Ferrari, lo spin-off per il rilancio di Alfa ed FCA

Per la seconda volta assisteremo ad uno spin-off eseguito abilmente da Marchionne. Si tratta della quotazione di Ferrari che sarà eseguita entro la fine dell’anno. Anche in questo caso serve per dare “ossigeno” a FCA come era già successo nella precedente scissione tra Fiat e Fiat Industrial come scritto nei seguenti articoli http://www.gruppohainz.it/fiat/scissione-gruppo-fiat/ e http://www.gruppohainz.it/fiat/bilancio-2010-fiat-e-strategie-di-marchionne/.
Da indiscrezioni sembrerebbe che prima di eseguire lo spin-off il presidente di Ferrari (un certo Marchionne) decida di pagare a FCA (sempre a Marchionne stesso) indicativamente 2,7 miliardi di euro di dividendi derivanti dagli utili generati da Ferrari e dagli accantonamenti fatti negli ultimi anni. In questo modo l’a.d. Fiat aumenterebbe la liquidità di FCA, liquidità necessaria da utilizzare in parte per finanziare il piano di rilancio di Alfa, il prossimo successo di Marchionne se la progettazione e la commercializzazione dei nuovi modelli Alfa non slitterà.
Ma perché farsi pagare i dividendi? La risposta è semplice. FCA ha un elevato indebitamento e una valutazione “junk” da parte delle società di rating, cosa che impone un tasso di interesse particolarmente elevato e penalizzante per i prestiti richiesti da Fiat e quindi per i conti della società. I soldi derivanti dal dividendo Ferrari sarebbero soldi freschi, “moneta sonante” e non “pile di cambiali” che permetterebbero anche di migliorare i conti oltre che ridurre notevolmente l’indebitamento.
Marchionne potrebbe spingersi anche oltre, andando addirittura ad indebitare Ferrari pagando una maxi-cedola decisamente superiore a quanto sarà disponibile nelle casse di Ferrari al momento della quotazione (immagino dopo i risultati economici del primo semestre così da massimizzare la cedola e senza procrastinare al 2016). La mia ipotesi è che FCA presti una cifra indicativa di 1 miliardo di euro a Ferrari cosicché l’azienda del Cavallino al momento della dividendo possa pagare addirittura 4 miliardi di euro di dividendi agli azionisti (quindi anche a Piero Ferrari, detentore del 10% di Ferrari, che si era lamentato dell’assenza del dividendo del 2014). Il prestito sarebbe decisamente temporaneo e riconsegnato dopo pochissimo tempo da parte di Ferrari, poiché è evidente che tutti farebbero la fila per prestare denaro ad uno dei Marchi con più redditività al Mondo e con così tale prestigio tanto da far pagare interessi veramente esegui (non del 6-7% come a Fiat). Oltre a ciò Fiat potrebbe trasferire anche altro indebitamento, per di più quello con scadenza a breve termine così da procrastinare le esigenze di FCA che sta bruciando liquidità per il rilancio di Alfa Romeo.
Siamo quindi arrivati alla possibilità che il Gruppo italoamericano ottenga una riduzione dell’indebitamento di 3,6 miliardi di euro (il 90% dei 4 miliardi di dividendo), ovviamente a ciò si aggiungerà al momento della successiva quotazione il guadagno derivante dal 10% di Ferrari detenuto da FCA (di fatto il 9% di Ferrari) che potrebbero fruttare a Fiat almeno un altro miliardo di euro. Si raggiungerebbe così un abbassamento dell’indebitamento pari ad almeno 4,6 miliardi di euro che vorrebbe dire un taglio netto dell’indebitamento netto che FCA deteneva nel bilancio 2014 pari a 7,654 milioni di euro!
Torniamo, però, alla questione del costo dei prestiti perché è centrale per le attività del Gruppo e soprattutto per l’accesso alla liquidità di Chrysler che si completerà a giugno 2016 con il rimborso in anticipo del secondo “Secured Senior Notes due 2021” di 3,07 miliardi di $ che ha cedola dell’8,25% (persino superiore a Fiat!). Ma veniamo alle scadenze più imminenti e cioè al rimborso del primo Secured Senior Notes di Chrysler pari ad un importo 2,87 miliardi di $ con una cedola dell’8% (rendimento effettivo a scadenza del 6,165%) che sarà rimborsato il prossimo 15 giugno nella prima data utile per l’estinzione di tale debito. Tale obbligazione che probabilmente Marchionne inizialmente pensava di coprire con la quotazione di Ferrari sarà invece coperta da FCA attraverso l’emissione obbligazionaria che è stata eseguita in aprile per un controvalore di 3 miliardi di dollari con cedole inferiori di quasi 3 punti rispetto a quelle che andranno a coprire (due tranche di 1,5 miliardi, una al 4,5% con scadenza 2020 e l’altra al 5,25% con scadenza nel 2023)! Si tratta di un risparmio di oneri finanziari pari a 50 milioni di € l’anno per i prossimi 4 anni. Ma per capire ancor di più l’opportunità che Marchionne ha colto al balzo in questo primo semestre 2015 basta tornare a dicembre 2014, solo 5 mesi fa, quando la stessa FCA aveva emesso il bond convertendo biennale da 2,5 miliardi di dollari con un rendimento del 7,875% (e sottolineo biennale, non quinquennale)!
Se i tassi di interesse si manterranno bassi credo che Marchionne potrà ulteriormente rinegoziare altre obbligazioni dopo la quotazione di Ferrari avendo un bilancio meno appesantito dall’indebitamento, con l’effetto volano derivante dal lancio della media Alfa e, non ultimo, dalla possibilità di accesso a giugno 2016 della liquidità di Chrysler potendo quindi operare come una società unica alla ricerca delle migliori condizioni e con un indebitamento ancor più basso.

Enzo Ceroni – Hainz 07/05/2015
http://www.gruppohainz.it/fiat/Ferrari-lo-spin-off-per-il-rilancio-di-alfa-ed-fca


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1 Commento

  1. ottima disamine Enzo, davvero complimenti
    spero un giorno tu possa entrare in FCA
    good luck !

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