Alfa ritorna al 1750

Articolo del marzo 2009 presente in originale su Multipy.

A Ginevra è finalmente debuttato il motore su cui il mio compagno di stage Matteo ed io abbiamo fatto la tesi, è quindi con mia grande commozione che vi presento il 1742 turbo ad iniezione diretta con doppi variatori di fase in versione 200cv e nella più prestazionale versione da 230cv che uscirà successivamente su Mito GTA.

La cilindrata scelta è inferiore ai 1800 e inferiore alla concorrenza sia per rientrare in fasce inferiori per assicurazione e bollo sia perché 1750 è una cilindrata storica per i motori turbo e non dell’Alfa Romeo ( la 75 ne montava uno da ben 155cv) nonché nome di un modello.

Come già ampiamente detto in altri articoli l’iniezione diretta abbinata alla turbo-sovralimentazione permette vantaggi in termini di consumi, perché solo con essa ottiene i massimi vantaggi riassumibili in:

– miglior rendimento perché si può mantenere alto il rapporto di compressione (rapporto tra il volume che ha il cilindro nel punto più basso e il punto più alto) dato dall’iniezione in fase liquida del combustibile che assorbe calore per passare allo stato di vapore;

– non ci sono passaggi di carburante direttamente allo scarico perché l’iniezione avviene direttamente in camera con libertà assoluta nelle scelte delle “fasature” (scelta dell’inizio dell’alzata delle valvole);

– ricollegabile all’ultimo vantaggio la possibilità di scavenging, argomento della tesi, che permette di diminuire il turbo-lag migliorando la risposta del motore a basso regime. Il funzionamento avviene durante le rapide richieste di coppia (quando si accelera repentinamente) in cui la centralina fa passare aria direttamente allo scarico attraverso l’uso dell’incrocio delle valvole (termine che esprime quel periodo in cui sia le valvole di aspirazione che quelle di scarico sono aperte) in modo tale da mantenere un flusso il più possibile costante verso la turbina.

E’ un peccato che questo motore sia uscito solo ora, nel bel mezzo di una crisi, poiché per me costituisce l’unico vero motore a benzina comprabile su 159 e Brera. Il perché è presto detto e valutabile nella maggior coppia di un motore turbo che, in questo caso, sviluppa la ragguardevole coppia di 320Nm di coppia a soli 1400 giri e cioè coppia analoga al 1,9 diesel, ma addirittura a giri inferiori senza ricorrere a turbine a geometria variabili, costose per l’impiego di giranti in materiale ceramico (solo la Porsche 911 Turbo le adotta).

Penso comunque che sarà discretamente venduto, soprattutto per Brera, con la conseguenza di un forte abbandono dei 1,9 e 2,2 jts di origine General Motors rispetto ai quali guadagna sia per le performance che per la riduzione dei consumi. Aspettiamo ora anche la versione entry-level da 170cv che potrebbe comportare un ulteriore incremento delle vendite.

E’ con mio grande dispiacere constatare l’assenza di una versione a quattro ruote motrici per questo motore che poteva trovare qualche cliente, soprattutto tra gli appassionati degli sport invernali stufi di rimanere bloccati dal gasolio ghiacciato.

Enzo Ceroni – 13/3/2009

La presentazione della tesi triennale mia e di Matteo Sala è presente al seguente link:
http://www.slideshare.net/Hainz/fpt-tesi-scavenging-definitiva/


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