Precisazioni su Alfa Romeo Giulietta

Dolce compagna che...
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Articolo del giugno 2010 presente in originale nel gruppo Hainz di google.

Alcuni di voi mi hanno scritto per il problema dell’acceleratore della Giulietta, ecco cosa ne penso.
Ho guardato il video della rivista tedesca “Auto Bild”, il problema è serio non tanto per la sicurezza ma per l’immagine di Alfa. Infatti nel caso remoto che riusciste ad incastrarlo (sebbene sia stato modificato il fermo impedendone la traslazione trasversale e quindi il blocco) se premete il pedale del freno il segnale proveniente da quest’ultimo prevarrà sull’acceleratore con il risultato di portare il motore al minimo.
Come potete vedere nei vari video presenti in rete il movimento effettuato dal giornalista tedesco è molto particolare, perché, per la prima parte della corsa, preme il pedale normalmente, ma poi ruota il piede esercitando un’elevata componente laterale del tutto innaturale.
Con questo non voglio dire che il problema non esiste, ma sicuramente la scoperta di tale problema da parte di una rivista tedesca mi fa pensare che sia stata pensata ad hoc proprio per infangare l’ottima Giulietta. Tale prova probabilmente è venuta in mente ad Auto Bild pensando al problema dell’acceleratore della Toyota e messo nel cassetto in attesa di tirarlo fuori non appena l’italiana Fiat avrebbe fatto una valida alternativa a Golf. Questa mio pensiero deriva dal fatto che questo problema, a quanto dicono, si riscontrebbe anche su Bravo e Delta e addirittura sulla Stilo!
Colgo l’occasione anche per rispondere alla medesima domanda che molti di voi mi hanno fatto: “ma alla fine tu compreresti la Giulietta? La consiglieresti?”
Come per ogni auto sono convinto che non bisogna mai comprarla appena uscita in quanto potrebbero essere qualche piccolo problema (anche le blasonatissime tedesche li hanno). Detto questo consiglio la Giulietta per coloro che vogliono un’auto comoda ma con indole sportiva (quindi una fantastica Lancia) in particolar modo in versione benzina (il diesel solo per chi fa dai 30-35’000km in su). Siccome arriveranno in futuro Bravo e Lancia Delta sulla medesima base ritengo Giulietta l’unica attuale alternativa italiana alla sempreverde Golf, ma, molto probabilmente, inferiore alla prossima generazione attesa a fine 2012. Ed è qui il nocciolo, perché oltre ad essere arrivata in ritardo la media del Biscione non ha quelle componenti distintive dalle altre FiatChrysler e dalla concorrenza che permettano anche di combattere ad armi pari (non dico a livello di prezzo, ma come posizionamento) con le future Serie 1, Golf e A3 che saranno più leggere, più performanti e più coinvolgenti nella guida e, per di più, anche in versione ibride.
E’ anche vero che Giulietta ha a disposizione “due anime” grazie al D.N.A., il quale interviene su sterzo, su acceleratore e Q2 elettronico, ma che poteva essere integrato dalle fantastiche sospensioni SDC della Magneti Marelli (almeno per le versioni più elevate o all’interno del “Pack sport”).
Vorrei anche fare un appunto sul comportamento del Q2. Questo ritrovato elettronico è sicuramente molto valido, perfetto per il 1,4 turbo da 170cv ma su certe potenze e con certe coppie (Quadrifoglio verde e diesel da 170cv in primis) il risultato non è eccellente, perché quasi fatica a tenere a bada tanta esuberanza. A livello di sensazioni spostando il selettore del D.N.A. su D di “dynamic” l’eQ2 entra in funzione permettendo di disegnare le curve come su due binari, ma se si prova il Q2 “Torsen B” di 147 ci si rende conto di come l’autobloccante “meccanico” sia superiore perché addirittura chiude la curva, ottenendo quasi un comportamento da trazione posteriore! E’ anche vero che per sfruttare al massimo il Q2 meccanico bisogna resettare il cervello non accelerando ma “violentando” l’acceleratore sin dall’ingresso della curva e cioè quando a nessuno verrebbe in mente di accelerare con qualsiasi trazione anteriore, ma esattamente come con le auto sportive a trazione posteriore.
Proprio su Quattroruote di luglio si trova una lunga intervista con l’amministratore delegato di Alfa, Maserati e Abarth, nonché capo della progettazione di tutta FiatChrysler. In questo articolo Harald Wester conferma l’ammorbidimento delle sospensioni per Giulietta e la volontà di puntare verso grandi numeri e utenti meno sportivi. L’ingegnere tedesco conferma quanto scrissi dopo la prova in pista: il concorrente diretto è Volkswagen e Golf è l’auto di riferimento per l’impostazione di Giulietta.
Sinceramente non condivido questa scelta in quanto nell’attuale galassia Fiat (si tratta ormai di un portafoglio di 10 marchi) ci sono marchi come Lancia e Chrysler che potrebbero essere dei perfetti concorrenti di Volkswagen, ma anche la stessa Fiat se riuscisse a non sconvolgere il suo segmento C migliorando l’eccellente Bravo potrebbe dire la sua. Potrei ammettere il paragone tra Alfa e Volkswagen solo per quanto riguarda i prezzi, ma è un gravissimo errore di comunicazione dire che si è a livello di Volkswagen che è comunque una “generalista Premium”.
Sembra quasi che Wester voglia trasformare il marchio Alfa in granturismo e cioè in Lancia, mentre le Alfa sono auto per tutti i giorni (quindi anche abitabile e con un bagagliaio sufficiente, su questo ha colto nel segno), ma sportiva attraverso delle peculiarità in più rispetto alla concorrenza. Peculiarità non fini a se stesse, ma per ottenere una guida emozionante e un comportamento agile, senza dimenticare consumi ragionevoli se non bassi (come un tempo e come le attuali Bmw) e al portafoglio (e da qui il posizionamento giusto a livello di Golf come prezzo).
E non mi vengano a dire che le Alfa non si vendono perché sportive. Analizzando anche solo la storia recente, si capisce che quando Fiat ha creduto nel rilancio dell’Alfa mettendoci soldi e investendo per creare delle auto con il top della tecnologia è riuscita ad ottenere ottimi risultati e così è stato per 147 e per 156 e in parte per 166.
Perciò non è neanche una questione di trazione posteriore o anteriore, ma di MENTALITA’ nel costruire l’auto. Ed è proprio per questo che Alfa fatte da Fiat non riescono ad avere il successo sperato. Con questo non voglio certo denigrare gli uomini Fiat che sono bravissimi a creare auto come Panda, 500, Grande Punto, motori e un ibrido eccezionale, ma reputo necessario una separazione di coloro che progettano Fiat da quelli Alfa, Lancia e Chrysler.
Quello di cui però devo ringraziare Wester è quella concretezza (quindi senza voli pindarici) tutta tedesca come quella di Audi che, negli anni, partendo con auto buone ma non eccessivamente costose via via le ha alzate di livello avvicinandole a quelli che erano i tedeschi premium (Bmw e Mercedea) a livello di prezzo, contenuti e guida. Alfa Romeo dev’essere più trasversale, raccogliendo chi vuole qualcosa di più dei generalisti ma ad un buon prezzo senza tentare di proporre auto a prezzi iso-Bmw e Audi e cioè stratosferici.
Giulietta rispetta quasi in toto questo punto di vista perché è abitabile, è razionale e intelligente (consumi e prezzo), ma ha, purtroppo in parte, quel tocco di sportività che manca che riviste come Autocar hanno rimarcato e di cui condivido il pensiero. Avrei perciò dato a Giulietta una sospensione più raffinata (Revonuckle o quadrilatero alto che sia) e un comportamento più sportivo come l’originario come alternativa a quello base.
A rafforzare questa mia convinzione sono altri appassionati che sostengono che Giulietta vada a pestare i piedi a Lancia. Infatti, come ho scritto nel mio articolo sulla prova a Balocco di Giulietta, l’attuale Giulietta è una fantastica Lancia e cioè una Granturismo eccezionale. Alfa è diversa, è sportiva ma non dura da spaccare la schiena come certe Bmw, mentre Lancia è granturismo, il che è completamente diverso. Per farvi capire (e lo sostengo e l’ho scritto sin dai primi articoli del 2006) la sportività Bmw è come quella Alfa, quindi diversa da quella di Audi e Lancia, ma in Fiat non lo capiscono da quando hanno avuto l’Alfa dall’Iri e cioè da sempre con il risultato di affossare Lancia a marchio barocco!
Spero, perciò, che si ravvedano a Torino e cioè che Wester abbia una visione mistica del suo mito Piech che gli dica come deve essere le Alfa.
Solo così riusciranno a fare una Giulia degna del nome della sua progenitrice seppure a trazione anteriore, perché leggera, scattante e agile con una linea italiana e interni italiani (non come Giulietta che sembra una serie 1). Quest’auto si inserirebbe un pò come lo era la 156 a suo tempo e cioè al di sotto di Bmw serie 3, Audi A4 e classe C che stanno vendendo sempre meno in quanto il mercato si sta spostando verso auto più piccole e meno costose.
Bisogna, perciò, essere apripista dei trend come Alfa ha già fatto con il segmento “B Premium” grazie a MiTo della quale, però, si sente la mancanza, come dichiarato dall’a.d.Alfa, di una versione a 5 porte, che sarebbe stata più apprezzata dal pubblico femminile (il 40% del segmento). Condivido perciò la volontà di Wester di ampliare la gamma di MiTo ma ritengo che la si deve anche modificare nel frontale in modo da essere più grintoso e meno “Panda”, anche perché le donne che scelgono questa tipologia di auto vogliono auto forti come il loro carattere (per le altre ci sono le Lancia-chic).
Per raggiungere quindi meglio il pubblico femminile e non finalmente in Fiat si pensa ai Suv (sebbene non so quanto voluto e quanto imposto dalla necessità di condividere le piattaforme rialzata di Jeep). Alfa nel giro di 2 anni avrà sia un Suv derivato da Giulietta che da Giulia, quindi un segmento C e D. E sarà grazie a loro che Alfa riuscirà ad aumentare in modo significativo le vendite (non certo le 500’000 auto e Suv previste nel 2014 da Wester, ma comunque buoni). Quello che spero è che questa Giulietta e Giulia Suv arrivino prestissimo, perché veramente di Qashqai e il Tiguan stanno vendendo veramente tanto e ogni mese arrivano nuovi Suv come il Juke di Nissan o l’ASX di Mitsubishi.
Ritengo, inoltre, che Wester ha sbagliato nel fare riferimento alla Giulietta con bi-cilindrico e sarà visto come il solito “fiattaro” che distrugge il marchio. Con questo non voglio dire che non sia valida una Giulietta con questo portentoso bicilindrico a metano (perfetto per Bravo), ma che fa passare il messaggio che Alfa è una Fiat travestita, un’Alfiat. Errore gravissimo di marketing perché fare versioni d’ingresso di Giulietta “da barboni” per cercare di vendere non porta ad una percezione del marchio come Premium. I concorrenti, infatti, fanno sì versioni di ingresso sempre con motori piccoli e poco potenti, ma le chiamano “BlueMotion” e cioè con la scusa, anzi il vanto, di essere ecologiche! Ribadisco, quindi, che la versione d’ingresso di Giulietta doveva essere la versione ecologica e non “Eco” che ricorda “economico” e non ecologico!

Enzo Ceroni – Hainz 09/06/2010
http://www.gruppohainz.it/alfa-romeo/precisazioni-su-alfa-romeo-giulietta/

N.B. L’a.d. Alfa dice anche che è fortemente contrario all’elettrico e, alla presentazione della Giulietta, raccontò che per lui non vi fossero vantaggi per l’utente da auto ibride.
Condivido la volontà di non lanciarsi sulle auto elettriche (soprattutto se tale energia arriva da centrali a carbone come in Cina) ma solo, però, per auto grandi. Infatti a differenza di Wester ritengo ideale l’elettrico per gli spostamenti cittadini le auto elettriche (come la Megacity di Bmw e la Up di VW) e ritengo una fortuna che Obama obblighi le compagnia a proporne una entro il 2012 (Fiat farà la 500 elettrica).
Per quanto riguarda l’ibrido lo chief enginering lo ritiene ancora troppo poco vantaggioso per gli utenti. Io penso, invece, che l’ibrido sia fantastico in special modo per quei marchi come Lancia che prima di essere assorbito da Fiat e in parte anche dopo era il marchio più innovativo: Lancia, ma di questi argomenti ne parlerò nei prossimi articoli.


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2 Commenti

  1. I tedeschi alzarono un polverone su questo problema che fu risolto prima di consegnare le vetture ai clienti. La Giulietta ha di serie il sistema brake override system che come si diceva nell’articolo anche col gas bloccato appena si preme il pedale del freno la centralina taglia l’erogazione privilegiando a discapito dell’acceleratore l’azione del freno.
    I tedeschi chissà cosa diranno dei problemi recenti al non plus ultra dei cambi robotizzati il fantomatico e pompato Dsg? Il 7 rapporti fu fatto per copiare l’idea di Fiat col suo Tct, ma a quanto pare il Fiat non da tutti questi problemi come il cambio Borg Warner pardon Vw.

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