A Opel serve Fiat quanto a Fiat serve Opel

Opel Corsa B 1,4
Creative Commons License photo credit: matze_ott

Articolo del maggio 2009 presente in originale nel gruppo Hainz di google con il titolo “Sciovinismo tedesco e necessità reciproca di sopravvivenza”.

Mi scuso con tutti i lettori se questa settimana mi rimetto a scrivere, ma il 20 maggio Fiat ha presentato la proposta di acquisto di Opel al governo tedesco e già i giornali tedeschi dichiarano che l’offerta della casa italiana sia inferiore a quella di Magna Steyr, società austro-canadese che progetta auto per conto terzi (come per esempio l’attuale Bravo) e arriva anche a realizzarle (come la Bmw X3).

I giornali tedeschi e quelli italiani, che riportano le “notizie tedesche” senza un minimo di senso critico e di giornalismo, arrivano addirittura a parlare di chiusura di stabilimenti in Italia, di chiusura del marchio Lancia e altro ancora; tutto ciò per destabilizzare i rapporti tra Fiat e i sindacati, e infatti questi ultimi hanno abboccato in pieno e sono già sul piede di guerra sebbene nulla è ancora deciso.

Ma analizziamo le due offerte, la possibile integrazione di Opel con le due case e, soprattutto, la situazione delle due aziende.

Iniziamo dalla multinazionale Magna, la quale manterrebbe gli attuali impianti di produzione e i livelli occupazionali e regimi produttivi confidando che gli altri produttori decidano di condividere con essa le piattaforme Opel per le proprie auto, da Ford a PSA. Peccato che questo comporterebbe la chiusura di impianti in Francia e in Inghilterra creando veri e propri crisi sociali. Già ora con alle spalle General Motors Opel non riesce ad essere in attivo, figuriamoci da sola a produrre circa 1 milione di auto!

Inoltre Magna è una società dedita alla produzione di auto per conto terzi. Attualmente produce l’ attuale X3, ma la sua erede non sarà prodotta negli stabilimenti Magna, ma dalla stessa Bmw poiché la casa tedesca, come del resto tutte le altre, deve cercare di saturare la produzione dei propri impianti, i quali hanno subito una forte contrazione della produzione derivata dalla crisi del settore.

Lo stabilimento Magna di Graz, inoltre, produce auto del gruppo Chrysler per il mercato europeo come la 300C e la Jeep GranCherokee, ma che, forse, in futuro potranno essere prodotte da Fiat nei propri stabilimenti, dato che la procedura di fallimento dovrebbe annullare gli accordi fatti da Magna con la precedente Chrysler.

Dietro Magna ci sono interessi russi dato che una piccola casa sovietica, di proprietà della multinazionale del metano Gaz, produce su licenza le Opel per il mercato Russo di cui detiene una quota pari al 4% del mercato, ma, con la crisi attuale, rischia di dover chiudere.
Il progetto Fiat, invece, prevede il mantenimento degli impianti Opel in Germania, ma con un’ ovvia riduzione della capacità produttiva e la probabile chiusura degli impianti in Belgio e Inghilterra. Già attualmente Fiat e Opel condividono la piattaforma “Small” utilizzata da Fiat per la Grande Punto e da Opel per la Corsa. Inoltre Opel, essendo di proprietà di GM Europa al 100%, costruisce su licenza i motori diesel Fiat 1,3 e 1,9-2,0 multijet che sono montati sulle proprie auto solo se prodotte e vendute in Europa (cosa non possibile, per esempio, per la ex-Daewoo ora Chrevrolet), ma che dal 2010 non riceveranno gli sviluppi Fiat.

Con l’acquisto di Opel Fiat potrebbe utilizzare il pianale della recente Insignia (il nuovo “Epsilon II”) per le prossime medie: dall’erede di Croma alla “Giulia” passando per le Chrysler con considerevoli economie di scala, anche perché questo pianale sarà utilizzato a breve da Saab per l’imminente erede di 9-5 e probabilmente in un secondo momento per l’erede di 9-3.

Sicuramente dal mio punto di vista il massimo per Alfa sarebbe un pianale ad hoc creato per il segmento D ed E con trazione posteriore condiviso con Jaguar, ma il momento è quello che è, perciò ben venga una “Giulia” su base Insignia. Questa piattaforma ha anche una valida trazione integrale pensata da Saab che prevede anche un differenziale autobloccante sul posteriore, spero però che per differenziare maggiormente la versione Alfa si preveda di utilizzare sospensioni a quadrilatero alto per l’avantreno in modo da garantire quel quid in più nella tenuta di strada tipiche delle auto del biscione, ma soprattutto diversificare e giustificare il maggior prezzo.

Ceroni Enzo – Hainz 22/05/2009

P.S. Un piccolo appunto: anche questa volta i diesel potrebbero diventare lo scacco matto di Marchionne per ottenere Opel, in questo modo la casa tedesca potrebbe costruire e vendere i diesel ovunque e ricevere gli aggiornamenti previsti da FPT.

CORREZIONE:

Magna ha eseguito la progettazione virtuale della Fiat Bravo e non l’intera ingegnerizzazione (da ricordare che la Bravo meccanicamente è l’affinamento della precedente Stilo)


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