Accordi incrociati
Articolo del febbraio 2009 presente in originale nel gruppo Hainz di google.
Da Paolo Cremonesi:
Ciao a tutti, un piccolo spunto per una riflessione che potrebbe richiedere giorni e giorni di discussione.
Si dice ormai che sia quasi fatta per l’accordo tra il gruppo PSA e BMW; si tratta sicuramente di un accordo strategico e che porterebbe un gran beneficio a tutti i soggetti interessati. Da un lato BMW entrerebbe nel segmento delle “piccole taglie” (è già di qualche anno la collaborazione motoristica tra MINI e PSA) e dall’altro per il gruppo PSA si avrebbe la possibilità di un ampliamento verso le “grandi taglie”.
Sicuramente anche le future norme anti-inquinamento sui limiti di emissione di CO2 hanno avuto un ruolo determinante nella nascita di questo accordo.
La riflessione che però mi sorge spontanea è la seguente: l’accordo FIAT-CHRYSLER sicuramente porterà la nostra casa automobilistica ad ampliare la sua area di mercato anche negli USA, ma un accordo con BMW non avrebbe sicuramente risolto i tanti problemi che affliggono il gruppo FIAT soprattutto per quanto riguarda il marchio ALFA? Io la butto lì…fatemi sapere cosa ne pensate
Paolo Cremonesi
Da: Ceroni Enzo
Avevo in mente di scrivere qualcosa in merito ai rumors di possibili accordi, ma aspettavo qualche conferma definitiva per capire i reali movimenti.
Innanzitutto qualche tempo fa è stato siglato un pre-accordo Bmw-Alfa (che è poi un modo per non dire che Bmw si allea con un marchio generalista come Fiat) per la produzione della futura Mini sul pianale di MiTo che, altro non è quello di GPunto e l’uso di possibili motori FPT (la divisione Fiat che si occupa di motori) per la prossima Mini e Serie 1 ( il 1,4 T-Jet in versione Multiair).
Credo infatti che in Bmw si siano accorti della bravura dei motoristi italiani, i quali, sebbene dispongano sia di poche risorse e siano soprattutto in pochi, riescono ad innovare e immettere sul mercato motori poco costosi e prestanti. In più FPT dispone della tecnologia Multiair che elimina l’utilizzo della valvola a farfalla riducendo del 15% i consumi e aumentando le prestazioni, cosa riuscita anche da Bmw con il loro Valvetronic, ma con spese decisamente maggiori per la complessità di funzionamento, di tolleranze elevatissime e impossibilità di costruire un modulo fisso che possa essere impiegato su tutti i motori con ovvie enormi economie di scala.
Molti vedono questo accordo come la possibilità per Alfa di utilizzare i pianali Bmw per tornare alla trazione posteriore abbandonata nel 1987, ma non credo che Bmw sia intenzionata a scambiare quanto di più prezioso ha e, piuttosto, ha fatto accordi con i rivali di sempre, Mercedes, per avere parti sottopelle in comune. Ci sono anche altre motivazioni per non scegliere Bmw:
– commerciale: chi si comprerebbe un’Alfa sul pianale Bmw a 3’000 euro in meno della tedesca, quando con un piccolo costo aggiuntivo si compra l’originale con in più un maggior valore dell’usato e un’immagine di qualità superiore (sempre più spesso immagine di qualità e non reale qualità);
– tecnica: la bandiera del motorismo tedesco è costituita da un 6 cilindri in linea, il quale impone cofani (e auto) particolarmente lunghi e non permette di ottimizzare la distribuzione dei pesi ed, eventualmente, disporre il motore dietro l’asse anteriore dell’auto;
-Ratan Tata (presidente di Tata Motors e nuovo proprietario di Jaguar e Land Rover) ha una poltrona nel consiglio di amministrazione Fiat. Jaguar dispone attualmente di una nuova versione del V6 turbo-diesel da 240cv e turbo-bistadio da 275cv che l’ex proprietaria Ford aveva costruito in collaborazione con PSA (Peugeot e Citròen) nella versione base da 207cv. Questo diesel dispone perciò di tutti i requisiti per competere ad armi pari con i tedeschi e sarebbe molto interessante per Fiat da montare sull’erede della 159 e sulla futura ammiraglia, sui Suv. Oltretutto Jaguar si è convertita ai motori disposti a V, proprio come Alfa negli ultimi trent’anni. Spero perciò che queste due grandi aziende dal passato glorioso possano costruire un pianale modulare comune sul quale costruire tutta la futura gamma che limita sia le spese di progettazione che aumenta enormemente le economie di scala, come fatto da Audi con il pianale modulare MLB che sarà impiegato dalla A4 fino all’A8 passando per i vari Q5 e A6.
Per complicare ancor di più la questione non bisogna dimenticare i contatti tra Fiat e PSA per una possibile fusione, anche se sorgerebbero forti problemi di integrazione della gamma, sebbene le due case da tempo abbiano delle collaborazioni mirate nel settore dei furgoni e furgoncini da lavoro.
Enzo Ceroni – Hainz 13/2/2009
P.S. Con l’operazione Chrysler Fiat si sta trasformando da venditrice di auto a vero e proprio fornitore. Già nel caso della Ford Ka (creata sul pianale small impiegato da Fiat per Panda e 500 e utilizzando i motori di quest’ultima) si è visto la bravura dei tecnici italiani, ma con Chrysler si vede ancora di più l’intuizione e la bravura di Marchionne. Fiat, infatti, diventerà fornitore di motori e di piattaforme per le future piccole Chrysler e, allo stesso tempo, otterrà una rete di vendita capillare per la vendita di alcune auto (sicura la vendita della 500) sul territorio americano.
