Ferrari ibride?
Articolo del gennaio 2011 presente in originale nel gruppo Hainz di google.
Al salone di Ginevra di marzo [2010] Ferrari aveva presentato al pubblico una F599 GTB ibrida dal colore verde intenso. Questo studio serviva sia per di mostrare al pubblico che anche Ferrari fosse in grado di realizzare auto ibride, ma anche un modo per sondare il terreno per una possibile auto del Cavallino ibrida da portare in produzione.
Ferrari presenterà l’erede della 612 Scaglietti sul medesimo palcoscenico a distanza di un anno, e tale Granturismo sarà molto probabilmente ibrida. Anche l’autorevole rivista Quattroruote riporta tale notizia e suggerisce che l’ibrido prescelto sia composto da due motori elettrici anteriori per realizzare una trazione integrale. Ritengo tale scelta molto intelligente in quanto l’abbinamento della trazione integrale meccanica non si sposa con l’obbligata (per una Ferrari) disposizione transaxle, come spiegato precedentemente nell’articolo relativo alla Nissan GT-R che trovate al seguente link: Nissan Gt-R, prestazioni da Porsche Turbo a metà prezzo/ ).
Analogamente a Peugeot, Ferrari non dispone della trazione integrale e deve, come tutti, ridurre i consumi della propria gamma. Perciò anch’essa sfrutterà molto probabilmente l’opportunità dell’ibrido per realizzare una trazione integrale e, al tempo stesso, aumentare considerevolmente il rendimento della sua quattro posti.
In più utilizzando due motori elettrici anteriori l’erede della Scaglietti avrà una dinamica di guida particolarmente efficace sia per l’eccezionale motricità ottenuta dallo sfruttamento di tutte e quattro le ruote sia attraverso il “torque vectoring”. Tale sistema, infatti, sfrutta l’indipendenza delle ruote anteriori, che, non essendo collegate meccanicamente, possono ricevere una coppia diversa dai due motori dedicati. In questo modo, grazie all’elettronica, si potrà avere più coppia sulla ruota esterna durante l’impostazione di una curva rendendo l’auto meno sottosterzante e, successivamente, controllare la reazione dell’auto modificando istante per istante il comportamento dell’autovettura. Il risultato, quindi, sarebbe una bellissima Granturismo Ferrari che possa svolgere il ruolo di prima auto e permettere a chi se la può permettere di raggiungere anche le più famose località sciistiche con un’unica auto.
Ho parlato di come questo sistema sia molto intelligente e utile, ma come sempre ripeto ogni tecnologia dev’essere pensata per un’applicazione. Infatti non credo si possa pensare un sistema analogo per l’erede della berlinetta F599 in quanto quest’auto ha un cliente e una “mission” completamente differenti. Infatti quest’ultima vettura è indirizzata a coloro che vogliono il top in quanto a prestazioni e soprattutto ad emozioni. Su tale vettura sarebbe quindi più utile qualcosa di analogo alla concept Hykers e cioè un motore elettrico posizionato nel cambio a doppiafrizione per aumentare le prestazioni e la risposta del motore nei transitori, garantendo uno spunto e una ripresa superiore persino all’eventuale versione non ibrida. Per tale auto non servirebbe, perciò, un sistema di accumulo attraverso una batteria agli ioni di litio come sull’erede della Scaglietti, bensì uno o più supercondensatori.
Da quanto scritto sembrerei un sostenitore a spada tratta dell’ibrido, mentre penso che tale sistema serva solo in alcuni casi. In altri si va addirittura a compromettere l’essenza e le prestazioni di un’auto come nel caso della recentissima Ferrari F458 Italia poiché le dimensioni e la massa di quest’auto non consentono l’applicazione dell’ibrido.
Enzo Ceroni – Hainz 16/01/2011
N.B. Il sistema ibrido della concept Ferrari Hykers non è una vera e propria novità in Ferrari. Infatti tale sistema è stato mutuato dalla Formula 1 dove due anni fa il sistema Kers ebbe una breve comparsa.
Come dissi tanto tempo fa nell’articolo Motori di Formula 1 la Formula 1 deve tornare ad essere la bandiera tecnologica e il primo sviluppo di sistemi innovativi come l’ibrido, così da permettere alle squadre e alle Case automobilistiche di non buttare al vento gli enormi investimenti fatti.
Oltre alla reintroduzione del Kers nelle forme più varie (dalle batterie ai supercondensatori passando per i sistemi cinetici) ritengo che si debba tornare a sviluppare motori che siano più vicini a quelli di normale produzione. L’idea che ebbi quattro anni fa penso sia ancora validissima: motori V6 di 2,7 litri con alesaggio (larghezza dei pistoni) e corsa analoghi a quello delle auto stradali così da limitare i giri (e così anche un po’ il rumore) e da far ricadere il know-how acquisito e le idee dei progettisti anche sulle auto di tutti i giorni (o almeno sulle Ferrari).