Risposta tedesca agli ibridi giapponesi
Articolo del settembre 2007 presente in originale nel gruppo Hainz di Multiply sotto il titolo “Risposta tedesca agli ibridi”.
Come avevo già annunciato tempo fa il prossimo anno debutteranno sul mercato i primi Suv ibridi tedeschi (Bmw X5 e Porsche Cayenne), perché, come sappiamo bene, Lexus (marca di lusso di Toyota) è già presente con il Suv Rx 400h.
La scelta di proporre per primi i Suv ibridi ricade su motivazioni sia tecniche che di costo:
– la maggiore massa dei Suv richiede una maggior energia durante le partenze, proprio dove il motore termico (sia benzina che diesel) è più in difficoltà, mentre il motore elettrico presenta la maggior coppia; a velocità autostradali il motore endotermico ha una buona resa e il motore elettrico contribuisce in maniera minore;
– sebbene i Suv risultino decisamente più alti rispetto alle auto convenzionali, la distanza da terra non risulta commisurata all’aumento in altezza, c’è perciò un maggiore spazio tra il sottoscocca e il pavimento dell’abitacolo con la possibilità di nascondere e posizionare in basso il pacco batterie;
– in coda in città,al semaforo, nei continui sotp&go il motore endotermico risulta spento, non si hanno né vibrazioni né rumore con un ottimo confort per gli occupanti;
– il vantaggio vero della trazione elettrica si ha in città con basse velocità e continue accelerazioni e frenate. In questa condizione le auto con motori di grossa cilindrata (proprio quelle dei Suv) risultano molto svantaggiate, ma con motori di cilindrata elevata si riescono a caricare le batterie in pochi minuti anche al minimo;
– in molte città sono stati additati come auto contro il politically correct, cioè che consumano e inquinano tanto; costruendoli ibridi l’opinione pubblica non potrà additare al Suv, vero e proprio status simbol del 2000, le colpe dell’inquinamento delle nostre città, che ,ricordiamo, sono inquinate in larga parte da altri fattori primo fra tutti il riscaldamento domestico;
– i primi Suv che riceveranno la cura ibrida saranno quelli della fascia alta del mercato (definita “premium”). Tali Suv sono molto costosi: si parte da 50’000 euro per sfondare la quota 100’000 euro; perciò su tali veicoli l’aggiunta del costo dell’ibrido, paragonabile a 5’000 euro perché ancora poco diffuso, costituisce una percentuale risicata soprattutto per quello più costoso. Questo ragionamento è la logica conseguenza delle leggi del mercato, non a caso tutte le primizie tecnologiche (dall’Abs all’ Airbag, dal servosterzo all’aria condizionata) sono comparse sulle auto più costose per poi raggiungere nel giro di una decina d’anni le auto “economiche”.
Da ciò che è stato espresso in questi punti si capisce come gli ibridi siano vicini, ma che i loro vantaggi siano ancora ristretti all’utilizzo in città o in colonna; non a caso a New York i prossimi taxi saranno berline ibride che consumano, inquinano e fanno risparmiare per le loro alte percorrenze. Questi vantaggi tendono allo zero se si esce dalle grandi città, infatti gli americani, molto attenti all’ambiente, si stanno ricredendo sul diesel che permette una riduzione netta di CO2 e non ha più quella fumosità di qualche anno fa.
Per crescere gli ibridi hanno bisogno di ricerca soprattutto sulle batterie, ancora pesanti e con scarso rendimento. La ricerca in questa direzione è cominciata perché le case costruttrici si sono rese conto che le auto fuel cell (ad idrogeno) hanno ancora dei problemi, costano molto e soprattutto l’idrogeno è un vettore energetico (bisogna estrarlo).
Enzo Ceroni – Hainz 14/09/2007
P.S. Giusto a Francoforte Mercedes ha annunciato la commercializzazione per il 2009 del Suv ML450 ibrido….classe S e poi più in là anche la classe C.
