L’ibrido vince a Le Mans

Audi Sport Team Joest's Audi R18 Driven by Fassler and Bernard
Creative Commons License photo credit: Dave Hamster

La vittoria di un’auto ibrida ad una delle più famose e importanti gare mondiali, la 24 Ore di Le Mans è passata in sordina.

Eppure dovrebbe essere un traguardo storico, anche perché si tratta di una vittoria di una trazione integrale ibrida. L’Audi R18 e-tron dispone di due motori elettrici posti all’anteriore che comandano in modo indipendente le ruote senza dover ricorrere ad un differenziale e relative piccole (ma non trascurabili) perdite; ma la cosa più importante è la possibile gestione “torque vectoring” a piacere (non vincolato in tiro-rilascio come quelli puramente meccanici).

Non si tratta, però, della vittoria di un’auto ibrida a batteria, bensì del successo di un’ibrida agli ioni di litio ma del sistema di accumulo di energia cinetica che avviene grazie al ricorso ad un volano in carbonio accelerato da un motogeneratore che riceve la corrente dai motogeneratori elettrici collegati alle ruote anteriori. Difficile poter pensare che un sistema del genere possa arrivare in commercio sulle auto di tutti i giorni, ritengo perciò che si tratti non solo della sconfitta delle batterie, ma in parte anche del regolamento stesso che non influisce positivamente verso lo studio (e quindi gli investimenti) di sistemi di accumulo che possano essere poi montati sulle auto di tutti i giorni. E questo vale anche per la Formula 1….

Sicuramente vi sono esigenze differenti rispetto alla guida su strada visto che il tempo e il peso sono i principali nemici, le frenate sono ricorrenti, brevissime e particolarmente intense, ma vi sono altri sistemi in sviluppo e anche in commercio come i supercapacitori che potrebbero essere utilizzati.
Sarà per l’anno prossimo con la speranza di vedere le reazioni della concorrenza con l’augurio di un ulteriore miglioramento nelle “regole di ingaggio”.

Enzo Ceroni – Hainz 20/07/2012


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6 Commenti

  1. Vero che ha vinto ma è pur vero che le concorrenti di quest’anno hanno avuto problemi in gara, altrimenti non credo che l’audi avrebbe vinto.

    • Come in tutte le cose oltre che bravi bisogna essere fortunati…Anche Marchionne lo è stato sia all’inizio con modelli buoni e con il lancio della 500 e poi con i nuOvi modelli Chrysler come la Jeep GranCherokee e i vari restyling…

  2. Concordo in pieno su tutta la linea.
    Ricordo che fu la Chrysler negli anni 90 a sviluppare i sistemi a volano per accumulare l’energia: tanto efficienti quanto inutilizzabili nella vita quotidiana. Poi il Kers della F1, con le felici esperienze della Williams. Più “potabili” i supercapacitori, che però nelle competizioni non ricordo ci siano stati.
    Mi pongo però una domanda: ma quest’anno l’Audi non avrebbe vinto ugualmente pure senza l’ibrido? Qual’è il reale valore, al di la del simbolico, aggiunto dal motore elettrico? Non è che accade come quando in F1 si poteva averlo oppure no e alla fine era quasi meglio non averlo?

    • Potrebbe essere così, e come ho scritto è anche stata fortuna, ma la fortuna aiuta gli audaci oltre al fatto che questo ibrido integrale punta alla dinamica di guida con l’utilizzo di un motore per ruota anteriore così da effettuare il torque ventoring.

  3. Ma quale sarebbe il problema dell’industrilizzazione a livello commerciale degli accumulatori a volano? Scusate il tedio per la domanda.

    • Ottima domanda! Non si tratta di un problema di industrializzazione quanto di sicurezza, se si danneggia anche leggermente potrebbe andare in frantumi, ma soprattutto dell’impossibilità di accumulare energia a medio e lungo periodo. Allo steso tempo non ritengo altrettanto valido il solo utilizzo di batterie per le ibride e le elettriche in quanto non possono recuperare velocemente ed efficacemente una discreta quantità di energia, ritengo infatti l’utilizzo combinato di accumulatori al litio e di un supercapacitore così da avere energia per quei 10-20km in città, ma anche poter effettuare un discreto recupero grazie all’utilizzo del supercondensatore come “buffer”.

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