Le Alfa in America – seconda parte
Articolo dell’aprile 2010 presente in originale nel gruppo Hainz di google.
Inserisco subito la seconda parte dell’articolo e aggiungo maggiori dettagli sul possibile spin-off del settore auto, poiché alcuni mi hanno chiesto maggiori informazioni.
Questa scelta di dividere i due settori è dovuta a diversi motivi:
– praticamente da sempre il Gruppo Fiat è sotto-capitalizzato, dividendo il ramo auto dagli altri settori industriali il ramo auto “Fiat-Chrysler” dovrebbe apprezzarsi;
– necessità di nuove risorse, soprattutto ora che si devono integrare i due gruppi (Fiat e Chrysler) costruendo nuove linee produttive comuni e nuove auto sugli stessi pianali;
– negli ultimi anni la famiglia Agnelli (ma non solo dato che vi sono rami della famiglia poco conosciuti e con cognomi diversi che possiedono una buona fetta di Fiat) ha dovuto investire in Fiat e ora vuole monetizzare.
Bisogna, però, fare alcuni appunti:
– Ferrari non essendo di Fiat Auto ma facendo riferimento direttamente al Gruppo Fiat sarebbe esclusa dallo spin-off;
– il Gruppo Fiat manterrebbe una quota “di presenza” della nuova società che potrebbe essere dell’ordine del 10%, ma dovrebbe mantenere il cuore di questa nuova società detenendo FPT (Fiat PowerTrain), che costruisce motori e cambi per Fiat, ma non solo in quanto ambisce a diventare l’ “Intel dell’automotive”.
Ritornando al discorso prettamente produttivo ritengo fondamentale, per Fiat, costruire in America non solo il segmento E, anche Giulia, Giulietta e il Suv medio in fase di studio (anche quest’ultimo realizzato sul D-Evo). Infatti in questi segmenti il costo del trasporto e le tasse doganali incidono ancor di più sul prezzo finale dell’auto e le motorizzazioni più comuni sono completamente diverse: non vi sono i diesel che in Europa costituiscono anche il 70% delle vendite, vi è una forte presenza di motorizzazioni V6 a benzina (anche se in misura minore rispetto al passato) e l’asso nella manica sarebbe il Multiair che permetterebbe consumi decisamente minori rispetto alla concorrenza (come dissi nel novembre 2006 il Multiair è perfetto per questi grossi motori utilizzati per migliaia di miglia a poco più di 100km/h La multinazionale INA produrrà il sistema Uniair ).
Perciò una possibile soluzione sarebbe quella di produrre in America Giulia, Giulietta e il Suv dotandole del 4 cilindri Chrysler con Multiair per il solo mercato americano e del V6 Penstastar, anch’esso modificato con il sistema Multiair, per tutti i mercati visto la bassa richiesta europea per queste motorizzazioni e la vicinanza della produzione di questi motori in Michigan (o Wisconsin).
I volumi produttivi sia di auto che di motori (decisamente maggiori che in Italia) e il costo produttivo e delle materie prime inferiori permetterebbero un costo per ogni auto decisamente contenuto e pari all’incirca in 15’000 $ (compreso il trasporto in Europa) contro i nostri 20’000 e più euro (notare la diversa valuta che ne aumenta il divario!).
Non è, però, detto che in America non cambi la percezione delle auto diesel, che sono tecnicamente perfette per il loro uso a velocità particolarmente moderata per miglia e miglia e con eccellenti valori di coppia. E’ anche vero che si potrebbero spedire le Alfa medie diesel dall’Italia, ma il cambio di rotta americano spesso è incredibilmente repentino (molti si ricordano la corsa alla “Prius” nell’estate 2008 quando il prezzo del petrolio era oltre i 100$ al barile) oltre a costi produttivi eccessivamente alti in Italia.
Purtroppo qualche anno fa in Fiat non si è pensato a costruire un nuovo motore modulare 4 cilindri in alluminio (magari anche in versione 3 cilindri per il solo mercato europeo) progettato sia per il diesel che per il benzina (come ormai si fa oggi) ed espressamente concepito per il Multiair (raddoppiando il sistema di controllo valvole per diversificare l’alzata tra le valvole di aspirazione ideale per il diesel). Se si fosse fatto ora lo si sarebbe portato in America al posto del 1,4 F.i.r.e. (ancora troppo piccolo per l’America) e non si sarebbe dovuto intervenire pesantemente sui 4 cilindri 2 litri e 2,4 litri “W.G.E.”di Chrysler ottenendo anche enormi risparmi per componenti standard per volumi incredibilmente elevati (oltre ad una competizione maggiore tra i fornitori).
Un motore che prevede sulla medesima linea produttiva cilindrate diverse (per esempio un 1750cc e un 2 litri) sia la versione diesel che quella benzina permetterebbe quella flessibilità della linea ricercata da tutti, perché permette di seguire le richieste del mercato senza avere dissaturazioni delle linee produttive che incidono in modo incredibile sui costi.
Anche a livello di auto si sarebbe potuto intervenire, anzi si è ancora in tempo, perché Marchionne ha sospeso incredibilmente gli investimenti per Alfa in America per vedere i primi risultati di Giulietta.
Dalle prime prove delle riviste come Autocar emerge che la nuova auto del segmento C Alfa è un’eccellente vettura che si comporta in modo ottimo su strada (sottolineo su strada) ed è migliorata moltissimo a livello di comfort raggiungendo la Golf. Premetto che è un ottimo risultato, ma non valido per un’Alfa che dovrebbe essere il top della guida e di bellezza. Spero, perciò, che se Fiat deciderà di costruire le medie Alfa in America possa prevedere la modifica alle sospensioni anteriori, non dovendo neanche modificare la linea produttiva, cosa che, penso, si debba fare nell’impianto di Cassino.
Enzo Ceroni – 21/04/2010
Una piccola scoperta: mentre Alfa abbandona i quadrilateri alti c’è chi come la coreana Hyunday, marchio non proprio sportivo, li adotta per la media “Sonata” addirittura per il mercato americano (dove le auto hanno sospensioni particolarmente morbide, non si corre come da noi e non ci sono molte curve!).

Speriamo che l’alfa romeo riesca ad alzarsi e a vendere anche in america, dove in passato sono stante vendute molte duetto ( tipo quella del film ”il laureato” ) e anche alcune 75 ”America”…e sopratutto sono fiducioso di un suo ritorno alla Trazione posteriore, anche se con i tempi che corrono investire su un nuovo progetto ha i suoi pro e contro.
Non sono così fiducioso anche perché non si è ancora visto nulla a trazione posteriore e da quanto ne so la Giulia è in stand-by con la trazione anteriore e motore trasversale.