Sailing mode e riscaldamento elettrico per ibride ed elettriche

New Stove
Creative Commons License photo credit: CJ Sorg

In questi giorni di gran freddo non avreste voluto che, appena avviato il motore, dalle bocchette di areazione uscisse aria calda per scaldare l’abitacolo e sbrinare il vetro?
Attualmente ci sono vari sistemi di riscaldamento preventivo dell’auto che costano svariate centinaia di euro basate su un piccolo bruciatore (una caldaia), ma, in un futuro, con l’aumento del funzionamento in elettrico delle ibride si diffonderanno sistemi di riscaldamento elettrici per sopperire al buon rendimento del motore elettrico e, quindi, al basso calore emesso. Già ora l’elettrica Tesla Roadster è dotata di una resistenza analoga a quella di un forno da cucina per scaldare l’abitacolo, così, non appena avviata l’auto, dal sistema di climatizzazione esce una piacevolissima aria calda.

Ovviamente si può andare oltre al semplice telecomando o sistema temporizzato attraverso sistemi multimediali collegati ad internet e ad applicazioni sui propri “device” come cellulari e tablet; pensate ad esempio a quando si finisce una giornata di sci, si potrebbe per esempio attivare dall’applicazione sul cellulare il riscaldamento dell’abitacolo e quella del motore una mezzora prima della conclusione della giornata sciistica, così, quando si arriva, si trova il vetro sbrinato e un ambiente già alla temperatura desiderata, questo sì che è che garantisce un miglior comfort e un miglioramento della vita a bordo!

L’integrazione con i sistemi di comunicazione possono anche essere molto utili per ridurre i consumi, pensate ad esempio in estate quanti kW di potenza vengono richiesti all’avvio dell’auto per raffrescare l’abitacolo (come ho spiegato nell’articolo del 2009 dal titolo Ibrido Fiat, il più furbo) quando vi rimettere alla guida dopo una giornata passata al mare. Ci sono già da tempo in commercio alcuni sistemi che utilizzano l’energia elettrica prodotta da un pannello fotovoltaico posto sul tetto apribile per azionare il sistema di ventilazione dell’auto, come quello di cui era dotato la Lancia Thesis. Con l’avvento dell’ibrido si può addirittura utilizzare il condizionatore dell’auto poiché è elettrico ed è, quindi, slegato dal motore endotermico.

Un paradosso delle auto normali, infatti, consiste nel dover tenere acceso in estate il motore anche quando si è fermi in coda proprio per muovere il compressore del condizionatore che è azionato dalla cinghia dei servizi collegato all’albero motore. Di fatto si fa girare il motore endotermico in una condizione critica poiché non si ha un buon scambio termico del radiatore trovandosi in coda o a velocità estremamente basse (scambio termico non convettivo), a ciò si aggiunge un’elevata potenza richiesta dal climatizzatore. Con un’ibrida, invece, si raffredda praticamente solo l’abitacolo ed eventualmente le batterie perché il motore elettrico non richiede energia quando si è fermi e il compressore elettrico del condizionatore può funzionare al regime richiesto senza essere vincolato ai carichi e ai regimi del motore endotermico.

Un altro aspetto che merita attenzione è la guida in città e quando vi è differenza di altitudine, nella stragrande maggioranza delle situazioni, infatti, la richiesta di energia per muovere il veicolo è ridotta, soprattutto se il guidatore è accorto ai consumi e, quindi, procede l più costante possibile.
Provate anche solo a pensare al funzionamento in città e in extraurbano quanto procedete senza schiacciare alcun pedale, ho fatto alcune rilevazioni del tutto manuali e superavo facilmente il 50% del totale. Da notare, inoltre, come in alcuni frangenti il motore endotermico risulti essere un freno tanto da spingere verso l’uso della folle per non perdere energia cinetica.

Il sailing mode di alcune ibride come Porsche, Audi e Bmw funziona proprio in queste situazioni spingendo il veicolo con il solo motore elettrico che ha un rendimento complessivo decisamente superiore a questi regimi e richieste di potenza, scollegando anche il motore endotermico che costituirebbe un freno. Inoltre il motogeneratore elettrico ha “friction” decisamente contenute che garantisce un uso più ampio del “rilascio” e recupera maggiormente energia rispetto a soluzioni mild-hybrid con il motore endotermico connesso come il sistema IMA di Honda.
Questa soluzione è adottata dalle ibride del gruppo Volkswagen come Porsche Cayenne e Audi Q5, ma si diffonderà sicuramente su tutte le auto ibride dotate di motore elettrico alloggiato nel cambio a rapporti discreti (doppiafrizione, automatici o robotizzati). Se persino la nuova Porsche 911 (progetto 991) con il cambio a doppiafrizione scollega il motore per “sorfare” significa che i vantaggi risultano essere elevati…

Enzo Ceroni – 13/02/2012

Pensate che Bmw è arrivata all’utilizzo di pannelli solari sul tetto delle vetture non per riscaldare o raffreddare le vetture, ma per riscaldare l’olio del differenziale, così da renderlo più fluido e ridurre le resistenze all’avvio.


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