Se Marchionne avesse venduto l’Alfa a Volkswagen

Se Alfa fosse in mano a Volkwagen cosa succederebbe? Sarebbe disposta a modificare il proprio pianale modulare MQB a trazione anteriore in fase di industrializzazione per poter alloggiare su un’eventuale erede di Giulietta hatchback sospensioni a quadrilatero alto all’anteriore o una sospensione McPherson evoluta come l’ HyPerStrut di Opel o la Revonuckle di Ford o l’analoga realizzata da Renault Sport per aumentare le qualità stradali e non fare come fatto sino ad ora da Fiat a parte qualche raro caso? O forse Volkswagen viene vista come talmente “premium” da poter tranquillamente condividere appieno il pianale e l’intera meccanica come fa Audi con la A3?

Quel che è certo è che nelle versioni prestazionali a trazione anteriore ci sarebbe il nuovo differenziale anteriore a controllo elettronico in sviluppo per la prossima versione GTI di Golf chiamato probabilmente VAQ, evidentemente la necessità di ricorrere ad un vero differenziale è necessaria anche per Golf che già dispone di un simulatore elettronico di tale differenziale, chiamato XDS, analogo all’eQ2 di Giulietta, ma forse non così efficace come quello sviluppato dagli ingegneri, tecnici e collaudatori Alfa (perché di persone Alfa all’interno di Fiat ce ne sono ancora molte).

Ovviamente, come da trazione del gruppo Volkswagen, questa eventuale segmento C Alfa avrebbe sicuramente una valanga di versioni, motorizzazioni, cambi e trazioni, da un possibile diesel bi-turbo alla versione dsg e/o trazione integrale“Q4” anche sul diesel da 150cv; per non parlare di una GTA con la A che torna ad avere significato (non che la 147 GTA non fosse valida, ma non era alleggerita e non disponeva di un differenziale autobloccante).

Quel che però interesserebbe di più agli appassionati sarebbero i segmenti superiori, perché Fiat era riuscita a creare alcune buone Alfa Romeo fino al segmento C e D “basso” come nel caso di 147-156-Gt. Non credo che i tedeschi lascerebbero cadere tale esperienza positiva, soprattutto dopo l’ottima accoglienza di Audi A3 concept (la berlina che anticipava la nuova hatchback A3) al salone di Ginevra 2011 vedremo una versione Alfa di tale auto che richiami la tanto apprezzata soluzione della berlina media e relativa sportwagon quasi a cavallo tra il segmento C e il D.
Come sappiamo i tedeschi sono famosi anche per avere una gamma completa che dà al marchio consistenza e “rispettabilità”, perciò così come per Audi ci sarebbero anche il segmento D ed E oltre ai relativi Suv.
La cosa più immediata da pensare è l’utilizzo del pianale Audi MLB anche per Alfa, ma con la trazione posteriore o integrale e condivisione dei motori non con Audi (altrimenti sarebbe una copia), ma con Porsche; questo garantirebbe una diversificazione dell’offerta oltre ad economie di scala per quest’ultima, garantite da maggiori volumi produttivi dei motori di Stoccarda dal 4 cilindri della nuova Boster e Cayman oltre al 6 cilindri aspirato e bi-turbo della 911 “Turbo”.

Tutto bello? Per me non del tutto, poiché non ci orienterebbe verso la vera Alfa, probabilmente a molti italiani più che l’Alfa verrebbe in mente l’Alfasud, seppur una eccellente, bella e potente Alfasud.
Inoltre la configurazione boxer risulta essere svantaggiata dalle sempre più stringenti normative sulle emissioni e dalla diffusione della turbosovralimentazione, problema non presente sulle 911 in quanto la “Turbo” è dotata di due turbocompressori e i catalizzatori sono uno per bancata posizionati accanto al motore (quindi dietro le ruote posteriori). Perciò su “VolksAlfa”, così come per Subaru, disponendo di un solo turbocompressore tale componente dovrebbe essere posizionato su un lato del motore accanto ad una bancata e far pervenire, tramite un collettore al di sotto del motore, i gas di scarico dell’altra. Ciò imporrebbe l’innalzamento del motore riducendo i vantaggi della configurazione a cilindri a V di 180°. Da sottolineare, poi, come non vi siano attualmente motori “boxer” diesel né a 4 né a 6 cilindri, ormai fondamentali non solo per i segmenti medi, ma anche per quelli grandi.

Come detto Alfa con il pianale MLB potrebbe tornare alla trazione posteriore, ma il motore rimarrebbe ancora davanti alle ruote anteriori ponendo non pochi problemi di ripartizione dei pesi e, quindi, di motricità nelle versioni con la sola trazione posteriore. Sarebbero quindi disposti in Audi a modificare il loro valido pianale MLB per disporre il motore più centralmente, magari con il motore in posizione anteriore centrale e cioè dietro l’asse delle ruote anteriori come nello “chassis Hainz” di cui ho parlato nei seguenti articoli http://www.gruppohainz.it/tag/chassis-hainz/? Sinceramente non so rispondere.

Per me Alfa si merita qualcosa di più, 4 cilindri in linea inclinati sul fianco, V6 turbo benzina e diesel con angolo di 60° tra le bancate con sistemi che ne migliorino efficienza e performance oltre a cambi a doppiafrizione e un piattaforma che possa garantire prestazioni superiori, quel qualcosa di più a livello tecnico per avere quel piacere di guida che tutti si aspettano da un’Alfa. Non importa se sia condiviso con altri marchi nobili come Maserati o meno nobili, l’importante è che ci sia! Quando all’inizio del 2009 si parlava della possibilità che Fiat acquisisse Chrysler il mio pensiero già era proiettato al rilancio del marchio milanese, potendo contare sulle economie di scala con Chrysler come i pianali, i motori, i cambi e cioè tutto ciò che sino ad allora era quello che pensavo fosse l’ostacolo per cui Fiat non aveva mai investito seriamente nel ritorno di Alfa alla trazione posteriore per i segmenti elevati.
Un peccato, però, che tali idee non siano neanche pensabili in Fiat e che la recente ammiraglia Alfa, tornata incredibilmente ad essere presente nelle presentazioni powerpoint di Wester di Francorte (2011), sia loro una carta da giocare per far alzare il prezzo a Volkswagen visto che non è neanche stata pensata, anche perché non si è ancora presa una decisione per Giulia, figuriamoci per un prodotto a cavallo tra il 2014 e il 2015! Inoltre il fatto che non si siano mai rispettati i piani più volte non depone a favore dell’Alfa in mano a Fiat, ma la cosa che rende l’idea di come non vi sia dedizione per questo marchio glorioso che potrebbe dare molto è la chiusura del Museo ufficialmente “per lavori di ristrutturazione”, ma di progetti al riguardo neanche uno!

Quindi, forse è meglio vedere un’Alfasud moderna con il cuore progettuale, il Museo e il Centro Stile ad Arese, perché i vertici Volkswagen ad Arese sono venuti e se ne sono interessati, Marchionne penso non abbia mai messo piedo. Mando, però, una “frecciatina” a Piech, se tanto gli piace l’Alfasud, perché a suo tempo non si è comprato direttamente Subaru che è la versione aggiornata dell’Alfa 33 Permanent? Inoltre il marchio giapponese disponeva già di un 4 cilindri boxer diesel e poteva condividere sin da subito i motori con Porsche!

Forse la cosa migliore per Alfa (però non per Fiat) sarebbe stato che Volkswagen acquisisse Chrysler così da mettere in difficoltà Fiat che avrebbe dovuto cedere Alfa Romeo ad un prezzo estremamente basso; a quel punto probabilmente Volkswagen avrebbe puntato sui motori V6 Pentastar per Alfa e ampliato la modularità del pianale MLB per poter alloggiare i motori come ho espresso precedentemente così da creare prima delle Alfa e successivamente ulteriori economie di scala con le berline e i coupè di segmento D ed E anche di Dodge e Chrysler.

Concludo con una domanda, quasi pleonastica, a cui vorrei che mi rispondessero i manager Fiat di metà anni ’80 sino alla fine degli anni ’90: perché, assodato che Audi è la “Lancia del nuovo millennio”, Volkswagen dovrebbe acquisire anche Alfa Romeo disponendo già di Audi?

Enzo Ceroni – Hainz 11/05/2012


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21 Commenti

  1. perchè vw già ora ha il 15% di quota in italia,e probabilmente con alfa supererebbe la fiat,diventando il primo gruppo in italia,e con alfa potrebbe conquistare anche il nord-america

  2. ma la 169 è in sviluppo o no?marchionne crede in un rilancio dell alfa o no?o fanno chiacchere per aumentarne il valore?

    • Attualmente non è in sviluppo, potrebbe anche essere che stiano iniziando a pensare alla piattaforma modulare E-Evo (sia motore longitudinale con trazione posteriore/integrale che motore trasversale e trazione anteriore/integrale) e che possa arrivare in un lontano futuro (2015) per Alfa.
      Personalmente la cosa ideale per me sarebbe stato un rilancio Alfa da parte di Fiat creando una struttura Alfa con uomini e mezzi, purtroppo ciò si scontra con la realtà, un rilancio drena risorse che attualmente risultano essere particolarmente scarse o impegnate per il molto più facile e praticamente certo rilancio di Chrysler.

  3. beh ormai il 2015 non è tanto lontano,sono 3 anni.
    ma il gruppo dirigente fiat crede in un rilancio di alfa romeo?o presenta piani x aumentarne il valore x venderla?leggevo proprio oggi di rappresentanti di vag per valutare cassino

    • Puoi anche credere in un rilancio, ma se non hai le disponibilità economiche diventa impossibile!
      Quel che è certo è che Marchionne è un grandissimo uomo di finanza e grande stratega e nel caso di vendita ha chiesto molto a Piech nel 2009 con annesso lo stabilimento di Pomigliano, ora ha dimostrato a Piech che è riuscito in un’impresa impossibile: rinnovare Pomigliano, renderlo economicamente “quasi sostenibile” ma soprattutto combattere quel lassismo che c’era e tornare a governare lo stabilimento. Marchionne ha vinto in questo caso e quindi può alzare il prezzo.
      Un lato debole di Marchionne è che non è un uomo di prodotto, come dimostrato con Lancia (in parte dovuto anche alla gestione di questo marchio da altre persone) con Delta e il nuovo corso strettamente legato a Chtrysler e, in parte, con la gestione di Alfa. Quasi non crede nei prodotti e preferisce aspettare, forse questo è il grande limite di questo grande a.d. che ha salvato Fiat due volte (da GM e con Chrysler) e cioè non ha puntato sui prodotti negli anni prima della crisi come ad esempio ad un Suv mediogrande Fiat e/o Alfa, ad una station di Bravo e ad una monovolume. Ma è stato altrettanto bravo con Fiat 500 e nell’attendere il ricambio generazionale di alcuni modelli come nel caso di Panda e di Ypsilon.
      Una possibilità, oltre alla sola vendita, potrebbe essere lo scambio di Alfa con la quota che Volkswagen detiene in Suzuki, così da sancire un’alleanza con i giapponesi che attualmente è solo “mirata”.

  4. In mani tedesche? Per come la vedo io, mai, meglio la morte del marchio. Vendendo Alfa a vw si perderebbe quello che dovrebbe rappresentare il marchio ossia stile e tecnologia italiana. Vedere la gamma Alfa ridotta a soli 2 vetture fa veramente venire tristezza, la Giulietta che viene venduta solo in Europa e non è sviluppata sotto il profilo delle versioni come forse lo sarebbe in altri mani, fa venire un moto di orgoglio, vedere che le sue vendite resistere ad altre competitors. Posto link che sicuramente sarà rilevante anche per i prossimi modelli del gruppo http://www.alvolante.it/news/fiat_motori_vm-651371044

    • Mi sembra che Lamborghini sia la dimostrazione lampante di come Audi non strappi un marchio dalle proprie radici (pensa anche a Bugatti) e che lo sviluppi e faccia crescere ingegneri italiani (a proposito o due compagni di studi che ci lavorano) e maestranze italiane. E così è anche con Italdesign!
      Perciò mi sembra plausibile che Volkswagen potrebbe cercare di far tornare Alfa ad Arese, darle i finanziamenti necessari e far crescere tecnici italiani anche perché ha attualmente molte persone che provengono da Fiat e da Alfa come De Meo, Egger, De Silva e tanti altri non meno importanti. Ovviamente l’ideale sarebbe diverso, ma non si può pretendere tutto.

  5. Comunque ciò che ha in mente Marchionne nessuno di noi lo sa, scelte che possono sembrare strane o scellerate potrebbero essere fatte per raggiungere un determinato scopo o solo perchè in quel momento andavano fatte. Di ciò che si sviluppa non se ne sa niente, forse sta facendo sviluppare più in Usa che in Europa e noi non lo sappiamo perchè forse usa il modus operandi della Apple.

    • Lo sappiamo eccome, basta seguire il “vil” denaro! Sta facendo tutto in America perché così gli costa meno pagare la salita in Chrysler del 3,32%, così da dimostrare alla Veba che arriva al 75% quasi a parametro zero (di fatto in Veba guadagnano due spiccioli!)

  6. la 4c che arriva dovrebbe essere un segno del fatto che si prova a rilanciare il marchio con una vettura immagine,non penso marchionne lo usi come specchio per le allodole perchè qualche decina di milioni costerà pure.
    alfa sarà eventualmente venduta dopo il rilancio in america se sarà un flop con una gamma completa o quasi,anche se con gli non-investimenti che stanno facendo pare non vogliano rilanciarla.non resta che aspettare il 2014

    • A Torino che cosa ci stanno a fare se non sviluppano nulla? E poi il solo progetto 4C a quanto potrebbe essere rivenduto? Basta il solo progetto “remake Stratos” per capire quanto sia rivendibile il progetto!
      Alfa non sarà venduta se sarà un flop, al massimo quel grande venditore di fumo qual è Marchionne venderà il tutto prima di provarci perché sa che gli altri ci credono in un rilancio (il problema è che gli altri oltre ad avere i soldi sanno cosa fare)!

  7. Ma sviluppano lì perchè fa comodi farlo lì, come dicevi tu “Sta facendo tutto in America perché così gli costa meno pagare la salita in Chrysler del 3,32%, così da dimostrare alla Veba che arriva al 75% quasi a parametro zero (di fatto in Veba guadagnano due spiccioli!)”. Noi non pensiamo mai a quanto costa in Italia l’energia elettrica e quanta ne viene consumata in uno stabilimento e/o centro di ricerche. Sta facendo sviluppare tutto lì così abbassa il valore di Chrysler, la salita nel gruppo costerà meno e quindi più soldi da scrivere nel bilancio e da poter usare per altro. Non dimentichiamoci che meno di 3 anni fa hanno aperto un centro ricerche in Cina, ne verrà aperto un altro in Brasile, Fiat sta crescendo, si sta finalmente globalizzando, sperando che faccia lo stesso anche con la vendita delle sue auto.

    • Esatto, non vi è solo il costo del salario dei dipendenti (che comunque influisce di un 7%….notevole sugli equilibri e margini incredibilmente bassi delle auto), ma anche quello delle tasse dirette e indirette (rifiuti, energia elettrica e tasse stile ici dell’impianto!).
      Inoltre Marchionne in cambio di un mantenimento del costo del lavoro estremamente basso in America ha dato nuovi modelli, sapendo che in Italia ha alle spalle la cassa integrazione che in parte ha pagato anche quando le cose in Fiat andavano bene.

  8. Esatto, poi ci lamentiamo se le aziende vanno via o peggio ancora non vengono proprioa produrre in Italia.

    • Come ho già scritto in Inghilterra si detassavano le nuove iniziative produttive che è ben diverso che dare finanziamenti a fondo perduto come si fa da noi (e guarda caso tutti fanno finta di aprire nuove fabbriche al Sud….).
      Il problema della competitività italiano non è mai stato affrontato, perché si è sempre ricorsi alla svalutazione della moneta sia per favorire la produzione che il turismo (invece di migliorarlo!).

  9. Cosa ci farebbe Vw di Alfa sinceramente non lo saprei.

    Ma di sicuro non la lascerebbe morire con due modelli derivati da Punto e Bravo e come minimo non lascerebbe il museo storico in queste condizioni, all’abbandono.

  10. Credere che i tedeschi vengano a fare beneficenza in Alfa mi sembra molto illusorio. Lei cita Lambo e Bugatti, ma si tratta di marchi che venderanno poche centinai di veicoli all’anno, non esiste un vero sviluppo commerciale. Praticamente hanno congelato Bugatti con un modello inaccessibile, inutile, un esercizio teorico da 1001CV (Veyron) e Lamborghini è bloccata con modelli che non saranno mai veramente competitivi con i modelli tedeschi, nicchie estreme dove immobilizzare i competitors della pura e dura Germania. La strategia è molto più sottile. Se in mani tedesche, anche Alfa verrà mantenuta appena viva per non dare troppo fastidio ai marchi teutonici, anche per Alfa qualche esercizietto di stile per bloccarla in una nicchia, MAI i tedeschi spingeranno per Alfa più di Audi o BMW o nel caso di Pech di VW stessa. La cronaca di questi mesi mi sembra mi dia ragione, infatti la visone della Merkel e di molti tedeschi verso i PIIGS del sud Europa (anche noi ovvio) non è solidale al contrario sono/siamo territori di conquista.
    Inoltre non mi piace l’economia e la mancanza di creatività dei modelli, tipica dei tedeschi, praticamente ripetono un modello replicato in modo molto simile, cioè cambiando i fattori di scala e puntando su un marketing pesante per farti apprezzare queste forme, una Audi A4 simile alla A6 ma simile a tutte le altre, come la BMW 5 simile alle 3 ma con un design richiamato pesantemente da tutte le altre BMW . Nessuna fantasia, col CAD si tira o si moltiplica un disegno BASE che non cambierà per oltre 20 anni. Anche Lambo e Bugatti adottano lo stesso stile-replica (Aventador = Gallardo, Urus è un concept; et Veyron = Vitesse …). Macchine molto belle, ma concetto triste, la varietà di design e di tecnologia del passato non c’è più (veda il museo). C’è la OMOLOGAZIONE tedesca.
    Purtroppo il marketing dei tedeschi è forte ed elegante: accattivante, ma le automobili italiane NON sono inferiori a quelle tedesche. Gli italiani lo credono. Basta non fare la solita confusione che fanno in molti (spinti dal marketing) di paragonare Merceds con Panda oppure Punto con A6. Cosa non ovvia, ma ricorrente, che molti (anche i miei amici) fanno spesso, indotti dal pesante marketing tedesco (auto vicine a bambini bellissimi biondi, madri in case eleganti, uomini e donne alti e belli, strade belle assolate, citazioni roboanti “Das Auto”, … insomma: creazione dello status symbol).
    Ho molti amici che sparlano di Alfa senza averne mai guidata una, e per placare l’imbarazzo si uniscono al coro dei soliti fanatici per le auto tedesche.
    Mi fermo anche se avrei molto altro da scrivere e spero che Marchionne investa di più in Alfa, nella tecnologia meccanica e anche nel marketing.
    Grazie per aver dato spazio ad alcune mie veloci considerazioni e saluti. Fabio.

    • Non si tratta di beneficenza, si tratta di business e di passione verso l’auto.
      Sicuramente Bugatti e Lamborghini sono marchi sportivi, ipercar che non andranno ad impensierire i prodotti premium Volkswagen o Audi anche se bisogna ricordare la R8, un prodotto che si basa sull’esperienza Gallardo, ma che si inserisce in quel segmento di mezzo grazie al V8. La scelta di citarli è per dimostrare come in Volkswagen investano in questi brand esteri, non si tratta di relegarli a certi segmenti e a certi mercati, ma perché questi marchi appartengono a questi segmenti. Per fare un esempio nei segmenti medi allora prendiamo Seat, un marchio che non è mai stato sportivo nel quale Volkswagen ha investito e continua ad investire moltissimo denaro (molte volte perdondoci) con la speranza di renderla una concorrente di Alfa, inoltre potremmo anche citare le mosse fatte da Volkswagen con l’acquisto di Italdesign o la passione di Piech verso Alfa (ha diversi pezzi da collezione) e l’elevato numero di uomini (tecnici e non) che sono in forze nel gruppo Volkswagen, persone come De Meo, De Silva, Egger che sono dei veri appassionati di Alfa e che tornerebbero in Italia a gestire il marchio Alfa.
      Pensiamo poi all’interessamento di Volkswagen verso la sede storica di Arese e verso il Museo, già il fatto di interessarsene e di rilanciare tutto ciò dovrebbe essere sinonimo di un altro tipo di atteggiamento verso questo marchio. Ovviamente io preferirei di gran lunga che questo atteggiamento e questa passione fosse insita in Fiat e che questa azienda rilanci veramente Alfa Romeo perchè sono Italiano, profondo patriottico (anche se certe volte mi viene il voltastomaco) e ritengo che a livello tecnico non siamo secondi a nessuno, come dimostrato dalle menti che escono dall’Italia, dalla passione e dalle idee e brevetti che escono (common-rail, Multiair ecc….). Spero perciò che questo nuovo piano per Alfa Romeo non faccia la fine di tutti gli altri, spero quindi di sbagliarmi.
      Per quanto concerne il marketing devo ammettere la superiorità tedesca che però si basa su un lavoro metodologico anche sulla qualità percepita (a volte non corrispondente con la qualità e affidabilità meccanica), mentre sul fronte dell’omologazione devo dire che mi sembra la carta vincente amche perché spesso spinta sul marchio più che sul prodotto.
      Anche io sono spesso sconcertato sul fatto che si facciano paragoni assurdi dati dalla forza del marketing e dal continuo lavoro sul prodotto, il marketing infatti si deve basare comunque su qualcosa di concreto, prendete per esempio Audi che crea quell’alone attorno a se rinnovando costantemente i propri prodotti e salendo piano piano di livello, mentre Alfa Romeo prima presenta un’eccezionale triduo con 156-147-Gt che sono ottime Alfa e che vanno benissimo, ma poi stravolgono tutto non capendo che per salendo di dimensioni e prezzo i clienti vogliono qualcosa di diverso. Al riguardo avevo fatto un articolo tempo fa proprio sul marketing con il parangone tra un acquirente Alfa di 159 2,4 diesel (Paolo) e uno Bmw con la serie 3 3,0 diesel 6 cilindri (Luca) che trovi quì: http://www.gruppohainz.it/alfa-romeo/ammiraglie-solo-i-tedeschi-vendono/
      Per quanto riguarda la prova delle auto ho avuto la fortuna di provare e di avere in famiglia sia Alfa sia Bmw che ora un’Audi, devo dire che quelle che mi hanno più impressionato nella guida sono 147 e 156, ma anche le altre Alfa sono state apprezzate anche per i chilometri ai quali sono arrivate. Penso che accanto ai tecnici Alfa vi fossero dei manager capaci e realmente con un piano di investimenti su Alfa si possa piano piano diventare grandi, non si può pensare di fare il passo più lungo della gamba e si deve capare bene il mercato prima di agire.

  11. Molto di quanto scrivi è condivisibile. Resto molto scettico sulla strategia di VW. Attualmente Alfa ha un grande potenziale inespresso per le discutibili gestioni passate di Fiat (per anni invece che fare concorrenza alle altre case si è fatta mantenere dai vari Governi Italiani grazie alle enormi casse-integrazioni o alle agevolazioni ad aprire al Sud) e per le varie crisi e mancanza di risorse durante qs. periodo dell’eroico Marchionne (nel 2004-5 Fiat era quasi fallita, 2008 prima crisi mondiale, …). Ma se Marchionne potesse dirottare parte delle risorse raccolte nei mercati più vivaci (attualmente sembra Brasile, USA, … nel futuro penso la Cina, …) creando nuovi modelli Alfa, ritengo che impensierirebbe molto le tedesche, prima di tutte proprio VW. Piech non dorme sonni tranquilli, esiste un forte sottobosco di Alfisti (italiani ma anche stranieri) tifosi/praticanti che aspettano un’auspicabile “ribalta” di Alfa.
    Ho la fortuna di poter provare alcune auto (famigliari, amici o azienda) e debbo consigliare vivamente di provare una 159 TBi, possibilmente dopo poche decine di migliaia di Km, il motore è molto interessante e da grandi soddisfazioni (troppe). L’handling e la tenuta sono incredibili.
    L’omologazione è un buon aiuto tecnico e produttivo ma che non si sposa con la parte umana-soggettiva che è quella che fa scegliere e preferire un modello bello da uno brutto seppur con prestazioni equivalenti. Quindi l’aspetto dell’auto dovrebbe nascondere la parte meramente funzionale se omologata o “troppo” simile. In altre parole macchine diverse su scocche tutte uguali ci può stare, ma non il viceversa. Infatti Mito, Giulietta, (159) e 8c sono tutte diverse seppur con stili comuni. A volte non distinguo A4 da A6 o BMW X3 da X1 se non per il volume. Sicuramente questo è un discorso minimo, ma che fa capire il modo di pensare di certe aziende o meglio: le politiche e la mission che hanno.
    Le nicchie di Lambo e Bugatti sono molto più strette di quelle di Porsche o Ferrari pur essendo state in partenza molto simili. Per le prime due, più che di “nicchia di mercato” parlerei di “parcheggio” o di “congelatore”. Quante Bugatti e Lamborghini ci sono in giro? Senza contare quella di Batman di Nolan.
    E’ una tattica molto comune, (studiata anche in economia) quella di comprare un competitor per eliminarlo dal mercato o tenerlo buono in modo che non dia fastidio.
    Leggerò il link proposto al più presto.
    Grazie e saluti, Fabio

    • Qualche tempo fa pensavo che il problema di Alfa fosse la mancanza di economie di scala per pianali, motori e altri componenti (cambi, differenziali, sistemi di trazione integrale ecc…), ma l’acquisizione di Chrysler è stata l’ulteriore conferma di come i problemi fossero altri e cioè l’assenza di strategie valide per i segmenti in cui si operava e di scelte non congrue al segmento in cui si andava ad operare.
      Questo nuovo piano di Marchionne che sembra prevedere un cambio di indirizzo incredibile con la presentazione addirituttura di 9 Alfa sembra dimostrare quanto dici e che condivido da tempo e cioè che Alfa Romeo ha un enorme potenziale. Non si può però pensare di rientrare subito con prodotti analoghi alla concorrenza, si è rimasti fuori troppo a lungo e la clientela non apprezzerebbe un salto così netto.
      Io sostengo da molti anni come per arrivare a far vera concorrenza ai marchi Premium si debba procedere a step successivi che abituino la clientela al ritorno di Alfa, molte volte pesa di più la credibilità del marchio che il prodotto in sè. Se a ciò aggiungiamo il fatto che siamo in una crisi profonda e che Fiat ha bisogno di volumi e di saturare gli impianti produttivi, ritengo che il processo migliore sarebbe stato quello di arrivare già sul mercato nel 2010 con una sorta di remake della 156 così da intercettare il downsizing del mercato sia a livello privato che a livello di vetture aziendali, presidiando così il segmento D con un prodotto veloce da realizzare senza eccessivi costi condividendo molto con Giulietta e cercando di saturare l’impianto di Cassino. Accando ad essa si sarebbe potuta sviluppare un segmento E Alfa sia berlina che station tramutando esattamente il progetto Ghibli. Questo avrebbe permesso di tamponare la situazione attuale con prodotti validi, credibili e potendo anche andare ad attaccare la concorrenza in quei mercati in pieno sviluppo come la Cina dove Alfa non ha perso credibilità non avendo mai venduto e sfruttando l’italianità e l’artigianalità del prodotto (ovviamente un remake di 156 avvrebbe dovuto avere interni all’altezza, non i panelli porta di Giulietta!).
      Accando a questo si sarebbe incominciato a sviluppare il “pianale Hainz” che prevede il motore all’interno dell’asse, così da avere un handling superiore a tutta la concorrenza e farlo debbutare su Maserati Ghibli e Levante (eventualmente anche Quattroporte, sebbene ritenga che per questa così come Granturismo e Grancabrio sarebbero più consone piattaforme Ferrari con disposizione transaxle), oltre alle specialities Alfa (il remake del Duetto con i V6) e un’anologa vettura ma coupè-cabriolet con il marchio Maserati per rubare clienti un pò alle versioni più potenti di Z4 e un pò a SL. Tale pianale sarebbe poi utilizzato prima per le Alfa (Suv segmento E, D e berlina a trazione posteriore D e successivamente E in sostituzione della precedente) e poi per le Dodge, i Suv Jeep e solo infine per le Chrysler.
      Per quanto riguarda 159 penso che da un lato sia stato un progetto sfortunato e dall’altro anche errato a livello strategico in quanto sarebbe potuto essere tutto “made in Alfa/Maserati” e cioè utilizzando esattamente il pianale Hainz anni e anni prima! Personalmente la ritengo un’ottima Lancia, in quanto in tale segmento (D grande) ritengo che Alfa avrebbe dovuto fare il grande passo con il ritorno alla trazione posteriore (e integrale). In aggiunta devo citare anche l’Ing.Chirico che sosteneva che molte Alfa sono nate male a causa delle scelte dell’ ufficio “riduzione costi”, non a casa nello sviluppo di 159 si tolsero molti componenti in alluminio, che successivamente sono stati in parte reintrodotti con con un MY. La 159 TBi, poi, è la dimostrazione delle capacità dei tecnici che hanno saputo creare un’eccezionale auto e un ottimo motore pur disponendo di risorse estremamente contenute e vincoli enormi come nel caso del basamento da cui partire (il Pratola Serra in ghisa); risulta poi paradossale come ora si vada verso un ulteriore modifica di tale motore con la creazione del basamento in alluminio di tale motore, chissà che differenza di costo ci sarebbe stata tra il TBI in queste due versioni e la creazione di un motore nuovo da zero modulare e con basamento analogo per il benzina e diesel che potesse cogliere tutti i nuovi sistemi (scarico posteriore, basamento in alluminio,
      Multiair con i.d. e sistema di raffreddamento differenziato tra basamento e testa oltre che pompe a portata variabile).
      Per quanto riguarda l’estetica stile “matrioska” dei tedeschi penso che sia un problema secondario e frutto della forza del marchio, per me le auto devono essere prima di tutto belle e se poi sono simili può anche essere che sia dovuto al fatto che quello stile piaccia?
      Sull’omologazione penso si possa disquisire a lungo, per farla breve penso che siano importanti economie di scala di base per abbassare i costi, ma anche componenti differenti (per esempio sospensioni anteriori specifiche per l’handling delle Alfa come McPherson evoluto o quadrilatero alto) in quei segmenti come il C hatchback, berlina e station come potrebbe essere Giulietta e il remake di 156 berlina e station, mentre per il segmento D grande (stile A4) l’omologazione debbe avvenire verso l’alto con il pianale modulare Hainz a trazione posteriore/integrale.
      Per quanto concerne Bugatti penso che uno dei motivi sia la presenza all’interno del gruppo Volskwagen di moltissimi marchi come ad esempio Bentley che si pone al di sotto di Bugatti che risulta essere l’estremo, mentre vedo di buon occhio l’introduzione del Suv Lamborghini Ursus insieme a quello Bentley. Porsche, Ferrari e Lamborghini le vedo molto differenti, non è detto che l’ampliare a tutti i costi i segmenti in cui si opera sarà in futuro una strategia vincente, vedremo.

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