Bilancio 2011 FiatChrysler

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Il bilancio di Fiat del 2011 è la dimostrazione della validità del piano di Marchionne e della sua bravura nell’acquisire Chrysler: infatti il 53,5% della Casa americana detenuto da Fiat a fine dicembre ha reso 1,3 miliardi di utile sui 2,4 di utile della gestione ordinaria e buona parte dell’utile netto di 1,7 miliardi di euro, pari a quasi un miliardo, deriva dalla contabilizzazione del valore di Chrysler nel bilancio Fiat (sono proventi atipici).

Interessante notare come questo miliardo derivi dall’accorpamento di Chrysler per soli 7 mesi su 12 e cioè successivo al 24 maggio 2011 nel quale Fiat aveva acquisito per 1’268 milioni di dollari l’ulteriore 16% di Chrysler raggiungendo il 46%, dopo che quest’ultima aveva rimborsato i prestiti governativi (ricorrendo al mercato ad un tasso migliore), ma la quota salì di un altro 7,5% il 22 luglio con l’acquisizione delle quote del governo americano e di quello canadese per 700 milioni di dollari (oltre all’opzione di acquisto dell’intera quota Veba).

Perciò per il 2012, se Chrysler continuerà a vendere come sta facendo ora, avremo un ulteriore innalzamento della percentuale di utile sul totale dovuta alla partecipazione in Chrysler che potrebbe superare i 3 miliardi, anche perché la quota detenuta da Fiat continuerà a salire: dopo il terzo “performance event” ottenuto il 5 gennaio 2012 con l’omologazione della Dodge Dart Fiat è ad oggi già al 58,5% e a luglio salirà di un altro 3,32% (invece dell’8% come avevo erroneamente interpretato nell’articolo Fiat punta al 100% di Chrysler ) a fronte di un costo particolarmente basso, circa 160milioni di dollari. Dopodiché Marchionne potrebbe incontrare Veba e proporre un nuovo tipologia di acquisto della restante quota detenuta dal Fondo pensionistico americano meno esosa dell’opzione “tutto, ma subito” acquisita dal governo americano pari a 4,25 miliardi di dollari ai quali vanno sommati interessi del 9% ogni anno dal 2010 e detratti gli eventuali utili, se non si trovasse un accordo Fiat arriverebbe nel giro di 2 anni e mezzo (quindi a fine 2014) a possedere il 75,1% a fronte di una spesa per il 16,6% di soli 700 milioni di dollari se si mantenessero i valori attuali.

Sui conti del 2011 sono pesati i costi della salita in Chrysler per 1’968 miliardi di dollari, contro i già citati 160 milioni di dollari che peseranno sul 2012 di Fiat. Questo permetterà di controbilanciare i passivi europei dati dall’economia stagnante e di migliorare il risultato operativo portando anche a superare i 5 miliardi di utile, così da pagare ancor meno Chrysler come spiegato sempre nell’articolo “Fiat punta al 100% di Chrysler”. Da non sottovalutare, poi, il fatto che Fiat non elargirà i dividendi per le azioni ordinarie e un piccolo dividendo per le azioni risparmio e privilegiate, ma che quest’anno saranno convertite in azioni ordinarie, antipasto per una fusione societaria. Il blocco del pagamento dei dividendi penso sia voluto sia per mantenere una buona liquidità sia per cercare di ridurre il prezzo delle azioni, perché come spiegato nel famoso articolo “Fiat punta al 100% di Chrysler” l’equity value di Chrysler è calcolato anche in funzione del rapporto tra il valore delle azioni di Fiat e il suo ebitda. Questo permetterebbe risparmi Sebbene Marchionne dica che l’elevata liquidità di Fiat sia dovuta al mercato, la realtà è che si sta preparando alla fusione, infatti potendo contare come Fiat su un rischio inferiore rispetto a Chrysler ha potuto accedere al mercato del credito portandosi a casa una liquidità di 20 miliardi con un tasso del 6% in confronto all’8% della controllata americana, di fatto un risparmio enorme!

A livello industriale la realizzazione del rinnovato impianto campano per la Panda ha portato ad un costo di 800 milioni di euro insieme a quello serbo (sebbene ampiamente sovvenzionato), da notare, inoltre, un netto risparmio dovuto alla cessione alla Dr Motors dell’impianto di Termini Imerese con i suo 1’300 dipendenti e i costi elevati di tale impianto sia per le inefficienze locali che per la posizione estremamente sfavorevole.

Non bisogna poi dimenticare un concetto espresso da Marchionne: “Chrysler è tornata al profitto ristrutturandosi, e cioè con le sue forze. Il primo modello a tecnologia Fiat è la Dart che abbiamo cominciato a vendere ora.” Risulta evidente che i benefici attesi dalle sinergie non siano ancora arrivati nel suo vivo (sebbene nel 2011 vi siano stati 0,9 miliardi di euro di risparmi), infatti Chrysler produce ancora molte auto e Suv su proprie piattaforme che inizieranno ad essere sostituite dalla piattaforma comune C-US-Wide; questa piattaforma permetterà a Fiat di tornare ad essere remunerativa nei segmenti C e D grazie alle elevate economie di scala, mentre a Chrysler di disporre dei motori diesel Fiat per l’Europa e dell’esperienza FPT sui motori.

Purtroppo, però, di queste nuove auto le uniche ad essere state presentate e pronte per il 2012 sono la Dodge Dart che non sarà in commercio prima di maggio (perciò l’impatto economico di tale piattaforma dato dalle economie di scala sarà relativamente marginale sul 2012) e così anche per la versione Fiat di tale berlina prodotta in Cina e chiamata “Fei Xiang” per il mercato locale o Viaggio per gli altri mercati come l’Europa. E’ mia personale opinione che Dart possa essere venduta anche in 100’000 esemplari nel 2012 (con 8 mesi di vendite sfruttando l’effetto novità) e in 140’000 nel 2013, decisamente di più delle 35’000 Dodge Caliber vendute nel 2011 in USA, strano però che non siano state date previsioni di vendita! Per la Fiat Viaggio, invece, penso nel 2012 potranno esserne vendute 25’000 anche perché la commercializzazione avverrà nel terzo trimestre, mentre nel 2013 si potrà salire a 70′-80’000 grazie anche alle esportazioni in un impianto da 170’000 unità l’anno.

La successiva auto che adotterà questa base e che avrà volumi veramente elevati è la prossima generazione del Suv Cherokee/Liberty che sarà presentata solo a gennaio 2013 al salone di Detroit e probabilmente venduta anch’essa in tarda primavera. Sarà quindi il 2013 l’anno della svolta perché oltre ad un buon numero di Cherokee/Liberty (penso almeno un 200’000 unità vendute nell’anno del debutto) saranno sostituite con un unico modello sia la Jeep Compass che Patriot, così come la Chrysler 100 sostituirà in parte la Caliber e la sua versione europea ribattezzata Delta e venduta con il logo Lancia.
A Cassino, quindi, non sarà realizzata l’erede di Delta, Bravo potrebbe essere facilmente ricavata in Cina insieme alla Fiat Viaggio (così come una station wagon), sembra quasi che si voglia chiudere questo impianto anche perché economicamente conviene produrre in America o in Cina. Questo potrebbe avere anche un risvolto economico con l’abbassamento delle azioni Fiat, ancor più se a questo impianto seguisse anche quello di Mirafiori con lo spostamento, sensatissimo per questioni di costo e di facilità di esportazioni in America, della Cuv Fiat e del Suv di segmento B di Jeep. E Fiat ci guadagnerebbe perché pagherebbe di meno Chrysler, guadagnerebbe di più producendo auto che le costano meno e non deve ricorrere al mercato per la ricerca di nuovi capitali avendo una elevata liquidità.

Marchionne ha anche parlato di una struttura indipendente Alfa in America e della presentazione di alcuni modelli a fine 2012 sebbene in sviluppo ci sia soltanto 4C per di più con grosse difficoltà visto che la società a cui si è affidata per la realizzazione delle scocche in carbonio è stata appena costituita, è priva di esperienza nel settore e non ha ancora incominciato a realizzare l’impianto produttivo.

Un suggerimento finanziario a Marchionne: perché non far passare Alfa sotto il controllo di Chrysler se ciò fosse possibile in funzione degli accordi FiatChrysler? In questo modo migliorerebbe l’ebitda di Fiat e al tempo stesso peggiorerebbe quello di Chrysler cosicché Fiat andrà a pagare di meno l’acquisto dell’azienda americana. Di fatto sarebbe un artificio contabile visto che Fiat ha l’obiettivo di aumentare mano male il peso in Chrysler ogni sei mesi fino al 75,1% a fine 2014. Un’altra possibilità è la contropartita di Alfa in cambio del 20% di Suzuki che Volkswagen detiene nella società giapponese con la speranza di Marchionne della cessione dell’impianto di Cassino in quanto al momento l’unica ad essere prodotta a ritmi elevati è proprio Giulietta, Delta sarà realizzata in America con l’equivalente Chrysler e probabilmente la prossima Fiat Bravo, non più un crossover, sarà realizzata in Cina insieme alla berlina Viaggio. Se la vendita dell’impianto ciociaro non andasse in porto Fiat potrebbe utilizzare i propri impianti per realizzare le auto giapponesi sia per il mercato europeo che quello americano, in quanto Suzuki, come altre Case giapponesi, è stata particolarmente colpita dalla forza dello Yen sul dollaro.

Sebbene Marchionne abbia ancora come primo obiettivo la vendita della quota Exor in Fiat auto (dopo aver salvato il tesoro di famiglia Fiat Industrial), penso che la finanziaria della famiglia Agnelli possa pensare di salire in FiatChrysler sfruttando un mercato azionario particolarmente debole. Intanto nell’assemblea Fiat si è approvato l’operazione di buy-back delle azioni circolanti già effettuato per 256 milioni, ma risulta essere un primo passo verso l’obiettivo massimo di 1,2 miliardi; indirettamente si tratterebbe di un aumento di “peso” degli azioni rimanenti come Exor che attualmente detiene il 30,5% di Fiat auto.

Da non sottovalutare, poi, un collocamento di un prestito obbligazionari da 10 miliardi con scadenza 2031 da parte di Exor, che sia una mossa per salire di qualche punto percentuale in Fiat auto in questo momento di depressione del comparto azionario sfruttando una parte di questi soldi? Tra qualche anno Exor potrebbe sfruttare il rimbalzo azionario, la completa fusione della società sia in termini azionari che di prodotto, la ripresa dell’economia e i nuovi modelli FiatChrysler nel vivo delle loro performance così da diluire la propria quota portandola ad un più rassicurante 20%, magari facendo entrare nell’azionariato qualche nuovo ricco asiatico?

Enzo Ceroni – Hainz 20/04/2012


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34 Commenti

  1. Leggendo l’articolo mi viene un dubbio? Perchè chiudere l’impianto di Piedimonte San Germano quando lo hanno sempre considerato nei decenni il fiore all’occhiello, il sito dove sperimentare le nuove tecnologie che poi sarebbero arrivate anche negli altri stabilimenti? A questo punto perchè ristrutturare l’impianto di Pomigliano dove la qualità delle auto prodotte era penosa e sopprimere il sito ciociaro che di qualità produttiva è stato sempre uno dei migliori? I 2 stabilimenti sono vicini quindi non ci sarebbero grossi problemi logistici. perchè dare una seconda chance al sito campano e annullare quello ciociaro dove si comportavano meglio? Chiudere nel Lazio sarebbe secondo me controproduttivo per una serie di ragioni.

    • Il fatto che l’unica auto che sarà prodotta dopo il 2014 sarà la Giulietta potrebbe far propendere per la svendita di tale impianto a Volkswagen, non a caso qualche anno fa Marchionne aveva cercato di vendere Alfa con l’impianto di Pomigliano senza riuscirci, un’impianto migliore e con addetti ai lavori più preparati avrebbe decisamente più senso. Se non avvenisse ciò, penso che il sito ciociaro potrebbe essere chiuso, è vero che potrebbe far deprimere ulteriormente una zona già povera, ma il problema è che in Italia tutti si riempiono la bocca con parole di difesa verso la produzione nazionale, ma poi a conti fatti non guardano minimamente a dove sono prodotte le auto che comprano (in molti casi non lo sanno neanche!) dando più peso a due o trecento euro di differenza, senza poi dimenticare la denigrazione completa delle auto Fiat.

      • Concordo, ma non puoi zittire e far cambiare idea a quelle persone chiudendo un sito considerato sempre un “gioiellino” e quindi facendo il gioco di quest’ultime.

        • Spero che non arrivino alla chiusura e quindi che il problema non lo si ponga, la prossima settimana dovrei fare un articolo con un’analisi delle auto che sarebbero potute essere realizzate a Cassino.

  2. Me lo auguro anche io. Buon lavoro dato che in Fiat le auto che si sarebbero potuto costruire negli anni e che poi non si sono fatte ci si riempie un’enciclopedia.

    • Da un lato penso che non si debba esagerare nè in un senso nè nell’altro, perché c’erano modelli che potevano vendere ancora un poco e Fiat non aveva e non ha risorse molto elevate, ma allo stesso tempo c’erano alcune occasioni di inserirsi in nuovi segmenti come i Suv medi o di sostituire modelli che non hanno avuto eredi come la 159.

  3. Il momento economico internazionale è buio ma è pur vero che se non si innova la crisi persiste di più, il parco auto Fiat è abbastanza vetusto ma bisogna esserci e non lasciare campo aperto al vero competitor di Fiat che è il gruppo vag.

    • Sicuramente non bisogna lasciare campo aperto e infatti sono un forte sostenitore della necessità che già a fine 2011 ci fosse sul mercato un’Alfa Giulia berlina e station ricavata sul pianale C-US-Wide (un’evoluzione del C-Evo di Giulietta in ottica superamento anche delle normative Usa con le stesse sospensioni e con un passo leggermente più lungo) da realizzarsi a Cassino così da avere sul mercato europeo una station wagon! E questa poteva anche essere accettata in altre parti del mondo, come nel caso di Cina e Brasile (difficile, invece, negli Stati Uniti).
      Allo stesso tempo ritengo che la scelta di continuare a produrre alcune vetture e di sostituirle all’ultimo sia stata valida come nel caso di Ypsilon e di Panda.

  4. Non si poteva fare entrambe le cose? Ossia cambiare all’ultimo Ypsilon e Panda e produrre questa benedetta Giulia? Far rimanere Alfa con solo 2 modelli veri mi pare molto azzardato. Qui si naviga a vista e la cosa conoscendo il modus operandi di Fiat deprime i sostenitori. Speriamo bene.

    • Infatti è quello che penso anch’io, e aggiungo un Suv medio visto che l’erede di Compass/Patriot non arriverà prima di un anno e mezzo (potevano farlo nel 2010), ma anche un Suv Alfa sempre su C-Evo/C-US-Wide (questo anche nel 2009)…

  5. Mi sarei aspettato anche un tuo commento sul possibile scambio tra Fiat e Volkswagen di Alfa-quota Suzuki….

  6. Si vede che non ricordi la mia risposta su un altro blog oppure non hai capito chi sono, comunque io quell’ipotesi nemmeno la contemplo. Suzuki secondo me la spunterà e riavrà quelle quote, cedere Alfa ora mi sembra un pò diciamo strano, lo si poteva fare benissimo prima a Bmw e dopo a vag, perchè spendere soldi per l’industrializzazione della Giulietta? Perchè spendere parole e arrivare a dire che finchè sarà lui l’amministratore delegato Alfa rimarrà in Fiat? Io preferisco che venga soppresso come marchio che venduto ai crucchi. Vendere Alfa quando ancora nonostante tutto vanta un’appeal in USA e non. Alfa deve tornare ad essere quello che era ossia l’emblema della classe, sportività, design e tecnologia italiana, il che la metteva sopra alle tedesche nella scelta dei buongustai.

    • La mia speranza che Fiat tenga Alfa è indossolubilmente legata ad un suo cambiamento di atteggiamento verso Alfa, quasi impossibile, visto che non hanno in sviluppo Alfa per il segmento D ed E a trazione posteriore avendo le economie di scala, i volumi, la rete per vendere in USA grazie a Chrysler.
      Cosa se ne fa Bmw della sua omologa Alfa?
      Marchionne cercava non solo di far pagare di più Alfa a Volkswagen, ma anche di dare al marchio tedesco l’impianto di Pomigliano d’Arco.

      • Sul fatto che non ci sei nulla in sviluppo per Alfa ci andrei cauto, dato che adesso scoprire quel che fa Fiat è molto più difficile, avevo letto di muletti con trazione posteriore riconducibili alla sviluppo della Giulia. Ma se vendono Pomigliano mi dispiacerebbe lo stesso perchè sempre un impianto italiano, ma se se ne deve sacrificare uno, meglio il sito campano.

  7. Che non abbiano in sviluppo qualcosa non so ci andrei piano, adesso è più difficile sapere cosa sta sviluppando Fiat, dato che le sue prove le fa negli USA lontano da occhi indiscreti. Io avevo letto che stavano sviluppando una vettura a trazione posteriore e si ipotizzava potesse essere la Giulia. Se venderanno Pomigliano mi dispiacerà ugualmente, impianto stranuovo all’avanguardia ma comunque Alfa sempre in mani italiane deve restare.

    • Avevo scritto l’articolo “Alfa Giulia a trazione posteriore” e alcune persone “addentro” mi hanno detto che non c’è nulla in sviluppo per Alfa, ma solo per Dodge….e non si tratta di persone che hanno relazioni dirette o indirette con Torino, ma che hanno collegamenti con le sponde americane!
      La mia speranza è che Alfa rimanga italiana e che Fiat la rilanci (ma Fiat è ancora italiana? rimarrà italiana o diventerà sempre più americana?), ma se si guarda anche solo in terra emiliana cosa è stato fatto per Lamborghini mantenendo produzione e investendo in sviluppo forse Alfa potrebbe essere più italiana, con una sede ad Arese nel quale sviluppare le auto.
      Pomigliano è difficile che lo si venda visto che almeno per 6 anni avrà la produzione di Panda e si sono investiti molti soldi.

  8. Ultime notizie economiche sul gruppo e a maggio sarà in vendita la Dodge Dart:
    http://www.alvolante.it/news/immatricolazioni_aprile_2012_fiat_chrysler-646706
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-01/chrysler-aprile-vendite-183005.shtml?uuid=AbQtWHWF
    Fa male sapere che in Europa si affondi, però almeno la notizia dello sviluppo di questo nuovo pianale a trazione posteriore per Alfa Romeo e non.

    • Attenzione, il pianale a trazione posteriore è per Dodge, non si sa per Alfa! E’ quello lo scandaloso!

      • Avevo letto che si il pianale era in sviluppo per Dodge per sostituire la avenger che attualmente è assemblata sul pianale pesante e grosso della Chrysler 300, ma tale struttura sarebbe stata sfruttata anche da Alfa per la futura Giulia, visto il largo tempo che c’è dalla presentazione e soprattutto perchè non pare plausibile che sia stato bocciato per ben 3 volte il progetto del design Alfa Romeo Giulia.

        • La Dodge Avenger è attualmente realizzata sul pianale JS come la Chrysler 200/ Sebring (infatti è a trazione anteriore e motore trasversale).
          L’auto non ha avuto un gran successo e potrebbe avere un’erede con un’indole più sportiva a trazione posteriore su pianale “LX-EVO-lite” (come alcuni lo hanno recentemente ribattezzato) o anche D-RWD (cioè una versione a trazione posteriore della piattaforma flessibile che ha dato origine al pianale a trazione anteriore e motore trasversale C-US-Wide). Anche io speravo che questo precludesse il ritorno dell’Alfa, ma alcuni amici che hanno conoscenze oltre oceano mi hanno detto che per Alfa è tutto fermo! Semplicemente incredibile.
          Un piccolo approfondimento: Chrysler è molto avanti nella flessibilità produttiva, ciò, unito alle capacità Fiat di realizzare auto diverse sulla medesima piattaforma, permetterà di realizzare una varietà di auto nel medesimo impianto anche molto diverse tra loro. Inoltre sulla medesima linea e con molte parti in comuni potremo assistere alla realizzazione sulla piattaforma E sia di auto a trazione posteriore e motore longitudinale come la prossima 300C che l’MPV a trazione anteriore/integrale con motore trasversale come il Chrysler GranVoyager.

          • Una cosa mi preme sapere, le nuove serie della 300 e Voyager per quanto sono previste? Speriamo che le rispettive versioni Lancia solo ampiamente modificate e non come sono ora cambiando solo lo stemma.
            Per Alfa speriamo in una sveglia alquanto prima, non dimentichiamo che la bravo e giulietta (se ricordo bene) sono state sviluppate rispettivamente in 18 e 15 mesi almeno a detta di dirigenti Fiat.

          • Penso che la nuova 300C la vedremo nel 2016/2017, mentre il prossimo Voyager dovrebbe essere verso la fine del 2013. Non so quanto potremo assistere ad una politica di diversificazioni per Lancia, quanto più per una integrazione dei design. Purtroppo, però, così facendo, si potrebbe perdere l’appeal di auto americana per le Chrysler e non avere un design sufficientemente italiano e da “granturismo” per Lancia; perciò speriamo di sbagliarmi.
            Sicuramente vi è un accorciamento dei tempi di sviluppo anche grazie alla virtualizzazione, ma allora perché non cominciare subito così si arriva sul mercato insieme con 4C che inizierà ad essere prodotta a Modena a maggio 2013 (come riportato ufficialmente sul sito Alfa)? Se si inizia ora prima della fine del 2013 non la vediamo di sicuro, e sono certo che un pò di ritardo ci sarà come in tutti i lanci di auto con marchio non Fiat. Nel mentre assistiamo ad una gamma di tutta FiatChrysle in Europa priva di un segmento D e soprattutto priva di una station wagon! Semplicemente incredibile e indicibile!

  9. Per il versante Lancia cosa bolle in pentola? O solo Chrysler rimarchiate?

    • Solo Chrysler rimarchiate, ma, come dicevo, uno stile che dovrebbe essere pensato per essere sufficientemente adatto per essere una Lancia.

      • Oggi intanto un altro mese nero.

        • Purtroppo è così, quello che noto è che manca organizzazione sul lungo periodo. Marchionne ha capito i problemi Fiat (mancanza di un alleato), ma forse ha pensato troppo ai bilanci nell’immediato piuttosto che lanciare nuovi prodotti prima della crisi. Inoltre, e lo ha ammesso anche lui, non ha fatto le scelte giuste per la Cina!

  10. Ma se si capisce di aver valutato male chi impedisce di cambiare strategia? Mese andato male ma quota salita al 31%. L’alleato non può esser Chrysler se non lo è per tutti i prodotti lo è almeno economicamente, poi opel continua a bruciare e se volvo è stata presa con 1,8 miliardi di dollari la opel quanto mai potrà valere se ha generato tutto qurl passivo e soprattutto non ha i brevetti in essere di volvo?

    • Io penso che oltre a Chrysler vi sia la necessità di un altro partner, Opel è ormai andata come opportunità già dal 2009 e penso che Suzuki sia il partner giusto anche per una presenza nei mercati in cui FiatChrysler è debole.
      La strategia la puoi valutare solo alla fine del periodo storico, penso quindi che prima del 2014 non potremo dire se aveva ragione Marchionne e cioè quando arriveranno una buona parte dei frutti della collaborazione anche in Europa.

  11. Speriamo non sia troppo tardi nel caso Marchionne avesse toppato di brutto. Come partner e/o acquisizione potrebbe esser buono anche Mazda, con un rapporto di collaborazione con Volvo. Ma della defunata Saab a Fiat non potrebbe esser utile niente? Io penso al quel 1.9 twinturbo che va una bomba ed è montato sulla delta, c’è stata anche un’evoluzione del motore passato a 2.000cc

    • Di Mazda penso di essere stato uno dei primi a parlarne, il problema è che l’integrazione sarebbe lunga. Volvo sarebbe ottima, ma è di Geely. Saab è in fallimento e non si potrebbe appesantire il rilancio di un altro marchio anche se penso che sarebbe stato il compagno perfetto per Lancia se nel 2009 Fiat avesse acquisito Opel insieme a Saab, anzi avrebbe forse comportato la realizzazione di un’ammiraglia Alfa sul nuovo pianale LX comune alla nuova 300C al posto di Thema.
      Il 1,9 twinturbo era un ottimo motore, purtroppo a parte il manuale M40 (non utilizzato sul pianale C-Evo) non vi sono cambi manuali che possano reggere la coppia di tale motore (400Nm proprio come il limite del cambio M40) e quindi non si è dato seguito alla versione bi-turbo del 2,0 diesel che invece è stata portata avanti da GM Europe di Torino ed è ora presente su Insignia con 195cv. Un peccato perché penso che una Giulietta con tale motore, ma soprattutto una Giulia realizzata come Giulietta berlina e station avrebbe potuto dire la sua con tale motore!
      Tornando indietro nel tempo considera che il 1,9 twinturbo era stato sviluppato (e addirittura provato da Quattroruote) sulla 159, ma non vi fu seguito perché a Fiat costava di meno continuare a produrre il 5 cilindri di 2400cc, peccato che il pubblico avrebbe sicuramente apprezzato il biturbo visto che consumava quanto il 1,9 ma andava come il 2,4!

  12. Adesso che il gruppo è più esteso grazie all’acquisizione in essere di Chrysler provare a sviluppare il 1.9 twinturbo non sarebbe così grave, i costi si potrebbero spalmare su Chrysler indebitandola e quindi facendo calare il suo valore. Si Volvo è di geely lo so infatti la casa cinese è riuscita a comprarla grazie e solo al sostegno di banche cinesi (dato che la cina vuole una sua industria dell’auto forte), pensa che il fatturato di geely al momento dell’acquisto era uguale al 10% del fatturato di Volvo. Comunque non dicevo di rilevare volvo (se poi capita l’opportunità si) ma di stipulare un accordo per lo sviluppo congiunto di tecnologie.

    • Penso che tu intenda il 2,0 twin-stage il cui basamento (passando dal vecchio 1910cc al 1956) era stato pensato per l’applicazione bi-turbo (quindi con costi più contenuti rispetto al 1,9 twinturbo che richiedeva modifiche). Comunque non servirebbe a Chrysler visto che usa motori diesel VM a 4 cilindri di 2,8 litri o il 3,0 V6 (anche se una versione bi-turbo di quest’ultimo è atteso per Maserati) e, come detto, vi sono problemi con i cambi utilizzati sul pianale C-Evo/C-US-Wide.
      Attenzione che non puoi sovraccaricare eccessivamente anche Chrysler dato che questa sta sostenendo con i propri utili Fiat (che sarebbe in passivo nel 2011 di qualcosa come 300 milioni di euro).
      Non so quanto Geely sia interessata a creare sinergie con Fiat per lo sviluppo o per la condivisione di tecnologie, ha le risorte (le banche cinesi e quindi il governo stesso) e le competenze per farlo con la grossa opportunità di avere un accesso facilitato al mercato cinese.

  13. Io avrei visto molto bene Volvo con Bmw anche perché la Volvo ha motori in linea (messi però trasversalmente) e si posiziona in modo differente nel segmento. Inoltre la trazione integrale ibrida vista sulla i8 (con motore elettrico anteriore ed endotermico posteriore) sarebbe perfetta per Volvo per realizzare la trazione integrale ibrida (ovviamente con lo scambio di posizione: motore elettrico dietro!).

  14. Bmw forse farà un accordo con Hyundai per sviluppari insieme i motori http://www.alvolante.it/news/bmw_hyundai_accordo-648566, una bmw con motori hyundai e mercedes con motori renault così cosa diranno i sostenitori della superiorità teutonica.

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