Per Alfa basta numeri, si ricomincia da Giulia!

Alfa-Romeo Giulietta
Creative Commons License photo credit: David Villarreal Fernández

Articolo del settembre 2008 presente in originale nel gruppo Hainz di Multiply.

Quattroruote di agosto presenta un ampio articolo in cui racconta la futura gamma dell’Alfa Romeo.
Innanzitutto non si parla più di numeri per identificare i modelli, ma si torna ai nome. Tra i tanti nomi del glorioso passato dell’Alfa, il suo ad De Meo ha deciso di puntare dritto al cuore degli alfisti e non, ripescando il nome Giulia per la media del “biscione”.
L’erede della 159 non prevederà più l’utilizzo del tanto contestato pianale “Premium” frutto del poco fortunato matrimonio con General Motors, ma utilizzerà il pianale modulare “Compact EVO” utilizzato per quella che sarà l’erede della 147 (per ora chiamata internamente 149).
Questo pianale è l’evoluzione del pianale della Bravo con sospensioni sia anteriori che posteriori modificate, sebbene per le anteriori non sia previsto il tanto apprezzato quadrilatero alto di 147, 156 e 159. La “149” avrà un passo di 2,63 metri e sarà lunga 4,36 metri (qualche centimetro più della Bravo) mentre la Giulia avrà un passo più lungo e dovrebbe avere una lunghezza all’incirca sui 4,6 metri, leggermente più compatta dell’attuale 159 che raggiunge i 4,66 metri di cui si contesta, oltre all’elevato peso, anche dimensioni troppo generose per un segmento D.
Ribadisco il fatto che la sospensione anteriore non è un McPherson “classico”, ma modificato e ottimizzato permettendo un vero salto di qualità a livello della 147 (parole di un collaudatore riportate sul forum di autopareri), ma mi domando se al posto di questa evoluzione del McPherson avessero evoluto il quadrilatero alto cosa ci saremmo ritrovati? Un’ “ammazza tedesche”? Inoltre se Fiat riesce a migliorare la sospensione che utilizzano tutti, perché gli altri non dovrebbero riuscirci riducendo il plus delle Alfa Romeo?
Recentemente mi è anche stato riferito che l’aumento di costo per l’utilizzo dei quadrilateri su un’autovettura risulta essere 200 euro, quindi abbastanza elevato, ma non tiene conto del possibile amplio impiego su vasta scala. Pensate che quando è stata progettata la 149 è stato detto che costava troppo utilizzare il quadrilatero, ma adesso che è stato scelto il medesimo pianale anche per la Giulia e la sua versione sprint (erede della Gt) ci potremmo trovare di fronte ad economie di scala molto elevate come si fece con il trio 147-156-Gt.
La scelta di utilizzare lo stesso pianale per i segmenti C e D di Alfa lascia scoperto il segmento delle berline di rappresentanza dove, per fare un esempio, Audi con la sua A6 berlina e station è riuscita a vendere nel mondo 237’000 auto nel 2007, quindi non proprio poco remunerativa, anzi.
Scartata l’operazione di un pianale comune per i segmenti D ed E, risulta molto in discussione l’immissione sul mercato al 2012 del progetto “941” o, come viene ribattezzata dalle riviste, “169”.
Non critico sicuramente la scelta fatta da Alfa di sostituire in fretta la 159 (costruita con un pianale costoso e motori benzina di provenienza Opel/Gm, non condivisi con nessun’altra auto del gruppo), ma si poteva creare un’erede per la 156, cioè una media compatta sui 4,55 metri a cavallo tra i segmenti C e D. Sopra questa si poteva creare il pianale di cui parlavo nell’articolo Erede 159 linee guida per una vera Alfa Romeo/ che possa essere utilizzato sia per Giulia che per la 169 a trazione posteriore con lunghezze rispettivamente di 4,7 metri e 5 metri da produrre anche in America (o in Messico o in Canada) per il mercato interno.
Ad avvalorare ancor di più ciò ci sarebbe un possibile interesse da parte di Tata, nuovo proprietario sia di Land Rover che di Jaguar. Infatti Tata ha rilevato tali marchi e può utilizzare i pianali e i motori di origine Ford per altri 5 anni, ma credo che abbia la necessità di rinnovare la propria “entry-level” X-Type presente sul mercato dal 2001 e bistrattata dai clienti del giaguaro per la sua trazione anteriore e l’utilizzo di pianale e componentistica della Ford Mondeo (non quella appena uscita sul mercato, ma la precedente). Inoltre l’ Xf appena presentata non è altro che un nuovo abito sulla meccanica delle vecchia S-Type che condivideva il pianale della Lincoln (marchio di lusso di Ford per l’America), quindi anch’esso tra meno di 5 anno dovrà trovare un nuovo pianale.

Enzo Ceroni – Hainz 01/09/2008


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10 Commenti

  1. Ha saputo che domani ci sarà una conferenza stampa indetta da Fiat in cui Marchionne e Elkann esporranno il piano di investimenti per Melfi?

  2. mini suv a Melfi, Punto in Serbia.
    è un mio azzardo

  3. Salve ragazzi, avete letto degli investimenti di Melfi? Pian piano la sorte dei 6 stabilimenti italiani si conosce.

  4. Anche se Melfi perderà la Punto (cosa a questo punto quasi certa) io nn vedo affatto questo piano come un passo indietro x lo stabilimento…anzi!
    produrre un’auto che sarà (si pensa e si spera) di larga diffusione in USA è un fortissimo investimento sulla fiducia. Lo stabilimento avrà da confrontarsi direttamente con l’ente qualità Jeep…con frequenti visite reciproche…è un orizzonte completamente nuovo e sicuramente stimolante x chi aveva vissuto sempre sotto mamma Punto che faceva numeri a prescindere..

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