Ferrari non sbaglia un colpo & sportive del domani
photo credit: Ed Callow [ torquespeak ]
Articolo del settembre 2010 presente in originale nel gruppo Hainz di google.
Quest’estate molti conoscenti mi hanno fatto la stessa domanda e cioè se il mio obiettivo fosse quello di andare a lavorare alla Ferrari. A tutti ho risposto che sarebbe fantastico, ma che non sono così bravo sia a livello di preparazione che di pura media dei voti degli esami.
Se avete letto quasi tutti i miei articoli (anche solo i titoli) capite come l’unico appunto che ho fatto alla gestione Ferrari non è stata diretta a Ferrari, ma alla gestione Maserati (avrei osato di più con un Suv) e la necessità di comprarsi Aston Martin e cioè a questioni nelle quali non conta solo la posizione dei dirigenti Ferrari ma quella dell’intero Gruppo Fiat. Per il resto non ho mai fatto un appunto sulle auto di Maranello, veri capolavori tecnici che non modificherei di una virgola. Prendiamo per esempio quella che poi è diventata la California, all’epoca delle prime indiscrezioni sottolineai come doveva essere un’auto che affiancasse la F430 e non si posizionasse al di sotto sotto come entry-level (una Dino per intenderci) come scrissi nel 2007 in questo articolo Sovrapposizioni interne tra Ferrari e Maserati
E così è stato fatto. Per non parlare della nuova F458, un vero capolavoro di tecnologia con aerodinamica attiva e una linea molto particolare votata all’efficienza alla quale, se le indiscrezioni sono vere, si affiancherà probabilmente un’intelligentissima cabrio ribattezzata “GTS” che prevede un tetto in vetro che, aperto, si ripone dietro i sedili anteriori.
Inoltre da sognatore mi piacerebbe contribuire al rilancio dei marchi italiani che un tempo erano rispettati e temuti come l’Alfa Romeo, la Lancia, ma non solo. Infatti mi piacerebbe partecipare anche a nuovi progetti come ad esempio allo sviluppo della Pininfarina Bollorè oppure alla De Tomaso di Gian Paolo Rossignolo. Quest’ultimo, un’imprenditore piemontese, in passato era un dirigente Fiat di alto livello e detiene un brevetto sulla produzione di pianali in alluminio. Tale brevetto permette di abbassare notevolmente gli investimenti in macchinari e stampi (si parla del 70%) e a fine 2009 si è comprato il marchio De Tomaso e l’impianto Pininfarina di Grugliasco oltre ad uno stabilimento ex Delphi a Livorno. In quest’ultimo saranno realizzati i sottogruppi per la prima realizzazione: il Suv Tosca (Tosca da Toscana) che sarà presentato al prossimo salone di Ginevra (marzo 2011), seguito successivamente da una limousine e una coupè.
La mia speranza è che questo progetto sia di successo e che permetta, magari, di ricreare delle bellissime eredi delle De Tomaso Mangusta e Pantera (magari anche dei remake come la Miura di Lamborghini).
Quello che mi dispiace è la necessità di partire da basi meccaniche conosciute e “sicure” come un V8 di 5 litri e un V6 diesel 3 litri non perché non siano valide, bensì perché si rischierebbe troppo ma sopratutto De Tomaso non ha il know-how interno che ha per esempio Ferrari, la quale potrebbe creare qualcosa di veramente nuovo. Sebbene fino ad ora, a parte qualche eccezione come la Miura, abbiamo visto sempre auto sportive con la medesima configurazione (motore centrale/posteriore longitudinale e trazione posteriore), nel prossimo futuro assisteremo ad un deciso cambio di rotta con molte soluzioni tecniche diverse. Non sto parlando di decenni, ma di pochi anni nei quali si diffonderanno auto elettriche, auto sportive elettriche da “giro della domenica”, ma anche sportive ibride con consumi analoghi a quelle di tranquille berline di oggi.
Tra le varie proposte quella che reputo più interessante è la Vision Efficient Dynamic di Bmw. Questa concept car esposta al salone di Francoforte del settembre 2009 prevede un motore 3 cilindri diesel di 1,5 litri di 163cv disposto trasversalmente unito ad un cambio a doppiafrizione e un motore elettrico (gruppo motopropulsore condiviso con le prossime Mini e Bmw Serie 0 a trazione anteriore) . A questi si aggiunge un altro motore elettrico posto sull’asse anteriore che garantisce la trazione integrale come potete vedere nella seguente immagine:
La potenza totale è di oltre 350cv con 800Nm di coppia a fronte di meno di 100g/CO2.
Questa proposta è molto interessante, ma ritengo che ci siano due aree su cui si può migliorare:
– la trazione anteriore potrebbe essere demandata a due motori elettrici in modo da garantire un’ulteriore miglioramento dell’handling;
– questi due motori elettrici anteriori possono essere alimentati da due supercondensatori.
I condensatori, infatti, riescono ad accumulare in modo molto rapido l’energia elettrica generata dai motori elettrici in fasi di franata e possono ridarla in tempi altrettanto veloci. Per di più le ruote anteriori di un’auto durante le frenate ricevono oltre il 70% del peso e, di conseguenza, della forza frenante. Si riesce, quindi, a differenziare i motori elettrici anteriori da quello posteriore: i primi dimensionati in potenza, mentre quello posteriore “in energia” essendo collegato ad una batteria che, come tutti sanno, per durare a lungo deve essere caricata in modo lento e da essa può essere spillata energia in modo altrettanto lento.
Per farvi capire vi riporto un dato: solo il 30% dell’energia cinetica in un rallentamento viene convertita in energia elettrica dalle attuali auto ibride. Vi è quindi un enorme margine di miglioramento ed è in questa direzione che si sta muovendo Bollorè-Pininfarina, infatti l’ibrida attesa per il 2011 avrà sia le batterie agli ioni di litio della Bollorè che un condensatore che funge da “buffer” e che permette prestazioni migliori rispetto ad altre elettriche.
Enzo Ceroni – Hainz 03/09/2010
http://www.gruppohainz.it/ferrari/ferrari-non-sbaglia-un-colpo-sportive-del-domani/
N.B. Da altre indiscrezioni sembra che Ferrari stia lavorando alla nuova Scaglietti che dovrebbe ricevere una primizia tecnica mai utilizzata in Ferrari: la trazione integrale. Questa peculiarità permetterà di aumentare le vendite di quest’auto soprattutto in quei mercati emergenti come la Russia, la Cina ma anche in Europa e America così da aumentarne l’uso: finalmente si potrà raggiungere St.Moritz o Cortina con la propria Ferrari.

Enzo il grandissimo Albert Einstein lavorava nell’ufficio brevetti ed è stato pure bocciato in matematica ciò non toglie che queste 2 momenti della sua vita siano degli effimeri errori che non hanno intaccato minimamente la sua genialità, quindi potresti per vie traverse arrivare a lavorare in Ferrari o altrove.
Non credo, più che lavorare in Ferrari mi piacerebbe, sempre che avvenga, partecipare al rilancio di Alfa, Lancia e Maserati.
Infatti io scritto potresti per vie traverse arrivare a lavorare in Ferrari o altrove. Se fossi io opterei al rilancio dei marchi da te citati, mi sentirei più soddisfatto visto che rispetto a Ferrari si deve partire da zero.