2015 Due parole per ogni casa da Maserati a Volvo

Torno a parlare brevemente di Maserati in quanto da tanto tempo sostengo della necessità di una Coupé e di una Spyder a 2 posti, guardando nei listini la presenza della nuova F-Type non ha fatto uscire dal mercato la più anziana XK. Speriamo quindi che la Alfieri arrivi presto sul mercato magari mutuando da California meccanica e la capote per la versione cabrio. Sul fronte nuovi prodotti un vero peccato che il nuovo Suv Levante arrivi in commercio solo nel 2016, Land Rover sta approfittando di tale assenza e della voglia dei clienti di cambiare, il ragionamento è del tipo “perché comprarsi il solito Cayenne o l’X5 che ho già provato?” Questo è anche uno dei motivi delle ottime vendite della nuova Range Rover Sport, ma anche di Ghibli e Quattroporte.

MAZDA: In 4 anni il marchio giapponese è veramente cambiato, è riuscita a portare una ventata di novità tecniche e al tempo stesso di risparmi grazie alla costruzione modulare sia nella cilindrata che nell’alimentazione (benzina e diesel realizzati partendo dalla medesima base comune). Come scrissi tempo fa sarebbe stata perfetta per Fiat essendo forte nel Sud Est Asiatico oltre ad avere necessità di impianti produttivi ed economie di scala specialmente nel segmento B, ma sta cogliendo le opportunità date dal mercato e cioè il successo e la diffusione specialmente in Europa dei Suv di segmento B; Mazda è pronta con la sua CX-3 anche se in ritardo rispetto a Renault Captur e Peugeot 2008, auto che stanno sfruttando l’assenza di reali concorrenti, facendo incetta di clienti. Il marchio giapponese, però, risulta ancora un po’ troppo piccola come Casa per poter sviluppare in modo economicamente sostenibile l’ibrido. Per quanto riguarda invece MX-5 penso che non sarà un successo clamoroso, il frontale specialmente nei fari non è aggressivo, se Fiat indovinerà la gemella 124 Spider potrebbero essere dolori!

MERCEDES: Se da un lato ha veramente svoltato entrando di prepotenza nel segmento C e andando ad anticipare molti con il crossover GLA dall’alto deve svecchiare e cambiare alcuni prodotti che non piacciono più ai clienti di oggi come ad esempio la classe E e la GLK, quest’ultima infatti ribattezzata GLC darà del filo da torcere alla vendutissima X3. Sul fronte delle piattaforme anche Mercedes si è indirizzata verso l’utilizzo di solo due piattaforme per tutta la gamma con la “MRA” per i segmenti D, E ed F mentre utilizza la “MFA” per le le trazioni anteriori: classe A, B, GLA e CLA. Per il mercato europeo e in particolar modo quello italiano speriamo che arrivi la CLA shooting brake, mentre manca ancora la coupé-cabriolet della classe C, un peccato per il marchio che ha decretato il successo di questa formula. Sul fronte dell’ibrido anche Mercedes sta convergendo verso un ibrido con autonomia in elettrico adatta agli spostamenti cittadini o brevi.

MINI: La nuova generazione, la prima vera Mini completamente Bmw, è finalmente sul mercato. Anch’essa è realizzata sul pianale UKL che dà i natali anche alla prima versione a 5 porte, modello che permetterà di aumentare solo marginalmente i numeri sia per la presenza della riuscitissima Countryman sia per l’arrivo della più abitabile e grande Traveller. Oltre a questi modelli spero che il Marchio inglese porterà al debutto anche la Spider che ha presentato come concept a Villa d’Este anche in ottica di competere con la prossima Fiat/Abarth 124. Sul fronte dei motori sono arrivati i nuovi motori benzina e diesel a 3 e 4 cilindri, peccato soprattutto per il mercato italiano che per la Cooper S si sia scelto il 2,0 e non si sia continuato con un 1,6 turbo.

MITSUBISHI: Se da un lato il marchio giapponese offre modelli eccezionali sotto il punto di vista tecnico dall’alto soffre per un’estetica decisamente dimessa a parte Pajero e Lancer Evo. Un vero peccato perché il marchio giapponese meriterebbe molto di più. Anche questo marchio potrebbe essere ottimo per FCA per completare la presenza globale, specialmente se l’accordo per la realizzazione del pick-up Fiat su base L200 sarà fruttuosa. Sul fronte tecnico abbiamo visto l’ottimo lavoro, infatti la Outlander ha una propria versione ibrida.

NISSAN: La strategia riportata nell’articolo di 4 anni fa è stata vincente con le buone vendite della Micra realizzata in India. Il Qashqai è stato rinnovato da poco mantenendo il successo e ne è stata fatta una copia più in grande, l’X-Trail, che sta riscuotendo un ottimo avvio come preventivato al Salone di Ginevra del 2014. Nissan torna anche nel segmento C con la Pulsar, non credo proprio che in Europa occidentale farà proseliti, ma sicuramente risulta molto più bella rispetto all’elettrica Leaf.

OPEL: Opel ha puntato su Adam che però non ha riscosso il successo sperato e di cui purtroppo non è stata fatta una versione 5 porte, difficile con con conpetitors come 500 ancora forte seppur con il peso degli anni sulle spalle e la nuova Twingo. Corsa è appena rinnovata allineandosi esteticamente proprio ad Adam, mentre Mokka vende molto bene. Le vendite delle altre, Insignia e Astra su tutte,e sono sempre più in calo in attesa delle nuove generazioni. Sicuramente saranno anni difficili per i marchi generalisti per il calo delle immatricolazioni e il calo del potere di acquisto di molti europei.

PEUGEOT: Cresce grazie alla nuova 208 che sta ottenendo risultati notevoli. Come avevo previsto l’ibrido integrale PSA piace e piace la 508 RDX, mentre la sorella 508 cambia la bocca anteriore riposizionando finalmente il bellissimo marchio del leone al centro della griglia, speriamo per Peugeot che il medesimo trattamento venga applicato anche alla 308 così da guadagnare ulteriormente appeal visto che per il resto e dal punto di vista tecnico l’auto è molto bella e valida. Per i prossimi anni vedremo anche il marchio del Leone presentare i Suv di segmento C con la mia speranza che i tecnici optino per la diffusione dell’Hybrid4.

PORSCHE: 4 anni fa prevedevo il successo di quello che poi è stato chiamato Macan, vedremo nei prossimi mesi i numeri di Porsche tornare a crescere in tutto il Mondo, di certo a parte 911 il marchio tedesco sta sentendo e sentirà sempre più gli effetti della proprietà Volkswagen dalla quale utilizza alcune piattaforme come l’MLB Audi (forse Evo?) proprio per il Macan. Sul fronte 911 non si può non applaudire la bravura tecnica ed estetica e confermare che le mode tornano (guardate alcuni dettagli come il collegamento tra i fari posteriori). Per Panamera mi aspettavo la variante 3 porte, ma forse si preferisce aspettare al prossima generazione. Se quindi da un lato Cayenne e Panamera scenderanno fino al prossimo modello 911 e soprattutto Macan mieteranno successi.

RENAULT: E’ l’esempio di come anche in un momento di crisi se si propongono modelli validi e belli si ha successo, un grande successo. Clio e Captur vendono tantissimo mentre Megane e Laguna sentono il peso degli anni, se le prossime generazioni di queste ultime così come Scenic e Koleos riprenderanno la semplicità e la pulizia delle linee di Captur anch’esse avranno successo, mentre se i designer andranno oltre osando e “sbavando” la linea, soprattutto nel frontale, non avranno il medesimo successo della piccola della Regie.

SAAB: Non è purtroppo più fra noi sebbene il marchio scandinavo aveva realizzato proprio all’ultimo l’eccellente 9-5, purtroppo ritardare eccessivamente il ricambio generazionale fa perdere clienti che difficilmente torneranno indietro. Un peccato perché così come per Volvo la trazione anteriore finalmente torna ad avvantaggiarsi grazie all’apporto del 4×4 realizzato elettricamente e questo era quello che volevano fare i tecnici scandinavi e quello che sta facendo Volvo.

SEAT: Sta decisamente crescendo con una buona Leon (peccato per gli interni che sembrano sottotono rispetto a Golf) e un’ottima Ibiza. Ritengo che Volkswagen dovrebbe semplificare la gamma e togliere i doppioni immotivati o non attinenti ad un marchio sportivo come Seat come nel caso di Alhambra e Altea al posto delle quali provare con nuove idee sportive come un coupé del segmento C su base TT e un coupé a trazione posteriore magari sul pianale MLB, almeno come concept.

SKODA: Le Volkswagen dimesse e in saldo continuano a crescere anche perché la VW stessa sembra posizionarsi ancora più in alto. Come detto ritengo le Skoda esteticamentee troppo sottotono , troppo convenzionali. Proprio uno dei migliori successi è stato lo Yeti, peccato che sia stato normalizzato con il restyling.

SMART: Il marchio delle citycar di Mercedes torna con la nuova generazione sia della Fortwo che della nuova Forfour, peccato per Smart che la gemella di quest’ultima, la Twingo, sia nettamente più bella, la 2 posti penso proprio che seguirà le buone vendite del modello precedente, mentre la 4 posti, sebbene sicuramente più riuscita dell’antenata, non andrà molto lontano anche se supererà sicuramente la vendite della precedente generazione su base Mitsubishi.

SUBARU: Il marchio giapponese è entrato in orbita Toyota portando in dote la BRZ, un’opportunità sprecata visto che è la medesima GT86 di Toyota con lo stemma Subaru quando sarebbe potuta essere della famiglia WRZ con la trazione integrale e il turbo. L’XV è una buon modello così come la Forester, ma sono dei validissimi crossover e non dei Suv veri e propri. Inoltre come scritto 4 anni fa mancano ancora per il mercato europeo un 1,5-1,6 turbo sia benzina che diesel.

SUZUKI: 4 anni fa ero dispiaciuto che Fiat non avesse realizzato un’alleanza con questo marchio, accordo da me sponsorizzato sin dal 2006, penso inoltre al travaso tecnologico con Volkswagen che però non avvenì.
Swift è sicuramente riuscita sebbene abbia una rapportatura del cambio da rivedere per l’autostrada, mentre gli altri modelli d’ingresso sono eccessivamente da mercato asiatico. Viene poi presentata la nuova Vitara, auto molto più incline alle richieste del mercato rispetto a Grand Vitara, ma che non mi convince dal punto di vista estetico così come la S-Cross. Forse le migliori Suzuki dal punto di vista estetico sono le precedenti come la Grand Vitara, la prima Swift e la SX4.

TESLA: Eccellente la Model S sia dal punto di vista tecnico che estetico così come la Roadster, queste due elettriche sono la dimostrazione come l’innovazione sia da sempre introdotta dall’alto di gamma e dove i limiti (autonomia) sono un problema secondario (la Roadster). La piattaforma della Model S, inoltre, è modulare permettendo di realizzare il Suv e altre auto dalla medesima base tecnica, idealmente persino un furgoncino! Vedremo estetica e soprattutto prezzi della Model 3, ma sicuramente il grande salto produttivo voluto da Musk permetterà un contenimento abbastanza forte del prezzo delle batterie garantendo quindi il salto in termini produttivi.

TOYOTA: Ormai Toyota significa, nonappena il marchio del Sol Levante ha realizzato le versioni ibride di Yaris e Auris le vendite sono aumentate, aspettiamo con ansia anche Rav4 e l’erede dell’Avensis, magari americana.

VOLKSWAGEN: Con Passat ma anche con l’attuale Golf assistiamo ad un riposizionamento verso l’auto del marchio tedesco per lasciare più spazio a Skoda e Seat. Nelle piccole la Up non ha la medesima personalità di Panda e si perde con alcune ingenuità come i finestrini posteriori a compasso, ma svolge il suo compito e cioè quello di rubare clienti e cercare di mettere in difficoltà Fiat (non a caso VW ha fatto forti investimenti in Brasile). Per il futuro il marchio tedesco è pronto grazie alla piattaforma modulare MQB già pensata per i carburanti alternativi come gpl e metano, ma anche per l’elettrico e soprattutto per l’ibrido visto correttamente da Volkswagen come strada ideale per i prossimi anni; vedremo però se ad esso applicheranno anche la trazione integrale realizzata elettricamente.

VOLVO: Uno dei marchi più in ascesa e che ha lavorato meglio creando una nuova piattaforma modulare pensata già per l’ibrido che dall’alto di gamma arriverà correttamente a cascata su tutta la gamma mano a mano che i modelli saranno rinnovati. Anche per il marchio scandinavo così come per Bmw eccezionali i motori modulari benzina e diesel a 3 e a 4 cilindri realizzati sula medesima linea di produzione e che sostituiscono i precedenti 5 e 8 cilindri, perché nel futuro per le potenze elevate il plus sarà la potenza elettrica.
Tornando a parlare di BMW dopo l’insuccesso delle Activehybrid anche il marchio di Monaco ha capito l’importanza di non sottrarre spazio al bagagliaio e dei vantaggi della trazione elettrica a bassa velocità per diversi km tanto da realizzare la bellissima i8 la cui unica pecca è quella di non avere la medesima rapidità di risposta all’acceleratore della più piccola i3. La piccola citycar elettrica risulta essere più un vizio visto il prezzo (soprattutto senza incentivi), mentre la sportiva ha un prezzo in linea con le aspettative dei clienti oltre a costituire una banca organi perfetta per le prossime ibride plug-in di Bmw e di Mini. Portarsi appresso quintali di batterie non ha senso se l’utilizzo in città dove l’elettrico ha il suo miglior rendimento. In queste condizioni l’elettrico plug-in è semplicemente perfetto perché si percorrono pochi chilometri e si limitano di molto le emissioni cancerogene oltre che la CO2.

Enzo Ceroni – Hainz 08/01/2015

http://www.gruppohainz.it/2015/2015-due-parole-per-ogni-casa-da-maserati-a-volvo/


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3 Commenti

  1. Ciao Enzo, ma la “i” delle Bmw ibride/elettrica per cosa sta?
    Grazie.

    • Non c’è una motivazione reale anche perché la i3 esiste anche puramente elettrica, penso che sia un modo per distinguersi dalla classica “E” di elettrica e che faccia un pò di assonanza con la i di Apple come l’iPhone.

      • Si infatti avevo subito scartato l’ipotesi i=ibrido anche perché sia in inglese che in tedesco ibrido inizierebbe con l’h.

        Mi chiedo come sia possibile che non si riesca a trovare da nessuna parte un’informazione ufficiale sull’adozione di questa denominazione (e la sto ricercando da parecchio tempo..).
        Speravo almeno di avere una risposta da parte tua vista la dovizia di particolari con cui sono scritti gli articoli…

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