Considerazioni sul Piano Marchionne per gli altri marchi

2010-05-21 Considerazioni sul Piano Marchionne per gli altri marchi

Articolo del maggio 2010 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Per fortuna Marchionne ha scelto di non relegate il marchio Lancia ai soli mercati di Italia, Francia e Belgio. Lancia verrà distribuita in tutta Europa senza però la Gran Bretagna e l’Irlanda, dove le auto verranno commercializzate con il marchio Chrysler.
Come ho già detto, ritengo che questo sia un errore in quanto è vero che Lancia e Chrysler hanno obiettivi comuni, però il dna è diverso. Lancia dovrebbe essere una granturismo con interni caldi e rifiniture quasi artigianali (la Musa è un valido esempio del successo di questa formula), mentre Chrysler è più una confortevole auto americana con una linea decisamente personale adatta a chi piace un design forte e muscoloso. Perciò entrambi i marchi potrebbero coesistere partendo da basi comuni come del resto Dodge e Fiat, l’una “fiera di essere americana” e l’altra dotata di una linea pulita e bella tipica delle auto italiane.
Prendete per esempio una Chrysler 300C e cambiatele lo stemma e la calandra, questo è quello che vogliono fare a Torino. Peccato che tale derivato non abbia le capacità di imporsi nel difficile mercato europeo, mentre con il marchio Chrysler avrebbe delle chance proprio per le sue peculiarità di auto americana, dalle linee forti e decise.
Assisteremo, quindi, alla “lancizzazione” di tutta una serie di auto Chrysler: dalla 300C, appunto, all’immenso MPV GranVoyager passando per Sebring.
Nella futura gamma non ci sarà spazio per l’erede della fortunata Musa che ha conquistato molti clienti e dato filo da torcere persino a classe A e classe B di Mercedes! Eppure basterebbe una versione Lancia dell’MPV di Fiat “L0” per replicare il successo di questa auto apprezzatissima dalle signore.
Nella gamma Lancia manca anche un piccolo Suv o meglio un piccolo e sfizioso Crossover cittadino che sostituisca la seppur valida Fiat Sedici. La piattaforma di base potrebbe essere il pianale Small del nuovo Doblò che prevede sospensioni posteriori indipendenti al quale si dovrebbe modificare il tunnel centrale per alloggiare la trazione integrale (sebbene mi piacerebbe vedere una trazione integrale ibrida come quella che lancerà Peugeot sul 3008). Inoltre da questo piccolo Crossover potrebbe nascere un vero piccolo Suv con marchio Jeep che vada a rubare clienti all’imminente Mini Countryman.
Nei segmenti più alti vedremo finalmente il ritorno di Lancia nei segmenti ad essa più consoni come il D e l’ E. Vedremo, purtroppo solo nel 2013, la versione Lancia dell’erede della Sebring (quest’ultima probabilmente si chiamerà 200 o 200C come la concept ibrida E.r.e.v. presentata nel 2009 a Detroit) e un relativo Crossover sperando che abbia più successo della, seppur valida, Chrysler Pacifica.

Passando dalle “Granturismo” di Casa Fiat alle “Sportive” Marchionne aspetta di vedere i risultati di vendita della Giulietta (slittata da aprile sin quasi a giugno) prima di dare il disco verde alla media Alfa. Perciò 159 dovrebbe rimanere in vendita, non si sa come, sino al 2012, anno nel quale dovrebbe arrivare “Giulia” (il condizionale è d’obbligo). Un arco di tempo veramente troppo lungo dovuto alla mancanza di convinzione in questo glorioso marchio. Convinzione che si riflette su un prodotto valido come Giulietta alla quale però mancano armi per controbattere i tedeschi come il cambio TCT (doppia-frizione a secco a 6 marce) che arriverà solo nel 2011 e, soprattutto, la trazione integrale non prevista per il momento sebbene si sa che sarà condivisa con le future Suv di casa Alfa e Jeep sia del segmento C che D (perciò dai costi ampiamente ammortizzabili!).
La vera brutta notizia è la mancanza di un’ammiraglia del marchio del Biscione, sostituita da una Maserati che scende fino al segmento E adottando per di più la motorizzazione diesel! Sinceramente non capisco questa scelta in quanto il marchio (di origine) milanese è decisamente più conosciuto oltreoceano, oltre al fatto che Maserati posizionerà più in alto la prossima Quattroporte condividendo il pianale in alluminio e la meccanica con Ferrari.
Avrei, quindi, preferito che Maserati si fosse cimentata nei Suv di prestigio, dove vi sono maggiori margini e la possibile condivisione con Jeep, anche se la scomparsa nel “Product Plan” del Suv grande Alfa (chiamato internamento GTX) potrebbe far supporre cavilli legali per l’uso della piattaforma dell’attuale Suv Mercedes Ml, che sarà utilizzata dall’imminente GranCherokee atteso per la fine dell’anno.
Inoltre il marchio del Tridente avrebbe potuto occupare il segmento che verrà lasciato libero dall’attuale Quattroporte (sostituita da un’ammiraglia ancora più esclusiva e grande) con una berlina di segmento F compatta portando al debutto la piattaforma modulare da me pensata.
La mia idea prevede di posizionare i V6 e V8 longitudinalmente dietro l’asse anteriore, in questo modo non vi è più d’intralcio l’asse di sterzo e lo si può abbassare anche di una decina di centimetri con l’effetto di abbassare il baricentro e, quindi, migliorando l’handling. Ovviamente si deve allungare il passo, ma, siccome le prossime ammiraglie e Supercar dovranno per forza convertirsi all’ibrido per rispettare le norme sull’inquinamento, si potrà contenere tale aumento di passo eliminando la cinghia dei servizi del motore e demandando il funzionamento di tutti quei servizi come il climatizzatore, lo sterzo e la pompa del vuoto dei freni a motori elettrici. Con questo si ottiene sia un contenimento dei consumi, ma anche un aumento del comfort (per esempio se l’auto è al sole i pannelli solari sul tetto possono cattura energia elettrica che viene impiegata per climatizzare l’aria dell’interno dell’auto).
L’unico vero inconveniente è costituito dalla necessita di costruire un cambio longitudinale ad hoc poiché i fornitori (come Zf) non dispongono di un cambio così “basso”, ma grazie all’accordo con Chrysler ci sono volumi che permettono di sostenere ampiamente tale investimento.
Questa base meccanica particolarmente bassa, sportiva e innovativa sarebbe, quindi, perfetta per una piccola coupè-spider Maserati V6 a due posti e ad una spider con tetto in tela Alfa che, tra l’altro, è presente nel Product Plan di Marchionne ma di cui non si sa hanno notizie né, tantomeno, è partito lo sviluppo!

Enzo Ceroni – Hainz 21/05/2010 ripubblicato il 24/10/2012

P.S. Giovedì 27 maggio sarò a Balocco per provare la nuova Alfa Romeo Giulietta, ci sarà, perciò, un articolo speciale con la prova dettagliata dell’auto


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2 Commenti

  1. Di pochi minuti fa sono le nuove foto sull’Alfa Romeo 4C, fotografata in autostrada e lo sviluppo continua.
    Dai che si riparte…

    • Quest’auto è facilmente adattabile al marchio Maserati/Dodge/Fiat e sarà prodotta a Modena. Delle auto “normali” (le berline e le station wagon Alfa), invece, non c’è nemmeno l’ombra! E ribadisco come nel piano di qualche tempo fa dovevano essere già in produzione e vendute anche in America!

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