Pensando alla produzione capisco che ora è forse un po’ prematuro per Fiat lanciare un ibrido, ma un pianale del genere, come detto, avrebbe permesso di realizzare un auto posizionando in basso i sedili posteriori, così da disegnare un profilo del tetto più basso e quindi sportivo, sicuramente ideale per un’erede della bella Alfa Gt!

E invece ora ci ritroviamo con auto moribonde come la 159 e la Croma e auto nuove come Panda, Ypsilon e il piccolo monovolume che slittano di un anno e, conoscendo Fiat, a questo slittamento si aggiungeranno sicuramente altri 6 mesi di ritardo “canonici”.

Delle tre auto in progettazione forse la Panda è quella che potrebbe reggere meglio anche perché la 600 a fine anno terminerà la produzione e l’attuale Panda sarà l’auto low-cost anche per i mercati emergenti come quello polacco dove viene realizzata. La Ypsilon rischia veramente di avere un tracollo di vendite, ma quello che più mi spaventa è il ritardo del monovolume L0 e la totale assenza nei settori dei Suv medi (stile Rav4 ecc…) e mediograndi (vedrete che boom di vendite farà il nuovo X3).

Enzo Ceroni – Hainz 29/10/2010

Appendice sui volumi produttivi e sulla necessità di condivisioni:

E’ passato molto inosservata la scelta di Marchionne di lanciare nuovi modelli Chrysler sul pianale C-Evo pensato da Fiat, peccato che questa sia la strategia centrale del piano Marchionne e che dovrebbe, e spero, portare a risparmi enormi sia per Chrysler ma soprattutto per Fiat in quanto Fiat può contrattare con i fornitori prezzi decisamente più bassi oltre a poter condividere impianti e linee di produzione.

Come ho scritto in un recente articolo penserei anche a sostituire i 3 pianali Chrysler per la gamma medioalta con uno solo anch’esso pensato già per l’ibrido e con qualche plus tecnico come l’abbassamento del motore. Anche in questo caso vi sarebbe un problema dovuto all’ingombro del convertitore idraulico del cambio, ma se si pensasse ad un cambio manuale o ad un doppiafrizione tale inconveniente sarebbe raggirato.


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